Esperienze, domande ed opinioni sugli psicofarmaci

  • In linea generale sono compatibili con la conduzione di mezzi ecc. però è necessaria anche una tua autovalutazione... Le sensazioni più da attenzionare sono quelle a inizio trattamento, quando è abbastanza comune sbadigliare letteralmente ogni 30 secondi, il tutto accompagnato da una certa sonnolenza, pur restando agitati (cosa che può turbare il sonno le prime notti)... ma sono condizioni estremamente soggettive, e ovviamente dipendono dal dosaggio.

    Così, a spanne, sicuramente altera di più la guida un bicchiere di vino...

    Se invece la tua domanda è più incentrata sull'aspetto normativo, non è vietato guidare in terapia da ssri; tuttavia, ciò che è da considerare è la tua condizione psicofisica alla guida,. indipendentemente dall'assunzione o meno di ssri; in sostanza: se non ti senti in grado di guidare, non farlo.

    Grazie per la risposta, in effetti non mi hanno dato problemi alla guida.

    L'altro ieri sono passata da 3 gocce a 6 (dopo 4 giorni a 3 gtt) e tutto ieri sono stata molto agitata con tremori ecc.

    Stanotte ho avuto due episodi di ansia forti ma con il controllo del respiro sono riuscita a riaddormentarmi.

    Ho questo tremore/agitazione interno più bocca sempre secca.

    Tra 3 giorni dovrò arrivare a 10 gocce e sinceramente ho un po' paura, sicuramente mi ci sto fissando io sugli effetti ma certamente qualcosa l'aumento di dosaggio mi sta provocando.

    Tutti dicono di stringere i denti ma a volte diventa davvero complicato.

  • Una somma tra una specie di ansia anticipatoria e gli effetti stessi del farmaco. Mi raccomando, se non ti senti pronta a salire di dosaggio piuttosto contatta il medico per valutare di rimandare di qualche giorno... Ciò che è sicuro è che passerà tutto a breve, e in più starai meglio rispetto a prima di averli iniziati.

  • Buongiorno a tutti, circa un mese fa ho subito un intervento chirurgico a causa del quale ho dovuto interrompere l'assunzione di Brintellix (lo assumevo da qualche settimana per un problema di forte ansia generalizzata). Avrei poi dovuto ricominciare ad assumerlo gradualmente ma non me la sono sentita perché nonostante sembrava funzionasse per l'ansia, mi dava effetti collaterali poco sopportabili (prurito, problemi di stomaco e reflusso che tuttora persistono).

    Ho scritto alla psichiatra che mi vede ogni 2/3 mesi chiedendo se posso prendere eventualmente Delorazepam mi ha risposto "ok". L'ansia è tornata molto forte ma non so se prendere Delorazepam "al bisogno" mi possa aiutare o no.

    Mi potete dare un parere? Molte grazie :)

  • Buongiorno a tutti, è la prima volta che scrivo qui, spero che qualcuno possa darmi un'opinione oggettiva sul mio caso!


    Mi chiamo Giulia! Ho 26 anni. A dicembre 2023, dopo due anni di fatica, ho finalmente trovato un lavoro che mi piace e mi soddisfa, sebbene sia lontano da casa mia. Per anni ho avuto come unico obiettivo trovare un lavoro soddisfacente e potermi riavvicinare ai miei affetti, e ho fatto tanta fatica nel percorso. Tant'è che ho iniziato a vedere una psicologa da sei mesi.


    Un mese fa ho scoperto di essere passata a un concorso vicino casa mia, in un ruolo che sembra interessante. Ho deciso quindi di accettare di trasferirmi a casa dei miei genitori e dopo solo 4 mesi ho dato le dimissioni da un lavoro che mi piaceva. Ho fatto questo per seguire il mio obiettivo e per non farmi scappare questa occasione.


    Da qui la situazione è precipitata. Inizio lunedì e da tre settimane vivo nell'ansia, nella certezza di aver sbagliato, nel panico. Mi sento in lutto per la vita che ho fatto finora. Sono da sempre una persona ansiosa e ossessiva, ma ho raggiunto livelli estremi. Tant'è che la mia psicologa ha suggerito un incontro con uno psichiatra che mi ha prescritto fluvoxamina.


