Come aiutare l'uomo che amo a liberarsi dalle benzodiazepine?

  • Non saprei per quanto riguarda l'ansia sociale, su questo forum ci sono molte testimonianze di gente che comunque ha intrapreso un percorso psicologico... secondo me la resistenza alla terapia è anche caratteriale e culturale. A parità di "disturbo" c'è chi si fida della terapia e chi no.

    Vero.


    La resistenza non è solo una questione di fiducia, ma anche di intelligenza, consapevolezza e resistenza fisica.


    Più una persona è intelligente e più problemi ci sono, perché non le basta la pratica, serve anche spiegare la teoria.


    Mentre per quanto riguarda la resistenza fisica: chi è incline alle dipendenze tende a dipendere da tutto quello che tocca e che possa indurre dipendenza.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Io sono per le vie di mezzo. Tra il farsi aiutare e il non farsi aiutare c'è il poter parlare (tranquillamente) insieme sulle difficoltà nel farsi aiutare.

    Poi tra il non fare nulla e il fare tutto c'è l'affrontare l'ansia a piccoli gradini, in modo da abituarsi a situazioni con difficoltà crescente, magari ristrutturando pian piano la propria percezione negativa.

    Anche se un percorso per recuperare salute mentale può essere faticoso, in realtà non bisogna dimenticarsi del senso di soddisfazione e liberazione di cui si potrà godere ad ogni progresso.

  • Sì, ma la difficoltà è quella di fargli ammettere il problema, probabilmente pensa di passare per un "tossico" ai miei occhi. Poi sa che il passo successivo non potrebbe che essere quello di dire "smetti"... e probabilmente non vuole sentirselo dire. Non so immaginare neppure se sa che esiste la possibilità della disintossicazione via Flumazenil.

    a totally amazing mind/so understanding and so kind

  • Io partirei più alla larga, perché secondo me ogni passo di consapevolezza conquistato è qualcosa in più. Quindi gli chiederei ad esempio come si sente, se prendere questi psicofarmaci gli crea anche difficoltà, se non è stufo di sentirsi dipendente, se non avrebbe il sogno di essere più libero. Gli chiederei anche se ha già provato a chiedere aiuto e come è andata. Gli domanderei se per lui chiedere aiuto è un problema e che cosa lo mette a disagio nel farlo, che cosa teme di più. Insomma lo farei parlare con diplomazia invece di puntare direttamente al fatto di ammettere (che sembra quasi un confessare) e al fatto di smettere (che sembra un obbligo). Naturalmente a mio avviso è meglio fare queste cose da una certa distanza, come amicizia/conoscenza perchè altrimenti se ci si avvicina troppo si rischia di diventare parte del problema, con un gioco comunicativo di provocazioni e reazioni.

  • Io partirei più alla larga, perché secondo me ogni passo di consapevolezza conquistato è qualcosa in più. Quindi gli chiederei ad esempio come si sente, se prendere questi psicofarmaci gli crea anche difficoltà, se non è stufo di sentirsi dipendente, se non avrebbe il sogno di essere più libero. Gli chiederei anche se ha già provato a chiedere aiuto e come è andata. Gli domanderei se per lui chiedere aiuto è un problema è che cosa lo mette a disagio nel farlo, che cosa teme di più. Insomma lo farei parlare con diplomazia invece di puntare direttamente al fatto di ammettere (che sembra quasi un confessare) e al fatto di smettere (che sembra un obbligo). Naturalmente a mio avviso è meglio fare queste cose da una certa distanza, come amicizia/conoscenza perchè altrimenti se ci si avvicina troppo si rischia di diventare parte del problema, con un gioco comunicativo di provocazioni e reazioni.

    Tutto questo presuppone che ci sia un dialogo, ma come fare se lui l'ha bloccata e rifiuta ogni contatto?
    Addirittura margheritadura scrive "vorrei amarlo senza essere presa a spintoni", spero si tratti di una metafora perché qui la priorità dovrebbe essere amare se stessi...

  • Fifilla, sì è una metafora... non sono proprio il tipo... tutt'altro :-)

    Intendo dire che la sensazione era quella di essere "allontanata" e solo oggi so quali erano i motivi. Provare ad aiutarlo come suggerisce Richard Lux sarebbe un'ottima idea, senza instaurare cioè una relazione sentimentale, ma c'è da capire se accetterebbe sia perché ora ce l'ha con me sia perché, contrariamente a quanto manifesta, lui vorrebbe tanto che potessimo viverci veramente la nostra storia d'amore.

    a totally amazing mind/so understanding and so kind

  • Tutto questo presuppone che ci sia un dialogo, ma come fare se lui l'ha bloccata e rifiuta ogni contatto?

    Addirittura margheritadura scrive "vorrei amarlo senza essere presa a spintoni", spero si tratti di una metafora perché qui la priorità dovrebbe essere amare se stessi...

