Ciao ho letto la tua storia, innanzitutto mi dispiace che ti trovi in questa situazione e comprendo il tumulto emotivo.
Ti cito il pezzo che più mi ha colpito di quello che hai scritto:
comunque fai conto che è uno che è rimasto nello stesso posto di lavoro per anni (sottopagato) solo perchè si sentiva in colpa a lasciare i colleghi con un aiuto in meno...
Quest'uomo ha uno schema di autosacrificio, tu conosci bene questa parte perché te l'ha raccontata lui dopo averla scoperta nel corso della terapia. Eppure considerando ciò che sai della ex moglie, ma soprattutto quanto citato sopra... È abbastanza evidente.
Al netto di queste considerazioni io trovo folle pensare che si possa parlare/ragionare/condividere con una persona che è in pieno trauma e ha appena andata contro uno (se non il) più forte diktat personale.
A lui va lasciato il tempo e modo di elaborare e guarire e tu con i tuoi comportamenti non glieli stai dando con la consapevolezza che potrebbe non tornare. Se ti basti da sola come dici, sapendo cosa sta passando lui non dovresti fallire nel metterti da parte seppur sofferente, ma se entrano in gioco le tue parti come penso l'unica strada è la terapia e devi iniziare un percorso alla svelta prima di peggiorare la situazione.
Questo sia per te, ma anche per lui.
In bocca al lupo per tutto