Rifiutata perché vergine

  • A parte il tuo cinismo: cerchiamo anche di considerare che c’è ancora gente che si fa un minimo attrarre dalle emozioni e dalla voglia di una relazione (questo forum trabocca di gente che sogna una relazione, per dire)

    Non è cinismo è una valutazione razionale estremamente asettica.


    Mascherato da sentimentalismo e da "voglia di sentimento" c'è un intero universo fatto di spese vive, rotture di scatole e divieti condizionanti che "a una certa" se non sei stato indottrinato in modo bigotto: ne fai anche a meno; se invece sei un gen-z: non sei proprio in grado di prendertene carico.


    La relazione conviene quando in due si è più di quando si è da soli o quando i ruoli sono complementari. Ma con l'andazzo moderno essere in due significa spesso doversi caricare di pesi altrui senza che vi sia alcuna contropartita. perché nella relazione l'altro non ci mette nulla a parte la propria _spesso infantile_ esistenza.


    Non c'è più il ruolo di madre o di padre che porta a casa il pane. Non si fanno più figli, le donne non sanno più friggere un uovo e gli uomini non guadagnano più abbastanza per mantenere famiglie che più nessuno vuole.


    Se (SE) [SE] uno riesce a trovare una persona di valore, che sul piatto non mette solo il fatto di "respirare": allora ci si può anche pensare; tuttavia ci vuole anche la capacità e la sensibilità di percepirle e rilevarle queste qualità nell'altro. Se proprio non fanno parte nemmeno di chi le cerca: non le troverà mai.


    Ecco che hai il quadro della situazione moderna.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E' cinica, perché ti poni come "narratore onnisciente" che guarda la miseria umana dall'alto.

    Ah ok. Non avevo capito.


    Comunque la naturale tendenza umana è a fare cose che convengono. Quando una cosa non conviene è naturale che si faccia sempre meno. Non è una idea mia di onniscienza. Fa parte dello studio antropologico dei comportamenti umani.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ah ok. Non avevo capito.


    Comunque la naturale tendenza umana è a fare cose che convengono. Quando una cosa non conviene è naturale che si faccia sempre meno. Non è una idea mia di onniscienza. Fa parte dello studio antropologico dei comportamenti umani.

    Sì certo è vero, ma non del tutto. Io ho fatto tante cose che non mi convenivano in nome di qualcosa che era altro dalla mera convenienza, e altri lo hanno fatto per me. Sarebbe ben arida un'esistenza fondata solo sulla convenienza. Poi sono d'accordo con te che in generale i rapporti umani sono governati da essa, oltreché da equilibri di potere.

  • Ah ok. Non avevo capito.


    Comunque la naturale tendenza umana è a fare cose che convengono. Quando una cosa non conviene è naturale che si faccia sempre meno. Non è una idea mia di onniscienza. Fa parte dello studio antropologico dei comportamenti umani.

    Una relazione non è una semplice questione di convenienza o calcolo, se presenta prevalentemente questi aspetti significa che alla base esistono motivazioni differenti da quelle sentimentali, che invece dovrebbero essere preminenti. La tendenza naturale degli esseri umani è formare coppie stabili ed esclusive per tutta una serie di ragioni intrinseche alla specie; se oggi assistiamo allo sfascio apparente del modello di famiglia tradizionale è perché sono stati pompati a forza nei modelli culturali dei principi distorti che sono in antitesi con quelli che ne stanno alla base, e che magnificano e pongono al centro solamente la soddisfazione immediata e vacua del sé, ignorando o minimizzando le esigenze altrui. E giocoforza quindi che concetti come sacrificio, responsabilità, devozione e fedeltà vengano visti come rottami anacronistici.

  • Comunque la naturale tendenza umana è a fare cose che convengono. Quando una cosa non conviene è naturale che si faccia sempre meno. Non è una idea mia di onniscienza. Fa parte dello studio antropologico dei comportamenti umani.

    Non intendevo dire che volevi esprimere idee di onniscenza, con narratore onnisciente mi riferivo allo stile narrativo con distacco emotivo dal contenuto che hai presentato e che a mio avviso è ciò che lo rende cinico.


    Certamente l'essere umano (me stessa inclusa, ma penso tutti noi) è fisiologicamente egoista e si muove tenendo conto della convenienza, come tu stesso ricordi citando l'antropologia. Personalmente, però, non metterei la convenienza come principio di una relazione complementare.


    Questo non vuol dire imbarcarsi in relazioni sbilanciate e farsi sfruttare dal prossimo, ma intendo dire che l'unica relazione che vale la pena avere è quella che ti fa guardare l'altra persona (nella sua miseria, perché tutti noi siamo in fondo piccoli ed egoisti e non vorremmo essere giudicati con la misura con cui invece, spesso aspramente, giudichiamo) come un essere speciale. Qui si crea spazio alla comprensione, al sostegno e alla duttilità: a volte diventa anche reciproco. Dico a volte perché se per amare si aspetta di essere amati: si resta per sempre bambini, mentre è la capacità di amare che ci rende adulti e indipendenti.

    DALI :hibiscus:

  • Sì certo è vero, ma non del tutto. Io ho fatto tante cose che non mi convenivano in nome di qualcosa che era altro dalla mera convenienza, e altri lo hanno fatto per me. Sarebbe ben arida un'esistenza fondata solo sulla convenienza. Poi sono d'accordo con te che in generale i rapporti umani sono governati da essa, oltreché da equilibri di potere.

