Vorrei essere più indipendente

  • Buonasera a tutti,

    Dall'inizio di quest'anno ho iniziato un progetto di "crescita personale", un documento di testo di Word dove elenco le criticità e i problemi della mia vita.
    Questo è già il mio secondo post su questo forum, perchè per ogni criticità preferisco sempre sentire anche il parere altrui.
    Detto questo, vieniamo al dunque !

    2 dei miei valori fondamentali sono privacy e indipendenza, anche a livelli piuttosto alti.
    Ad esempio, non tollero che mi si chieda dove vado quando dico di uscire, anzi, odio proprio doverlo dire, per l'esattezza.
    Ogni cosa che faccio dev'essere estremamente personale, qualasiasi cosa sia, non ho bisogno del consenso di nessuno, sono abbastanza maturo per decidere se una cosa va fatta o meno (ho 24 anni e lavoro).

    A quanto pare, i miei non l'hanno minimamente capito :)
    Ad esempio, specialmente mio padre lo considero troppo invadente. Deve sapere a che ora torno la sera quelle poche volte che esco con gli amici, se non torno addirittura non riesce a dormire, se non lo chiamo dopo una certa ora si mette in pensiero e chiama lui per primo.
    Potrei fare un milione di esempi, il fatto è che quando ci penso mi viene una rabbia disumana, voi non potete neanche averne idea.
    Ultimamente mi dicono che sono più nervoso e stressato (anche se non tantissimo), ma chiaramente come al solito chi non sa le cose non può giudicare, quindi iniziano ad attribuire il tutto a cose che non c'entrano nulla, come ad esempio l'alimentazione, la palestra, ecc...
    In realtà, più ci penso, più penso sia proprio dovuto a questo. E ogni giorno mi viene sempre più voglia di fare tutte le cose che i miei mi hanno sempre presentato come "negative".
    So che non bisognerebbe arrivare a questi livelli, ma una volta mi sono abbastanza arrabbiato con mia madre perchè ho sentito che mio padre le chiedeva le andava tutto bene dopo il viaggio, sentite bene, di 1 ora (!!!) che ho fatto.
    Ho detto chiaramente che non sono un bambino, che inizio a stancarmi di ciò, ma la sua risposta è stata "Tutti i genitori sono così". Magari è anche vero, ma mi dispiace dirlo, neanche tutti i figli ci tengono alla privacy e all'indipendenza come ci tengo io. Quindi hanno proprio beccato male da questo punto di vista.

    La cosa mi condiziona in modo non indifferente, non sopporto proprio l'idea di dovere rendere conto a chiunque di ogni minima cosa io faccia, per me non esiste come concetto. Se faccio una cosa è perchè me lo dice il mio cuore e il mio cervello.

    Riuscite a darmi dei consigli ?

    Vi ringrazio ancora !
    Giulio.

  • Un tempo ti avrei risposto: "tutti i genitori sono così",
    Ma ho conosciuto negli ultimi anno soprattutto genitori che non ganano di striscio i propri figli e questi ne soffrono.
    Quello che per te adesso è un peso per altri sarebbe una fortuna.
    Consigli non saprei...
    Semplicemente continuare a fare la tua vita cercando di essere vago e generico per mantenere il più possibile la tua privacy.
    Piano piano arriverà il momento del giusto distacco in cui andrai a vivere da solo o con una compagna...

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Grazie Sara,

    Lo so benissimo e la tua risposta è più che giusta.
    Non è sempre facile però essere "vaghi". Il problema è che ci vorrebbe un giusto bilanciamento, e questo lo dico per ogni cosa.
    Non considerare i propri figli è orribile, anzi direi disumano, d'altro canto bisognerebbe anche capire che l'indipendenza è un valore molto importante, e il fatto di volere "sapere troppo" può addirittura bloccare il proprio figlio/a nei suoi obiettivi.
    Ad esempio certe volte, pur di evitare di raccontare dove dovrei andare se esco, preferisco lasciar perdere.
    Capisco anche che la privacy è una mia mania anche esagerata, se non da malattia direttamente :D
    Pensa che quando ero piccolo, dato che sono malato di tecnologia, sognavo di mettere un sistema ad impronte digitale nella porta di camera mia ahahahaha, poi chiaramente crescendo s'impara a distinguere le assurdità dalla realtà :)
    Tornando al discorso principale, anche se mi avessi detto "parlane con i tuoi", soprattutto mio padre avrebbe fatto fatica a capire il discorso, dato che a lui non gliel'ho mai accennato.

  • ...mi permetto di risponderti con franchezza: non hai mai pensato che far fronte a una questione così "intima" come quella del rapporto tra figli e genitori in età adulta sia impossibile (sì, del tutto irrealizzabile) lasciando che i sentimenti (cuore) inquinino il pensiero (cervello)? Perdona la mia schiettezza...

  • L'indipendenza è un sano obiettivo di tutti i giovani, ed è giusto che tu lo abbia.
    Ma non bisogna confondere il desiderare una cosa con l'avere il diritto di averla.
    Finchè vivrai con i tuoi genitori dovrai stare un minimo alle loro regole.
    Fai bene a negoziare, se senti la necessità di avere meno controllo, ma non puoi pretendere che di punto in bianco la famiglia che ti ha cresciuto smetta di preoccuparsi per te.
    Vedrai che crescendo ancora, e facendo il tuo percorso di vita come stai facendo, arriverai ad avere il rapporto che vuoi con i tuoi, ma devi darti e dargli il giusto tempo.
    Ne hai di strada da fare, anche se tu a 24 anni non puoi conoscere l'esatta misura del gap tra l'essere un giovane adulto e l'essere un vero adulto.

