Passaporto vaccinale: la salvezza per alcuni, un incubo che si avvera per altri

  • Per citarti un solo caso che mi è sembrato degno di nota, gloriasinegloria, sempre in rete si è parlato di un tale Stanley Plotkin, che avrebbe utilizzato i feti umani abortiti per condurre degli esperimenti su diversi vaccini.


    C'è uno spezzone di un video in cui fu chiamato come testimone in un processo, in cui dichiara, testualmente, in riferimento ai feti umani: "Li abbiamo prima studiati, poi abbiamo deciso di usarli per fare i vaccini".


    Sono uscite anche le smentite da parte degli "sbufalatori", ovviamente, ma sembrano molto deboli, e mi pare non abbiano smentito granché.


    In uno di questi articoli si parla di spezzoni brevi circolanti in rete, in sostanza decontestualizzati, e del fatto che in epoca di pandemia non sarebbe bene parlarne, ma questo è un altro discorso.


    Il punto è che quanto dichiarato da questo Plotkin è difficile da "alterare" o "decontestualizzare", perché se dice "Li abbiamo prima studiati, poi abbiamo deciso di usarli per fare i vaccini", i feti umani ci sono, e questo è innegabile.

    Per cercare di dileggiare chi ha condiviso questi video e il loro contenuto, si prova addirittura a farne una questione di forma.

    In un punto dell'articolo "sbufalatore" si dice ad esempio:


    "Si parla di cavie, cioè degli esseri viventi cui viene iniettato il vaccino durante la fase della sperimentazione."


    Ma "cavia" non è solo un essere vivente, giusto? È, per definizione: "ogni animale, persona o cosa assoggettata a prove sperimentali", oppure "un qualsiasi essere, anche umano, da esperimento", non c'è alcun riferimento al fatto che la cavia debba essere viva oppure morta, e i vaccini, almeno quelli fatti alla "vecchia maniera", necessitano di campioni biologici.

    Ma senza entrare nel merito di quale ruolo abbiano dei feti umani abortiti e "fatti a pezzettini", come confermato dallo stesso Plotkin in tribunale nel video in questione, quei feti non sono stati "inoculati da vivi col vaccino", ma sono invece diventati, purtroppo, un ingrediente stesso del vaccino.


    Addirittura l'articolo "sbufalante" si conclude con: "La bufala sulle cavie dei vaccini, il feto utilizzato per lo studio era stato abortito legalmente".


    Ecco che quindi si ammette, persino nell'articolo sbufalante, che ci sono stati dei feti che hanno avuto a che fare coi vaccini, e che sono addirittura stati utilizzati "per uno studio" sui vaccini, peccato che il titolo dell'articolo non dica questo.


    Io non so quali informazioni fossero state veicolate da coloro che avevano condiviso in rete gli spezzoni di questa testimonianza di Plotkin, ma a me, sinceramente, interessa semmai essere sicuro che non mi vengano iniettati feti umani insieme ad un vaccino, non tanto se il feto umano fosse vivo, morto, "abortito legalmente o meno" o piuttosto usato come "cavia" secondo il corretto significato di una enciclopedia o meno.

    La cosa certa, che credo dovrebbe interessare un vaccinando, è che dei feti sono parte di questi vaccini, perché questo ha confermato Plotkin.


    Quindi, se i titoli degli articoli degli "sbufalatori" volevano far credere alla massa che non ci fosse alcun nesso tra feti umani e vaccini, che questa associazione fosse una "bufala", hanno decisamente fallito, anzi, proprio loro ammettono che i feti utilizzati per uno studio sui vaccini ci sono stati, e sarà sufficiente quindi leggere l'articolo e visionare il video per capire chi spara le "bufale" e chi no. Sempre ammettendo che il video sia autentico e non montato ad arte da qualche complottista sparabufale squilibrato.



    Titolo articolo sbufalante:

    "Vaccini, feti usati come cavie? In rete il video in cui parla il medico Stanley Plotkin, ma è una bufala"


    Dichiarazione del diretto interessato:

    Plotkin: "Li abbiamo prima studiati, poi abbiamo deciso di usarli per fare i vaccini".


    In un solo studio ammette di averne "utilizzati" 76.

