La coppia tra percezione reale e rappresentazione mentale del partner

  • Che il dato misurato, prima ancora che statistico, sia valido: è un fatto per tutti, anche per te.

    Il "secondo me" non si applica alla matematica o alla scienza argomentata.


    https://www.medicalfacts.it/2018/11/30/scienza-democrazia/

    Si applica alla statistica, la statistica sono numeri che hanno senso se correttamente interpretati e io qui non vedo un uso corretto di questi numeri nè il contesto in cui possano avere senso.

  • Si applica alla statistica, la statistica sono numeri che hanno senso se correttamente interpretati e io qui non vedo un uso corretto di questi numeri nè il contesto in cui possano avere senso.

    Sono conteggi. Se su 100 matrimoni 80 finiscono in meno di 2 anni vuol dire che "non funziona". Non c'è alcuna interpretazione da fare.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • la statistica sono numeri che hanno senso se correttamente interpretati

    E' quello che io stessa sostengo quando si tratta di attenersi a "DATI" su questioni molto complesse e controverse.

    Ma...vivaddio...la percentuale annua di separazioni e divorzi ha ben poco da essere interpretata : è lo specchio numericamente precisissimo delle procedure di separazioni e divorzi che sono incardinati presso i Tribunali Italiani!

    Percentuale che peraltro è destinatissima a ridursi nel tempo, ma NON perchè i matrimoni (per miracolo) vadano meglio! Bensì soltanto perchè se ne celebrano (da decenni ormai) sempre di meno.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • E' quello che io stessa sostengo quando si tratta di attenersi a "DATI" su questioni molto complesse e controverse.

    Ma...vivaddio...la percentuale annua di separazioni e divorzi ha ben poco da essere interpretata : è lo specchio numericamente precisissimo delle procedure di separazioni e divorzi che sono incardinati presso i Tribunali Italiani!

    Percentuale che peraltro è destinatissima a ridursi nel tempo, ma NON perchè i matrimoni (per miracolo) vadano meglio! Bensì soltanto perchè se ne celebrano (da decenni ormai) sempre di meno.

    Nella maggior parte dei casi l'interpretazione è molto ristretta. Per esempio i dati che danno il PD eletto solo da alta borghesia e ricchi in genere ci sono poche vie di fuga: ha vinto solo nei collegi dentro le ZTL.


    Ci fu un caso di errore estremo ai tempi della rilevazione della violenza sulle donne, in cui risultò che il 97% delle donne in Italia aveva subito violenza. Ovviamente il numero non aveva senso, nemmeno per le nazi-fem. Si andò a controllare e si vide che la rilevazione veniva fatta con domande assurde per cui la risposta non poteva che essere positiva.
    Licenziarono la responsabile e rifecero il conteggio mixando dati rilevati con domande sensate e il numero delle denunce di violenza.


    Insomma: ci può sempre essere un errore, ma sono casi più unici che rari. Questo che ho appena descritto è l'unico errore madornale da quando esiste ISTAT.


    Per dirla in altro modo: salvo casi in cui le percentuali sono risicate (49 e 51) i dati sono sempre attendibili su base nazionale. Bisognerebbe diventare tutti un po' più adulti e uscire dalla schiavitù delle percezioni personali, informandoci per quanto possibile su varie fonti e tenendo per prime le scientifiche (ovvero quelle che fanno conteggi). Altrimenti si rischia di credere a cose assurde ed esserne persino convinti, come è accaduto sui fatti della guerra in Ucraina, sul Covid e su tante altre faccende.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Sì sì (sono sostanzialmente d'acccordo), ma qui il problema non si pone proprio!

    Nel senso che sui dati statistici giudiziari non c'è nessuna interpretazione possibile : quando vai a CONTARE il numero delle procedure di separazioni e divorzi....quello è !

    E mentre resta altissimo il loro numero...ripeto...quelle statistiche andranno a decrescere necessariamente, ma NON perchè si sia trovata la ricetta del matrimonio felice, bensì perchè i matrimoni sono sempre meno DA DECENNI ormai, e quando di sciolgono le convivenze (come ogni giorno se ne sciolgono a migliaia) non entrano in nessuna statistica giudiziaria...

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Sì sì (sono sostanzialmente d'acccordo), ma qui il problema non si pone proprio!

