Lo schiavo fedele e discreto

  • Ciao a tutti.
    Pur non essendo Testimone di Geova, ho deciso di intitolare questo thread come una locuzione spesso usata da questo movimento religioso per descrivere perché e percome NON posso affrancarmi dai miei genitori, ma è meglio partire da un antefatto che ha una data precisa: il 3 agosto 2017, data di nascita di mia nipote.
    Da allora, in parte perché lo vogliono i miei genitori, in parte su richiesta di mio fratello e/o mia cognata, una volta ogni 2 settimane (circa) mia madre prende il treno da Sondrio, raggiunge Milano e trascorre un paio di giorni per vedere la nipote e aiutare nelle faccende domestiche.
    La cosa potrebbe sembrare bellissima, ma la faccenda ha influssi (negativi) anche sulla mia vita. Come forse avrò già detto, io e mio fratello abitiamo a 200 metri di distanza l'uno dall'altro. A livello logico, è normale che mia madre - pertanto - venga a dormire da me quando viene a Milano per "fare la nonna", ovvero badare alla nipote.
    A livello pratico, mi sento (molto) usato perché la decisione di venire a Milano è presa autonomamente da mia madre o in accordo con la famiglia di mio fratello senza che io - lo zio single - venga interpellato prima. Essendo abituato a vivere/dormire da solo (con - ovviamente - le mie abitudini), trovo sempre abbastanza pesante psicologicamente la presenza di mia madre in casa: l'ordine è solo come vuole lei. La cosa è resa ancor più pesante dall'ansia di mia madre: è logico che quando mia madre è a Milano mangiamo tutti insieme da mio fratello, ma poi devo aspettare che lei finisca di rassettare casa come vuole lei perché ha paura di fare duecento metri a piedi. Non vi dico, poi, come mi senta di umore quando mia madre è in ansia: è come se volesse scaricare sul prossimo il suo stato d'animo, ma lo fa con rabbia (basta un niente per farla scattare).
    Io non posso dire nulla, perché la urterebbe, non risolverei la questione (anzi, la peggiorerei perché mi troverei contro tutta la famiglia) e mi accuserebbero di essere il più classico dei figli degeneri.
    Per questo mi sento uno schiavo fedele e discreto: è la prima volta che riesco a parlare apertamente di quanto sia disagevole questa situazione per me.
    Non pensate che non abbia provato a parlarne con mia madre. La sua risposta mi ha raggelato: "In fin dei conti, si tratta di una volta ogni tanto...e cosa vuoi fare, mandarmi in albergo?".
    Ne ho parlato ieri con la terapeuta: dice che dovrei "ribellarmi" in modo pacato, cioè far capire a mia madre che la sua presenza dovrebbe quantomeno essere condivisa con me in modo che io possa dire si o no, a seconda dei miei impegni. Una cosa del genere, però, farebbe scattare la sua risposta raggelante, perché a lei tutto è dovuto.
    Stamattina, venendo in ufficio, stavo pensando di mollare la terapia; non posso cambiare il modus vivendi dei miei genitori e non riesco ad emanciparmi emotivamente da loro...l'unica soluzione è tornare ad essere lo schiavo fedele e discreto...e pazienza se starò male, perché io - per loro - non ho diritti.

  • Ciao,
    dunque è un argomento spinoso, in parte capisco la tua frustrazione nell'essere coinvolto tuo malgrado in questa dinamica.
    D'altra parte capisco anche tua madre, e capisco le necessità di tua sorella.
    In realtà quello che non mi è chiaro è perché tua madre non vada direttamente da tua sorella, cosa che mi sembrerebbe più pratica.
    Tralasciando questo aspetto, credo che ci siano situazioni che nella vita non si possano evitare ma solo in qualche misura governare.
    In particolare, credo che sarebbe antipatico metterti a questionare sulla venuta di tua madre; puoi però dirle chiaramente di non toccare nulla a casa tua, non fare ordine di alcun tipo perché la cosa non ti piace, dille che può venire quando crede avvisandoti sempre prima cosìcchè tu possa organizzarti. Questo secondo me dovrebbe bastare a farti raggiungere un buon compromesso.
    Considera che nella vita capita di dover sopportare ben di peggio, pensa ad esempio a dover ospitare non tua madre, ma una suocera che proprio non ti garba! Pensa se avessi dei figli e dovessi sopportare i loro amici che proprio non ti vanno! Pensa a dover condividere le 9 ore di ufficio con collega insopportabile, un capo che ti vessa, ecc.
    Sono mgliaia le situazioni ai limiti della tollerabilità; si tratta di mettere dei paletti e abbozzare ogni tanto.

