Cerco consigli circa il mio ex depresso, posso sperarci ancora?

  • Ciao a tutti.
    Vi scrivo per avere dei pareri esterni perchè io sono troppo coinvolta. La farò breve per quanto possibile.


    4 anni fa conosco un ragazzo (siamo entrambi sui 30 anni) e ci innamoriamo immediatamente. Io fidanzata, lui sposato (con una donna con cui non aveva rapporti e che era depressa di suo). Abitiamo a diverse ore di distanza, ma iniziamo a incontrarci circa una volta al mese. Coccole, effusioni e amore, tanto amore. Siamo felici e parliamo praticamente da subito di matrimonio e figli. Iniziamo anche a sentirci tutti i giorni, con lunghe chat, videochiamate e foto piccanti. Ci piacciamo da matti e lui stesso ammette che non è mai stato bene con nessuna come con me e che per la prima volta desidera figli. Dopo un annetto iniziano problemi di salute vari, lavoro e famiglia. Continuiamo ad amarci ma siamo preoccupati per il futuro, tanto che io inizio a dire che non vedo più figli insieme ma che continuo ad amarlo (nonostante le difficoltà di una relazione a distanza). Un anno fa decide di separarsi dalla moglie (non lo aveva fatto prima per paura della reazione di lei; anche io prendo coraggio e mollo il mio ragazzo) per poter stare insieme, peccato che da quel momento le cose precipitino. Lui va in depressione, ma non me lo dice subito. Dopo un mesetto così dice che ha bisogno di una pausa, ma che mi ama tantissimo. Continuiamo a sentirci per un altro mese durante il quale va dalla psicologa e lei gli suggerisce di non sentirmi più perchè a lui fa male; mi dice anche che probabilmente non mi ama più. Io muoio dentro e mi dispero, tanto che lui dice che mi comporto da pazza e che gli faccio paura. Io gli dico che lo amo e lo aspetterò per sempre. Non ci sentiamo più per 6 mesi. Io provo a dimenticarlo odiandolo, un pochino aiuta ma non del tutto. Avendo degli amici in comune loro si accorgono che "non lo sopporto più" ma, non sapendo nulla, mi dicono di essere paziente e gentile con lui perchè sta male causa depressione. Quindi gli scrivo scusandomi di come mi sono comportata, dicendogli che non è facile e che lo amo ancora. Lui mi dice che immagina e gli spiace farmi soffrire. Gli chiedo se è davvero tutto finito e non mi ama più, per mettermi in pace l'anima, ma non risponde. Inizio a scrivergli tutti i giorni barzellette o cose divertenti, dicendogli che voglio aiutarlo e stargli accanto, perchè lo amo e voglio stia meglio. A volte risponde, a volte no, a volte racconta qualcosa di sè per poi sparire. Ogni tanto mi chiede come sto e come va . Lui continua a stare male (pur essendo sotto cure e sotto psicologa), esce solo con la famiglia e qualche amico di lavoro, sente ancora la ex moglie (ma è sicuro di non amarla da molto, ci è solo molto affezionato), tutti gli altri li evita per quanto possibile. Sua madre gli ha consigliato di lasciarmi stare perchè secondo lei sono una mina vagante (secondo lei lo farei solo soffrire come ha fatto l'ex moglie). Io cerco costantemente di farmi forza e andare avanti ma, a distanza di un anno, ci sto ancora davvero male: so che non c'è futuro insieme e voglio dimenticarlo, ma continuo a sperare perchè lo amo davvero. Lui dopo 1 anno non dà segni di particolare miglioramento dalla depressione.

    La storia è stata riassunta al midollo, ma spero si capisca. Vorrei un parere esterno. Posso avere ancora un futuro e sperarci, non è possibile avere un futuro, lui dimostra che non gli interesso, ci sono segnali di interesse da parte sua ma stando male non riesce a esprimerli...? Insomma, vorrei sapere secondo voi, così a naso, se posso sperare di riprendere una relazione in futuro con lui oppure no. Eravamo in completa sintonia mentale e fisica... ed è finito tutto all'improvviso e io non riesco a smettere di sperarci (e quindi di starci male). Potete aiutarmi?


    Grazie mille delle eventuali risposte e per avermi letto.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Ciao CucciolinaTata, la situazione é complicata e capisco molto la tua difficoltá. Ti sei innamorata di una persona con un bagaglio importante, che ha diversi problemi da risolvere, e probabilmente la risoluzione dei suoi problemi impiega tante delle sue energie, che non possono essere investite in una relazione.

