Esperienze, domande ed opinioni sugli psicofarmaci

  • Ciao Pulmino, sei davvero una persona stupenda, ti ringrazio molto, farò tesoro di queste parole, e sono sicuro che anche tu starai meglio ed inizierai il tuo percorso di risalita, tutti noi meritiamo una vita serena e felice.

    Per quanto riguarda le benzodiazepine, io purtroppo questo concetto non lo concepisco, se tu paziente x hai un disturbo d'ansia generalizzato, quindi accumuli durante la giornata tanta ansia, è normale che starai male, è come se tu ogni volta che piove uscissi senza ombrello così senza ragione fino a quando ti verrà la febbre. Io non sono uno specialista ma lo trovo molto strano, sicuramente il tuo medico avrà le sue ragioni, su questo non mi permetto di proferire parola, quello che mi auguro è che tu possa stare meglio, almeno avere un minimo di sollievo. Te lo auguro con tutto il cuore.

    Non mollare mai, siamo tutti qui anche per te.


    Con grande stima e affetto, Valerio.

  • Questo mi sconforta, vuol dire che senza farmaci starò sempre male? Vedo persone che intorno a me riescono e io no. Cosa non va in me? Sono 7 anni che faccio di tutto per uscirne ma, a quanto pare, dipenderò a vita dai farmaci. Se con 15 gocce di en sono crollata così, senza che cosa sarebbe successo? Io noto che da quando prendo le medicine sono peggiorata.

    Sakiri non devi essere sconfortata cara, assolutamente no! Sono moltissimi coloro che sono riusciti a risalire senza farmaci.
    Ma per il resto, io rientro fra questi, la ciambella di salvataggio me l'hanno offerta - tramite l'aiuto di uno specialista - i medicinali. Quindi dipende, come in tutti i disturbi.

    Io soffro di ansia generalizzata eppure sono stato lunghi periodi senza medicinali. Gli ultimi due anni per esempio. Poi mi sono sentito "scivolare" nuovamente ed ho deciso di chiedere nuovamente consulto. Ora sto cambiando medicinale che dovrebbe essere più performante.


    Nel mio caso, quindi solo nel mio, per libera scelta ho deciso così. Prendo medicinali senza nessuna remora. Mia moglie ha problemi alla tiroide ed anche lei sportivissima prende ogni mattina una medicina. E funziona. Non si fa problemi.

    Dunque per me non è una tragedia accettare che soffro di qualche problemino con l'ansia.

    Il discrimine, il punto limite, è il momento in cui i disturbi diventano invalidanti. Ti fanno stare male, non ti permettono di svolgere la vita quotidiana, etc... a quel punto è inutile soffrire quindi mi sono affidato ad uno specialista. Per fortuna dico oggi perché esclusi momenti negativi, ho avuto una miriade di belle esperienze. La mia ansia non si è fermata ma ho messo su famiglia, avuto figli, affermato nel lavoro, viaggiato abbastanza etc.

    Affidarsi ad uno specialista è il mio consiglio, avere empatia e fiducia, e con il suo aiuto cercare di sistemare la situazione.


    A prescindere di tutto, se hai qualsiasi dubbio sono a disposizione. Un caro saluto.

  • Io ti ringrazio con tutto il cuore per le tue parole. Da 7 anni sogno di liberarmi dai farmaci, mi sento prigioniera. I cambiamenti di molecola mi terrorizzano per gli effetti collaterali iniziali, ho appena trovato un lavoro importante che non posso permettermi di perdere. Sono molto confusa non so cosa fare. Trovare un bravo specialista non è facile :-(

  • Grazie Valerio, il problema è che non riesco ad accettare la me di adesso. Vorrei uscirne da sola senza prendere più nulla ma non riesco per quello sono demoralizzata. Gli effetti collaterali sono insopportabili e in questi 7 anni ho passato l'inferno per le medicine. Sarò ripetitiva anche se sei stato molto chiaro e dettagliato ma io voglio toglierli. Ora cambierò molecola è starò male finché il corpo non si abitua, come gestirò eventuali attacchi a lavoro? O mentre vado a lavoro? Sono esausta

    E non voglio arrivare al punto come leggo di molti che prendono 3 o 4 psicofarmaci al giorno. Non riesco ad accettare di non riuscire a farcela da sola, tutto qui.

  • Ho sentito lo psichiatra: mi sostituisce l'en con il lexotan, tre volte al giorno. Mi manderà presto la scaletta.

