Una donna suscita sempre attrazione fisica?

  • Suppongo la classica sorella strafiga :rolleyes: , che almeno quella mi è stata risparmiata. Comunque, ribadisco che ci sono sempre più fattori che contano, oltre alla ricerca di conferme. Altrimenti tutte le bruttine salterebbero da un letto all'altro, ma ce ne sono anche tante che non lo fanno.

    Certo non basta essere considerate (o credersi) "bruttine" per ricadere poi in comportamenti autodistruttivi di questo tipo. Oltre al fattore "discriminatorio" (per vero o presunto che sia) in tutti i casi è presente anche diseducazione e uno o più di questi fattori: tratti narcisistici / borderline / psicopatia, oppure un trauma accomunabile a uno stupro o un abbandono da parte del padre o della figura maschile di riferimento.


    Nella diseducazione è fondamentale sottolineare che spesso si tratta anche solo della mancanza della componente maschile (padre) nel quadro educativo.


    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Solo a me piacerebbe essere amica di un ragazzo? Ricordo che è dai tempi del liceo che mi sarebbe tanto piaciuto, un altro po' e elemosinavo a un ragazzo della mia scuola la sua amicizia. All'università ero molto amica di un ragazzo e dalla tipologia di fidanzate che ha avuto ho capito che non rientravo nel suo range, fisicamente parlando. Non l'ho mai reputato un oltraggio e ci trovavamo bene. Avevo altri due amici maschi all'università, ad uno piacevo anche (e anche lui mi piaciucchiava) ma il destino ha voluto così e lo dico felicemente. Comunque mi sono fatta davvero tante risate con lui e qualche tempo dopo con la sua nuova fidanzata! Sostanzialmente io voglio essere stimata umanamente, non essere adulata per il fisico.


    In tutto questo, partendo dall'assunto iniziale comunque è vero che una donna fa molta più fatica a dichiarare un rifiuto, penso ci sia tutta una questione culturale dietro, pensiamo solo che nel mondo della letteratura siamo figli dello Stilnovo.

  • enedis una domanda: tu cosa intendi per "ragazzo che ho frequentato"? Allo stesso modo di "ragazza che ho frequentato"? Cioè amicizia indipendentemente dal sesso? In base alla tua risposta potrò illustrarti meglio il concetto di "amicona", così come lo intendo io.

    Non saprei rispondere in modo sicuro a questa domanda perché di esperienza ne ho avuta pochissima... però intendo un ragazzo che mi interessava sia caratterialmente sia fisicamente e con il quale ho avuto delle uscite o la possibilità di conoscerci bene reciprocamente. Però davvero ho ben poca esperienza perché molti fin da prima che scattasse in me dell'interesse mi consideravano solo un'amica, ma di certo non posso dire "Ao senti mi piaci" a un ragazzo prima ancora di conoscerlo

  • Creamy ovvio che se per un ragazzo non avessi provato interesse mi avrebbe fatto comunque piacere essere sua amica. Ma in caso contrario, no.

    Allora, come ho anticipato successe così col mio (bellissimo) collega universitario. Aveva una ragazza all'epoca, qualcosa c'era nell'aria con me, fu tradito in malo modo ed ebbe il suo periodo di elaborazione. Quando ci vedemmo dopo qualche mese, dato che c'era l'estate di mezzo, si stava già frequentando con una tipa, lì per lì il colpo ci fu, stetti male un mesetto perchè pensavo di essere al primo posto per essere scelta dopo la rottura. Poi che devo dire, la stima reciproca ha avuto la meglio, compagnia piacevolissima, lui il simpaticone di sempre ed insieme non si comportavano mai davanti a noi come una coppietta chiusa anzi, un altro po' e sarebbe sembrato non stessero nemmeno insieme. Sarà stato anche il suo eccessivo dimagrimento, dovuto allo stress post rottura (e mi dispiacque tantissimo) ma venne meno anche un filino l'attrazione fisica, e forse anche questo avrà contribuito. Quindi sì, ci sono vari fattori di coinvolgimento.


