Ansia e vaccino

  • E di nuovo mi è accaduto ciò che mi è accaduto dopo quasi tre anni di feroce ipocondria: mi sono rotta di avere paura, finanche del vaccino. Dopo settimane di puro terrore e di lagnanza continua, dopo aver ammorbato familiari, medici, infermieri, portantini, operatori del call center e amici mi è accaduto ancora: non ce l'ho fatta neppure io a sentire i miei stessi lamenti. Sono guarita da questa ossessione del vaccino decidendo intenzionalmente di fregarmene perché stavo fondendo il cervello degli altri e cannibalizzando il mio. Secondo me ho una innata poca tolleranza alle paure, alle ossessioni, alle pare, ai lamenti. Mal digerisco quelle altrui e men che mai le mie. Mi sono detta: sto vaccino va fatto, te lo fai e pensi ad altro. Occupati della tua vita, delle cose concrete, nba00, poniti un obiettivo e sfondalo. Non si può vivere solo di paturnie. E comunque questo non è il momento. Autocazziatami in questo modo, è passata pure questa!

  • me ne rendo conto mi sto facendo venire da sola una malattia mi scoppia la testa. Non so come vi siete sentiti voi io mi sento come un perenne senso di schiacciamento alla testa, come se avessi una tendina davanti agli occhi, una nebbia che nel momento in cui non ci penso, si dissolve e ragiono dicendo che mi sto comportando da cretina e che prima o poi impazzire. Io il covid l ho avuto e quindi dovrei fare solo una dose. In questi giorni ho fatto tutti gli esami possibili, anche la coagulazione, non c'è niente ma sento di impazzire. Ora la mia paura è che se lo faccio mi succede come ha raccontato Gloriasinegloria, e mi posso scatenare io ictus o l infarto ( questo pensiero mi devasta) Non sto vivendo più e me ne rendo conto. Grazie a tutti veramente che mi rispondete<3 <3 <3

  • io avevo una gran paura quando ho fatto la prima dose...volevo rimandarlo, volevo non andarci, ho fatto le analisi del sangue per essere totalmente tranquilla...alla fine l'ho fatto, mi sono rassegnata,mi sono detta che comunque prima o poi avrei dovuto farlo perché il covid puo essere pericoloso per chiunque...non mi è successo niente alla fine, solo male al braccio. Sono andata là con una grande consapevolezza, quella che non avevo scelta. Tutta l'ansia, il panico, la paura si sono trasformati in un po di ansia generalizzata, ma niente di più. Sono rimasta calma nel pre e post vaccino, poi sono anche andata a un bar a bermi un bel succo di frutta alla pera 🍐. Penso che alcune cose non si possano scegliere, nella vita!

  • Ciao a tutti come vi capisco... Io ho terminato la seconda dose venerdì 23 luglio, erano anni che non mi sentivo così! Il vaccino mi ha completamente rotto l'equilibrio che avevo. Io sono ipocondriaca ed ho paura dei farmaci per un malore che ho avuto in gravidanza nel 2015/2016 da di là sono completamente cambiata. Avevo trovato un equilibrio e stavo anche abbastanza bene nonostante il covid perché comunque io e mio marito siamo sempre stati attenti anche avendo un bambino. Il vaccino mi ha fatto tornare tutte le paure che avevo... E non riesco a buttare via queste paranoie insulse. È una settimana che sono esausta...

    Ti capisco.... L'unica cosa che aiuta davvero, almeno per quello che ho vissuto io, è il tempo. Col passare dei giorni, cercando anche qualche distrazione, la mente inizia ad accettare l'evento e ad abbassare la soglia di gravità che noi gli abbiamo attribuito


    me ne rendo conto mi sto facendo venire da sola una malattia mi scoppia la testa. Non so come vi siete sentiti voi io mi sento come un perenne senso di schiacciamento alla testa, come se avessi una tendina davanti agli occhi, una nebbia che nel momento in cui non ci penso, si dissolve e ragiono dicendo che mi sto comportando da cretina e che prima o poi impazzire. Io il covid l ho avuto e quindi dovrei fare solo una dose. In questi giorni ho fatto tutti gli esami possibili, anche la coagulazione, non c'è niente ma sento di impazzire. Ora la mia paura è che se lo faccio mi succede come ha raccontato Gloriasinegloria, e mi posso scatenare io ictus o l infarto ( questo pensiero mi devasta) Non sto vivendo più e me ne rendo conto. Grazie a tutti veramente che mi rispondete<3 <3 <3