  • Grazie Valerio, il problema è che non riesco ad accettare la me di adesso. Vorrei uscirne da sola senza prendere più nulla ma non riesco per quello sono demoralizzata. Gli effetti collaterali sono insopportabili e in questi 7 anni ho passato l'inferno per le medicine. Sarò ripetitiva anche se sei stato molto chiaro e dettagliato ma io voglio toglierli. Ora cambierò molecola è starò male finché il corpo non si abitua, come gestirò eventuali attacchi a lavoro? O mentre vado a lavoro? Sono esausta

    E non voglio arrivare al punto come leggo di molti che prendono 3 o 4 psicofarmaci al giorno. Non riesco ad accettare di non riuscire a farcela da sola, tutto qui.

    Sakiri per "accettare" la te di adesso, se permetti, credo abbia ragione Valerio: la strada maestra è la psicoterapia.

    Uno dei focus della terapia, gli insegnamenti che ne derivano, è proprio sul come vivere il Momento. Con M maiuscola.

    Lavorare sull'autostima è tempo ben impiegato, a prescindere.


    Il cambio di molecola a volte si rende necessario. Venti anni fa ho avuto la prima crisi. Mi ritirai su, alla meno peggio, con la Paroxetina. L'ho utilizzata per lungo periodo. Non mi funzionava al top sull'ansia ma mi ero abituato. Dopo ho sospeso di testa mia, non facendo scalette né altro. Brutale :) dopo sei mesi sono ricaduto, dopo un periodo di grandi tensioni lavorative e familiari.


    Dunque sono passato all'Escitalopram nel 2016, con il quale ho avuto un rapporto piuttosto felice: mi ha aiutato più della Paroxetina tanto che un giorno dissi - da testa dura che non impara - faccio un minimo di scaletta e lo mollo.


    E' andata bene per 2 anni, dove ho tenuto duro, letto tutti i libri di Morelli, Nardone, fatto due tipi di psicoterapie, corsi di Mindfulness e bevendo talvolta un po' più di vino. Sono andato a manetta come prima facevo sotto l'ombrello del Cipralex.

    Alla lunga mi sono sentito scivolare. Proprio così, se fai attenzione, il periodo no arriva lentamente (per poi esplodere eventualmente in attacchi gravi ansia o simil panico). Somiglia ad una slavina. Non te ne accorgi, ma si muove lentamente fino a quando viene giù tutto.


    Dici che molti qui prendono 3 o 4 psicofarmaci. Beh a cose normali un antidepressivo dovrebbe funzionare da solo. A volte è necessario più medicinali per ritrovare un equilibrio, nei giusti tempi, per non perdere i benefici che si manifestano non nell'immediato.


    Te lo dico con il cuore in mano, perché in questo momento sto passando ad Efexor. Sono arrivato alla dose terapeutica 150mg in 9 giorni ed i 4 successivi ero un po' KO. Lo sapevo che ci poteva stare, dunque ero pronto all'emergenza e soprattutto ho contattato la dottoressa che mi ha detto di "allentare" per 14 giorni a 112,5mg. Nel frattempo, siccome lei è contraria alle BNZ, mi ha prescritto Lyrica 75 mg mattina e sera.


    Per rintrare nella categoria "gente dei 3 o 4 psicofarmaci", attualmente prenderò per un mese 1/3 di compressa di Trittico.


    Come vedi UNO, DUE ed oggi TRE. Però mi fido e verso il 7 ottobre non voglio rinunciare ad un viaggio all'estero.

    Partirò anche con delle boccette di EN, come scorta di emergenza. Ma sarà un po' la coperta di Linus.


    Spero ti abbia fatto sorridere alla fine. Un caro abbraccio!

  • Caro Pulmino mi hai scoraggiata ancora di più… alla fine non se ne esce mai giusto? Ci saranno sempre ricadute :pensive_face:

    Io purtroppo non riesco ancora ad accettarlo e spero che la nuova psicologa mi aiuti. Nel mentre ho sentito lo psichiatra e mi ha fatto la scaletta del passaggio da en a lexotan, spero di non avere troppi effetti collaterali. Ti capisco io ho rinunciato a tante cose per l'ansia.

  • Caro Pulmino mi hai scoraggiata ancora di più… alla fine non se ne esce mai giusto? Ci saranno sempre ricadute :pensive_face:

    Io purtroppo non riesco ancora ad accettarlo e spero che la nuova psicologa mi aiuti. Nel mentre ho sentito lo psichiatra e mi ha fatto la scaletta del passaggio da en a lexotan, spero di non avere troppi effetti collaterali. Ti capisco io ho rinunciato a tante cose per l'ansia.

    Sakiri parlavo della mia esperienza che è fatta di errori. Dettati dal fatto di fare di testa mia. Ho smesso senza una scaletta perché mi sentivo tale.


    Nel tuo caso è diverso. Ripeto inizia a lavorare - come ti ho scritto - sull'aspetto psicoterapeutico perché l'accettazione è il primo step per uscire dall'ansia. Però non sono un medico e non conosco nemmeno i tuoi sintomi.


