Indeciso sul futuro matrimonio

  • Ciao, non è successo niente di particolare, siamo andati a convivere. Secondo me è stato un declino graduale fino allo stato attuale, un rapporto ogni 2/3 mesi.

    Nessuno dei due prende farmaci o altro e non c'è nessun limite fisico.

    La mia teoria è che lei sta bene con me senza più amarmi, nel senso che le offro sicurezza, protezione ect... Quindi questa cosa la fa stare bene, ma non le va di avere contatti intimi e qua si spiega il non amarmi più. Nel caso ci lasciassimo lei dovrebbe cercarsi una casa e i rispettivi problemi che questo comporta.

    Temo che tu abbia ragione.


    Una volta sposato con figlio nel caso si arrivi al divorzio sono c∙∙∙i amari . Quello lo so e fa paura.

    Anche questo è da tener presente. In ogni caso basta il figlio a disallineare completamente l'asse dei volatili amari.


    non è che il figlio è un ostacolo all'intimità

    Purtroppo non è così.

    Da ogni fonte (ma davvero "ogni") è dato per scontato che nella maggior parte dei casi la nascita di figli crea ostacoli all'intimità.

    Le stime più ponderate parlano del 90%.

    Se fate una ricerca sul web trovate milioni di risultati, anche di fonti attendibili.

    Ci sono psicologi che di mestiere sono specializzati proprio nel tentativo di recupero della sessualità dopo i figli.

    Per non parlare dei casi in cui il problema è anche logistico, ovvero lo spazio vitale è risicato.


    Penso che tu abbia fatto un grave errore a chiederle di sposarti con questi presupposti: il matrimonio non aggiusta una coppia che ha problemi.

    Esatto.

    Il matrimonio non aggiusta i problemi: li consolida e talvolta li amplifica, poiché l'uno o l'altra si sentono "sicuri" della loro posizione e peggiorano qualsivoglia comportamento antagonista del partner.


    Non dimentichiamo che il matrimonio è alla base del 100% dei divorzi.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ho letto tutti i commenti e c'è un po' di verità in ognuno di essi.

    A essere sincero, la mia paura riguardo al matrimonio sarebbe la perdita del potere decisionale. Mi spaventa che la persona con cui sto per sposarmi possa impazzire un giorno e rendere la mia vita complicata. Non succede spesso, ma se accadesse sarebbe un problema.

    Insomma, sono una persona solare, sempre calma e controllata. Amo la vita e mi piace goderla al massimo. Non riesco a capire perché lei si rifiuti di provare piacere insieme a me. Fare l'amore è bello, fa bene alla salute, rafforza il rapporto e aumenta l'autostima.

    Non abbiamo problemi di natura fisica o altro, siamo nella nostra casa, nella nostra intimità. Perché rinunciare a un tale piacere? Perché rifiutarlo?

    A queste domande, non ottengo alcuna risposta. È un tabù.


    E le solite scappatoie: ho sonno, freddo, caldo, umido... Alla fine diventano noiose.

    Io, invece, non sono stanco, neanche dopo 10 ore di lavoro, 2 di palestra e altri lavori in casa. Sono dell'idea che se qualcosa importa a una persona, si impegna per migliorare o risolvere il problema corrispondente.

    Negli anni, di fronte alle sue lamentele, ho sempre risposto con soluzioni. Ad esempio, ho proposto di pulire casa più spesso, di lavare i piatti più frequentemente, insomma, ho cercato di fare un po' di tutto. Non mi sono mai tirato indietro, sapendo che questo le faceva piacere.

    Ma se gentilmente le chiedo di spiegarmi quale sia il problema, in modo da poter trovare insieme delle possibili soluzioni, perché rimane in silenzio? Perché non riesce a darmi una spiegazione? Non pensate che sia pazzo, io la amo e in 10 anni non ho mai neanche pensato di tradirla. Ciò che desidero è che da parte sua ci sia un po' più di intimità, un po' più di femminilità.

  • Come sempre mi scuso per la franchezza ma sono talmente analitico e pragmatico che davvero non credo che ci sia da scrivere chissà cosa.

    Hai già detto tutto tu: con questi presupposti non può che andare peggio e nel caso dovesse arrivare un figlio oltre a perdere lei, il figlio e la tua relazione perdi anche la TUA casa (da quello che ho capito è tua). A te le valutazioni.

  • A essere sincero, la mia paura riguardo al matrimonio sarebbe la perdita del potere decisionale. Mi spaventa che la persona con cui sto per sposarmi possa impazzire un giorno e rendere la mia vita complicata. Non succede spesso,

    Succede molto più che spesso: praticamente quasi sempre.

    Dati alla mano: la maggior parte dei matrimoni finisce entro 2-3 anni e le prime cause assolute sono il tradimento e "l'impazzimento" di uno dei due che annulla totalmente il potere decisionale dell'altro/a.


    E le solite scappatoie: ho sonno, freddo, caldo, umido... Alla fine diventano noiose.

    Io, invece, non sono stanco, neanche dopo 10 ore di lavoro, 2 di palestra e altri lavori in casa. Sono dell'idea che se qualcosa importa a una persona, si impegna per migliorare o risolvere il problema corrispondente.

    Il fatto è che la stanchezza è un fattore estremamente soggettivo. Ci sono persone che non si stancano mai e persone che si stancano facilmente facendo cose "normali". La principale differenza tra i due è che chi si stanca di più di solito è ipersensibile, depresso, depresso latente o semplicemente estremamente intelligente (e quindi percepisce la realtà in ogni dettaglio).