    Di certo non ti puoi indurre un infarto. I sintomi che manifesti sembrano essere come una cefalea tensiva da stress!

    Modificato una volta, l'ultima da Vixen: Incorporato un post creato da Vixen in questo post. ().

  • me ne rendo conto mi una nebbia che nel momento in cui non ci penso, si dissolve e ragiono dicendo che mi sto comportando da cretina

    Eccola la falla, quella che ti fa vivere questa vaccinazione con ansia e terrore: tu ci pensi, ci pensi troppo. Questa situazione non va gestita pensando, va gestita agendo. Ti devi mettere in condizione di non avere tempo per pensare, ecco perché può tornare utile dedicarsi a qualcosa di concreto, di pratico. E poi non bisogna essere troppo indulgenti verso se stessi. La fase della coccola e della gratifica deve venire dopo, adesso bisogna essere un pò militareschi, un pò disciplinati, il più logici e lucidi possibile. Devi riportarti lungo i binari giusti ogniqualvolta ti lasci andare a pensieri come schiacciamento, tendina, nebbia, che non fanno altro che generare un clima apocalittico, che è quanto di più lontano dalla realtà. E se non riesci a fare una cosa, inizia fingendo. Una volta io e un mio amico ci siamo persi in un luogo isolatissimo (durante un ritiro yoga!). Crepuscolo, perdita di orientamento, sentieri che parevano tutti uguali, animali anche. Lui era letteralmente entrato nel pallone e continuava a piangere profetizzando una fine poco piacevole per entrambi. A parte che io sono convinta che ste cose, più le pensi e le ridici, e più te le tiri, ma insomma... a sentirle è comunque poco piacevole per chi, al contrario, desidera vivere o quantomeno morire con tutti gli organi intatti. Allora ho finto, mi sono inventata la balla che mannaggia era la terza volta che mi capitava (io ero per l'appunto al terzo ritiro!) e che tie' ecco il solito albero in cui aspettare l'alba. Sempre la solita storia, ripetevo, mai che riuscissi a dormire nella stanza che avevo pagato. Beh dentro ero morta un pò pure io ma quanto meno quello s'è azzittito e io mi sono parecchio tranquillizzata e addirittura goduta l'avventura (poi ci hanno raccattato senza aspettare l'alba). Ci vuole non attaccamento e disciplina, e sennò yoga che lo facevamo a fare? ^^

  • Mi è molto piaciuta la tua storia. E concordo sul discorso di non essere troppo indulgenti. Iniziando a essere meno attaccati alle cose, alla vita, paradossalmente si inizia davvero a vivere!

    Quanta verità! Tra l'altro era l'argomento del seminario e lui avrebbe dovuto fare un intervento al riguardo il giorno dopo. Inutile dire che io ero in prima fila e l'ho fulminato con lo sguardo. :D Ricordo che, imbarazzatissimo lasciò parlare l'insegnante :D :D Uno dei momenti più esilaranti dell'epoca!

  • Quanta verità! Tra l'altro era l'argomento del seminario e lui avrebbe dovuto fare un intervento al riguardo il giorno dopo. Inutile dire che io ero in prima fila e l'ho fulminato con lo sguardo. :D Ricordo che, imbarazzatissimo lasciò parlare l'insegnante :D :D Uno dei momenti più esilaranti dell'epoca!