    Io non accetto di non riuscire a tirarmi su da sola, non capisco da dove nasca questa depressione e spero ancora che sia tutto frutto dell'ansia e non dell'intuito. Sento che se riesco a superare le prossime due settimane, non avrò bisogno di farmaci.


    Avete consigli su questo farmaco? In generale, vi è mai capitata una situazione del genere? Grazie a tutti!

  • Buongiorno a tutti, circa un mese fa ho subito un intervento chirurgico a causa del quale ho dovuto interrompere l'assunzione di Brintellix (lo assumevo da qualche settimana per un problema di forte ansia generalizzata). Avrei poi dovuto ricominciare ad assumerlo gradualmente ma non me la sono sentita perché nonostante sembrava funzionasse per l'ansia, mi dava effetti collaterali poco sopportabili (prurito, problemi di stomaco e reflusso che tuttora persistono).

    Ho scritto alla psichiatra che mi vede ogni 2/3 mesi chiedendo se posso prendere eventualmente Delorazepam mi ha risposto "ok". L'ansia è tornata molto forte ma non so se prendere Delorazepam "al bisogno" mi possa aiutare o no.

    Mi potete dare un parere? Molte grazie :)

    Gentile Nuova2024,


    mi dispiace sapere del forte ritorno dell'ansia generalizzata dopo l'interruzione del Brintellix (vortioxetina) a causa dell'intervento chirurgico subito. Comprendo le sue perplessità riguardo alla possibilità di assumere delorazepam, suggerita dalla sua psichiatra.


    Il delorazepam è un farmaco appartenente alla classe delle benzodiazepine, che viene comunemente utilizzato per il trattamento dell'ansia, dell'insonnia e di altre forme di disagio psicologico. Tuttavia, le benzodiazepine sono tipicamente considerate terapie di breve termine per i seguenti motivi:


    1) Possono causare assuefazione e dipendenza se assunte per periodi prolungati e a dosi elevate.

    2) Possono avere effetti collaterali come sonnolenza, confusione mentale, perdita di coordinazione, etc.


    Nel suo caso specifico, la psichiatra potrebbe averle suggerito il delorazepam da utilizzare "al bisogno" per gestire gli episodi acuti di forte ansia in attesa di riprendere una terapia più mirata e di lungo termine, come il Brintellix o altri antidepressivi/ansiolitici.


    Tuttavia, data la sua precedente esperienza con effetti collaterali importanti legati al Brintellix, sarebbe opportuno avere un consulto approfondito con la psichiatra prima di assumere qualsiasi nuovo farmaco. Potreste valutare insieme altre opzioni terapeutiche più tollerate.


    Un ulteriore suggerimento potrebbe essere quello di associare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia che si è dimostrata efficace nel trattamento dell'ansia generalizzata.


    La invito a non esitare a esporre tutte le sue perplessità alla sua psichiatra in modo da trovare insieme la soluzione più idonea al suo caso.


    Un cordiale saluto


    Federico Baranzini

    dr Federico Baranzini

    Psichiatra Psicogeriatra

    Psicoterapeuta e Psicoanalista

    Dottore in Psicofarmacologia

    Università degli Studi di Varese

    http://www.psichiatra-a-milano.it

  • Gentile Giulia,


    i cambiamenti importanti nella vita, anche quando positivi, possono essere fonte di stress e scompensi emotivi. È normale sentirsi sopraffatti da emozioni contrastanti in queste situazioni. Il fatto che lei si descriva come una persona ansiosa e ossessiva di natura rende questa fase di transizione ancora più delicata.


    Riguardo alla fluvoxamina, si tratta di un antidepressivo appartenente alla classe degli SSRI, spesso utilizzato anche per il trattamento dei disturbi d'ansia. È un farmaco generalmente ben tollerato, con un basso rischio di effetti collaterali rilevanti nelle prime settimane di assunzione. Ovviamente ogni persona può reagire in modo diverso.


    La decisione di intraprendere una terapia farmacologica non va vista come una sconfitta o una mancanza di forza di volontà. Anzi, è un passo responsabile per prendersi cura di sé stessi nel modo più appropriato quando se ne presenta la necessità.