    Comprensibilmente tu sei in difficoltá, perché hai amato, ma non hai avuto la possibilitá di vivere a pieno e liberamente il tuo amore. Quando un amore non é vissuto a pieno, si rimane nel mondo dell'ipotetico...e se fosse andata diversamente? e se avessimo avuto la possibilitá di provarci? e se non fossimo stati impegnati in altre relazioni quando ci siamo conosciuti?

    Io ti faccio una proposta, sospendere le speranze per questa relazione e concentrarsi piú sulla speranza che tu possa tornare ad essere felice.

    Lui potrá guarire, oppure no, e una volta guarito e risolto potrebbe non piacerti piú. Potrá rendersi conto che sei l'amore della sua vita e tornare da te in ginocchio, oppure no.
    Peró, nel frattempo, tu cosa fai? é giusto che tu viva cosí sospesa? Oppure meriti di scoprire cosa ha in serbo per te la vita adesso e nel futuro prossimo?

    Ti consiglierei anche di andare in terapia, perché hai vissuto un trauma che merita la dovuta attenzione.

    Un abbraccio e un grande in bocca al lupo.

  • La storia è stata riassunta al midollo, ma spero si capisca. Vorrei un parere esterno.

    Eravamo in completa sintonia mentale e fisica... ed è finito tutto all'improvviso e io non riesco a smettere di sperarci (e quindi di starci male). Potete aiutarmi?

    Dalla storia riassunta al midollo, per come è scritta: ti posso dire che la vostra probabilmente è stata una relazione disfunzionale.


    In particolare riguardo la frase che ho citato per seconda: non credo che tra voi vi sia stata una reale "totale sintonia mentale e fisica". Per come è raccontata la percepisco come una proiezione d'intenti da parte tua e una (probabilmente inconscia) intesa meramente sessuale da parte sua.


    Quando vi siete uniti in modo canonico lui ha realizzato che oltre l'aspetto sessuale "i tuoi modi" non gli andavano a genio, non era in una condizione "confortevole" ed è andato in crisi. Tieni conto che per venirti incontro è uscito da una zona di comfort a cui era abituato e che probabilmente lui è una persona poco incline a stare in condizioni di "scomodità" o di esame/valutazione. Se lui ora è in una condizione di depressione è possibile che le cause ruotino attorno al sentimento di "fallimento" che ruota attorno alla sua vita precedente.


    Per capire meglio quanto sia realistica questa ipotesi dovresti chiederti cosa ti piace di lui come persona, scartando tutto il contesto familiare, economico e sociale. E poi chiederti perché volevi/vuoi stare con lui. Da quello che scrivi non dovresti più avere motivi per "insistere".

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ciao CucciolinaTata il fatto che, come scrivi, lui sia andato in depressione proprio poco dopo aver lasciato la moglie per vivere la storia con te mi dà da pensare: forse si immaginava un idillio che poi nella vita reale con te non ha riscontrato (non per colpa di nessuno, forse per incompatibilità). Un conto (vado a sentimento e in base a racconti che ho sentito, non l’ho mai sperimentato) è vivere una storia nell’ ebrezza del proibito, l’eccitazione del nascosto rende tutto più amplificato e piccante. Poi quando c’è la possibilità di vivere questi sentimenti mettendosi in gioco, spesso questi si sciolgono come neve al sole.

    Io ti consiglio di prendere coscienza che non siete sulla stessa lunghezza d’onda. I suoi comportamenti mi sembrano chiari. Quello di parlarne con qualcuno che ha gli strumenti adatti per aiutarti a elaborare il tutto è sempre un consiglio valido.

  • forse si immaginava un idillio che poi nella vita reale con te non ha riscontrato

    Penso anche io una cosa del genere, probabilmente data da una sua (di lui) immaturità, magari complice l'inesperienza.


    Se lui fosse il solito "mammone all'italiana" non mi stupirei del non riuscire a gestire una situazione reale. Nel caso può anche essere che con la moglie il rapporto fosse unilaterale: ovvero lei l'ha preso e messo "al suo posto" e lui l'abbia lasciata fare.

    Uscire da una situazione del genere e trovarsi in una relazione con una che non ti fa da mamma può averlo indotto a quella percezione di "lei che fa la pazza" di cui si parla nel racconto.