    Può essere che lui rifiuti il dialogo perché si sente vulnerabile su un punto molto dolente della sua vita (di cui sotto sotto si sente in colpa). Se c'è un blocco lascerei passare un po' di tempo e poi fargli solo sapere che si è disposti a parlare in modo tranquillo. Parlare in modo pacato è l'opposto della tipica reazione attacco/fuga e anzi bisognerebbe imparare a farlo anche nella propria testa. Un animale che si sente in trappola agisce all'impazzata e la trappola è probabilmente sia il suo problema sia il fatto di sentirsi giudicato. Un animale ferito può agitarsi ancor di più e può essere che lui si senta ferito facilmente, per un'ipersensibilità che magari ha da tanto tempo.

  • Può essere che lui rifiuti il dialogo perché si sente vulnerabile su un punto molto dolente della sua vita (di cui sotto sotto si sente in colpa). Se c'è un blocco lascerei passare un po' di tempo e poi fargli solo sapere che si è disposti a parlare in modo tranquillo. Parlare in modo pacato è l'opposto della tipica reazione attacco/fuga e anzi bisognerebbe imparare a farlo anche nella propria testa. Un animale che si sente in trappola agisce all'impazzata e la trappola è probabilmente sia il suo problema sia il fatto di sentirsi giudicato. Un animale ferito può agitarsi ancor di più e può essere che lui si senta ferito facilmente, per un'ipersensibilità che magari ha da tanto tempo.

    Credo che tu abbia colto nel segno. Sì, si sente ferito facilmente e facilmente ferisce gli altri per una serie di cause che comprendono l'ipersensibilità ma non si esauriscono in essa: ci sono i flussi di autostima altalenante, la pressione dell'ambiente, il "paragone" con l'altro (in questo caso altrA), i problemi indotti dalle bdz, un certo orgoglio che lo caratterizza e tante altre cose. Pure la testa dura, diciamo la verità...

    Magari lascio passare del tempo...per onestà, aggiungo che devo lottare anche con la mia natura (che è interventista, decisionista etc.) e che la situazione psicologica in cui abbiamo vissuto e quella in cui mi ha lasciata non aiutano, ma questi sono problemi che riguardano solo me, non lui, e che vedrò come affrontare.

    a totally amazing mind/so understanding and so kind

  • ...Eccomi di nuovo qui, dopo avere riflettuto su ciò che mi avete scritto e su quanto è accaduto in passato. Penso che non ci sia modo di avvicinarlo, perché probabilmente ho sottovalutato la componente "orgoglio", in particolare per quanto riguarda il sesso. Credo che lui pensi che non riuscirà mai ad avere rapporti soddisfacenti perché non si libererà mai delle bdz ed è questo il motivo principale di tanta "ostilità". Per me è una cosa terribile...mi sforzo di capirlo, ma non posso fino in fondo perché non sono un uomo. Paradossalmente, comunque, "io" (proiezione) sono la fonte delle sue frustrazioni. Non accetterà mai aiuto e sicuramente mai da me.

    a totally amazing mind/so understanding and so kind

  • ...Eccomi di nuovo qui, dopo avere riflettuto su ciò che mi avete scritto e su quanto è accaduto in passato. Penso che non ci sia modo di avvicinarlo, perché probabilmente ho sottovalutato la componente "orgoglio", in particolare per quanto riguarda il sesso. Credo che lui pensi che non riuscirà mai ad avere rapporti soddisfacenti perché non si libererà mai delle bdz ed è questo il motivo principale di tanta "ostilità". Per me è una cosa terribile...mi sforzo di capirlo, ma non posso fino in fondo perché non sono un uomo. Paradossalmente, comunque, "io" (proiezione) sono la fonte delle sue frustrazioni. Non accetterà mai aiuto e sicuramente mai da me.

    Forse non da te, anche se non è detto, quando l'acqua tocca il c∙∙o come si suol dire... spero vivamente per lui che si decida ad affidarsi ad un professionista. Ti ripeto, tu non puoi fare molto, e non fartene una colpa che non ha senso, la molla deve scattare in lui.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Come (e se è possibile) aiutare una persona a smettere di fumare? 43

      • Saritta
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      1k
      43
    3. Manta13S

    1. Dipendenza da gioco d'azzardo 280

      • Trevor99
    2. Risposte
      280
      Visualizzazioni
      13k
      280
    3. Laonci'

    1. Fattore adrenalina 78

      • Ortles
    2. Risposte
      78
      Visualizzazioni
      3.3k
      78
    3. MyDarkSoul

    1. Alcol, nicotina, caffeina > veleni legalizzati 67

      • hope77
    2. Risposte
      67
      Visualizzazioni
      2.8k
      67
    3. Garden

    1. Come aiutare l'uomo che amo a liberarsi dalle benzodiazepine? 60

      • margheritadura
    2. Risposte
      60
      Visualizzazioni
      7.7k
      60
    3. margheritadura

    1. Come liberarsi dell'alcool? 25

      • Valentina993
    2. Risposte
      25
      Visualizzazioni
      2.7k
      25
    3. Manta13S