    Non si può questionare più di tanto la stanchezza altrui senza le prove che sia una "finzione". Di solito non lo è. La parte difficile è trovare e rendere esplicita la causa.


    Come sempre mi scuso per la franchezza ma sono talmente analitico e pragmatico che davvero non credo che ci sia da scrivere chissà cosa.

    Hai già detto tutto tu: con questi presupposti non può che andare peggio e nel caso dovesse arrivare un figlio oltre a perdere lei, il figlio e la tua relazione perdi anche la TUA casa (da quello che ho capito è tua). A te le valutazioni.

    Questo purtroppo è vero. Certe scelte non si possono fare con leggerezza. Per quando possa non essere "facile" la vita di lei separata con figlio: la tua potrebbe essere peggiore (o addirittura "finita") se non hai un bel gruzzolo da parte.


    Purtroppo ancora oggi in Italia il valore maschile e le conseguenti pene vengono rilevate quasi esclusivamente sulle finanze.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ma tu stai seriamente pensando di sposarti e fare famiglia in questa situazione?


    Spero sia uno scherzo, un conto è chiedere per cercare di smuovere la situazione un altro perseverare, essendo pure convinti che non ci sia amore.


    Mi chiedo cosa sia per te il matrimonio, cosa è una relazione di coppia, cosa una famiglia...con quali mattoni si costruiscono? Con la frustrazione e l'infelicità?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Sono numeri che poi vanno contestualizzati e per me hanno poca attinenza con la realtà, vai a capire le reali cause, spesso non è una sola.

    Certamente un figlio è un impegno in più, e certamente la logistica si complica, vuoi mettere essere soli?

    Per il resto mi pare ovvio che i primi tempi si abbia altro da fare, poi però gli equilibri si ritrovano, se si vuole. Certo che questo non avviene se la coppia è labile in partenza...perchè appunto non è il figlio il problema.

  • Negli anni, di fronte alle sue lamentele, ho sempre risposto con soluzioni. Ad esempio, ho proposto di pulire casa più spesso, di lavare i piatti più frequentemente, insomma, ho cercato di fare un po' di tutto. Non mi sono mai tirato indietro, sapendo che questo le faceva piacere.

    Ma se gentilmente le chiedo di spiegarmi quale sia il problema, in modo da poter trovare insieme delle possibili soluzioni, perché rimane in silenzio? Perché non riesce a darmi una spiegazione? Non pensate che sia pazzo, io la amo e in 10 anni non ho mai neanche pensato di tradirla. Ciò che desidero è che da parte sua ci sia un po' più di intimità, un po' più di femminilità.

    Ti consiglio di pensarci bene: sposarsi con queste premesse non mi sembra il massimo. Il matrimonio è già un impegno molto significativo anche quando inizia con le migliori intenzioni, ma nella situazione che descrivi non sembra esserci l'ottimale contesto per sposarsi. Certo, c'è sempre la possibilità del divorzio, ma sposarsi con questi pensieri in mente non è l'ideale. Dalle tue parole, sembri una persona molto determinata e paziente, mentre lei dovrebbe assumersi le sue responsabilità e almeno darti delle spiegazioni senza farti continuare ad ipotizzare le sue ragioni, generando solo confusione, dubbi e disagio. In una relazione di coppia deve esserci equità, almeno lei dovrebbe riconoscere il problema e fare uno sforzo per cercare di risolverlo, se le interessa. Non dovrebbe pensare che ormai tutto è "sistemato" e quindi può andare avanti così per il resto della vita... per te sarebbe un incubo. Scusa per la franchezza.

  • Sono numeri che poi vanno contestualizzati e per me hanno poca attinenza con la realtà, vai a capire le reali cause, spesso non è una sola.

    Certamente un figlio è un impegno in più, e certamente la logistica si complica, vuoi mettere essere soli?

    Per il resto mi pare ovvio che i primi tempi si abbia altro da fare, poi però gli equilibri si ritrovano, se si vuole. Certo che questo non avviene se la coppia è labile in partenza...perchè appunto non è il figlio il problema.

    In effetti non è la nascita del figlio in sé il problema, ma tutto ciò che comporta come conseguenza diretta e indiretta. Si va dai cambiamenti fisici e ormonali, allo stress della gestione del figlio, alla logistica, al poco tempo, allo stress per trovare risorse (tra cui i soldi, che sono sempre meno), gli spazi fisici, la privacy, etc.

    Senza contare che spesso l'uno o l'altra, avendo "concluso" il passo della procreazione, spesso cambiano totalmente atteggiamento, comportamento e schema di pensiero, diventando una persona completamente diversa da quella che il/la partner ha scelto.


    Se poi questo deve avvenire in uno scenario dove già il problema è grave, come nel caso in specie: abbiamo la quasi certezza del fallimento.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Senza contare che spesso l'uno o l'altra, avendo "concluso" il passo della procreazione, spesso cambiano totalmente atteggiamento, comportamento e schema di pensiero, diventando una persona completamente diversa da quella che il/la partner ha scelto.

    Si, da quello che ho sentito, delle volte capita, come delle volte i figli stessi distruggono le coppie. In un mondo di variabili, con queste premesse, non mi sposerei. Il matrimonio al giorno d'oggi è una scelta che significa il volersi impegnare a vita con una persona con dei precisi presupposti. Se no è quasi certa disperazione. Gabbie scelte con le proprie mani e soldi dallo psichiatra. Non sono più gli anni 90.

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