    Purtroppo la caratura media del trentenne maschile nel nostro Paese è abbastanza scarsa. Mi rendo conto che sia una generalizzazione, ma ne sento troppe per non giungere a queste conclusioni. Poi le donne si adattano e li trattano da "portatori insani di dote", per questo chiedevo a lei cosa lo attrae di lui. Perché forse anche li c'è una lacuna.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Uscire da una situazione del genere e trovarsi in una relazione con una che non ti fa da mamma può averlo indotto a quella percezione di "lei che fa la pazza

    Mmh, però questa sua percezione di “lei che fa la pazza”lui ce l’ha- stando al racconto- dopo che si sono allontanati e lei sta molto male e magari avrà messo in atto dei comportamenti che esprimono tale dolore.

    Se lui era un mammone come ipotizzi: non avrebbe lasciato la moglie.

    Infatti quando ho letto che ha lasciato il tetto coniugale mi sono sorpresa perché generalmente queste persone rimangono sempre ben salde alla sottana della consorte. Il fatto che l’abbia lasciata per stare con la nostra opener secondo me denota che lui era convinto del suo sentimento. Poi la triste scoperta, si sarà reso conto nella quotidianità di aaver fatto la scelta sbagliata.

  • Se lui era un mammone come ipotizzi: non avrebbe lasciato la moglie.

    Dipende quanta intesa sessuale c'era.

    Nel rapporto con la moglie il sesso era assente, mentre dall'altra parte no. Quel tipo di istinto può arrivare a piegare anche le volontà più radicate o accomodate.


    Per dirla "brutta": se lei dall'esterno lo attizzava (sessualmente) tantissimo, lui potrebbe essersi agitato tanto da cadere fuori dall'acquario e ora è un pesce fuor d'acqua.


    La maggior parte degli uomini la manipoli facile con il sesso. Si manipolano anche da soli: illudendosi.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Innanzitutto ringrazio tutti voi per aver dato i vostri pareri. Poterne parlare con qualcuno non coinvolto fa tanto male (nella brutale sincerità) quanto penso possa aiutarmi. Quindi grazie di cuore.


    Bulbasaur purtroppo i problemi di lavoro e familiari e di salute sono anche i miei (anzi forse soprattutto), quindi sono impossibilitata attualmente a fare un percorso con uno psicologo, però sto cercando di lavorare il più possibile su me stessa. Io so che posso tornare a essere felice e non vedo l'ora di esserlo. Sto cercando di andare avanti e farmi forza. Però ci sono giorni tipo ieri, quando ho deciso di scrivere, in cui sto male. Non piangevo da settimane. Voglio andare avanti e, quando penso di essermi praticamente liberata di questo peso, ci ricasco. Sicuramente mi sto impegnando per migliorare la mia vita... però non riesco a non sperarci/a non rimanere sospesa a causa dei sentimenti che mi legano a lui.


    Paoletta90 il problema è che non abbiamo manco sperimentato. Lui è andato in crisi subito prima. Non abbiamo neanche avuto la possibilità di vederci dopo che lui ha chiesto il divorzio. So che molto spesso queste cose accadono, però parlavamo di come vederci e di come poter vivere in futuro insieme. Lui era da molto che voleva lasciarla e mi ha più volte detto di come non fosse mai stato bene con nessuna come con me. Possibile fossero bugie? Mi sembra strano, perchè abbiamo sofferto tanto la distanza e l'impossibilità di vivere a pieno questo sentimento così forte. Lui per primo aveva tirato fuori la storia dei figli e, anche dopo la richiesta di divorzio, subito prima che mi chiedesse una pausa, mi diceva che voleva venire sotto casa mia a mostrarmi i fogli del divorzio (gli avevo sempre detto che lo amavo, ma avevo paura di essere una delle tante, che non volevo essere solo un'amante e lui mi aveva sempre detto che il giorno in cui avrebbe divorziato sarebbe venuto sotto casa con i fogli del divorzio in mano per dimostrarmi che era tutto vero e che avremmo potuto amarci liberamente). So che mi sto aggrappando alla mia speranza che non sia finita, però ci siamo sempre detti tutto, in piena sincerità, a partire dai dubbi e dalle paure di questa relazione. Ci siamo sempre detti che sarebbe potuta finire ma che ci saremmo sempre amati. Più volte abbiamo pensato che fosse troppo doloroso continuare, ma tornavamo subito indietro sui nostri passi dicendo che era ancora più doloroso stare separati. Ed entrambi dicevamo ciò. Quindi si, magari mi ha solo preso in giro, però mi sembra assurdo... abbiamo pianto così tanto nel tempo e siamo andati avanti solo grazie ai sentimenti... non so...


