Sensazione strana quando incontro qualcuno

  • Infatti l’ambiente intorno mi risulta strano, ma stento a credere che sia ansia! E se lo è, come ne esco? A te è capitato?

    Ciao. Certo che mi è capitato e mi capita specialmente in momenti dove predomina lo stress. Ognuno di noi, in base alla severità, attua diverse strategie:

    - farmaci se l'ansia non è gestibile oppure occupa il cervello per l'intera giornata (sempre visita specialistica si intende);

    - psicoterapia (in questo caso devi abbassare i livelli di ansia per essere ricettiva);

    - meditazione, yoga, sport all'aria aperta.

    Se ti va puoi andare a spulciare i "miei post" dove sarai indirizzata direttamente a centinaia di risposte su ansia e depressione.

    Punto numero uno è la gestione dello stress, da li inizia il percorso.

    In bocca al lupo :)

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • Ciao Mavie :hugging_face: Anche a me capita spesso e anche a me soprattutto nei momenti di "socialità".

    Mi associo a tutti quelli che hanno scritto che è ansia. È davvero terribile e anche io per mesi ho pensato a tutte le possibili malattie mentali e fisiche. Purtroppo la "dissociazione" è uno dei sintomi peggiori dell'ansia. Nel mio caso mi aiuta molto pensare che non sono in pericolo è che prima o poi passerà.


    Se posso darti un consiglio non demordere con la terapia. Magari prova quella online se non te la senti di andare in studio da un terapeuta!

  • Ciao Mavie :hugging_face: Anche a me capita spesso e anche a me soprattutto nei momenti di "socialità".

    Mi associo a tutti quelli che hanno scritto che è ansia. È davvero terribile e anche io per mesi ho pensato a tutte le possibili malattie mentali e fisiche. Purtroppo la "dissociazione" è uno dei sintomi peggiori dell'ansia. Nel mio caso mi aiuta molto pensare che non sono in pericolo è che prima o poi passerà.


    Se posso darti un consiglio non demordere con la terapia. Magari prova quella online se non te la senti di andare in studio da un terapeuta!

    Grazie Polly, stasera leggerti non sai che bene mi fa… ho appena smesso di piangere.


    Grazie, ho provato a cercare i tuoi post ma non riesco a trovarli. Imbranata che sono :beaming_face:

  • Grazie Polly, stasera leggerti non sai che bene mi fa… ho appena smesso di piangere.

    Ti capisco, credimi! Io ho passato mesi infernali alla ricerca continua della “vecchia me” e della normalità. Questa sensazione che descrivi è la più dura da accettare ma, veramente, è solo ansia. Per me vedere che siamo tanti a provarla è davvero rincuorante perché mi fa capire che, per quanto faccia paura, non è niente ed è destinata a sparire. Pensa a lei come alla tachicardia, al mal di testa o a qualsiasi altro sintomo “fisico” che come tale è destinato a sparire. Anche io sto provando ad attuare questa tecnica.

    Forza e coraggio e davvero non mollare con la terapia!


    Se poi hai/avete qualche consiglio per superare questa brutta sensazione fate sapere così ci aiutiamo a vicenda :hugging_face:

  • Grazie, ho provato a cercare i tuoi post ma non riesco a trovarli. Imbranata che sono :beaming_face:

    Ciao. Se guardi bene dopo la chiusura del post sotto troverai la seguente dicitura:


    """Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia"""".


    Clicca dove c'è scritto "I miei post" e sarai indirizzata direttamente.

    In bocca al lupo. :)