    Al di là della questione etica (dal momento che sono stati "utilizzati" feti di oltre 3 mesi), mi domando, nel pratico, quali eventuali conseguenze potrebbero esserci per la nostra salute.

    Sempre Plotkin starebbe lavorando anche ad un vaccino per il Covid.

    Incoraggiante, direi, se fosse vero.

    Modificato una volta, l'ultima da AndreaC ().

  • E' troppo lunga e sarebbe molto OT. In brevissimo :

    Mi è noto che esistano pregiudiziali fideistiche verso determinate prassi (basti pensare ai Testimoni di Geova e al loro rapporto con le trasfusioni). Io penso alla donazione di organi e alle vite che questa forma di civiltà riesce a salvare, e ciò mi basta. Senza contare che nel trapianto d'organi abbiamo come donanti persone SANE che sono morte per infortunio, mentre nell'orrore verso le cellule umane da aborto potrebbe giocare l'ossessione-equivoco preliminare di collegare "aborto" ad "aborto volontario", come ovviamente NON è, giacchè gli aborti spontanei e inevitabili sono numeri seri.

    Nello specifico, comunque, so di chi parlo, e so che è tutta una costruzione fuffo-etica, sostanzialmente finalizzata a giustificare in modo spastico-avventuroso i propri capricci e le proprie paure. Paura del vaccino totemizzata, e capricci del voler uscire dalla solitudine più devastante (ma tutt'altro che casuale) perchè dal supermercato alla messa...si può sempre illudersi per una mezzoretta di avere vita sociale e chissà...magari anche di trovare l'amore mai trovato. Sto parlando di una che sotto lockdown mi diceva apertamente di comperare UNA cosa alla volta al supermercato, così da avere la scusa per andarci più volte al giorno! <X

    Tutti sappiamo benissimo che non solo una quantità di farmaci include derivati da cellule di ex viventi, ma persino la cosmesi se ne avvale.

    E ti assicuro che parlo di donna che non avrebbe mai mosso questi rilievi per un farmaco o parafarmaco che fosse servito alla cura dei capelli o della pelle, di cui è pasionaria.

    Al di là degli aneddoti, rimane il fatto incontrovertibile che soprattutto per un cattolico praticante l'utilizzo di un qualunque preparato derivante direttamente od indirettamente da aborto, in questo caso due dei cosiddetti "vaccini", configuri un sostanziale e grave problema di coscienza così come di morale, per tutta una serie di evidenti considerazioni di ordine etico e spirituale. Questo in generale ed a prescindere dal comportamento della persona protagonista del tuo intervento.

    Primum non nocere

  • Dichiarazioni molto interessanti:



    Quindi ammette che la complicanza come la trombosi dei seni cavernosi "ormai è acclarata, assodata", sanno essere le giovani donne i soggetti che più facilmente sviluppano "questo tipo di realtà"

    ma, non essendo "alla canna del gas" in termini di disponibilità di vaccini (dovendo quindi smaltire le scorte?) "a loro interessa finire la campagna vaccinale".

    Penso di aver capito correttamente, anche se mi auguro di aver capito male.


    Ma quando dice: "E quindi, accidenti evitiamo, se è possibile, questo tipo di realtà" intende forse dire che dobbiamo accettare di "perdere la vita in questo tipo di condizioni" senza rompere troppo le scatole perché "a loro interessa finire la campagna vaccinale"?

    Essendo le morti "qualcosa di dirompente e di molto negativo, in generale, sulle vaccinazioni"?

    Piuttosto inquietante, comunque.

    Altro che "complotto", questi non nascondono proprio nulla.

    Modificato 2 volte, l'ultima da AndreaC ().

  • non hai capito. Non essendo alla canna del gas in quanto a vaccini ( perché disponiamo di varie tipologie) inutile andare a rischiare quei rarissimi casi di trombosi che si verificano in giovani donne con un tipo di vaccino=ciò significa: visto che possiamo permettercelo( non siamo alla canna del gas) non rischiamo continuando a somministrare un certo tipo di vaccino a categorie a rischio perché per quanto rarissime stiamo parlando di persone in carne ed ossa. Il senso è inequivocabile.

