Non riesco a godermi più nulla

  • Non riesco ormai da tempo a godermi più nulla.

    Anche le cose che prima mi piaceva fare, le vivo con un senso di "tanto a che serve?" o "che lo faccio a fare? tanto...", e dopo il tanto c'è, ad esempio: tanto comunque sono sola e tale rimarrò, tanto non sarà questo a cambiarmi la vita, tanto poi torno a casa e c'è sempre il solito senso di ansia e angoscia, tanto il mio lavoro non mi piace, tanto ora sto con i miei amici e stiamo bene insieme, ma tutti hanno una vita più felice ecc...Potrei andare avanti all'infinito.

    La cosa più grave è che di fatto, oggettivamente, so che non mi manca niente o che comunque ho molto più di tanti coetanei, e cioè: ho diversi amici che comunque mi vogliono bene, dei bravi genitori (anche se anziani e anche questa situazione mi butta molto giù in quanto hanno sempre più bisogno di assistenza), una casa indipendente, non ho problemi economici particolari, ho un lavoro tranquillo che mi sono "conquistata" studiando tanto (ma vorrei comunque migliorare la posizione ma ecco, se non dovesse succedere, non sarà la fine del mondo), sono una ragazza carina e benvoluta, anche se sola praticamente da sempre (a parte una breve disastrosa parentesi comunque chiusa) - ho poco più di 30 anni.In effetti non se sia stata l'ultima grande delusione a buttarmi definitivamente giù, fatto sta che mi sento costantemente sola e depressa e il bello è che fingo benissimo il contrario. Sono sempre quella allegra e sorridente e disponibilissima per gli altri.

    E' come se ora fossi stanca, esausta (a 30 anni???) di tutte le energie spese per gli altri (ma chi me l'ha chiesto poi?) e fossi rimasta sostanzialmente sola con me stessa e i miei problemi da cui ormai non riesco a scappare, in un loop di pensieri negativi che inizia la mattina quando mi sveglio e finisce la sera quando vado a dormire, come se fossi rassegnata.

    Nel mentre lavoro, esco, faccio aperitivi ma i brutti pensieri sono sempre dietro l'angolo.

    A qualcuno è successo?

    Come si fa ad uscirne?

  • Ciao, come ti capisco... Nel mio caso però l'anedonia è data dalla distimia, una sorta di lieve depressione persistente che mi porto dietro dall'adolescenza. Anch'io trovo la vita spenta, non riesco a godermi quello che ho ecc. Mi sembra tutta una roba fatta soltanto di doveri e sofferenze varie (vedi TG...). Ma non voglio assolutamente scoraggiarti, anzi penso che il mio caso sia diverso, "congenito" e infatti sto provando con i farmaci.

    Nel tuo caso potrebbe tutto provenire da quella batosta che dici di aver preso; magari ti ha scatenato un loop di pensieri che ti fanno troppo rimuginare e questo ti toglie l'essenza del vivere... Non so, la sparo lì.

    Fossi in te farei qualche seduta di psicoterapia per capire da dove viene il tuo malessere. Oppure proverei con la mindfulness, che serve a vivere il "qui e ora" e a dissolvere la bolla di pensieri e sensazioni negative.

    There is no dark side of the moon, really. Matter of facts it's all dark.

  • Secondo me,almeno a me è capitato cosi alla tua età,incominci a fare un piccolo sunto della tua vita,e tiri le somme, ipotetiche,anche non volendo per indole, guardando a chi sta meglio o peggio e fare un raffronto che condiziona poi il proprio modo di vedere e affrontare il proprio io.

    E un percorso maturativo,magari fa star male non avere una persona a fianco che cammini assieme a te,ma credimi i loop li hanno anche gli sposati o relazionati felici e non.

    Goditi la vita,non è talvolta facile lo so,altrimenti non scriveresti qui,ma alle volte essere troppo razionali,riflessivi e voler trovare una risposta a tutto non fa che alimentare negatività.

    There is nothing like waking up somewhere in the mountains, far from everything.

  • Ma quanti "tanto poi nulla cambia.."


    Certo che nulla cambia, il cambiamento è qualcosa di intimo!


    anche fare cose che già in partenza non ci piace fare, e che ci forziamo a fare giusto per far qualcosa, di certo non aiuta al cambiamento intimo.

    A parte ciò che non puoi eliminare, come il lavoro, perché non provi a eliminare quello che hai assodato che ad oggi non ti serve proprio a nulla?


    Tipo gli aperitivi

    Mal che vada, inizi a risparmiare tempo e energie e soldi.

  • Ciao, come ti capisco... Nel mio caso però l'anedonia è data dalla distimia, una sorta di lieve depressione persistente che mi porto dietro dall'adolescenza. Anch'io trovo la vita spenta, non riesco a godermi quello che ho ecc. Mi sembra tutta una roba fatta soltanto di doveri e sofferenze varie (vedi TG...). Ma non voglio assolutamente scoraggiarti, anzi penso che il mio caso sia diverso, "congenito" e infatti sto provando con i farmaci.

    Nel tuo caso potrebbe tutto provenire da quella batosta che dici di aver preso; magari ti ha scatenato un loop di pensieri che ti fanno troppo rimuginare e questo ti toglie l'essenza del vivere... Non so, la sparo lì.

    Fossi in te farei qualche seduta di psicoterapia per capire da dove viene il tuo malessere. Oppure proverei con la mindfulness, che serve a vivere il "qui e ora" e a dissolvere la bolla di pensieri e sensazioni negative.

    la mia potrei benissimo definirla come distimia, anzi, recentemente ho scoperto questo termine e mi ci sono ritrovata.