    Detto questo, solo lei può decidere cosa fare, "tenere duro" o fidarsi e affidarsi. In quest'ultimo caso, la fluvoxamina potrebbe essere d'aiuto per superare questo periodo critico, eventualmente integrandola con psicoterapia di supporto.


    La rassicuro sul fatto che episodi di forte stress emotivo e scompenso ansioso sono comuni nella vita di molte persone, soprattutto in concomitanza di grandi cambiamenti lavorativi, familiari o di vita in generale. Non deve sentirsi "sbagliata" per questo.


    La invito ad avere fiducia nei consigli dei professionisti che la seguono e a mantenere un atteggiamento di apertura verso il percorso di cura suggerito, senza porsi limiti preconcetti. L'obiettivo è ritrovare la serenità e la capacità di gestire al meglio questa nuova fase della sua vita.


    Un caloroso incoraggiamento.


    Federico Baranzini

    dr Federico Baranzini

    Psichiatra Psicogeriatra

    Psicoterapeuta e Psicoanalista

    Dottore in Psicofarmacologia

    Università degli Studi di Varese

    http://www.psichiatra-a-milano.it

  • Se il medico ti avesse diagnosticato un'infezione e, a seguito della diagnosi, ti avesse prescritto un antibiotico, lo avresti preso o avresti preferito confidare nelle potenzialità del tuo sistema immunitario?

    Le patologie che affliggono la mente sono condizioni che vanno affrontate con la stessa professionalità e cura con cui si trattano quelle fisiche...

    Eccessive alterazioni dell'umore incidono molto anche sulla tua "efficienza": quando sei perennemente in ansia la tua lucidità viene inevitabilmente alterata, e questo non gioca per nulla a tuo favore nel tentativo di guarigione spontanea. Certo, non è possibile escludere che tu riesca a farcela anche da sola, ma non ha nulla di razionale inseguire un risultato con le probabilità a tuo sfavore.

    Hai dalla tua parte una prescrizione effettuata da uno psichiatra, tra l'altro per un farmaco la cui efficacia è più che comprovata. Come tutti i farmaci ha degli effetti avversi, ma sono molto contenuti in confronto ai benefici, altrimenti nemmeno sarebbe commercializzabile e men che meno prescrivibile.

    Cos'è che ti preoccupa maggiormente della terapia farmacologica? La interpreti come un fallimento personale, oppure hai timore nei confronti degli psicofarmaci in generale?

  • Ciao ragazzi una domanda: gli antidepressivi che usate vi intontiscono?

    Io ho paura che se li prendo non riesco ad essere lucido per fare una buona psicoterapia.

    Quali?

    Io ho poca esperienza, ho preso solamente la Paroxetina per 1 anno e mezzo e no, non ero intontita, ero uguale a sempre sotto quell'aspetto.

    Mi cambiava "le emozioni", cambiava le mie reazioni.

    Provo a spiegarmi:

    Sai quando vai sulle montagne russe e provi l'adrenalina? Ecco, quella sensazione lì era sparita ad esempio.

    Ero più piatta a livello emozionale (che lo sono già di mio :D).

    "Io vorrei rinascere come quelle persone belle e ignoranti, che vivono come le piante, senza pensieri".

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Le fluttuazioni dell'ansia 17

      • Pulmino73
    2. Risposte
      17
      Visualizzazioni
      340
      17
    3. leila19

    1. Ansia di notte 5

      • Simysimy
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      180
      5
    3. Fairycatcher87

    1. Vivere con l'ansia sociale, come affrontarla? 2

      • Fairycatcher87
    2. Risposte
      2
      Visualizzazioni
      135
      2
    3. Fairycatcher87

    1. E se non passasse più? 155

      • Simysimy
    2. Risposte
      155
      Visualizzazioni
      5.5k
      155
    3. Andre73

    1. Le rivelazioni della psicoterapia 8

      • leila19
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      312
      8
    3. leila19

    1. Sono parecchio perplessa sulla mia psicologa, dovrei cambiare? 38

      • Creamy
    2. Risposte
      38
      Visualizzazioni
      1.5k
      38
    3. sara84