tutto vero...concordo, ma poi nel caso concreto abbiamo due persone che probabilmente si vogliono bene e si stimano (quindi dal mio punto di vista amore), ma non hanno più quel rapporto matrimoniale fatto anche di carnalità. Una carnalità (intesa in senso molto ampio non parlo sono di atto sessuale) che a lei manca e che da lui non vuole/può avere e che non sappiamo forse manca a lui. Una soluzione probabile? potrebbero arrivare a separasi e per questo vedo dolore. Si separano due persone che probabilmente si vogliono molto bene, ma quasi tutti quelli che sono intervenuti qui hanno suggerito questo perchè di fatto un certo tipo di amore viene identificato con quello matrimoniale.
Forse non lo so ma questo è amore
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sofferenza, quella si, a prescindere dalle decisioni che prenderanno perché semplicemente fa parte del processo decisionale e di presa coscienza. io credo, forse con eccessivo ottimismo, che si possa andare oltre nella propria vita. capito, preso atto e fatto pace con ciò che è stato si può andare avanti scegliendo consapevolmente. per fiamma potrebbe essere prendere atto che stare vicino ad una persona che ama, prendersene cura e ricevere affetto è benessere sufficiente per scegliere di stare con lui.
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Ciao a tutti e grazie ancora per le riflessioni fatte. Concordo con chi dice che la compenente intima sia importante in un rapporto di coppia. Ed è proprio questo che mi mette in confusione. Io voglio bene a mio marito, è una brava persona (e non intendo marito ,intendo proprio essere umano ) amiamo la vita semplice, non ci possiamo permettere granché ma non ci lamentiamo. Non viviamo nell'ansia di accumulare soldi per il futuro anche perché dalla nostra esperienza di vita abbiamo imparato a vivere nel presente. Ma ...ovviamente c'è un ma. Io non provo attrazioni fisica e questo non me lo posso certo imporre. Capisco che a lui come a me manchi una componente vitale all'essere umano ma allo stesso tempo siamo troppo legati mentalmente per pensare di " cercare l 'intimità in qualcun altro /a . La sofferenza c'è già perché siamo.sempre stati sinceri tra di noi e questo discorso lo abbiamo affrontato faccia a faccia. Quello che non capisco è se un legame mentalmente così forte può sopperire la mancanza di intimità. Sinceramente ho dei dubbi anche perché, avendo io 42 anni , non posso immaginare una vita senza sentire più la sensazione di essere abbracciata baciata e desiserata. Ma allo stesso tempo tengo lontano qualsiasi uomo si avvicina perché penso " certo facile passare una bella nottata insieme ma affrontare insieme nella vita reale le difficoltà è ben altra cosa ". Insomma sono c'è un bel conflitto dentro di me e i vostri commenti mi aiutano almeno a riflettere su diversi aspetti di questa situazione.
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Ho sentito anche altre storie simili e mi sono formato un piccolo pensiero al riguardo. Se fossimo un po' più evoluti potremmo gestire queste situazioni. Mi spiego..tu per molti aspetti stai bene con tuo marito no? È un aspetto che non c'è, ma potrebbe esserci con qualcun altro....ovviamente se tutti gli interessati accettassero questa cosa. Ma credo sia utopia. Ancora siamo legati a idee di possesso.
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Ciao a tutti e grazie ancora per le riflessioni fatte. Concordo con chi dice che la compenente intima sia importante in un rapporto di coppia. Ed è proprio questo che mi mette in confusione. Io voglio bene a mio marito, è una brava persona (e non intendo marito ,intendo proprio essere umano ) amiamo la vita semplice, non ci possiamo permettere granché ma non ci lamentiamo. Non viviamo nell'ansia di accumulare soldi per il futuro anche perché dalla nostra esperienza di vita abbiamo imparato a vivere nel presente. Ma ...ovviamente c'è un ma. Io non provo attrazioni fisica e questo non me lo posso certo imporre. Capisco che a lui come a me manchi una componente vitale all'essere umano ma allo stesso tempo siamo troppo legati mentalmente per pensare di " cercare l 'intimità in qualcun altro /a . La sofferenza c'è già perché siamo.sempre stati sinceri tra di noi e questo discorso lo abbiamo affrontato faccia a faccia. Quello che non capisco è se un legame mentalmente così forte può sopperire la mancanza di intimità. Sinceramente ho dei dubbi anche perché, avendo io 42 anni , non posso immaginare una vita senza sentire più la sensazione di essere abbracciata baciata e desiserata. Ma allo stesso tempo tengo lontano qualsiasi uomo si avvicina perché penso " certo facile passare una bella nottata insieme ma affrontare insieme nella vita reale le difficoltà è ben altra cosa ". Insomma sono c'è un bel conflitto dentro di me e i vostri commenti mi aiutano almeno a riflettere su diversi aspetti di questa situazione.
