no no infatti non parlo di frequentare nessuno, ci mancherebbe.
Scusa ma...da quel che dici ...a me non sembra.
Parlavi di frequentarli, o frequentare te malgrado loro, "fregandosene" di loro.
Ma perchè mai chiunque dovrebbe frequentare o esporsi a chiunque altro , se non sente nessuna voglia di farlo (e a quanto pare...anche a ragion veduta) ?
Frequentare ambienti che non si sentono propri e che piuttosto si sentono estranei ed ostili, e in più "fregarsene" è un'operazione che richiede un equilibrio sopraffino.
La vedo molto come MissMarple : se ci si vuole interessare a lei occorre andarle incontro in guanti di velluto e dedicarle Tempo e Affetto veri, tutti per lei, per riprenderla per mano e farle sentire che si VUOLE esserci PER LEI (ancor più se anche la madre è un corpo estraneo che pensa di autoassolversi lasciandola economicamente bene).
Come puoi pensare che le possa essere di sollievo fare tappezzeria in casa tua o nei luoghi che frequenti con questi "amici", SE sono gli stessi luoghi in cui vede frammmentarsi le attenzioni tue di tua figlia (uniche persone di cui si fida) fra mille distrazioni ossequienti a quel mondo da cui lei rifugge, e secondo me neanche sbaglia a rifuggirne, perchè credo che nulla sia peggio della cattiveria degli snob (sulla cui definizione faccio riferimento, a scanso di equivoci, alla Treccani).
Io sono NIENTE per poter dire se la sua situazione sia risolvibile o meno, ma mi ci giocherei tutto quel che ho sul fatto che se c'è uno spiraglio (flebile quanto vogliamo) per ridarle un minimo senso di calore nel gelo da cui si sente circondata e da cui comprensibilmente fugge...quello spiraglio sia nel SINCERO "ci sono per te, e te lo DIMOSTRO!" .
Dove il "te lo dimostro" costa anche un lasciare da parte TUTTO il resto, e dire "sorella mia, eccomi, parliamone". Da sole, dedicando tutto il Tempo e le Energie necessarie.
Che è cosa assai diversa dal dire "ma io l'ho invitata all'ombrellone in comitiva e alla pizzata della comitiva, ma è lei che non viene!".