Cicatrice, disagio ed ansia sociale

  • Da ciò che so io oggi la chirurgia consente la cosiddetta "Scar Reduction" (specie se la cicatrice è dovuta ad esempio ad un autotrapianto follicolare). Esistono anche delle creme specifiche così come delle terapie a base di laser ma dovresti informarti anche se sono mutuabili altrimenti non saprei che costi possano avere.

    Grazie ho provato di tutto...ma la cicatrice si vedrà per sempre. Uno schifo che va da un orecchio all'altro... fatto ad un ragazzo che all'epoca aveva 18 anni e che gli ha rovinato tutta la gioventù.

  • martin85 mi dispiace tanto.

    Non mollare sulla psicoterapia, spesso servono vari tentativi per trovare il professionista giusto.

    Forse, il più feroce giudice che ti giudica, sei tu stesso. L’occhio più inclemente che si abbatte su di te come una scure, è il tuo.

    Lavorare sul perdonarti, e anche sull’elaborazione della rabbia che porti dentro, penso potrebbe aiutarti. Gli altri sono a volte un bersaglio su cui spostiamo emozioni e sentimenti che nutriamo nei confronti di noi stessi ma che non riusciamo a sopportare.

  • Io conosco una persona che diversi anni fa ha perso una gamba in un incidente, e non può neanche mettere una protesi perchè l'amputazione è troppo alta, quindi è costretto a camminare con le stampelle. Quando ha avuto questo incidente aveva vent'anni, e i primi tempi, a parte il comprensibile shock, non osava uscire di casa, aveva il terrore di avere tutti gli occhi puntati addosso. Poi ha iniziato un percorso di psicoterapia e, piano piano, ha iniziato ad accettare il suo handicap e la paura di uscire di casa e di avere tutti gli occhi puntati addosso. Certo questo percorso di accettazione non è facile, ma non è neanche impossibile.

  • Grazie a tutti per le risposte...quello che scrivete è giustissimo. C'è di peggio nelle vita e man mano che si cresce la gente da meno importanza a queste cose. Ma il problema è che io il trauma l'ho vissuto a 18 anni e quindi anche se cresciuto vivo sempre quei disagi post adolescenziali perché sono stati i periodi più brutti. Quindi è come se con la testa fossi rimasto fermo lì e non riuscissi a fare lo switch...non so se mi sono spiegato bene.

  • Ciao, momento di sfogo dopo mese difficile...

    Sono passati tanti anni da quando feci un intervento per trapianto capelli e mi ritrovai con un'orrenda cicatrice dietro la nuca che anche se non visibilissima mi provoca un enorme disagio in mezzo alla gente.

    Ciao caro, anche io potrei raccontarti di amici o conoscenti che hanno vissuto la stessa cosa, o più grave od anche meno, oppure di come anche a me ne sia accaduta una simile, pur se non evidente, ma che mi ha fatto molto soffrire.

    Invece no, ti dirò qualcos'altro e forse risulterò un po' sfrontata: il presente è quello che viviamo e purtroppo non possiamo cambiarlo, ognuno ha percorso la sua strada per arrivare fin qui. Oggi io sono così, tu sei così, ognuno è quello che è.

    Vuoi continuare a farti problemi su come sarebbe stata la tua vita senza la tua cicatrice, oppure cercare metodi per non farla vedere illudendoti per l'ennesima volta che questo possa funzionare? No, questo non servirà, come non servirà nemmeno raccontarti che c'è gente che ha vissuto di peggio. Tanto noi viviamo la nostra condizione come la peggiore in quanto non conosciamo qualcosa di più grave ancora.

    Oggi l'unica cosa che puoi fare è reagire, e fare della tua vita tutto quello che puoi fare con quella cicatrice. Ripartì da qui, non puoi avvelenarti la vita. Se questa situazione ti fa stare male devi reagire: a parte un supporto psicologico, che anche io ti consiglierei, ti dico ESCI, vai in palestra, iscriviti a un corso piuttosto che ad un altro, un giorno fai tre passi, il giorno dopo ne fai cinque e così via. Vedrai che qualcuno continuerà a guardare la tua cicatrice, ma altri non ci faranno caso.

    Non goderti la vita è un peccato, sei entrato nel loop e non va bene. Assolviti, datti una possibilità.

  • Avevo immaginato si trattasse di una cicatrice derivante da quel tipo di interventi estetici, mi dispiace moltissimo e per altri motivi posso ben comprendere il dolore che si prova, lunga storia che ora mi fa male riaprire.

    Sinceramente, di fronte a queste situazioni, poca gente mostra la corretta empatia: hanno la delicatezza di un elefante in una cristalleria.

    Penso poi, pure, che a volte questi episodi lascino dei forti traumi nella persona. Riprendersi non è affatto semplice, né scontato. Spesso la psicoterapia, da sola, potrebbe non bastare al 100%.

    Cosa farei, se fossi al tuo posto? Protesi. A questo punto SI', ne vale davvero la pena: potrebbe cambiarti la vita. Tu non hai molto da perdere, ma solo da guadagnare. La psicoterapia NON va però allontanata come idea di aiuto, sia chiaro. A volte, debbo dirlo, pure i farmaci danno una mano enorme.