  • Ma quando dice: "E quindi, accidenti evitiamo, se è possibile, questo tipo di realtà" intende forse dire che dobbiamo accettare di "perdere la vita in questo tipo di condizioni" senza rompere troppo le scatole perché "a loro interessa finire la campagna vaccinale"?

    ma assolutamente no. Intende ciò che dice ovvero: evitiamo questo tipo di realtà= evitiamo morti inutili per quanto rarissime(dato che appunto non siamo alla canna del gas in termini di vaccinazioni).... Se fossimo alla canna del gas( pochi vaccini di un solo tipo, morti per virus, ecc. ecc )forse lui si accollerebbe il rischio ma adesso non ne vede il motivo.

  • Che l'articolo 32 della nostra Costituzione parli della possibile obbligatorietà dei vaccini (come leggo qui) mi lascia piuttosto perplesso (se ne è già assai parlato, vado a rileggere). Comunque Michetti tocca il punto essenziale rappresentato dal rispetto per chi ha deciso di non vaccinarsi. E' tutta qui la questione, non è che se non ti vaccini devi giustificarti con nessuno adducendo mille possibili cause

    Michetti, ho fatto il vaccino ma rispetto chi non lo fa - Cronaca - ANSA

    Aveva la coscienza pulita. Mai usata.

  • AndreaC : che in Medicina e Chirurgia si impieghino <parti> di umani deceduti non mi sembra una scoperta che facciamo qui e ora; la donazione e l'espianto di organi sono addirittura comunemente vissuti come l'aspetto consolatorio della dipartita improvvisa e prematura di persone che erano sane...


    Choupette : il mio aneddoto, giusto per essere chiara, non era finalizzato a valutare altra cosa nota, e cioè che le varie fedi religiose condizionino l'orientamento dei rispettivi credenti verso il tale o talaltro atteggiamento sanitario. Questo è noto ed acquisito. L'aneddoto era finalizzato a descrivere percorsi mentali di persone certamente sofferenti di qualche disagio psichico, e che dalla vita in pandemia hanno riportato una p a l e s e esasperazione dei rispettivi disagi di partenza.


    Per spiegarmi ancora meglio : parlo di una donna che non ha letteralmente NIENTE da fare da mane a sera, poichè ha da oltre 30 anni un discreto lavoro impiegatizio in azienda di stato, e anche lì è costretta a NON fare nulla perchè ritenuta incapace di svolgere secondo logica qualunque mansione, per cui la pagano per stare ferma, giacchè non possono licenziarla. Naturalmente lei lo ritiene mobbing e ha cause in corso per questo. Certo è che ante-pandemia svariava almeno un po' e, finito l'orario d'ufficio, faceva i suoi giretti quotidiani (perfettamente abbigliata, truccata, pettinata, accessoriata e profumata) e tra messe (anche quelle della sera) e conventi e raduni di preghiera, poi visite sanitarie in assetto perenne a scopo di controlli continui, e poi rosarii sempre di gruppo, e visite ad outlet, e visite a scopo pseudo-professionale sia a me che all'amico che me la presentò, e infine un po' di piscina sempre a scopo sanitario...riusciva ancora a tamponare il senso di vuoto che pervade la sua esistenza quotidiana.

    Dal momento in cui si sono chiuse tutte queste possibilità di svario...ecco che è subentrato il delirio!

    Rimasta completamente isolata ha virato sul web, che di base non ama e con cui ha anche qualche seria difficoltà. E i risultati, purtroppo, si vedono. E si vedono nell'accurata selezione di pseudo-argomentazioni e pseudo-etiche che mai si è posta in tempi pregressi. E non è un caso che anche in ambito Cattolico lei frequenti quelle nicchie settario-integraliste che vedono persino Bergoglio come un demone... Io di catechismo ne ho fatto poco e di attivismo Cattolico proprio zero, ma da quel poco catechismo mi risulta che il Papa, per un Cattolico, sia Dio in Terra (senza contare che resterebbe sempre il primo precetto "Sia fatta la Tua Volontà").

    Purtroppo, questa donna assurge a involontario e inconsapevole prototipo di quella parte di umanità, probabilmente anche meno fortunata, che teme tutto e tutti e che ai propri terrori reagisce aderendo a sette e gruppuscoli in cui carica a molla la propria aggressività inutile, confusa, impotente e solo dannosa, che culmina in "teoremi" attraverso i quali vorrebbe imbastire rapporti (non avendo altri strumenti e valori su cui poterlo fare) e restandone regolarmente più frustrata di prima.