    Anche a me è capitato, ma quando si valuta la massa, la tendenza, la regola: non contano le eccezioni.

    Se la maggior parte delle persone non fa un qualcosa è perché per la media delle coscienze quella cosa è "troppo sconveniente" o "non abbastanza conveniente", poi che questo sia corretto o meno lo lascio valutare ad altri.


    Non intendevo dire che volevi esprimere idee di onniscenza, con narratore onnisciente mi riferivo allo stile narrativo con distacco emotivo dal contenuto che hai presentato e che a mio avviso è ciò che lo rende cinico.

    Sì, avevo capito.


    a volte diventa anche reciproco.

    Deve essere sempre reciproco. Quando uno solo compensa e sopporta l'altro: non si parla di "rapporto di coppia", ma di qualcosa di diverso.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Nelle relazioni sbagliate ci si trova dopo aver creduto/sperato che il partner rispondesse ai propri desiderata. Se poi quella illusione (o abbaglio) sia stata causata dalla propria immaginazione o dalle manovre (intenzionali) dell'altro è difficile dirlo.


    Ogni storia è un fatto unico, che sfugge alle catalogazioni.

    Questo fa sì che ancora si mantenga un po' di fiducia nel prossimo, al punto di farsi nuovi film.


    Sulla convenienza, poi, non sarei così pessimista.

    Usare la convenienza (come regola dell'agire) è connaturato alla natura umana, animalesca e mirante alla sopravvivenza nella coabitazione/scontro con altri animali. Scansare un ostacolo, scegliere una scorciatoia, sono comportamenti entrati nell'uso, che inseriamo nei programmi di azione dei robot, come indice di razionalità.


    Nella sfera sentimentale, la convenienza entra in competizione con la empatia che si stabilisce nella relazione interpersonale.


    Se stabilisci una simpatia amicale o sentimentale, in qualche modo "adotti" chi ha destato tale sentimento e tendi ad escluderlo dal novero dei soggetti dai quali ti devi proteggere o con i quali sei in competizione.


    In questo senso, condivido la constatazione di bruce0wayne sul fatto che le relazioni umane sono naturalmente improntate ad egoismo e valutazioni di convenienza.


    E' l'area delle "esclusioni" dalla applicazione di quei criteri comportamentali quella che caratterizza ogni individuo, secondo me. Dove non c'è empatia si applicano di default ego-ismo e convenienza.

    A partire dall'ambito familiare per poi passare a quello amicale ed infine a quello sentimentale.

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Non c'è più il ruolo di madre o di padre che porta a casa il pane. Non si fanno più figli, le donne non sanno più friggere un uovo e gli uomini non guadagnano più abbastanza per mantenere famiglie che più nessuno vuole.

    Ma infatti non è questa l’idea di coppia che hanno molte persone (me compresa). L’amore è un’altra cosa.

    Ama la goccia che fa traboccare il vaso, è nascosto lì dentro ogni bel cambiamento

  • Ma infatti non è questa l’idea di coppia che hanno molte persone (me compresa). L’amore è un’altra cosa.

    E non è nemmeno la mia idea quella.


    Il problema è che quelle cose vecchie, vetuste e retrograde: configuravano la famosa "complementarietà" della coppia. Erano "i motivi" per cui la coppia si formava e sussisteva e talvolta resisteva.


    Oggi gli approcci sono sessuali nella stragrande maggioranza dei casi e sono approcci condizionati dal "non avere rotture di palle", che tradotto significa che una volta "zinzinnato" ognuno se ne torna a casa sua.


    Nell'ottica per cui interagire in modo profondo con un altro essere umano sia diventata una fatica inutile: immagina che peso può avere la verginità. In questa discussione è stato ben spiegato (da altri, non da me).


    Poi io e altri abbiamo idee diverse, ma l'una non esclude l'altra. Se andassi a cercare una solo per divertirmi: la sua verginità potrebbe diventare un ostacolo.


    Formare coppie durevoli non è più l'intento più diffuso, poiché siamo tutti più "decadenti", scarsi ed egoisti. Formare coppie durevoli è faticoso, difficile, bisogna essere bravi attori totalmente psicopatici o bene educati per poterle mantenere.


    Il "non conviene" è proprio materiale, materialistico. A conti fatti se ti serve solo sesso: "contrattare" con una persona che inizia a vomitarti addosso problemi è proprio l'ultima opzione plausibile.



    Poi non facciamo finta che nella dinamica del "dare/avere" delle relazioni siamo tutti ad armi pari. Non è così. Il mainstream moderno del "fare cose che ti fanno stare bene" e di "essere se stessi" ci spinge a mettere sul piatto della relazione la nostra sola esistenza: "Esisto, quindi mi devi amare". In modo particolare le donne sono sempre più spinte in questa direzione dall'educazione neo-femminista iper-deresponsabilizzante.


    Il fatto è che così "non funziona".


    Se vuoi capire meglio di cosa parlo prova a cercare su Instagram "zitellotok".

    A prescindere dalle cose che dice, le quali molto spesso sono volutamente esagerate e sessiste: lui è una persona molto intelligente e onesta, impegnata. Tutto il contrario di quello che potrebbe apparire a prima vista.

    Se fai scorrere un po' dei suoi video iperbolici: capisci perché c'è un forte disimpegno.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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