Psichiatra vero a pazienti vere (tutto vero) : a quasi equivalenza di condizioni e problemi....................a una consiglia di rompere il matrimonio e andare per la propria strada , e all'altra consiglia di tenersi caro quel che ha, e imparare ad apprezzarlo.................
Pazzo lo Psichiatra?
No.
Vedeva chi aveva davanti e poteva ben capire chi (nell'insieme) disponesse potenzialmente di una rampa di Cape Canaveral , e chi (invece) nell'insieme disponesse di una mulatttiera.......
Psichiatra che ha fatto molto di Buono, e secondo me ha salvato Esistenze. Ma moltissimo spartano in quelle premesse, che ognuno può riflettere, se vuole.
E purtroppo non è da un Forum e non online che si possa stabilire con adeguata attendibilità la realtà di ognuno di noi. Da cui però dipende TUTTO o quasi......al netto dei luoghi comuni. -
Non è facile rompere un matrimonio quando hai visto il tuo partner tra la vita è la morte. Non è semplice come quando tutto è filato liscio (a livello di salute ) e magari si litigva per il dentifricio lasciato aperto. C'è qualcosa di più profondo che ti lega. Mio marito ha subito un trapianto d'organo. Sapere che qualcuno è morto per ridare la vita ad un altro essere umano non è cosa facile da elaborare. Quando sul referto vedemmo scritta la parola "donatore cadavere " rimanemmo tutti e due in silenzio. Chissà chi era costui. Magari un padre ,un ragazzo innamorato, un figlio che una mamma piange. Questi erano i nostri pensieri allora. Infondo alla nostra famiglia (abbiamo 2 figli ) era stata data un'altra possibilità. Di vita. Ai miei figli di avere ancora un padre. A me di non essere lasciata sola . A lui di continuare a vivere. È questo che ci lega : abbiamo visto com'è sottile il confine tra la vita e la morte . Mio marito credo abbia vissuto con molto senso di colpa questo trapianto, non è facile accettare che qualcuno è morto e tu vivi grazie a questo. Sicuramente è caduto in depressione e quello che doveva essere un momento di gioa si è trasformato in un momento di crisi. Ma abbiamo superato anche questa. È vero manca intimità ma io , a differenza sua , perché anche di questa possibilità abbiamo parlato , non riuscirei ad stare intimamente con un altro uomo se.non ci fosse di mezzo un sentimento. E questo non perché sono una benpensate o bigotta ( sono atea nemmeno battezzata ed ho una mentalità molto aperta )ma perché sono fatta così. Lui si e
nessuno glielo vieta qualora gli capitasse una occasione. Ma poi nessuno di noi due va in cerca di niente. Quello che ci lega è forse troppo forte per poter rivolgere lo sguardo verso qualcos'altro. È proprio per questo che a volte mi capita di chiedermi se è questo il vero amore o se per entrambi è solo sacrificio. -
Non è facile rompere un matrimonio quando hai visto il tuo partner tra la vita è la morte. Non è semplice come quando tutto è filato liscio (a livello di salute ) e magari si litigva per il dentifricio lasciato aperto. C'è qualcosa di più profondo che ti lega. Mio marito ha subito un trapianto d'organo. Sapere che qualcuno è morto per ridare la vita ad un altro essere umano non è cosa facile da elaborare. Quando sul referto vedemmo scritta la parola "donatore cadavere " rimanemmo tutti e due in silenzio. Chissà chi era costui. Magari un padre ,un ragazzo innamorato, un figlio che una mamma piange. Questi erano i nostri pensieri allora. Infondo alla nostra famiglia (abbiamo 2 figli ) era stata data un'altra possibilità. Di vita. Ai miei figli di avere ancora un padre. A me di non essere lasciata sola . A lui di continuare a vivere. È questo che ci lega : abbiamo visto com'è sottile il confine tra la vita e la morte . Mio marito credo abbia vissuto con molto senso di colpa questo trapianto, non è facile accettare che qualcuno è morto e tu vivi grazie a questo. Sicuramente è caduto in depressione e quello che doveva essere un momento di gioa si è trasformato in un momento di crisi. Ma abbiamo superato anche questa. È vero manca intimità ma io , a differenza sua , perché anche di questa possibilità abbiamo parlato , non riuscirei ad stare intimamente con un altro uomo se.non ci fosse di mezzo un sentimento. E questo non perché sono una benpensate o bigotta ( sono atea nemmeno battezzata ed ho una mentalità molto aperta )ma perché sono fatta così. Lui si e
nessuno glielo vieta qualora gli capitasse una occasione. Ma poi nessuno di noi due va in cerca di niente. Quello che ci lega è forse troppo forte per poter rivolgere lo sguardo verso qualcos'altro. È proprio per questo che a volte mi capita di chiedermi se è questo il vero amore o se per entrambi è solo sacrificio.rileggi ciò che hai scritto come se lo avesse scritto un'altra persona e giudica...per me è amore
(ci sono infinite forme d'amore) -
Quello che non capisco è se un legame mentalmente così forte può sopperire la mancanza di intimità. Sinceramente ho dei dubbi anche perché, avendo io 42 anni , non posso immaginare una vita senza sentire più la sensazione di essere abbracciata baciata e desiserata. Ma allo stesso tempo tengo lontano qualsiasi uomo si avvicina perché penso " certo facile passare una bella nottata insieme ma affrontare insieme nella vita reale le difficoltà è ben altra cosa ". Insomma sono c'è un bel conflitto dentro di me e i vostri commenti mi aiutano almeno a riflettere su diversi aspetti di questa situazione.
