Passaporto vaccinale: la salvezza per alcuni, un incubo che si avvera per altri

  • Non si parla del vaccino in quei link.

    Nel primo messaggio citato troverai ben in evidenza le conclusioni dello studio, che si riferisce espressamente all'mRNA contenuto nel "vaccino" Pfizer:


    Conclusioni: Il nostro studio è il primo studio in vitro sull'effetto del vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 sulla linea cellulare del fegato umano. Presentiamo prove sull'ingresso rapido di BNT162b2 nelle cellule e sulla successiva trascrizione inversa intracellulare dell'mRNA di BNT162b2 nel DNA.

    Primum non nocere

  • Nel primo messaggio citato troverai ben in evidenza le conclusioni dello studio, che si riferisce espressamente all'mRNA contenuto nel "vaccino" Pfizer:


    Conclusioni: Il nostro studio è il primo studio in vitro sull'effetto del vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 sulla linea cellulare del fegato umano. Presentiamo prove sull'ingresso rapido di BNT162b2 nelle cellule e sulla successiva trascrizione inversa intracellulare dell'mRNA di BNT162b2 nel DNA.

    Ti ringrazio. Non ho le competenze per dire se quello studio sia valido o meno, quindi mi astengo dal giudizio.

  • Nel primo messaggio citato troverai ben in evidenza le conclusioni dello studio, che si riferisce espressamente all'mRNA contenuto nel "vaccino" Pfizer:


    Conclusioni: Il nostro studio è il primo studio in vitro sull'effetto del vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 sulla linea cellulare del fegato umano. Presentiamo prove sull'ingresso rapido di BNT162b2 nelle cellule e sulla successiva trascrizione inversa intracellulare dell'mRNA di BNT162b2 nel DNA.

    Ho trovato questo articolo che smentisce quell'articolo.


    https://healthfeedback.org/cla…s-change-dna-epoch-times/


    Dice sostanzialmente 3 cose:

    - altri studi hanno provato a riprodurre i risultati di quell'esperimento e non ci sono riusciti

    - le reverse trascrittasi (prodotta a partire da geni Line 1) presenti nell'esperimento si trovavano solo nel citoplasma e non nel nucleo, quindi le sequenze di Dna prodotte rimanevano nel citoplasma e non entravano nel nucleo per integrarsi nel genoma.

    - le cellule usate nell'esperimento sono cellule tumorali, cioè cellule già alterate e proprio per quello producevano reserve trascrittasi, cosa che una cellula normale sana non fa.

  • L'articolo da te prodotto non è uno studio ma proviene da un sito di "fact-checking" e non da una rivista scientifica, a differenza di quello che ho riportato io, quindi non possiede nessuna valenza probante in quanto espressione di una precisa matrice interpretativa. Chiaramente, come sempre ripeto, la Scienza non si basa su dogmi e quindi qualunque studio può essere oggetto di critica o rettifica, ma il processo deve seguire i canali opportuni senza affidarsi ai cosiddetti "bufalari", che molto spesso sono i primi a riportare senza alcun criterio "fake news" terrificanti.


    Per tagliare la testa al toro vorrei capire la tua posizione, anche se credo di averla già intuita, così da smettere di girare intorno alla questione. Personalmente sono in grado di approfondire e refutare ognuna delle osservazioni portate in quel sito, ma mi piacerebbe sapere se il tuo scopo è solo cercare di controbattere e contestare ogni mia affermazione in un nuovo infinito batti e ribatti, perché nel caso non sono affatto disponibile ad accondiscendere.

    Primum non nocere

  • Secondo me il problema più grande ora è che il Covid non sembra essere stato affato sconfitto e si ripresenterà in maniera più aggressiva sia con nuove Varianti che con le attività al chiuso (leggasi inverno). In più, almeno da come sostiene qualche Esperto del settore, il Vaiolo delle scimmie potrebbe aumentare durante l'estate (perchè si sa che alla gente il sesso piace e il sesso sembra essere la principale fonte di trasmissione).


    Morale: rischiamo (condizionale), di ritrovarci in autunno con due pandemie sovrapposte?


    Intanto la nuova Variante del Covid "BA5".

    https://www.corrieredellosport…nte_ba_5_e_piu_contagiosa

  • Choupette, i dati grezzi di cui si parla mi pare siano dati non anonimizzati, cioe' dati per cui sia possibile andare a fare verifiche indipendenti, altrimenti se fossero anonimizzati potrebbero essere falsificabili. Correggimi se sbaglio, ma chi vuole i dati grezzi vuole praticamente i nomi e i cognomi delle cavie in modo da poter verificare se i risultati delle sperimentazioni sono veri. E non credo che questi dati possano venir dati normalmente al primo che capita, come ad esempio l'avvocato dell'associazione novax (o no covid-vax) italiana, che forse non ha alcun diritto ne' alcuna autorita' per averli.


    Questo problema deve essere affrontato da altri ricercatori o enti con l'autorita' in materia. Quindi il "segreto militare" mi sembra solo una frase ad effetto all'interno di una questione molto piu' complessa. Il problema dell'affidabilita' e della trasparenza dei dati certamente esiste, ma il "segreto militare" mi sembra la solita frase difficilmente verificabile e fuori contesto tipiche della propaganda (in questo caso novax).