    Come dicevo per me è fondamentale la stima, cioè devo capire che una persona mi reputa preziosa anche se non gli faccio sangue, tra l'altro questo ex collega universitario me la dichiarava sempre, a livello intellettuale e di stile di vita ero tra tutte le amiche quella che ammirava di più, e questo mi ha sempre fatta sentire importante in sua presenza, come se mi ricordasse il mio valore. Questo potrebbe essere uno spunto di riflessione: se reputiamo l'uomo un belloccio affascinante che ci rifiuta dopo il primo appuntamento, allora vade retro Satana, ci tormentiamo per la nostra femminilità non riconosciuta, se invece ci dimostra di essere un essere pensante che per tutta la durata della conoscenza (quindi il tempo è importante, ci deve essere una frequentazione precedente) ci cerca per avere delle sane conversazioni a livello intellettuale, forse il rifiuto o che comunque non ci consideri potenziali partner sessuali, ci fa meno male perchè continua a cercarci per altri motivi.

  • Certo non basta essere considerate (o credersi) "bruttine" per ricadere poi in comportamenti autodistruttivi di questo tipo. Oltre al fattore "discriminatorio" (per vero o presunto che sia) in tutti i casi è presente anche diseducazione e uno o più di questi fattori: tratti narcisistici / borderline / psicopatia, oppure un trauma accomunabile a uno stupro o un abbandono da parte del padre o della figura maschile di riferimento.


    Nella diseducazione è fondamentale sottolineare che spesso si tratta anche solo della mancanza della componente maschile (padre) nel quadro educativo.

    Ah ecco, allora siamo da manuale, quanto a padri poco presenti :rolleyes: . O meglio, fisicamente anche normalmente presenti, ma non in grado di far sentire valorizzata la femminilità della figlia (anche se mi rendo conto che probabilmente non si può neanche pretendere troppo, sono sottigliezze per pochi).

    Nel mio caso però non trovo i miei comportamenti autodistruttivi, anzi se mai auto-istruttivi, ma non è questa la sede per i dettagli su tempi, modi e numeri (dovrete aspettare quando scriverò le mie memorie intime :saint:).

    Solo a me piacerebbe essere amica di un ragazzo? Ricordo che è dai tempi del liceo che mi sarebbe tanto piaciuto, un altro po' e elemosinavo a un ragazzo della mia scuola la sua amicizia [...] Sostanzialmente io voglio essere stimata umanamente, non essere adulata per il fisico.

    No, anche a me sarebbe sempre piaciuto. Finchè studiavo era più facile avere anche amici maschi, finiti gli studi però mi sono ritrovata con un fidanzato ma nessun amico. Il che per un po' è anche normale, spesso lo stesso fidanzato non vedrebbe di buon occhio le amicizie del sesso opposto e lo stesso farei io verso le amiche femmine del mio, lo ammetto.

    E concordo anche con l'ultima frase. O meglio, ovviamente vorrei anche piacere esteticamente, ma non solo, e non avrei problemi a coltivare un'amicizia maschile con uno a cui non piaccio ma che si trova bene con me per altri motivi (a trovarlo, però... X/ )

  • Una donna suscita attrazione fisica se è attraente, o quantomeno gradevole esteticamente. Non è che gli uomini siano tutti lì pronti a sbavare dietro al primo manico di scopa...ci saranno pure quelli, ma secondo me sono uomini che "se la fanno andare bene" perché non riescono per svariati motivi a mirare più in alto.

  • Ah ecco, allora siamo da manuale, quanto a padri poco presenti :rolleyes: . O meglio, fisicamente anche normalmente presenti, ma non in grado di far sentire valorizzata la femminilità della figlia (anche se mi rendo conto che probabilmente non si può neanche pretendere troppo, sono sottigliezze per pochi).

    Il ruolo del Padre (che può essere anche esercitato da una donna) consiste anche nel trasmettere alla figlia la consapevolezza di come agisce la mente maschile, di quali sono i rischi e gli "effetti" che vanno a generarsi nelle dinamiche uomo donna.


    Anche solo il litigare con il padre perché si sta uscendo di casa troppo scosciate è educativo. Per quanto ribelle, la mente di lei riceverà una nozione indiretta da parte dell'uomo che dovrebbe ritenere (inconsciamente) più autorevole e affidabile di tutti.


    È fondamentale che la donna sia educata a capire come si pone la mente maschile nei suoi confronti, altrimenti rischia di credersi seducente perché va a letto ogni settimana con un uomo diverso.


    Idem per gli uomini che vengono regolarmente diseducati dalle madri che li crescono in modo da ripudiarli loro stesse per un ruolo di "maschio" in proiezione.