Secondo me si possono fare molte ipotesi ma poi dipende dalle opportunità che la vita di mette di fronte.
Al momento mi sembra di capire che a livello mentale il rapporto piu' profondo e intenso che tu abbia sperimentato è ovviamente quello con tuo marito e rimane diciamo insoddisfatto un aspetto virgolettiamo per semplificare "fisico" (Gli abbracci e il sesso credo siano piu' della fisicità)
Ovviamente se allo stato attuale metti sul piatto della bilancia la "fisicità" (metto fra virgolette) che manca e tu hai solo 42 anni e il rapporto con tuo marito (che è tutta la tua vita) : Inevitabilmente fra i due peserà di piu' sarà quest'ultimo. Prima di tutto per il banale motivo che sono anni della tua vita ed è una relazione piu' che comprovata. Secondariamente è tutto quello che sai sull'amore sino ad oggi, fuori da questa realtà sono tutte "ipotesi", possibilità, probabilità ... fantasie.
Detto cio', mi sembra normale nel momento in cui un uomo si avvicina automaticamente pensi che forse la "fisicità" (continuo a virgolettare) non valga la pena di fronte la tua esperienza diretta di vita con tuo marito. Perché metti i "fatti" contro le "ipotesi" o le fantasie, non possono vincere le seconde.
Se ti innamorassi invece sarebbe diverso perché i sentimenti (specie se forti) sono cio' che nella vita spesso separa il passato dal futuro come l'olio si separa dall'acqua. Non dico che il rapporto con tuo marito possa essere declassato o il vostro vissuto archiviato per questo, ma probabilmente una persona che ami ti darebbe quella prospettiva che oggi come oggi non hai.
E l'innamoramento capita ovviamente, non è come gli uomini che si avvicinano e tu allontani valutati per una nottata. Perché secondo me cio' che ti manca, per come lo descrivi, non è "la nottata" ...ma di piu'. Una sensazione che porta non solo sesso e corpo ma rinascita, rinnovamento, novità. Se così fosse, sarebbe la cosa piu' umana del mondo.Lui si e nessuno glielo vieta qualora gli capitasse una occasione. Ma poi nessuno di noi due va in cerca di niente. Quello che ci lega è forse troppo forte per poter rivolgere lo sguardo verso qualcos'altro. È proprio per questo che a volte mi capita di chiedermi se è questo il vero amore o se per entrambi è solo sacrificio.
Penso che per ognuno di noi la realtà è cio' che conosciamo finché la vita non ci mette in condizioni di scoprire altro. Alla fine la vita è una domanda aperta.
Oggi puo' essere "vero amore" questo, domani potresti scoprire che invece è piu' un "sacrificio", dipende dalla prospettiva. E non ce n'è una giusta o una sbagliata a mio avviso, c'è quello che esiste nell'adesso e basta ...