    Tuttavia ti dico subito che non mi sento un relitto perché prendo delle medicine per cercare di stare bene.

    Il punto è stare bene. Nella vita ho avuto molto più di quello che potessi aspettarmi. Mi ritengo fortunato ad aver accettato me stesso, i miei limiti ed anche fatto aiutare.


    Prigioniero è chi rinuncia alla vita, esperienze o altro perché l'ansia patologica non te lo permette.


    P.S. Quanti anni hai?

  • Ho 39 anni e sono mamma, in questi 7 anni ho avuto molte ricadute, tutto è iniziato quando mio figlio aveva 1 anno e mezzo: lo stress era talmente forte che ho avuto un attacco di panico in auto sola con lui e da lì è iniziato il calvario farmaci, poi mettici che ho incontrato anche degli psichiatri del cavolo… diciamo che la mia vita è cambiata molto e si è limitata, e io vivo un senso di colpa costante verso mio figlio perché non sono in grado di allontanarmi da sola con lui per più di 15 km. Psicoterapie tante, emdr analitica, tbs.. io non ti giudico anzi ti stimo per la forza la tenacia e l'ottimismo che hai. Farmaci ne ho presi tanti e purtroppo mi hanno fatto provare sensazioni orribili mai avute prima, per quello scrivo così. Ti sei impegnato tanto e hai appreso molto in quei due anni, non sei riuscito a gestirla? Io credo che il mio cervello ormai abbia registrato alcuni meccanismi a livello inconscio per quello non vado avanti. Ricomincerò la tbs ma con un’altra terapista a breve! Voglio e devo farcela.

  • Ho 39 anni e sono mamma, in questi 7 anni ho avuto molte ricadute, tutto è iniziato quando mio figlio aveva 1 anno e mezzo: lo stress era talmente forte che ho avuto un attacco di panico in auto sola con lui e da lì è iniziato il calvario farmaci, poi mettici che ho incontrato anche degli psichiatri del cavolo… diciamo che la mia vita è cambiata molto e si è limitata, e io vivo un senso di colpa costante verso mio figlio perché non sono in grado di allontanarmi da sola con lui per più di 15 km. Psicoterapie tante, emdr analitica, tbs.. io non ti giudico anzi ti stimo per la forza la tenacia e l'ottimismo che hai. Farmaci ne ho presi tanti e purtroppo mi hanno fatto provare sensazioni orribili mai avute prima, per quello scrivo così. Ti sei impegnato tanto e hai appreso molto in quei due anni, non sei riuscito a gestirla? Io credo che il mio cervello ormai abbia registrato alcuni meccanismi a livello inconscio per quello non vado avanti. Ricomincerò la tbs ma con un’altra terapista a breve! Voglio e devo farcela.

    Sakiri complimenti per l'essere mamma ;) Io ne ho tre, 49 anni, imprenditore e vivo nel Nord Europa.


    Mi sono impegnato tanto in questi due anni in Psicoterapia Breve Strategica (con Chiara Nardone, nipote del professor Nardone) e Psicoterapia ad orientamento dinamico. Come ti dicevo sentivo lo scivolamento verso una prossima ricaduta. Da solo sentivo alla lunga di non farcela. Quindi ho semplicamente fatto un ragionamento di convenienza:

    1. rischio di esplodere in piena estate (con una crisi d'ansia ingestibile)

    2. razionalmente riprendo - per un po' - la terapia con i medicinali


    Ho scelto la seconda opzione. Purtroppo stavolta il Cipralex mi ha fregato. Una volta interrotti, i medicinali sembra non abbiano più la stessa efficacia. Così è stato: 10mg, 15mg, 20mg ma non girava più come prima. Sono rimasto sorpreso pure io.


    Ho deciso dunque di passare ad Efexor 15 giorni fa. Ho avuto gli ultimi 3-4 giorni un po' di effetti collaterali. Quindi consultata la psichiatra mi ha detto di diminuire il dosaggio un pochino. Oggi sono andato comunque a lavorare e sinceramente stavo già meglio, senza diminuire il dosaggio. Domani comunque seguirò il consiglio. Cerco di essere veloce e risoluto perché altrimenti perdiamo tempo, nello star male.

    I medicinali hanno un tempo di latenza di 2-4 settimane. Dopo in genere te la gestisci, passo dopo passo bene. Sono però una stampella. Mica si può pretendere che facciano loro tutto il lavoro. Contemporaneamente utilizzo tutte le tecniche che conosco per l'ansia: respirazione diaframmatica etc. Oppure prendo al bisogno alcune gocce di benzodiazepina.


    Per il tuo percorso fai bene ad insistere. Io mi ero rotto le scatole ed ho scelto forse la strada più facile?
    Vai avanti e credici. Non avere pregiudizi su niente.

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