    Nel senso che sui dati statistici giudiziari non c'è nessuna interpretazione possibile : quando vai a CONTARE il numero delle procedure di separazioni e divorzi....quello è !

    E mentre resta altissimo il loro numero...ripeto...quelle statistiche andranno a decrescere necessariamente, ma NON perchè si sia trovata la ricetta del matrimonio felice, bensì perchè i matrimoni sono sempre meno DA DECENNI ormai, e quando di sciolgono le convivenze (come ogni giorno se ne sciolgono a migliaia) non entrano in nessuna statistica giudiziaria...

    Invece io ci vedo molte interpretazioni possibili, ridurre tutto a dei numeri ha poco senso, bisogna vedere anche il motivo delle separazioni, banalmente c'è chi si separa per motivazioni meramente fiscali e il numero non lo dirà mai, non questo di certo.

    In generale poi in un forum come questo trovi utile e interessante leggere l'opinione delle persone, con il loro vissuto e le loro esperienze, se volessi leggere il dato statistico sono perfettamente in grado di trovarlo e non verrei a leggerlo qui. Si può pure citare tra una cosa e l'altra ma non mi sembra "core"; immagino un dialogo tra due fidanzati, "sai cara non ti sposo perché il 90% dei matrimoni finisce in tribunale" 🙃.

    Naturalmente questa è la mia opinione, magari appunto ad altri interessa.

  • Invece io ci vedo molte interpretazioni possibili, ridurre tutto a dei numeri ha poco senso, bisogna vedere anche il motivo delle separazioni, banalmente c'è chi si separa per motivazioni meramente fiscali e il numero non lo dirà mai, non questo di certo.

    Ma infatti i grandi numeri delle statistiche, su un argomento come questo, potrebbero essere del tutto superflui se ci si attenesse ad intellettualmente onesti percezione e buon senso; diventano, invece, in qualche modo necessari quando l'interlocutore tende a negare un fenomeno basandosi sulla propria personalissima percezione che - anche quando fosse sincera e veritiera - resterebbe testimonianza di una mera e fortuita eccezione, fondata su campione numericamente risibile, rispetto alla regola TRANQUILLAMENTE ed INEQUIVOCABILMENTE osservabile in ogni dove (dalla metropoli alla contrada di campagna).

    E' un dilagare di "compagne e compagni" in qualunque fascia d'età! E se per i 20-30enni il fare coppia senza legacci è la regola e non comporta la rottura di matrimoni precedenti...per quasi tutti dai 30-40 in poi la coppia senza legacci si è formata sullo scioglimento del legaccio precedente (e senza nessuna intenzione di crearsi nuovi legacci). Vorrà dire qualcosa, no?

    Prova a chiedere a qualunque insegnante (dall'asilo alle medie superiori, a Milano come a Canicattì) quanti dei loro alunni hanno il papà e la mamma che vivono ancora in coppia!

    Ovvio che, se si pretende di negare questa evidenza palmare, soltanto i grandi numeri su scala nazionale possono dirimere il nodo di lana caprina...

    ------------------------

    Io non ho idea di quanti possano essere coloro che si separano legalmente per ragioni fiscali, ma considerando che - per non crearsi più guai di quelli che si vorrebbero aggirare - occorrono le costose consulenza e assistenza di un bravo commercialista e di un bravo avvocato, e non superflua quella di un bravo notaio...penso che il numero di "finte separazioni per ragioni fiscali" sia irrisorio; in ogni caso non temo smentite sul punto che, per quanti possano essere, sono certamente molti meno di quanti NON si separano e NON divorziano pur vivendo matrimoni completamente trasfigurati in pejus e che continuano obtorto collo a trascinarne la carretta. E anche in questo caso le ragioni di questa tribolazione possono essere tante e diverse, dove la più frequente è probabilmente quella economica nel senso più ampio e variegato possibile, ma non è affatto da disdegnare quella legata al taglio psicologico dei tribolanti, magari totalmente incapaci di proiettarsi in un qualunque SE' al di fuori della coppia o addirittura monopolizzati dall'immaginare la propria separazione come insuperabile e inaffrontabile fallimento SOCIALE.