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • C'è chi ha parlato di dissociazione. Lo ha fatto mettendo al centro la regola e il principio dello stare in stretta unione e connessione con l'esterno, con gli altri, ribadendo la necessità di non distogliersi dall'intesa e dal porre attenzione a quanto lì si svolge, nel legame con altro e con altri. In realtà la dissociazione se esiste riguarda il rapporto con la tua parte intima e profonda, la dissociazione da te, la mancanza di incontro, di vicinanza col tuo intimo, sinora considerati non importanti e non necessari, la mancanza di capacità di ascolto, di dialogo e di intesa con la tua interiorità, con ciò che senti, che vive dentro di te. Mica è poco, perchè senza un simile legame e intesa, senza trarre da lì, dalla connessione col tuo intimo e dall'ascolto di ciò che si muove in te, dal tuo sentire, guida e ispirazione, nutrimento e sostanza per capire, per capirti, sei solo affidata all'iniziativa isolata della tua testa che, dissociata dal tuo sentire, impiega i ragionamenti per capire e che, priva di guida interiore, altrove cerca e trova indirizzo e che da altro che sta fuori nel pensato e nei modelli comuni prende ispirazione e suggerimenti, guida e sostanza di pensiero. Conseguenza di questa dissociazione dal tuo intimo e profondo? Non conoscere nulla di vero e di fondato su di te, non scoprire traendolo da te stessa e comprendendolo davvero e su basi da te accertate cosa è importante per te e perchè, non avere prima comprensione dei tuoi modi di procedere abituali e poi e via via del significato autentico e delle ragioni della tua vita, non avere su queste basi la capacità di condurti autonomamente e di governarti. La conseguenza è ritrovarti di fatto al traino di ciò che da fuori definisce ciò che vale e che puoi o devi perseguire e dimostare, di cui devi dare prova. Se il tuo profondo insiste nel tenerti sulla corda e nel vincolarti al tuo malessere è per farti intendere che di te devi occuparti e prenderti cura, che l'attenzione ad altro non è la priorità, che allo stato attuale sei davvero in cattivo stato finchè non arrivi a formare solida base tua, superando la dissociazione che ti tiene monca di una parte vitale e fondamentale di te stessa con cui invece hai necessità di costruire un rapporto, che è imprescindibile e perciò essenziale per diventare individuo consapevole, per avere una tua visione della tua vita e di te stessa, per non essere solo chi cerca di essere a norma e copia di altro, cioè normale, semplicemente adeguata e al passo con ciò che si sostiene essere giusto e valido comunemente. Squalificare come patologia ciò che interiormente dà l'allarme e invita a provvedere a profondi quanto utili cambiamenti è un'ingenuità assai poco favorevole ai propri interessi. Pierangelo Lopopolo

  • Ciao repcar, giusto una piccola precisazione: da smartphone le firme non sono attivate per impostazione predefinita (e non modificabile) del Forum, quindi il link in questione non risulta visibile a chi utilizza tali dispositivi. In ogni caso per gli utenti attivi i messaggi sono sempre accessibili cliccando direttamente sul nickname, entrando così nel profilo, ed utilizzando l'icona a forma di lente.

  • C'è chi ha parlato di dissociazione. Lo ha fatto mettendo al centro la regola e il principio dello stare in stretta unione e connessione con l'esterno, con gli altri, ribadendo la necessità di non distogliersi dall'intesa e dal porre attenzione a quanto lì si svolge, nel legame con altro e con altri. In realtà la dissociazione se esiste riguarda il rapporto con la tua parte intima e profonda, la dissociazione da te, la mancanza di incontro, di vicinanza col tuo intimo, sinora considerati non importanti e non necessari, la mancanza di capacità di ascolto, di dialogo e di intesa con la tua interiorità, con ciò che senti, che vive dentro di te. Mica è poco, perchè senza un simile legame e intesa, senza trarre da lì, dalla connessione col tuo intimo e dall'ascolto di ciò che si muove in te, dal tuo sentire, guida e ispirazione, nutrimento e sostanza per capire, per capirti, sei solo affidata all'iniziativa isolata della tua testa che, dissociata dal tuo sentire, impiega i ragionamenti per capire e che, priva di guida interiore, altrove cerca e trova indirizzo e che da altro che sta fuori nel pensato e nei modelli comuni prende ispirazione e suggerimenti, guida e sostanza di pensiero. Conseguenza di questa dissociazione dal tuo intimo e profondo? Non conoscere nulla di vero e di fondato su di te, non scoprire traendolo da te stessa e comprendendolo davvero e su basi da te accertate cosa è importante per te e perchè, non avere prima comprensione dei tuoi modi di procedere abituali e poi e via via del significato autentico e delle ragioni della tua vita, non avere su queste basi la capacità di condurti autonomamente e di governarti. La conseguenza è ritrovarti di fatto al traino di ciò che da fuori definisce ciò che vale e che puoi o devi perseguire e dimostare, di cui devi dare prova. Se il tuo profondo insiste nel tenerti sulla corda e nel vincolarti al tuo malessere è per farti intendere che di te devi occuparti e prenderti cura, che l'attenzione ad altro non è la priorità, che allo stato attuale sei davvero in cattivo stato finchè non arrivi a formare solida base tua, superando la dissociazione che ti tiene monca di una parte vitale e fondamentale di te stessa con cui invece hai necessità di costruire un rapporto, che è imprescindibile e perciò essenziale per diventare individuo consapevole, per avere una tua visione della tua vita e di te stessa, per non essere solo chi cerca di essere a norma e copia di altro, cioè normale, semplicemente adeguata e al passo con ciò che si sostiene essere giusto e valido comunemente. Squalificare come patologia ciò che interiormente dà l'allarme e invita a provvedere a profondi quanto utili cambiamenti è un'ingenuità assai poco favorevole ai propri interessi. Pierangelo Lopopolo

    Belle parole, ma la mia non è dissociazione.

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