Come aiutare l'uomo che amo a liberarsi dalle benzodiazepine?

  • ... comunque, fra i freni c'è il fatto che mi chiedo come sarebbe stare assieme... non dal punto di vista sessuale ma nell'interagire quotidiano... cioè se sarebbe nervoso, irritabile, etc. perché so che questo sì, mi peserebbe. Non sono i suoi problemi a spaventarmi/preoccuparmi ma l'atteggiamento che lui ha davanti ai suoi problemi.

    E' un atteggiamento maturo il tuo.


    Il problema è che non si può aiutare chi non vuol essere aiutato.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Lo ho intravisto per caso poco fa. La cosa mi ha toccata, devo ammetterlo. Pensavo, anche a proposito di altri thread su relazioni con persone che hanno qualche disturbo, che per una mente più "ordinaria" è veramente dura fare i conti con atteggiamenti che sono/sembrano incoerenti, bipolari, come vogliamo dire... il solo modo per non starci male è capire profondamente che sono frutto di qualcosa di psichicamente anomalo ma non è immediato né facile.

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    Modificato una volta, l'ultima da margheritadura ().

  • bruce0wayne , ho pensato che prende farmaci per riuscire a fare qualunque cosa... ma non mi ha mai detto nulla di nulla di tutto questo, inducendomi a dare interpretazioni completamente errate di alcuni comportamenti o di alcune frasi...quindi la paura era (anche) quella di passare ai miei occhi per un "malato mentale"...tutto, anche perdermi, ma non questo.

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  • bruce0wayne , ho pensato che prende farmaci per riuscire a fare qualunque cosa... ma non mi ha mai detto nulla di nulla di tutto questo, inducendomi a dare interpretazioni completamente errate di alcuni comportamenti o di alcune frasi...quindi la paura era (anche) quella di passare ai miei occhi per un "malato mentale"...tutto, anche perdermi, ma non questo.

    La cosa assurda è che essendo assuefatto probabilmente è tutta una costruzione della sua mente. Non è il farmaco che gli permette di "fare cose". Si tratterà ormai solo di un "rituale" simil-DOC a cui non può più rinunciare.


    L'unica soluzione per lui è un cambiamento di comportamento dato però da qualche terapia che gli dia lo spunto per uscirne.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Riprendo il thread dopo un bel po' di tempo per chiedervi un parere connesso a questa vicenda. Dopo tre mesi, lui ha fatto in modo di incrociarmi...diciamo che si è appostato. Ha dato un segnale del fatto che, come sospettavo, nel suo assoluto silenzio sta ribollendo. Mi rendo conto che ha difficoltà a fare coming out, parlando dei problemi con i farmaci. Probabilmente si vergogna, sì sente in colpa e vorrebbe apparire diverso ai miei occhi. Posso aiutarlo in qualche modo in questo? Credo (spero) che sarebbe liberatorio per lui e forse l'inizio di una svolta.

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  • Probabilmente si vergogna, sì sente in colpa e vorrebbe apparire diverso ai miei occhi. Posso aiutarlo in qualche modo in questo?

    Sì.


    Per farlo devi riuscire a comunicare in modo distorto stando bene attenta a non farlo mai apparire come debole


    E' difficile ed è quasi totalmente un lavoro di "forma", ovvero di come ti esprimi. Dovresti fare finta di avere a che fare con qualche barone in stile Silvio nazionale e misurare ogni parola

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Grazie bruce0wayne, i tuoi consigli sono sempre preziosi <3

    In realtà mi chiedo come attaccare bottone perché quando lo ho intravisto sono fuggita...è stata una reazione istintiva...mi ha colto di sorpresa. Non so perché lo ho fatto. Adesso chissà cosa avrà pensato...che lo disprezzo, che non voglio più avere a che fare con lui etc. Starà lì ad arrovellarsi chiedendosi se lo ho visto e sono scappata o se non lo ho visto...è dura perché è un soggetto con cui è difficile avere rapporti. (Ho pensato ancora alla tua domanda sul perché lo amassi e, in aggiunta a quanto avevo risposto, credo ci sia un'alchimia dovuta al fatto che io sono l'esatto contrario di lui, vale a dire un'esplosione di vitalità). Parentesi a parte, non so se aspettare sperando che faccia un altro tentativo (ma potrebbe non accadere perché dipende in larga parte, credo, da come ha interpretato l'incontro mancato) oppure se fare io qualcosa per prima.

    a totally amazing mind/so understanding and so kind

  • A distanza di oltre quattro mesi mi trovo in una situazione paradossale: lui fa in modo di incontrarmi ogni volta che è possibile, come se fosse casuale, ma è assolutamente evidente che casuale non è per niente. In due di queste occasioni ho provato a spingere oltre le cose nella speranza di un chiarimento: la prima volta telefonando, ma era occupato (in effetti lo ho intravisto mentre parlava al telefono in macchina) e la seconda scrivendo un mail. Non ha richiamato nel primo caso e non ha risposto alla mail nel secondo però ha fatto in modo di farsi vedere ancora più spesso. La mia lettura della cosa è la seguente: non vuole fare nulla di "attivo", come richiamare o rispondere, però, siccome sa che le sue sono reazioni demotivanti per me, "corregge" intensificando gli incontri....casuali. Il problema vero, credo, è che non vuole vuotare il sacco dicendomi la verità su se stesso, si vergogna troppo, forse non è neppure del tutto consapevole, si illude di risolvere da solo (peraltro, cercando le soluzioni nei posti sbagliati: ho visto che ha stretto amicizia su un social con un sedicente supervisor, di quelli che aiutano a "rimettersi in forma") e spera che ci sarò ancora quando avrà risolto. Continua a illudersi che ne esce da solo e vuole nascondere tutto per tornare da me quando starà meglio, nella speranza che, nel frattempo, io ci sia ancora. Non è una situazione che può andare, perché io non posso aspettare così nel nulla, perché da solo non ne esce, perché rischia un forte trauma se mi metto con un altro. Si può comunicare con una persona dalla mente...alienata? Come posso fare saltare tutto questo? Sento che devo fare un'azione di forza, che spezzi il meccanismo, ma non so bene quale.

    Vorrei che capisse che nell'amore non ci sono imbarazzi né vergogne, se è amore.

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