    E il clima pandemico, con l'isolamento fisico che ha comportato, è stato devastante per questo tipo di persone.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • E' tutta qui la questione, non è che se non ti vaccini devi giustificarti con nessuno adducendo mille possibili cause

    Ma quello è un problema più sociale, se non antropologico. Ogni volta che non ti conformi ad una maggioranza, a una ideologia, a uno stereotipo, ad un allineamento, il gruppo da sempre chiede giustificazioni mettendoti nella condizione di addurle.

    Ancora oggi una donna che non vuole fare figli, deve giustificarlo, mentre chi ne fa tanti riceve solo approvazioni.

    Per il vaccino questo è molto rilevante. Chi non si vaccina può essere giudicato addirittura con sospetto: deve avere un buon motivo. Mentre chi si vaccina fa la cosa giusta. Eppure, molto probabilmente, in entrambi - chi si vaccina e chi no - c'è una componente importante di scelta non consapevole e conformistica al gruppo a cui hanno scelto di aderire. Difatti sia le motivazioni che le obiezioni ad una scelta - sia di vaccinarsi che no -, alla fine, sono spesso sempre quelle, ed enunciate spesso con le medesime frasi che hai già ascoltato da altre parti.

    Questo purtroppo è sintomo di una società debole, ignorante, fifona, plagiabile, in cui non si studia, non si è curiosi, non si è creativi, ma si affida il proprio disorientamento al gruppo che parla meglio alla pancia dei nostri timori.

    I piccoli uomini, li chiamava Nietzsche.

  • Eppure, molto probabilmente, in entrambi - chi si vaccina e chi no - c'è una componente importante di scelta non consapevole e conformistica al gruppo a cui hanno scelto di aderire.

    Interessante il discorso, in quanto le due categorie che vogliamo contrapporre potrebbero in fondo manifestare dei lati in comune. Ma ne parlai anch'io, in un vecchio post pubblicato qui. Il lato in comune sarebbe rappresentato dalla PAURA, paura del covid e paura del vaccino. Sempre di paura parliamo, non di riflessione razionale. La paura forse conta anche più della scelta conformistica, per quanto anch'io, che non mi sono vaccinato finora, faccio parte di un gruppo numeroso di amici dove la scelta di non vaccinarsi prevale in modo massiccio. E poi ovviamente ci sono questioni psicologiche, di vissuto personale che sarebbe difficile analizzare. Ad esempio il rapporto difficile con l'autorità e chi la rappresenta. Ma tutto ciò comporterebbe un mettersi in discussione che è atteggiamento impossibile da manifestare in un forum, così come nella vita.

    Aveva la coscienza pulita. Mai usata.

  • Ma tutto ciò comporterebbe un mettersi in discussione che è atteggiamento impossibile da manifestare in un forum, così come nella vita.

    È difficile, è scomodo ma niente affatto impossibile. Il fatto che tu ad esempio stai ora considerando che in un tuo pensiero decisionale possa esserci una componente emotiva o di appartenenza, ti conduce già verso uno stadio di consapevolezza e messa in discussione. Che non ha chi ad esempio si sente la verità in corpo o non ammette contestazioni o che alle contestazioni mossegli, fatte a slogan, risponde con altrettanti slogan.


    I sospetto dovrebbe sorgere in noi non tanto verso qualcuno che la pensa diversamente da noi, ma quando noi la pensiamo troppo ugualmente a tutti gli altri. Quando, a prescindere dall'orientamento, si sentono dire, da noi o chi è attorno a noi, sempre e ovunque le stesse cose. Ecco quello è il momento buono per mettersi in discussione.


    Perché si sente sempre anche parlare di "scelte razionali", di "ragionamento scientifico". Ma ci si dimentica di mettere prima sotto processo però la "ragione" stessa (ricordate la "critica della ragione" di Kant?, voleva dire proprio questo), perché altrimenti rischiamo di spacciare e spacciarci per razionali, pensieri che non lo sono mica tanto.

    Modificato 7 volte, l'ultima da rebelrebel ().

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