Salve a tutti, vi spiego la mia situazione: vivo in una famiglia dove purtroppo mio padre ha un handicap tale per cui mia madre ed io dobbiamo badare a lui, ma il problema ulteriore è che viviamo in una situazione di inferno da quando sono piccolo (ora ho 30 anni) in quanto comunque risulta essere manesco e tratta male mia madre. Mia madre allo stesso tempo si è trascurata in salute e tutto quanto e infatti non può fare tutto quello che fa una persona normale. Tutto questo mi ha segnato profondamente, a me che per primo sono timido, mi ha chiuso le ali ma, allo stesso tempo, non voglio lasciare mia madre al suo destino. Le mie sorelle non hanno mai ambìto al meglio, prendendosi come mariti dei "sempliciotti" ignoranti (che è già un complimento). Tutto questo ha influito sulla mia vita e i miei progetti e cioè che a 30 anni sto finendo la triennale e non ho un lavoro, proprio anche perché non ho mai avuto e non ho ancora la serenità per fare le cose, come pure nemmeno invito più gente a casa perché sono ben conscio di non vivere in una situazione normale.
Ho pochissimi amici con cui comunque non esco e mi sento una nullità, sono sempre ossessionato da quel che può succedere a casa e tutto quello che faccio è in funzione di quello. Essere cresciuto così mi ha fatto capire di essere senza qualità, senza hobby, di non saper fare nulla in modo particolare. Quando mi invitano alle feste, spesso non voglio andarci perché mi sento inadeguato, un bambino, che vede gli altri realizzati e non so davvero mai di cosa parlare se non di quello che faccio che mi fa sentire molto a disagio. Per di più vado su e giù con il peso perché conduco una vita sedentaria, nonostante vada in palestra. La gente attorno a me, anche chi mi dice di volermi bene, ho l'impressione che in realtà non mi stimi, e mi consideri un poveraccio da compatire, perché non so stare al mondo, rimango chiuso nella mia timidezza cronica. A volte penso che non dovrei nemmeno più stare al mondo. Non ce la faccio più a soffrire, mi chiedo perché debbano capitare tutte a me, perché la vita si è accanita su di me...