    Nel mio caso però non trovo i miei comportamenti autodistruttivi, anzi se mai auto-istruttivi,

    Come da manuale...

    I tuoi scritti confessori nell'altra sezione però sono la conferma che una componente di autodistruzione o quantomeno di "impedimento all'evoluzione" c'è.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Quello che certi uomini noi capiscono è che per le donne è mediamente più facile trovare qualcuno per una serata di sesso ma non per una relazione...e che, ad una buona parte delle donne, interessa poco questo genere di conquista e, piuttosto, rimane da sola!

    Con le dovute eccezioni, chi ti dice che non ci siano uomini che ragionano anch'essi così.


    Nb: opinione strettamente personale... non c'è cosa più squallida di "una serata di sesso" con tutto il rispetto per chi ama queste cose, io lo trovo qualcosa di immensamente superficiale (anche quando avevo 20 anni). Sarà che ho dei valori (preciso che come tutti sono appagato dal sesso, non lo nego, è una cosa piacevole con la persona giusta), ma non riesco davvero a concepirlo solo come fatto fisico, senza un rapporto, un legame, uno scambio vero, qualcosa su cui condividere le proprie emozioni, anche quelle mentali.

  • Come da manuale...

    I tuoi scritti confessori nell'altra sezione però sono la conferma che una componente di autodistruzione o quantomeno di "impedimento all'evoluzione" c'è.

    Ehhh, lo sapevo che avrei dovuto spiegare perchè mi avresti rinfacciato qualcosa di simile :rolleyes:; avevo anche lanciato un implicito invito a lasciar perdere, che però non ha funzionato.

    Su questo forum ci sono persone che parlano di sè, nel diario ma non solo, e che rivelano i loro comportamenti e pensieri anche nelle discussioni aperte da altri, e mi sembra del tutto normale in un forum come questo e in anonimo. Supponiamo anche che lo facciano perchè non sono capaci di altro, per limitatezza di orizzonti o per una forma di narcisismo ed esibizionismo, però devo dire che è piuttosto punitivo ritrovarselo rinfacciato a sostegno delle proprie teorie.

    Si potrà sempre replicare che fa parte dei rischi di esporsi e che nessuno è obbligato a farlo, ma un conto è una risposta a un dubbio espresso dall'interessato, e un conto un po' diverso è tirare in ballo le sue difficoltà in una discussione non aperta da lui e che ha tutt'altro argomento.

    Comunque, nel mio diario mi lamento per un amore non ricambiato. Cosa che per altro accade anche a donne castissime, anzi perfino vergini! A me ad esempio è successo in varie fasi della vita, indipendentemente dal numero di partner sessuali che avevo avuto, e ovviamente anche prima di averne, e mi risulta sia successo anche a molte altre persone, sempre senza particolari correlazioni con la loro promiscuità sessuale.

    Immagino che l'autodistruzione e l'incapacità di evolvere che citi siano il fatto di restare innamorati anche di chi non ci corrisponde, ma io non ci vedo molti legami con il mio modo di vivere il sesso. Primo perchè sono sempre stata così fin dalla prima cotta, mentre il modo più libero di vivere il sesso è arrivato circa venticinque anni più avanti, quindi sarebbe curioso che la causa arrivasse così tanto tempo dopo l'effetto. Secondo perchè una si può innamorare anche del vicino di banco alla Santa Messa, se è per quello, e starci male ugualmente se non è corrisposta. Anzi, se mai, penso che avrei sofferto di meno per gli uomini se avessi sempre fatto sesso senza coinvolgimenti amorosi, ma sarebbe stato anche molto meno bello.


    Anche solo il litigare con il padre perché si sta uscendo di casa troppo scosciate è educativo. Per quanto ribelle, la mente di lei riceverà una nozione indiretta da parte dell'uomo che dovrebbe ritenere (inconsciamente) più autorevole e affidabile di tutti.

    Non correvo il rischio :saint:. Secondo me mio padre, quando finalmente mi ha visto uscire in gonna al posto dei soliti jeans, a una festa dopo la maturità, era troppo contento per sindacare sulla lunghezza ^^. Ce l'ho ancora quella gonna, anche se adesso non ci sto più, tenuta come reliquia di un rito di passaggio.

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