    bruce0wayne non abbiamo avuto modo di stare davvero insieme. Nel momento in cui ha chiesto il divorzio, non abbiamo più avuto modo di vederci, è andato in crisi subito (e me lo ha detto dopo un mese). Su questo hai ragione: lui si spaventa moltissimo con i cambiamenti. Non riesce a stare in una zona fuori comfort, però non è un mammone. Non è mai stato vicino ai suoi come lo è ora. Ci siamo detti ogni problema sempre in sincerità (come ho scritto sopra) e ne siamo sempre usciti insieme. La moglie non gli faceva da mamma, anzi. Faceva lei da figlia e lui, dopo che glielo avevo fatto notare, mi ha dato ragione. Faceva tutto lui, TUTTO. Lei si lamentava e basta e anzi, litigavano sempre più spesso per il fatto che lei non facesse nulla. Lei era andata in depressione prima di sposarsi e lui l'aveva sposata perché sperava di aiutarla. Ha sempre avuto questo (stupido) spirito di sacrificio estremo, dove si metteva da parte anche quando non doveva. Era triste e a un passo dalla depressione quando l'ho incontrato. È rinato. Non voleva manco approciarsi a me, sapendo che ero già impegnata, ma ha detto che gli piacevo troppo per starmi lontano e aveva questo costante richiamo verso di me. Magari si è inventato tutto, però ha sempre fatto di tutto per me (pur di vedermi si faceva ore di auto in giornata, rimaneva sveglio solo per poter chattare con me, è addirittura venuto a un evento dove ero col mio ragazzo pur di poter passare qualche ora insieme a ridere e scherzare,... una volta si è fatto 2h di auto solo per vederci 30 minuti). Magari hai perfettamente ragione nel dire che per lui era solo una cosa fisica (gli ho espresso questa paura io stessa molte volte, e lui anche dopo la pausa mi ha negato fosse così. Mi ha sempre detto che se fosse stato solo sesso avrebbe potuto trovarsene una vicina, invece si è innamorato di me, soffrendo come un cane per la situazione complicata e la distanza, e che voleva solo stare in pace con me). Quando gli ho detto (durante il periodo di pausa) che ero disposta a fare passi importanti e che mi spaventavano per poter stare con lui, mi ha detto che questo lo rincuorava, anche se nella sua testa c'era casino e stava male.


    Cosa mi piace di lui? Tutto. A parte che è un bel ragazzo ed è di cuore estremamente gentile, con lui io mi sentivo a casa. La mia vita è complicata e difficile, ma con lui spariva tutto. Lui mi sorrideva e io stavo bene. La mia anima era serena e spariva ogni pensiero e ogni paura. E lui diceva lo stesso. Passavamo le sere su skype a guardarci negli occhi e a sorriderci (non potevo parlare perché i miei genitori mi avrebbero ucciso se avessero scoperto che frequentavo un altro ragazzo oltre al mio) e io mi sentivo protetta. A casa. Non ho mai desiderato una famiglia, dei figli, ma con lui li volevo. Parlavamo di tutto in piena libertà e sincerità, ci supportavamo e aiutavamo in tutto. Siamo sempre stati sinceri nel bene e nel male e ci siamo sempre venuti incontro e ci siamo supportati. Avevamo un rapporto dolcissimo, che era pronto a diventare "piccante" se l'occasione lo richiedeva. A parte che il richiamo fisico era costante, personalmente a me piace perché abbiamo tanto in comune e ci siamo sempre stati l'uno per l'altra, abbiamo investito tanto nell'altro. Lui mi dedicava ogni istante libero, aveva parlato di me a qualche persona fidata e mi pensava sempre. Ogni volta che ci vedevamo mi portava un pensiero perché lo aveva visto e pensava mi sarebbe piaciuto, e lo stesso facevo io. Mi ha sempre detto che non ha mai provato nulla di quello che ha provato con me e che era davvero felice come non lo è stato per anni. Io lo amo perché da sola mi basto (non ho paura di rimanere sola a vita), ma con lui la vita era più bella, solare, luminosa.

