Ho scoperto solo ora il passato di mia moglie...

  • Sarebbe stato un problema solo se la intensa vita sessuale fosse stata una dipendenza. In quel caso il tasso di ricaduta è più del 50% e tipicamente si "ricade" durante le relazioni serie (quindi tradimento). Ma se non è avvenuto in 25 anni direi che non è proprio questo il caso.

    Esatto bruce, stiamo parlando di una donna, e si torna indietro di 25 anni.

    Sarà stata una ragazza giovane, suvvia, di stupidaggini qui non ne ha fatte nessuno?

    Probabilmente era giovane, bella e ha vissuto la sua età.

    Vogliamo linciarla?

    Trovo veramente squallido fare battute su cose successe 25 anni prima, tutti perfetti?

    Nessuno a 20 anni è stato "leggero"?


    Prego quindi l'autore del thread di togliersi dalla testa questi brutti pensieri.

  • Non è obbligatorio, certamente, però quando due persone decidono di condividere insieme il loro percorso di vita, penso che la sincerità ci vuole in partenza. Raccontarsi sul vissuto è importante (secondo me).

    E' più importante la privacy personale, anche per la Legge. Ci sono un tot di argomenti su cui è obbligatorio "confessarsi", tra cui malattie veneree, possibilità o volontà di avere figli, condizioni di grave debito, libertà condizionata, etc.

    Su tutto il resto non c'è obbligo.


    D'accordo la sincerità, ma a partire dal momento in cui si inizia a frequentarsi. Quel che è stato prima potrebbe anche essere frutto di problemi personali gravi o comunque fortemente privati. Determinati "passati" possono pregiudicare la possibilità di avere un partner.


    Poi se vogliamo questo tipo di bugia è la più diffusa in assoluto. Tantissime mentono sul proprio passato sessuale, anche perché, soprattutto negli ultimi decenni supera (di gran lunga) l'esperienza di qualsiasi uomo e c'è il serio rischio di farlo sentire solo un ripiego finale. E' stata persino coniata un'espressione per definire questa pratica e la sensazione che l'uomo prova quando lo scopre: "effetto fine festa".


    Trovo veramente squallido fare battute su cose successe 25 anni prima, tutti perfetti?

    Sì: è squallido.

    I casi più probabili sono due: queste persone sono estremamente bigotte e immature e inesperienti, oppure i fatti sono (molto) più recenti e fanno notizia per quello.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Varia da soggetto a soggetto, personalmente vivo i rapporti con le persone in modo meno drammatico, ad esempio la mia attuale compagna mi raccontò che frequentava una persona che amava pratiche bondage, cosa che io non ho mai sperimentato ne ho interesse a farlo.

    Quando me lo ha detto è stata solo un'informazione che si è persa nel "flusso" di parole.


    Magari l'autore della discussione ha problemi di giudizio sociale in generale, il che, forse, rende questa rivelazione un macigno enorme da sostenere, non per nulla ha cominciato ad esasperare alcune situazioni in compagnia di altre persone.


    In ogni caso è vero, raccontare il passato di se stessi è solo un atto di cortesia, che in realtà pochissimi fanno, e se viene fatto, spesso è totalmente distorto dalla realtà dei fatti.

  • Magari l'autore della discussione ha problemi di giudizio sociale in generale, il che, forse, rende questa rivelazione un macigno enorme da sostenere, non per nulla ha cominciato ad esasperare alcune situazioni in compagnia di altre persone.

    Può essere.

    Il giudizio sociale di stampo bigotto e/o religioso è il male assoluto. Quando però resta "laico" e in forma di "rumore di sottofondo" è inevitabile e può essere anche considerato sano. Si tratta di una sorta di "sistema immunitario" di gruppo che serve a mantenere in salute il branco.


    Se nessuno venisse mai giudicato per qualsiasi azione eccessiva che compie: si rischierebbero comportamenti disfunzionali per la convivenza, forti contrasti o comunque il gruppo potrebbe non resistere.