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Choupette, i dati grezzi di cui si parla mi pare siano dati non anonimizzati, cioe' dati per cui sia possibile andare a fare verifiche indipendenti, altrimenti se fossero anonimizzati potrebbero essere falsificabili. Correggimi se sbaglio, ma chi vuole i dati grezzi vuole praticamente i nomi e i cognomi delle cavie in modo da poter verificare se i risultati delle sperimentazioni sono veri. E non credo che questi dati possano venir dati normalmente al primo che capita, come ad esempio l'avvocato dell'associazione novax (o no covid-vax) italiana, che forse non ha alcun diritto ne' alcuna autorita' per averli.


    Questo problema deve essere affrontato da altri ricercatori o enti con l'autorita' in materia. Quindi il "segreto militare" mi sembra solo una frase ad effetto all'interno di una questione molto piu' complessa. Il problema dell'affidabilita' e della trasparenza dei dati certamente esiste, ma il "segreto militare" mi sembra la solita frase difficilmente verificabile e fuori contesto tipiche della propaganda (in questo caso novax).

    A mio avviso il punto centrale della questione non è tanto la formula che EMA utilizza per negare l'accesso ai dati grezzi sulla sicurezza dei "vaccini" (segreto militare, industriale o necessità di ordine pubblico) ma il fatto stesso che ciò accada, poiché esisterebbero strumenti all'uopo per rilasciare documentazione clinica a livello di paziente salvaguardando sia le esigenze di riservatezza che quelle di trasparenza nei confronti del pubblico e dei ricercatori indipendenti. Sto parlando di anomizzazione, de-identificazione e mascheramento.


    Niente nomi e cognomi quindi, ed in ogni caso se hai letto l'editoriale di Peter Doshi avrai avuto modo di constatare come il problema sia trasversale, infatti anche alle riviste scientifiche viene negato l'accesso a tale documentazione.

    Primum non nocere

  • il punto centrale della questione non è tanto la formula che EMA utilizza per negare l'accesso ai dati grezzi sulla sicurezza dei "vaccini" (segreto militare, industriale o necessità di ordine pubblico) ma il fatto stesso che ciò accada

    Infatti...

    E perchè accade??? ;)

    infatti anche alle riviste scientifiche viene negato l'accesso a tale documentazione.

    Idem come sopra.


    Loro (EMA ed AIFA) stanno utilizzando i metodi burocratici tipici dello statalismo italiano per cercare di nascondere il più possibile la faccenda dei dati relativi alla sicurezza come se fosse il terzo segreto di Fatima.


    Rimane la domanda perchè??? ^^ ;)


    Non è difficile arrivarci...

  • Ritengo centrale questo passaggio tratto sempre dall'editoriale di Peter Doshi, che vorrei evidenziare:


    Nelle pagine del British Medical Journal un decennio fa, nel mezzo di una diversa pandemia, è emerso che i governi di tutto il mondo avevano speso miliardi per accumulare antivirali per l'influenza che non avevano dimostrato di ridurre il rischio di complicazioni, ricoveri ospedalieri o morte. La maggior parte delle prove che hanno sostenuto l'approvazione normativa e lo stoccaggio governativo di oseltamivir (Tamiflu) sono state sponsorizzate dal produttore; la maggior parte erano inediti, quelli pubblicati erano scritti da scrittori fantasma pagati dal produttore, le persone elencate come autori principali non avevano accesso ai dati grezzi e gli accademici che richiedevano l'accesso ai dati per un'analisi indipendente sono stati negati.


    La saga di Tamiflu ha segnato un decennio di attenzione senza precedenti sull'importanza della condivisione dei dati degli studi clinici. Battaglie pubbliche per i dati delle aziende farmaceutiche, campagne di trasparenza con migliaia di firme, requisiti di condivisione dei dati delle riviste rafforzati, impegni espliciti delle aziende a condividere i dati, nuovi portali web per l'accesso ai dati e politiche di trasparenza di riferimento delle autorità di regolamentazione dei medicinali hanno promesso una nuova era nella trasparenza dei dati.


    Progressi sono stati fatti, ma chiaramente non abbastanza. Si ripetono gli errori dell'ultima pandemia. I ricordi sono brevi. Oggi, nonostante il lancio globale di vaccini e trattamenti contro il covid-19, i dati anonimi a livello di partecipante alla base delle sperimentazioni per questi nuovi prodotti rimangono inaccessibili a medici, ricercatori e pubblico e probabilmente rimarranno tali per gli anni a venire.


    Questo è moralmente indifendibile per tutti i processi, ma soprattutto per quelli che coinvolgono importanti interventi di sanità pubblica.

    Primum non nocere

  • Choupette dice che hanno i dati (seppur grezzi) ma non sono buoni (cioè a favore della sicurezza dei vaccini), quindi non rivelabili.

    Io sono d'accordo con lei, ma in più metto in conto anche un'altra ipotesi: che i fresconi non abbiano in mano nessun dato...

    Che dato vuoi avere in così poco tempo, se ci vogliono decenni per capire gli effetti a lungo termine, poi aggiungici la vigilanza passiva.

    Ci sono farmaci ritirati dopo venti o trent'anni perchè si è scoperto che provocavano questo o quello, poi oltre a questo che dati potrebbero ricavare da un intruglio che anche chi lo ha prodotto non capisce fino in fondo cosa ha creato!!!

    Il fatto è che i fresconi di cui sopra hanno buttato il sasso autorizzando queste sostanze e venendoci a dire ai megafoni mediatici: sicuro>sicurissimo>sicurissimissimo>chi non se lo fa è un troglodita che non crede :D ;( alla $ci€€€€nza...

    Ed ora nascondono la mano. ;)

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