    Come altri ti hanno scritto, sebbene io sia il primo a condividere stavolta solo parzialmente alcuni pareri, non devi lasciare però che queste situazioni ti fermino: è una cicatrice dovuta a quell'intervento, sai quanti la hanno fatta? Io, se vedessi una cosa simile, ti giuro che non potrei altro che stimare una persona per aver provato a gestire le proprie sorti, te lo dico perché io stesso nel tempo mi son sottoposto a degli interventi e MAI tornerei indietro, ci ho solo che guadagnato. Nel tuo caso è andata male, purtroppo, ma puoi imparare gradualmente ad andare avanti fregandotene di quello che altri potrebbero pensare, però questo solo dopo che avrai risistemato un po' anche il tuo aspetto esteriore che, mi duole dirlo, nelle circostanze come la tua va aiutato, altrimenti la mente da sola non potrà farcela col mero lavoro terapeutico o farmacologico.

    Io posso comprendere quello che provi perché ex dismorfofobico, mi spiace solo non poter adesso aprire questo "vaso di Pandora", perché sto andando al mare e non voglio rovinarmi la giornata con ricordi dolorosi. Ma capisco che tu abbia bisogno di supporto e vero ascolto, al di là delle soluzioni possibili.

    Però, dico davvero, prendi in considerazione l'idea di una protesi se puoi permetterti le spese.

    Un abbraccio!

  • Grazie per il messaggio davvero, anche qualche parola in più può far stare un po' meglio.

    Attualmente la cicatrice dopo anni sono riuscito ad aggiustarla per la maggior parte.

    Purtroppo si vedrà sempre se uno ci butta l'occhio anche se non è una mostruosita'.

    Devo solo riuscire ad accettarla completamente.

    Sarebbe stupendo se potessi farci autoironia vera e sana. Liberarmi dal fardello.

    Purtroppo come ho già scritto, anche se la sto sistemando, sono stato troppi anni con questa ossessione addosso.

    Mi piacerebbe sapere se si può realmente guarire da un'ossessione durata tutto questo tempo. Ad oggi anche se sto migliorando mi sembra impossibile che si possa sormontare totalmente il trauma e tornare ad una vita normale.

    Secondo voi e le vostre esperienze è possibile voltare pagina dopo 15 anni di depressione?

  • Martin io ho iniziato a soffrire, essendo comunque un bambino con possibili tratti autistici Asperger (ipotizzati solo in età adulta da un famoso specialista italiano), a soli 8 anni di disturbi, sebbene avessi avuto il primo attacco di panico a 4 anni, cosa che non dimenticherò mai, a causa di un evento familiare di cui non mi va purtroppo di parlare in questa sede. Dopo i 15 anni, a seguito di un abuso intimo, ho cominciato a patire di forte insonnia e disturbo distimico, quest'ultimo trasformatosi poi in episodio depressivo maggiore in prima età adulta. Ho dato il via al curarmi solo a 24 anni, dopo un ricovero per esaurimento nervoso. Praticamente erano 20 anni di sofferenza, 20 benedetti anni a partire dalla mia difficile infanzia. È facile uscirne? Ma assolutamente no: non solo nel mio caso ci son voluti necessariamente farmaci, ma pure psicoterapia apposita, dopodiché iniziare pian piano anche a modificare determinate situazioni che mi inducevano malessere e infelicità. Io mi dico: se ce l'ho fatta io che, dopo 72 ore di insonnia ebbi le allucinazioni e tentai il suic****, perché non potrebbero farcela anche altri? Spero la mia testimonianza qui possa dare a te come a tanti altri una piccola, se non altro, fioca luce di speranza!

  • Martin io ho iniziato a soffrire, essendo comunque un bambino con possibili tratti autistici Asperger (ipotizzati solo in età adulta da un famoso specialista italiano), a soli 8 anni di disturbi, sebbene avessi avuto il primo attacco di panico a 4 anni, cosa che non dimenticherò mai, a causa di un evento familiare di cui non mi va purtroppo di parlare in questa sede. Dopo i 15 anni, a seguito di un abuso intimo, ho cominciato a patire di forte insonnia e disturbo distimico, quest'ultimo trasformatosi poi in episodio depressivo maggiore in prima età adulta. Ho dato il via al curarmi solo a 24 anni, dopo un ricovero per esaurimento nervoso. Praticamente erano 20 anni di sofferenza, 20 benedetti anni a partire dalla mia difficile infanzia. È facile uscirne? Ma assolutamente no: non solo nel mio caso ci son voluti necessariamente farmaci, ma pure psicoterapia apposita, dopodiché iniziare pian piano anche a modificare determinate situazioni che mi inducevano malessere e infelicità. Io mi dico: se ce l'ho fatta io che, dopo 72 ore di insonnia ebbi le allucinazioni e tentai il suic****, perché non potrebbero farcela anche altri? Spero la mia testimonianza qui possa dare a te come a tanti altri una piccola, se non altro, fioca luce di speranza!

    Mi spiace... siamo casi diversi e non mi permetterei mai di compararli ma credimi anche io ho vissuto questa cosa come un abuso... la vergogna mi ha portato quasi alla follia con pensieri suicidi forti...

    Conosco anche io persone che hanno subìto abusi ma ne sono uscite tutte. Il fatto è che loro hanno cicatrici interiori che vedono solo loro e sono state vittime... io invece ne ho una esteriore visibile a tutti e che attira lo scherno delle persone e me la sono cercata io, davvero difficile uscirne.

  • Siccome il mio problema fondamentalmente è stato quello di non avere mai avuto la fidanzata per via del fatto che non mi vedo bene, mi consigliereste delle sedute da una psicologa donna per avere un punto di vista femminile? Penso che questo potrebbe essere d'aiuto.

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