Il 2022 è stato un anno terribile per me dal punto di vista psicologico.
Ma ne sono pian piano uscito, fra crescita personale, decisioni importanti, mordi e fuggi dai vari psicologi.
Ma adesso c'è una sensazione predominante che ha preso il posto di pensieri autodistruttivi e nichilisti : la solitudine, quella interiore.
Specifico interiore perchè sono riuscito a ricostruirmi con gran fatica una cerchia sociale che adesso frequento con regolarità. Dal punto di vista sentimentale va sempre un disastro, anzi un vero e proprio deserto ma già uscire di casa ed aver ripreso ad interagire con le persone lo considero un buon passo in avanti.
Il problema è che ovunque mi trovi, quando esco in compagnia, quando sono a casa...c'è questa sensazione di solitudine che mi lascia in una tristezza molto rassegnata. Come se uscito dal buio abbia trovato una situazione di "grigio" e me la faccio andar bene, sapendo che non otterrò mai di meglio.
Non ho sogni nè speranze, nè piani. Vivo con obiettivi quotidiani, al più settimanali.
Non mi sento compreso da nessuno, sembra di stare sotto una campana di vetro. Magari non è così, ma questa è la mia percezione attuale. Mi sento solo, dannatamente solo al mondo...e credo che la miccia l'abbia accesa la fine di una "storia" molto tempo fa, ma il problema era schiacciato da quello più grave della depressione, non aveva molto risalto. O forse ne aveva, ma nel miscuglio di pensieri negativi non riuscivo ad accorgermene.
Mi riconosco una certa sensibilità quando si parla di sentimenti, ahimè dopo aver ricevuto quel colpo è come se niente non avesse più senso. Si vive perchè lo si deve fare, non v'è altra scelta, si studia perchè si deve, si lavora perchè si deve. Mi sento come una macchina senza più alcun motore vitale, che esegue compiti meccanici e fissati.
Anche le mie passioni attualmente sono in letargo. Non sento desiderio di portarle avanti e resto nella mia mediocrità, invece di migliorare.
Devo ridere in compagnia perchè lo si deve fare, fare battute, scherzi, tutto è un dovere perchè se dovessi davvero mostrarmi per quel che sono (e che sento) adesso, dovrei piangere ininterrottamente, urlare, dare calci ad oggetti, andarmi a sedere lontano.
Mi piacerebbe scambiare pareri ed esperienze con chi questa morsa interiore l'ha provata o la prova tuttora.
PS: Quando si parla di queste cose, si consiglia sempre di imparare a stare soli, di bastare a se stessi e via dicendo.
Io non posso fare queste cose, non mi sono mai appartenute, non è nella mia natura. Io ho bisogno di vivere bene e soprattutto di esser compreso in compagnia perchè sento che solo così posso far del bene per il prossimo e per me stesso.