    Per cui : se nei grandi numeri rientrano come <falso negativo> gli sparuti numeri di quanti si separino per ragioni fiscali...embè...questi <falsi negativi> sono certissimamente surclassati dall'esercito di <falsi positivi> costituito da quanti tribolano in matrimoni che comunque non scioglieranno mai, a volte per ragioni economiche e a volte per pura e semplice loro forma mentis, e tutte ugualmente inscrivibili nel macrosettore delle sofferte e sofferenti impotenze soggettive.

    Molto più saggi i giovani che, avendo fatto tesoro di quanto percepito, evitano il problema alla radice e non si sposano proprio più!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Forse bisogna fare un passo indietro perché...come si dice nella mia lingua: davanti a tanti alberi non si vede più il bosco.


    I tribunali sono pieni di liti tra eredi e condomini. Vuol dire che le regole della proprietà e delle successioni sono scritte male? (Migliorabili sempre ma) evidentemente è il fattore umano che fa la differenza.


    Se chiedete a me ci sopravvalutiamo e di molto. Siamo noi, con le nostre lacune, i nostri bisogni e le nostre imperfezioni a fare la differenza, nel bene e nel male. Andiamo in crisi quando nasce un figlio, quando cambiamo città, lavoro, abitudini. Riusciamo a mantenere se siamo tra i grandi "ricchi" una o due amicizie nella vita, al 99% sono persone che ci accompagnano per una parentesi, poi vengono chiuse, bene o male. Il rapporto più rilevante che é quello con i genitori scalda le sedie di ogni psicoterapeuta e psichiatra.


    Alzi la mano chi prima della chiusura della bara può dirsi felice e contento di tutta la sua vita! E infatti, ascoltate la seconda frase che si mormora ai funerali. La prima è sempre del tipo "mi dispiace, era una bella persona". La seconda è una riflessione sulla vita non sempre facile. È la nostra copertina di Linus, vedi, anche gli altri faticano, hanno problemi, non sono poi così felici. Finita la messa, riposti i fazzoletti, la vita continua.


    E la vita continua a presentarci ostacoli; in questa discussione il pensionamento della donna dell'opener. L'ostacolo è frutto di una errata percezione, abbiamo errato nella nostra valutazione iniziale della persona oppure la persona è cambiata senza avvisare, senza motivo; che abbia cattive intenzioni?


    Ho accompagnato fino al decesso di pochi giorni fa una coppia sposata da oltre cinquant'anni. Davanti ai segnali di morte che il corpo lanciava l'altro ha iniziato a crucciarsi in un "non capisco più se amo ancora, cosa é questa cosa che sento?".


    L'amore alla fine si è salvato, grazie all'ultimo ostacolo.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

    Modificato una volta, l'ultima da la huesera ().

  • Per carità, è proprio su questo che dissento, che si opponga un numero a chiusura di una mia opinione, visto che evidentemente sono io l'interlocutore che dissente su questi dati. E dissento perché esistono realtà diverse da quelle che si vogliono far passare per regole, ad esempio banalmente posso dire che nel nido di mio figlio non ci sono coppie separate, e che nella classe alle elementari di mia figlia c'è una sola coppia separata. Ovviamente non metto in dubbio, in nessun modo, che ci siano moltissimi divorzi, anzi, sono anche la prima a sostenere che in generale ci sono anche molte coppie che nemmeno si sposano e io ne conosco che hanno fatto questa scelta per motivazioni prettamente fiscali ed economiche. Tuttavia quello su cui dissento è che sia il tragico destino di tutti i matrimoni; se pensassi così, giuro che nemmeno mi sarei mai sposata, non sono una a cui piaccia il gioco d'azzardo.

    Per me la verità è che esistono eccome coppie serene, e felici, e appagate; sono la minoranza? Diciamo pure di sì, è possibile e probabile, e del resto credo anche che in generale le persone felici e appagate al mondo siano meno di quelle infelici. Ma trovo anche di cattivo gusto e un tantino presuntuoso pretendere di mettere in dubbio l'altrui serenità; un conto se conclamata, un conto ipotizzarla per un mucchio di numeri che di quelle persone non dicono nulla.


    Bellissima risposta, profonda, umana, e condivisibile.

    Modificato una volta, l'ultima da ipposam: Incorporato un post creato da ipposam in questo post. ().

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