    In fondo sono sempre stata un po' così...anche da adolescente. Solo che prima ero più "alla pari" con i coetanei, adesso è come se vedessi tanta disparità (tutti o quasi con fidanzati o famiglia) e anche se, ad esempio, non sento il bisogno di un figlio, sento la mia vita vuota.

    E' strano, non so neanche spiegarlo bene.


    Secondo me,almeno a me è capitato cosi alla tua età,incominci a fare un piccolo sunto della tua vita,e tiri le somme, ipotetiche,anche non volendo per indole, guardando a chi sta meglio o peggio e fare un raffronto che condiziona poi il proprio modo di vedere e affrontare il proprio io.

    E un percorso maturativo,magari fa star male non avere una persona a fianco che cammini assieme a te,ma credimi i loop li hanno anche gli sposati o relazionati felici e non.

    Goditi la vita,non è talvolta facile lo so,altrimenti non scriveresti qui,ma alle volte essere troppo razionali,riflessivi e voler trovare una risposta a tutto non fa che alimentare negatività.

    Senz'altro c'entra il discorso del tirare le somme, come è vero che i loop li hanno anche i fidanzati o sposati.

    E hai colto il punto, forse sono davvero troppo razionale.

    Modificato una volta, l'ultima da MissMarple: Incorporato un post creato da MissMarple in questo post. ().

  • Se levo anche gli aperitivi però finisce che mi chiudo a casa, penso sia peggio. Non lo so, effettivamente fare cose che non voglio fare è vero che mi fa distrarre ma mi fa anche stare male. Sicuramente le persone che vorrei vedere davvero spesso sono lontane, ad esempio, in più sospetto che sia la mia perenne malinconia a farmi vedere tutto nero, anche uscite tranquillissime che si trasformano in "cose che non mi va di fare".

  • Leggendo la tua descrizione mi sembra di sentire una sorta di "noia" per ciò che vivi.


    Sono convinta che le "cose della vita" in linea di massima non sono interessanti per la loro intrinseca natura ma per il modo in cui noi ci approcciamo ad esse. L'aperitivo con gli amici può essere banale e noioso ma se ti interessa per esempio. quello che uno ha da raccontare, il luogo che vai a vedere, la composizione o l'origine di ciò che bevi può cambiare tutto.


    Per cui da un lato direi che puoi sforzarti a vedere oltre il solito bar, con il solito drink e il solito discorso, tenendo conto di quello che puoi apportare personalmente.


    Altra cosa è fino a che punto queste cose siano fedeli al tuo mondo interiore, quanto siano quindi veramente "tue". Qui ci vuole un po' di pazienza ed introspezione. Tendiamo a ripetere le cose in maniera automatica, senza chiederci se ne abbiamo bisogno e voglia, arrivando ad una sorta di assuefazione e quindi andando a cercare "altro". Prima di cercare con affanno quell'altro prova a vedere quanto di tuo, di miss marple autentica e vera c'è in quello che fai.


    Ogni tanto non serve buttarsi dall'aereo con il paracadute basta guardare con gli occhi del cuore a quello che abbiamo in mano.


    Tra l'altro, l'interesse per il mondo degli altri è il modo migliore per entrare in sintonia più profonda con il prossimo e costruire relazioni di qualità.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • hai ragione la huesera , è vero.

    Io credo di aver perso quell'interesse per quasi tutto (uno dei miei grandi hobby come la lettura, ma anche gli scambi con gli amici, una mostra, una vacanza, salvo rarissimi casi) alla luce della mia ansia/malinconia. Come vedessi tutto in negativo.

    E poi basta una minima cosa storta in una giornata che mi innervosisco e il mio umore peggiora ancora di più.

    E' esaurimento? Depressione?

  • Prima di cercare "un'etichetta" per definire questo periodo, al tuo posto proverei ad osservare e cercare di capire cosa fa stare bene e cosa fa stare male. Se c'è qualche elemento nuovo da introdurre, qualche cambiamento da concedere alla routine quotidiana.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Mi fa sicuramente stare male il fatto di non avere stimoli.

    Vado a lavoro (dove tutto sommato mi trovo bene coi colleghi), torno a casa e trovo il cane (che ancora mi causa un po' di ansia), quindi passeggiata, poi faccio se serve qualche commissione per i miei, poi il resto del pomeriggio poco e niente e anche la sera, se non vengo invitata appunto da qualche amico/a (e ammetto che vengo cercata anche solo telefonicamente per fare quattro chiacchiere, ma finisce che mi viene ancora più tristezza perchè sostanzialmente passo quelle ore a fingere normalità), quindi in caso cena fuori, aperitivo, cinema o quello che è; fine settimana uguale ma ovviamente senza lavoro. E' sempre più raro che io sia di buon umore e tranquilla, non che sia sempre sull'orlo del pianto, ma sicuramente mi sento agitata e non serena.

    Il cane mi ha ansiata parecchio, ripeto, soprattutto in merito alla mia organizzazione ma di fatto non è che abbia gravato più di tanto sulla mia routine, il fatto è che sono quasi sempre sola e a volte mi sento pure in colpa a uscire e lasciarlo solo.

    Ma questa scelta la metto tra quelle idiote che ho fatto nella mia vita, una tra le tante, e sto cominciando ad accettarla. Anche se penso a come potrò mai conoscere qualcuno e farlo entrare nella mia vita se nemmeno so gestire un cane.

    Mi vedo tra 3,4,5 anni sempre più sola e "zitella" quando sola ci sono sempre stata e pure bene, forse sarà stata davvero quella brutta delusione mai superata, ma mi sembra esagerato.

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