    La controtendenza culturale attuale ci impone di non giudicare una donna, specialmente per il suo comportamento sessuale passato, ma se cambiamo il genere del soggetto e parliamo di altri comportamenti che quando sono eccessivi diventano scorretti: magicamente intuiamo la parte di utilità del giudizio sociale.


    Immaginate il "giudizio sociale" di un uomo che in passato ha abusato di sostanze, senza necessariamente diventarne dipendente. Il giudizio è sbagliato quando impedisce a quest'uomo di vivere una vita serena dopo aver smesso di "giocare con le droghe", però è corretto per mettere in guardia chi potrebbe voler costruire una famiglia con lui, perché determinati comportamenti possono essere reiterati e comunque solo sapendolo la compagna potrebbe prestare più attenzione a specifici segnali.


    In ogni caso è vero, raccontare il passato di se stessi è solo un atto di cortesia, che in realtà pochissimi fanno, e se viene fatto, spesso è totalmente distorto dalla realtà dei fatti

    Viene distorto per evitare il giudizio sociale, anche quello "sano", e di solito la parte distorta è proprio quella eccessiva, ovvero quella che potrebbe rischiare di meritare un giudizio.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Salve, vi spiego brevemente quanto successo: dopo circa 25 anni di matrimonio ho scoperto che mia moglie prima che ci sposassimo ha avuto una vita sentimentale/sessuale intensa. Questo mi ha causato un malessere indescrivibile perche' avevo un concetto su di lei ben diverso da quello che oggi e la dura verita'.

    Non ho mai creduto che una partner mi raccontasse la verità del suo passato, comprese le esperienze sessuali avute prima di incontrare me. In primo luogo, perché il passato appartiene solo a chi lo ha vissuto e, per una infinità di ragioni non si ha piacere di raccontarlo. Oggi è riconosciuto come il diritto alla privacy ed all'oblio.


    In ogni caso, è difficile che, seppure un racconto venga alla fine fatto, corrisponda al reale svolgimento dei fatti. Quasi sempre, anche nel riportare eventi realmente vissuti si stravolge - vorrei dire, naturalmente - ciò che è avvenuto, in misura varia.

    E' un classico nei processi penali, dove il testimone racconta quello che "crede" di aver visto, interpretando la realtà in modo distorto. In taluni casi, addirittura inventando (magari, per voglia di protagonismo). Per cui, l'attendibilità di una testimonianza viene valutata con ampia discrezionalità da parte di qualsiasi giudice, in relazione ai precedenti, alla personalità del testimone, alla sua reputazione e, ove possibile, alla congruità del racconto con altri indizi o prove.


    E il contro-interrogatorio di un testimone alla sbarra da parte di un avvocato che si sia letto tutta la documentazione agli atti di un processo, comprese le dichiarazioni rese nell'immediatezza del fatto criminoso, può avere un effetto dirompente quando fa emergere incongruenze od illogicità. Al punto che, specie nei paesi anglo-sassoni, dove l'attendibilità di un testimone viene decisa spesso da una giuria popolare, si usa fare un esame preliminare dei testimoni, per valutarne anche la capacità di resistere alla "cross examination", cioè l'interrogatorio del pubblico ministero e degli avvocati della difesa.


    Scusandomi per averla fatta troppo lunga, è del tutto naturale che un partner ti racconti, se proprio costretto a farlo, solo la parte "emergente" della sua storia (quella che probabilmente sa o intuisce che qualcuno possa averti raccontato). La verità non la saprai mai, sarà sempre una versione "addomesticata".


    E nella mia esperienza non ho mai chiesto nulla alla partner del momento, dopo averla conosciuta. Così come non ho mai raccontato la mia storia. E se l'ho dovuta raccontare, l'ho ampiamente romanzata, qualche volta in modo evidentemente non credibile. E se si insisteva a chiedere chiarimenti, l'ho mandata a quel paese.