  • ciao life2strange.

    anche io sono più o meno nella stessa situazione, solo che al posto del padre io ho una madre piuttosto invadente.
    sto cercando anche io soluzioni per avere un po' di spazio e non sentirmi soffocare in casa(visto che a differenza tua io esco pochissimo e quel poco anche io devo tener il conto di dove vado, cosa faccio, con chi)..

    ippoam tu dici che è sano cercare l'indipendenza.
    ma a questo punto cosa si defisce indipendenza, quando non hai via d'uscita da certe situazioni, e anche il mondo del lavoro la fuori non è così facile...

    e l'affermazione di AA(scusami ma ho problemi a digitare il tuo nick, se ti da fastidio modifico) mi rattrista non poco, come se davvero non ci fosse soluzione (anche perhcè tra quanti anni una persona può andarsene di casa?)

  • "Vorresti" o "vuoi" essere più indipendente? A quale condizione a te favorevole (e siamo già in "zona di comodo") saresti finalmente disposto ad attuare un cambiamento per migliorare la tua insoddisfacente condizione attuale di "dipendente"?

    Gravissimo errore! Gettar nero su bianco prima d'aver agito (e quindi esperito) è il più grande impedimento alla realizzazione stessa del cambiamento. Non può esserci alcun miglioramento se prima che possa avvenire ciò, per nostre paure, stiliamo le regole del gioco (fattori limitanti) per poi sbatterci il naso ogni volta che si compie un passo in avanti: queste "regoline" sotto le voci di valori, insegnamenti e virtù, non sono altro che porte sbattute in faccia da noi stessi (autolimitazioni) per paura! Tira piuttosto calci e pugni alle porte sbarrate che incontri sul tuo percorso e tieni a debita distanza il naso e la faccia: del resto, s'è mai visto un lottatore uscire vincitore da un qualsiasi combattimento mascherato del proprio sangue e con guantoni e ginocchiere lindi e senza un graffio?
    Giammai!

    Privacy e indipendenza: sono concetti del tutto riconducibili a una dimensione ideale (quella mentale). A che livello poi tu riponga delle aspettative riguardo questi obiettivi di vita concretamente irraggiungibili, non saprei esprimermi.

    Ci sarebbero tantissime altre parti del tuo secondo messaggio da analizzare, e lo farei volentieri, ma per ora penso di averti infastidito abbastanza avendoti redarguendoti (a titolo di consiglio) a mio modo.

  • Ma io ti capisco eh! I miei non sono assillanti all'ennesima potenza ma rompono ugualmente...

    Sono in disaccordo con AA
    forse a 50 anni non si può piu far nulla se si è acconsentito ad un rapporto malato, ma a 24 si può eccome.
    I genitori vedono l'autore del post come un bambino ancora, ma penso che sia così x tutti i figli che vivono sotto lo stesso tetto.
    ..

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • E' sano cercare l'indipendenza nel senso che è una legittima aspirazione; ma non è l'età a rendere automaticamente indipendenti, ma il proprio vissuto, il fatto di diventare via via più responsabili ed autonomi, il fatto di avere un lavoro che permetta di mantenersi e vivere per conto proprio magari.
    Chiaramente chi vive con i genitori non può essere indipendente al 100% dai genitori, per il semplice fatto che dipende per una cosa fondamentale che è l'abitare.
    Se i propri conti (per vivere, per uscire, per la macchina ecc) li paga un genitore, non si è indipendenti, è un fatto.
    Poi chiaramente il grado di controllo esercitato dai genitori è strettamente legato al tipo di rapporto che si ha con loro, non tutti i rapporti genitore-figlio sono uguali.
    Vi assicuro una cosa poi, e mai avrei pensato di dirla, ma saranno i 40 vicini, sarà che mio padre è morto quasi 10 anni fa, sarà che mia madre non è una mamma chioccia...ma quanto mi piacerebbe oggi se qualcuno mi chiamasse per sapere se sono arrivata a casa! Mi piacerebbe sentirmi dire "fai attenzione! non correre con la macchina! non fare tardi!"...
    Mi piacerebbe tornare a casa di notte e vedere la luce in cucina accesa, perché dentro mio padre aspetta sveglio il mio ritorno. Pagherei per questo...ma non accadrà più, e quindi vi dico: godetevi la vostra età, perché passa questa età, passano i genitori, e vi ritroverete come tutti a correre come matti tra casa e lavoro senza che vi aspetti nessuno se non mogli/mariti che corrono più di voi.

  • certo il fatto dell'avere la compagnia di un genitore è impagabile perhcè non ci saranno per sempre.
    è una sensazione che mi è capitata di sentire ultimamente, mentre loro erano via per una vacanza.

    però sai io non credo che sia quello il problema, ma come ho come già detto di spazi propri e un po' di respiro per iniziare a sperimentare questa indipendenza.
    non credo che sia il vivere insime il problema (sennò l'autore del thread avrebbe parlato di come andare fuori casa il più in fretta possibile)ma il convivere insieme in modo sereno.

    non entro nel merito della questione perhcè io ho un vissuto molto diverso dall'autore del thread.
    però c'è da dire che lavori precari o sottopagati (che è la realtà odierna della maggior parte dei giovani)non ti permettono di andare fuori casa.

    quindi bisogna (a differenza delle generazioni precedenti) trovare delle alternative per iniziare a maturare e diventare indipendenti anche se si vive ancora in casa(per ragion di cose) con i genitori.
    anche perhcè se davvero si aspetta l'indipendenza economica per avere quella emotiva o di (piccoli) spazi, io spero di arrivarci ai 40 se va bene.

    che poi soprattutto certi genitori siano un po' troppo....ma non si sa proprio come arginarli.

    io almeno per me spero sempre di trovare una soluzione per avere una buona convivenza.
    è utopia?

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