  • visto che tua madre ascolta ma evidentemente non sente quello che tu le dici (perché le torna utile così) prova con i fatti concreti: appena annuncia l'arrivo prenoti una stanza (o vai da qualcuno come preferisci) dall'altra parte della città e non ti fai vivo finché se ne va. la chiave gliela lasci dal fratello e le dici che sei uscito di casa per stare per i c∙∙∙i tuoi e non per avere mamma (che si comporta come fosse a casa sua) tra i piedi.

    personalmente preferirei farle trovare una donna molto disinibita che gira per casa nuda ma temo che questa opzioni non incontri i tuoi gusti

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • concordo al 100% con la huesera, in particolare la donna nuda (o meglio ancora in lingerie supersexy) sarebbe la soluzione ideale...alle volte bisogna essere un pò duri con i fatti (tanto non muore nessuno)

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • tutti bei consigli, ma non riesco a metterli in pratica per un mio limite mentale: non mi piace proprio per niente "non rispettare le persone". Facendo così, mi sembra di non rispettare mia madre.
    Considerando il suo carattere, entreremmo per l'ennesima volta in un circolo vizioso che ben conosco:
    1. Cerco di emanciparmi
    2. Ad un certo punto, mia madre lo capisce
    3. Spiego le mie ragioni
    4. Mia madre ribatte, senza ascoltare il mio punto di vista
    5. Tutto procede come se nulla fosse: io sto male e il problema non si risolve

    Ragazzi, sinceramente preferirei essere figlio di una prostituta piuttosto che suo....Almeno, ti sei sbattuta per cercare di mantenerti, non hai preteso che il mondo girasse intorno a te.

  • lei invece può non rispettarti tranquillamente? e poi far notare che hai una tua vita privata da uomo adulto è una mancanza di rispetto?

    Fran, hai presente lo slogan della pubblicità della Vodafone?

    Citazione

    è tutto intorno a te

    Ecco, mia madre è stata in anticipo sui tempi: tutto il mondo deve girare su ciò che vuole lei, visto che il legame di sangue - per lei - è più forte di qualunque motivazione logica. Quindi: uomo adulto? Ma per piacere, prima di tutto sei mio figlio, perciò devi fare tuttociò che voglio io, poi - se ne hai voglia - puoi fare ciò che vuoi tu, previo comunicarmelo perché sono tua madre e - se non me lo dici - non mi rispetti.
    Proprio oggi (lo rimarco) sono sempre più intenzionato a mollare psicanalisi e tutta la baracca in modo becero. Domani avrò l'ultima seduta prima della pausa estiva. Dirò a mia madre che il percorso è ultimato. Pagherò la dottoressa come se nulla fosse, poi bloccherò i recapiti. A settembre, non mi ripresenterò.
    Devo rassegnarmi ad essere uno schiavo.

  • si ma è un problema tuo e mi spiace dirlo...se non esci tu da questa forma mentis le cose non cambieranno mai, non puoi pretendere che cambi lei.

    Io c'ho provato a cambiare, ma non posso farlo perché faccio la figura del figlio degenere, qualunque decisione prenda. Ho rinunciato ad un corso che mi piaceva (che avrei pagato di tasca mia) perché voleva solo motivazioni pratiche (questa è solo la più piccola delle questioni).

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