Pillole di felicità

  • La felicità esiste perche' esiste l'infelicita'.

    Sì e no.

    Sì per quanto riguarda la definizione, no per quanto riguarda l'esistenza.

    E' come dire che le persone alte esistono perchè esistono quelle basse, per definizione e paragone si, ma non per forza devi essere sia basso che alto.

    Spesso se si parla di sentimenti è quasi sicuro che le hai provate tutte, ma non per forza il singolo deve aver provato tutto per godere di una.

    Pensare di essere sempre felici a mai infelici non è impossibile, difficile forse, ma non impossibile.


    Questo parlando del singolo individuo ovviamente.

  • E' come dire che le persone alte esistono perchè esistono quelle basse, per definizione e paragone si, ma non per forza devi essere sia basso che alto.

    Ma e' esattamente cosi', se tutti fossero alti, nessuno si definirebbe alto, proprio perche' non puoi paragonarti a uno che non e' alto.

    Tu oggi usi dire alto ad una persona alta perche' conosci persone basse, se fossero tutti alti non diresti che quella stessa persona e' alta.

    Il mondo e' pieno di pazzi

  • Ma e' esattamente cosi', se tutti fossero alti, nessuno si definirebbe alto, proprio perche' non puoi paragonarti a uno che non e' alto.

    Tu oggi usi dire alto ad una persona alta perche' conosci persone basse, se fossero tutti alti non diresti che quella stessa persona e' alta.


    Mi sono espresso male forse, sicuramente abbiamo lo stesso pensiero ma espresso male.

    Provo ad articolarlo più dettagliatamente.


    E' evidente che la DEFINIZIONE di alto e basso, felice e infelice, esistono perché esiste il contrario, altrimenti come faresti a stabilire la differenza tra uno e l'altro?

    Quello che intendo è che una persona alta è alta, punto e basta, non sarà mai bassa.

    Per la felicità e infelicità è più sottile il discorso, in quanto è evidente che tutti sono stati sia felici che infelici, ma questo non toglie il fatto che uno potrebbe essere sempre felice o sempre infelice, non ha necessariamente bisogno dell'opposto per goderne.

    L'importante è goderne sapendo consapevolmente dell'unità felicità/infelicità.

    Ma purtroppo spesso si gode quando l'opposto è altrove, ricchezza e povertà, bellezza e bruttezza, e pure felicità ed infelicità.


    L'idea che la felicità esiste solo perchè esiste l'infelicità viene usata per giustificare l'infelicità stessa è molto riduttivo, questo che contesto.


    Questo è il concetto di yin e yang, che non implica una divisione fra male e bene, ma due entità energetiche distinte avente la stessa origine.

    Quindi il significato, a mio parere, del yin e yang è quella di apprezzare sia uno che l'altro come fosse uno solo, se apprezzi un solo lato e disprezzi l'altro, anche se non ti riguarda (ed è facile che sia cosi) provochi uno scompenso energetico sia a te stesso che ad altri.


    Riassumendo penso che yin e yang insegnano semplicemente a non etichettare le cose come bene o male ed impossessarti della parte che desideri rifiutando o lasciando ad altri l'altra parte.

  • Quello che intendo è che una persona alta è alta, punto e basta, non sarà mai bassa.

    Vedi nella vita tutto dipende sempre da quale lato vedi la cosa, chi oggi definisci alto magari domani lo vedrai come basso.


    Dipende sempre con chi fai il paragone.


    L'idea che la felicità esiste solo perchè esiste l'infelicità viene usata per giustificare l'infelicità stessa è molto riduttivo, questo che contesto.

    Ok, faccio un esempio, se un giocatore di pallacanestro ad ogni tiro facesse sempre canestro, sempre, tu oggi lo definiresti infallibile, ma se tu ti astrai dal fatto di conoscere il termine fallibile e infallibile, e fossi nato in un mondo dove i giocatori ad ogni tiro fanno sempre canestro non diresti che e' infallibile, diresti che e' una cosa normale. Quindi non conoscendo l'infallibilita' e' ovvio che non conosceresti la fallibilita'.

    Stesso discorso per l'altezza se vivessi in un mondo dove tutti sono alti 2 metri, se una persona ti chiedesse di descrivere un altra persona tu non diresti che e' alto, diresti e' una persona normale.

    Il mondo e' pieno di pazzi

  • Sì... ma ripeto, questo è una visione troppo semplicistica e superficiale legato al voler a tutti i costi etichettare.

    Che ovviamente facciamo tutti, non dico il contrario.


    Più etichetti e più fai confronti, più fai confronti e più ti leghi (o vorresti legare) ad una delle due metà (yin o yang) con il desiderio di possederlo facendoti perdere la comprensione dell'insieme e soprattutto rifiutare l'opposto.


    Il discorso non esiste il bene senza il male è molto più profondo che un semplice "per star bene devi prima star male".

    Riguarda l'universo intero, e il significato è l'interconnessione di tutto con tutto.


    Tutto questo non deve insegnare ad etichettare, a differenziare e quindi di conseguenza a dividere.

    l'insegnamento è non etichettare, non fare differenze, e quindi comprendere il tutt'uno.


    Quando dici che non esiste la felicità senza infelicità può essere valido nell'ottica che ho spiegato sopra, ma quello che volevo dire è che purtroppo si banalizza spesso troppo con l'intento semplicistico di dire "devi prima stare male per poi stare bene". Ma non dico che intendevi quello, le mie osservazioni erano per capire la tua frase e da quale pensiero fosse emerso.

  • Il discorso non esiste il bene senza il male è molto più profondo che un semplice "per star bene devi prima star male".

    Riguarda l'universo intero, e il significato è l'interconnessione di tutto con tutto.

    Interessante quello che scrivi, siccome io sono una persona piu' pragmatica, mi piacerebbe che espandessi questo concetto.

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  • Interessante quello che scrivi, siccome io sono una persona piu' pragmatica, mi piacerebbe che espandessi questo concetto.


    Sarei arrogante se pretendessi di saper sviluppare maggiormente il discorso ed espanderlo come chiedi.

    Non sono un filosofo e nemmeno un bravo oratore, riporto solo ciò che credo di aver raccolto negli anni.


    Ma sono interessato al confronto, il confronto mette in dubbio le proprie credenze e aiuta a rafforzarle oppure a indebolirle.

    Più ci si confronta onestamente a mente aperta e più è probabile che ciò che ne consegue sia il miglior risultato.


    Di cosa vorresti discutere?

  • Del fatto che per me e' molto chiaro il concetto che a prescindere dal significato delle parole non e' possibile essere felici se non si conosce l'infelicita e il contrario, mentre per te questo concetto e' molto piu' profondo e complicato di cosi'.

    Anche io penso che nella vita non si finisce mai di imparare e poter allargare i propri orizzonti per quello ti chiedevo di ampliare il tuo discorso.

    Tutto qua'.

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