Alla fine, la definizione che dai a questa situazione cosa cambierebbe? Se capissi che è un sacrificio mollersti tutto domani per farti la tua vita ? Io non credo sinceramente, ti vedo veramente legata a tuo marito in questo immediato presente anche con le domande che giustamente ti poni. Magari sarà così anche per il futuro o magari no. -
Non è facile rompere un matrimonio quando hai visto il tuo partner tra la vita è la morte. Non è semplice come quando tutto è filato liscio (a livello di salute ) e magari si litigva per il dentifricio lasciato aperto. C'è qualcosa di più profondo che ti lega. Mio marito ha subito un trapianto d'organo. Sapere che qualcuno è morto per ridare la vita ad un altro essere umano non è cosa facile da elaborare. Quando sul referto vedemmo scritta la parola "donatore cadavere " rimanemmo tutti e due in silenzio. Chissà chi era costui. Magari un padre ,un ragazzo innamorato, un figlio che una mamma piange. Questi erano i nostri pensieri allora. Infondo alla nostra famiglia (abbiamo 2 figli ) era stata data un'altra possibilità. Di vita. Ai miei figli di avere ancora un padre. A me di non essere lasciata sola . A lui di continuare a vivere. È questo che ci lega : abbiamo visto com'è sottile il confine tra la vita e la morte . Mio marito credo abbia vissuto con molto senso di colpa questo trapianto, non è facile accettare che qualcuno è morto e tu vivi grazie a questo. Sicuramente è caduto in depressione e quello che doveva essere un momento di gioa si è trasformato in un momento di crisi. Ma abbiamo superato anche questa. È vero manca intimità ma io , a differenza sua , perché anche di questa possibilità abbiamo parlato , non riuscirei ad stare intimamente con un altro uomo se.non ci fosse di mezzo un sentimento. E questo non perché sono una benpensate o bigotta ( sono atea nemmeno battezzata ed ho una mentalità molto aperta )ma perché sono fatta così. Lui si e
nessuno glielo vieta qualora gli capitasse una occasione. Ma poi nessuno di noi due va in cerca di niente. Quello che ci lega è forse troppo forte per poter rivolgere lo sguardo verso qualcos'altro. È proprio per questo che a volte mi capita di chiedermi se è questo il vero amore o se per entrambi è solo sacrificio.Dai capiamoci: questo è amore punto. Poi ci sono dei problemi legati all'intimità, essendo tu una donna hai bisogno di un sentimento per poter avere un rapporto fisico con un uomo (per un uomo è più una cosa solo fisica)... questo sentimento con un altro uomo non lo trovi ma la cosa che più ti dovrebbe far riflettere è che non lo stai cercando!!!!
Il legame nel tuo matrimonio è troppo forte. I problemi di intimità capitano spessissimo in un rapporto di coppia e si possono risolvere con le strategie giuste.
Ci sono tanti modi... il tuo amore è profondissimo e come si fà a buttarlo via così? Non devi condannarti ad una vita senza sesso! Devi poter avere tutto. Ma se anche trovassi un uomo per il sesso non avresti comunque l'amore. E' dal tuo matrimonio che devi partire. Parliamone se ne hai bisogno vedrai che insieme troveremo una soluzione -
È vero, non lo sto cercando e nemmeno ne sono predisposta . Ma ho avuto una esperienze di "innamoramento " molto forte. Con il mio ex psicoterapeuta. In terapia ,ormai tre anni fa , mi sono resa conto di quanta parte sommersa c'era in me. Per la prima volta in vita mia avevo davanti un uomo che si occupava di me ,che guardava me , che ascoltava me . Non ti dico l"effetto che mi ha fatto. Io , con la mia maschera da super donna che affronta tutto senza paura , mi sono resa conto di quanto amore e di quanta attenzione avessi bisogno. Cose che ho sempre riservato agli altri e che non mi sono mai state restituite. Per non parlare poi dell'attrazioni fisica che provavo. Praticamente tutta la mia parte femminile era esplosa con grande sorpresa imbarazzo e senso di colpa verso mio marito. È stato lì che mi sono resa conto di quanto avevo sacrificato di me. Avevo nascosto a me stessa, avevo dimenticato del tutto di essere una donna. È stata una esperienza molto dolorosa ma mi ha fatto rendere conto che qualcosa nella mia vita non è andato come doveva. Io donna ,super orgogliosa, abituata a risolvere i problemi altrui mi sono trovata a elemosinare dallo psicoterapeuta un po" di amore. È stato per un certo verso "umiliante "ma è stato lo specchio della mia vita. Ho talmente avuto paura di quello che ho provato che , interotta la psicoterapia per problemi economici, mi sono detta "mai più ". Ma ormai so dell'esistenza dell'altra me non posso far finta che non ci sia. Diciamo che adesso "dorme " ma se dovesse succedere che si risvegli comincerà di nuovo a chiedere amore . Anche fisico.
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