    Anche io pratico yoga fa un po'e mi rendo conto, effettivamente, di quanto sia difficile applicare alcuni principi nella vita di tutti i giorni. Dovremmo fonderci con la pratica e estenderla alla quotidianità, una pratica di vita, no? Eppure abbiamo sempre i nostri mostri interiori. Però questo non deve scoraggiarci...

  • Anche io pratico yoga fa un po'e mi rendo conto, effettivamente, di quanto sia difficile applicare alcuni principi nella vita di tutti i giorni. Dovremmo fonderci con la pratica e estenderla alla quotidianità, una pratica di vita, no? Eppure abbiamo sempre i nostri mostri interiori. Però questo non deve scoraggiarci...

    Io mi sono avvicinata da piccolissima allo yoga perché ricordo di aver provato questa sensazione: finalmente sono a casa, ehi finalmente c'è qualcuno che la pensa come me e che mi capisce! ^^ A parte stadi avanzati che rasentano il raggiungimento del nirvana e che non ho mai provato(e che non mi attirano molto ^^ ), devo confessare che non faccio difficoltà a mettere in pratica gli insegnamenti più basilari, proprio perché li ho sempre sentiti in sintonia con la mia indole. Esempio terra terra: non mi sono mai sentita attaccata alle cose, agli oggetti, alle cose materiali. Non ne ho mai sofferto la perdita o il furto. Fin da bambina. Una volta persi il mio peluche preferito. Lo amavo, non dormivo mai senza (in questo senso sì, ci ero attaccata!). Una volta lo persi, in un centro commerciale, ma anziché piangere (e tutti lì a confortarmi mentre io stavo una crema) mi ero fatta questa idea che cadendo dallo zainetto e toccando il suolo, la sua essenza si fosse staccata dalla stoffa e fosse entrata in me per sempre. Quello che giaceva per terra non era più lui, era solo un oggetto senza anima, una cosa inutile ormai. Lui era saltato in me e sarebbe rimasto con me per sempre. Dunque, era una cosa addirittura meravigliosa! Stessa cosa quando da adulta persi la collanina di mio nonno, a cui ero attaccatissima. Ecco, in un certo senso sono venuta al mondo "yogica". Poi vabbe' ci sono cose in cui invece arranco, e tanto, ma mai scoraggiarsi! Con una pratica costante e quotidiana, tutto cambia. Come diceva Monet, persino la pietra.

  • Io mi sono avvicinata da piccolissima allo yoga perché ricordo di aver provato questa sensazione: finalmente sono a casa, ehi finalmente c'è qualcuno che la pensa come me e che mi capisce! ^^ A parte stadi avanzati che rasentano il raggiungimento del nirvana e che non ho mai provato(e che non mi attirano molto ^^ ), devo confessare che non faccio difficoltà a mettere in pratica gli insegnamenti più basilari, proprio perché li ho sempre sentiti in sintonia con la mia indole. Esempio terra terra: non mi sono mai sentita attaccata alle cose, agli oggetti, alle cose materiali. Non ne ho mai sofferto la perdita o il furto. Fin da bambina. Una volta persi il mio peluche preferito. Lo amavo, non dormivo mai senza (in questo senso sì, ci ero attaccata!). Una volta lo persi, in un centro commerciale, ma anziché piangere (e tutti lì a confortarmi mentre io stavo una crema) mi ero fatta questa idea che cadendo dallo zainetto e toccando il suolo, la sua essenza si fosse staccata dalla stoffa e fosse entrata in me per sempre. Quello che giaceva per terra non era più lui, era solo un oggetto senza anima, una cosa inutile ormai. Lui era saltato in me e sarebbe rimasto con me per sempre. Dunque, era una cosa addirittura meravigliosa! Stessa cosa quando da adulta persi la collanina di mio nonno, a cui ero attaccatissima. Ecco, in un certo senso sono venuta al mondo "yogica". Poi vabbe' ci sono cose in cui invece arranco, e tanto, ma mai scoraggiarsi! Con una pratica costante e quotidiana, tutto cambia. Come diceva Monet, persino la pietra.

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