    Il problema è sorto perché i cambiamenti lo destabilizzano e la sua psicologa gli ha detto che magari ha fatto la crocerossina anche con me. Peccato che, nonostante abbia dei problemi nella mia vita e che quindi possa sembrare lui si sia invaghito con l'idea di aiutarmi, questi sono insorti solo dopo un anno da che abbiamo iniziato a frequentarci e soprattutto lui mi ha avvicinata prima ancora di conoscermi, in base a quello che lui stesso ha definito colpo di fulmine.


    Se ripenso a tutto quello che lui ha fatto per me, a tutto l'amore che ci siamo scambiati, penso che sicuramente è solo un momento e che sicuramente torneremo insieme. Però poi ripenso al fatto che la psicologa gli ha detto di troncare con me (e nel caso riprendere in futuro) perché probabilmente lui ha trovato in me un altro "caso umano" da aiutare, ripenso al fatto che ha detto che non è sicuro ma forse non mi ama più, ripenso al fatto che è cambiato tanto con questa depressione e tuttora pare un'altra persona, ha una repulsione assoluta per le donne, e mi scoraggio, penso che non tornerà mai più e che io devo andare avanti. Però il mio inconscio si rifiuta di credere fosse tutto finto ( o inconscio, avendone apertamente parlato più volte) e spera sia solo un momento. Anche il fatto che non abbia risposto quando gli ho chiesto "quindi è tutto finito e non mi ami più? Sii sincero, tanto so che devo dimenticarti" mi fa pensare che magari sia un momento in cui non sa manco lui cosa vuole...

    Durante il mese di pausa in cui ci siamo parlati gli ho detto che volevo stargli accanto e volevo aiutarlo a uscire da questa situazione, che gli sarei sempre stata vicina. Lui mi ha detto che sono tanto cara, che mi vuole un bene immenso e che non vuole farmi soffrire. Mi aveva anche mandato un audio piangendo, dicendo che doveva smettere di sentirmi davvero perché gli faceva male ma che gli dispiaceva perché mi voleva bene. Allo stesso tempo, però, quando gli ricordavo tutto quello passato insieme, si sentiva messo alle strette e si sentiva "obbligato" e questo lo metteva in ansia tanto da dover ricorrere ai calmanti... e ovviamente la cosa metteva in crisi me, che piangevo disperata e gli chiedevo di prendersi tutto il tempo che voleva ma di non lasciarmi così, senza essere sicuro, e per questo lui diceva che non pensava la cosa mi sconvolgesse tanto e che mi mandasse così fuori di testa.


    Scusate il mega papiro, però voglio cercare di spiegare al meglio la mia situazione perché possiate aiutarmi a capire. Sono pronta a dirgli addio e voltare pagina? No. Però non posso vivere nella speranza torni se questo è impossibile, quindi devo cercare un punto di vista imparziale che possa chiarirmi le idee.

    Ho anche deciso di passare a un livello sucessivo con lui: basta meme e barzellette. Gli parlerò di cose che piacciono a lui, cercherò di instaurare una conversazione più longeva. Lui non ne sta uscendo e temo di questo passo non ne uscirà mai... non so se faccio bene (anzi probabilmente faccio malissimo), però, in base a tutto quello che vi ho detto sul fatto che ci siamo dati sempre tanto, vorrei aiutarlo a stare meglio...

    Non so dove sbattere la testa. Continuo a passare da "devo dimenticarlo e stare bene, il mondo è pieno di persone meravigliose" a "in base a tutto quello che abbiamo passato e che c'è stato, io devo fare di tutto per aiutarlo perché sicuramente mi ama ancora, nel profondo". Io so che non torneremo insieme, ma continuo a sperarci fino a stare male.

  • Ciao a tutti.
    Vi scrivo per avere dei pareri esterni perchè io sono troppo coinvolta. La farò breve per quanto possibile.


