Ciao a tutti buongiorno. Sono nuova di questo forum, l'ho trovato navigando un po' qui e un po' lì.
Cercavo un posto dove anche solo poter scrivere per sfogare un po' la mia tristezza di questo periodo.
Io soffro di ansia ormai da non so più nemmeno quanto tempo.
Ho cominciato vergognandomi della mia situazione perché non riuscivo innanzitutto a capire i miei sintomi, perché mi stesse capitando. Ero convinta di non meritarmi tutto quello che provavo perché avevo una vita bene o male carina. Andavo all'università, avevo dei bei voti, begli amici, un bravo ragazzo.
Pensavo non fosse giusto, perché nella mia testa l'ansia veniva a chi aveva problemi seri, una malattia seria, una preoccupazione seria. E io non avevo niente di tutto questo. Soprattutto mi sentivo in colpa perché avevo dei sintomi "irreali", mentre c'era chi stava davvero male, chi aveva un cancro, chi soffriva in ospedale. Io non potevo soffrire, non era giusto per chi soffriva veramente.
Ho fatto un percorso di psicoterapia durato 4 anni, dove ho sempre rifiutato di prendere farmaci sempre perché non volevo ammettere a me stessa di stare male.
La psicoterapia mi ha insegnato ad accettare questa mia condizione. Io ho paura, ho paura di stare male, ho paura di chiedere aiuto, ho paura di farmi vedere star male in pubblico soprattutto dalle persone con cui non ho confidenza. Ho imparato a riconoscere i sintomi, ho imparato a convivere con la mia situazione. Ma non ho ancora vinto. Se dovessi rimanere da sola la notte, ad esempio, potrei impazzire. È una cosa che temo tantissimo.
Così come molto spesso evito di cenare a casa da sola, aspetto sempre il mio compagno, perché se nel frattempo poi quello che mangio mi fa male, come faccio?
Appena ho un mal di testa, un mal di stomaco, una fitta alla pancia.. Vado nel panico. E non perché penso di morire, non sono nemmeno ipocondriaca. Ma ho una paura inimmaginabile della sofferenza fisica che non potete capire.
L'altro giorno sono uscita con il mio compagno, eravamo in un negozio di scarpe, mi sono venute delle fitte alla pancia che volevo mettermi a piangere.. Uno sano di mente mi risponderebbe: E allora? Vai al bagno, lo cerchi e vai. Per me non è così semplice. Io non sopporto l'idea di stare male a casa, figuriamoci fuori.
Questa cosa per me è molto debolitante, perché non mi fa godere niente. Non mi fa godere una passeggiata, una vacanza, una cena fuori. Niente.
Questa pandemia ha poi anche peggiorato la cosa perché sono stata praticamente chiusa dentro casa per un anno mezzo (a parte andare a lavoro e fare le cose di prima necessità), che adesso che piano piano sto riprendendo è molto difficile. Sono stata chiusa in una bolla protettiva che mi è tanto piaciuta.
Sono molto giù di morale. Ho cominciato a prendere dei calmanti naturali, ormai da un mese, ma non mi sembra stiano tanto funzionando.
Ho paura che se non passo alla sostituzione farmacologica non ne usciro mai. Ma non voglio passarci..
Il post è molto lungo, ma avevo bisogno di sfogarmi. Avevo un'amica con cui chiacchieravocganyo di questa cosa perché avevamo lo stesso problema, ma da quando ha cominciato a stare meglio, si è allontanata ed io ho perso il mio sfogo. Avevo bisogni di scriverlo, di dirlo, perché è una cosa che mi fa stare meglio.
Un abbraccio a voi tutti.