    Mi ha sempre interessato capire come una persona ragiona e come si comporta nel presente, considerandola la premessa per un futuro insieme.

    Ecco perché occorre tempo per farsi un'idea in qualche modo attendibile del carattere di una persona. Perché certi comportamenti nel tempo riaffiorano e vengono ripetuti ... ove non vi sia stata una forte determinazione a superarli e non ripeterli.

    La cosa che mi turba ancora di più è che sto ricevendo da parte di alcuni soggetti delle frecciatine dette in pubblico, ma riferite a me inerente al passato di mia moglie... mi viene voglia di tappargli la bocca in maniera dura, ma poi penso che abbiamo una splendida bimba che ha ancora bisogno di noi.

    Dalla tua esposizione traspare la commendevole preoccupazione di garantire alla tua "bimba" di vivere in casa con serenità e con l'amorevole supporto dei suoi genitori. Fai benissimo a porti il problema e considerare il benessere della figlia come una priorità. E proteggere e difendere la sua mamma è fondamentale pure per la sua crescita (i figli certe cose le capiscono senza che ce ne accorgiamo). Perché avrà maggiore sicurezza nel pretendere dai suoi partner futuri quel rispetto che il padre ha sempre manifestato nei confronti della madre. Questa è la parte dell'educazione più importante che le puoi dare, perché è piuttosto inconsapevolmente impartita e molto fortemente recepita.

    Come posso fare per superare queste offese gratuite?

    Hai detto bene, sono "gratuite" e, quasi sempre, sono il frutto di pessimi sentimenti (invidia, ostilità, ecc.). Semplicemente, non te ne curare e lasciali cuocere nel loro brodo.

    Se dopo 25 anni tua moglie non ti ha dato motivo di dubitare del suo affetto e della sua lealtà, quello che ha fatto prima non conta affatto e devi guardare al futuro che aspetta lei, la bimba e te.

    Il silenzio (ed il tuo non considerare le malelingue) è la migliore risposta, perché tendenzialmente tende a fare estinguere le maldicenze.

    Se invece reagisci, crei clamore e provi a chiudere loro la bocca, alimenti ancora più le ragioni di quelle persone per continuare a farlo finché campano.


    (------- 8) ---------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Per mia esperienza e per aver visto altra gente vittima del giudizio sociale, se una persona non ha fatto qualcosa di molto grave, è inutile dargli ascolto. Molto spesso è falso e seguito da invidia o gelosia, quindi esagerato negli eventi. Però capisco che stai male, ma è deleterio.

  • Grazie a tutti per i messaggi ricevuti. Farò tesoro dei vostri consigli, anche se non nego che è dura da accettare. Grazie di nuovo a tutti.

    Ciao, ti voglio solo dire che i tuoi sentimenti sono normalissimi. A nessuno piace sapere che la propria donna non è stata proprio una suora. Ora non so cosa tu hai combinato da giovane, ma di solito chi non si cura del passato della propria partner è perché ne ha combinate altrettanto. Sono passati diversi mesi da quando hai aperto il post, va un pochino meglio?

  • Non sapevo di questa espressione "effetto fine festa", ho imparato una cosa nuova ahahah.


    Comunque penso sia normale ciò che prova l'autore. È chiaro che quello che la sua donna ha fatto prima di conoscerlo non dovrebbe essere importante in quanto non riguardava lui, però come hai detto tu stesso in un altro commento, ciò che cambia è la visione che ha di lei. In pratica è come trovarsi davanti ad una persona diversa e ovviamente questo ti porta a dubitare su tante cose. Questa dovrebbe essere gelosia retroattiva.


    Secondo te Bruce, ma forse so già la risposta, quando un uomo rimane scottato dal passato sessuale della propria partner è solo paura del confronto o infondo è anche una forma d'invidia perché sotto sotto avrebbe voluto avere le stesse esperienze di lei?

    (quest'ultima frase non è diretta all'autore, ma ai gelosi retroattivi in generale).

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