    4 anni fa conosco un ragazzo (siamo entrambi sui 30 anni) e ci innamoriamo immediatamente. Io fidanzata, lui sposato (con una donna con cui non aveva rapporti e che era depressa di suo). Abitiamo a diverse ore di distanza, ma iniziamo a incontrarci circa una volta al mese. Coccole, effusioni e amore, tanto amore. Siamo felici e parliamo praticamente da subito di matrimonio e figli. Iniziamo anche a sentirci tutti i giorni, con lunghe chat, videochiamate e foto piccanti. Ci piacciamo da matti e lui stesso ammette che non è mai stato bene con nessuna come con me e che per la prima volta desidera figli. Dopo un annetto iniziano problemi di salute vari, lavoro e famiglia. Continuiamo ad amarci ma siamo preoccupati per il futuro, tanto che io inizio a dire che non vedo più figli insieme ma che continuo ad amarlo (nonostante le difficoltà di una relazione a distanza). Un anno fa decide di separarsi dalla moglie (non lo aveva fatto prima per paura della reazione di lei; anche io prendo coraggio e mollo il mio ragazzo) per poter stare insieme, peccato che da quel momento le cose precipitino. Lui va in depressione, ma non me lo dice subito. Dopo un mesetto così dice che ha bisogno di una pausa, ma che mi ama tantissimo. Continuiamo a sentirci per un altro mese durante il quale va dalla psicologa e lei gli suggerisce di non sentirmi più perchè a lui fa male; mi dice anche che probabilmente non mi ama più. Io muoio dentro e mi dispero, tanto che lui dice che mi comporto da pazza e che gli faccio paura. Io gli dico che lo amo e lo aspetterò per sempre. Non ci sentiamo più per 6 mesi. Io provo a dimenticarlo odiandolo, un pochino aiuta ma non del tutto. Avendo degli amici in comune loro si accorgono che "non lo sopporto più" ma, non sapendo nulla, mi dicono di essere paziente e gentile con lui perchè sta male causa depressione. Quindi gli scrivo scusandomi di come mi sono comportata, dicendogli che non è facile e che lo amo ancora. Lui mi dice che immagina e gli spiace farmi soffrire. Gli chiedo se è davvero tutto finito e non mi ama più, per mettermi in pace l'anima, ma non risponde. Inizio a scrivergli tutti i giorni barzellette o cose divertenti, dicendogli che voglio aiutarlo e stargli accanto, perchè lo amo e voglio stia meglio. A volte risponde, a volte no, a volte racconta qualcosa di sè per poi sparire. Ogni tanto mi chiede come sto e come va . Lui continua a stare male (pur essendo sotto cure e sotto psicologa), esce solo con la famiglia e qualche amico di lavoro, sente ancora la ex moglie (ma è sicuro di non amarla da molto, ci è solo molto affezionato), tutti gli altri li evita per quanto possibile. Sua madre gli ha consigliato di lasciarmi stare perchè secondo lei sono una mina vagante (secondo lei lo farei solo soffrire come ha fatto l'ex moglie). Io cerco costantemente di farmi forza e andare avanti ma, a distanza di un anno, ci sto ancora davvero male: so che non c'è futuro insieme e voglio dimenticarlo, ma continuo a sperare perchè lo amo davvero. Lui dopo 1 anno non dà segni di particolare miglioramento dalla depressione.

    La storia è stata riassunta al midollo, ma spero si capisca. Vorrei un parere esterno. Posso avere ancora un futuro e sperarci, non è possibile avere un futuro, lui dimostra che non gli interesso, ci sono segnali di interesse da parte sua ma stando male non riesce a esprimerli...? Insomma, vorrei sapere secondo voi, così a naso, se posso sperare di riprendere una relazione in futuro con lui oppure no. Eravamo in completa sintonia mentale e fisica... ed è finito tutto all'improvviso e io non riesco a smettere di sperarci (e quindi di starci male). Potete aiutarmi?


    Grazie mille delle eventuali risposte e per avermi letto.

    Ci sono questi due elementi che mi fanno riflettere: la psicologa che gli consiglia di non vederti e la madre che ti definisce una mina vagante.


    Hai idea per quale motivo abbiano un'idea così negativa di te e della vostra relazione? Può esserci qualcosa che nel tuo racconto sostanzialmente positivo ti è sfuggito?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • CucciolinaTata, ciao, allora ho letto un po' tutto. Io credo che questo ragazzo debba superare la fine del suo matrimonio che benché fosse messo male o traballante, vuoi o non vuoi è comunque un lutto. Ora lui deve elaborare il suo dolore, ma tu? Aspettarlo? Vedi, può passare molto tempo ancora, le ferite sono soggettive, senza contare che quando si riprenderà non hai nessuna garanzia che voglia stare con te davvero. Io ti avrei consigliato di intraprendere un percorso psicologico ma leggo che non puoi. So che è difficile ma il "poterlo aspettare per sempre" è una condanna alla tua felicità, non puoi aspettare per sempre perché la tua vita intanto non va avanti.

    Tutto è relativo :evil:

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