Succede che sono isolato principalmente perchè mi annoiano quasi tutte le persone che incontro, e quelle poche con cui stabilisco un rapporto finisco per farlo finire perchè mi stressa. Il fatto è che le uniche persone che non mi annoiano sono generalmente vulcaniche, intelligenti ma inaffidabili, imprendibili. Succede che rispetto a dieci anni fa (io ne ho 30) ho meno entusiasmo, meno intensità e dall'altro lato più stabilità, più regolarità. Quindi vorrei trovare persone affini, ma affini per cosa? Ci sono diverse cose che mi interessano, tanto per dirne qualcuna a caso: la politica, sylvia plath, disegnare, scrivere. Tuttavia non è che per queste cose abbia un interesse costante e strutturato. Mi spiego meglio: c'è chi ha la passione viscerale per la musica che domina su tutte le altre e può sempre fare conoscenze e attività in quel mondo. Io non riesco molto bene ad avvicinarmi a questo modello, e quindi cose e persone mi vengono a noia, o semplicemente non mi coinvolgono abbastanza (vedi alla voce potenziali fidanzate).
In definitiva non so che fare e il mio vizio è restarmene in casa non perchè non voglio uscire ma perchè non so dove andare senza annoiarmi. Certo esco quasi tutte le settimane ma con persone 'che passano', per le quali io sono solo un numero, uno come un altro, e in definitiva anche loro lo sono per me. Non c'è sviluppo perchè non c'è modo di farsi capire, almeno farsi capire!
Avete vissuto mai così?

Avete vissuto mai così?
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Per me e' cosi' da sempre, "vivo" cosi' da sempre, con "vivo" tra virgolette perche' non mi considero sufficientemente "vivo" in questo stato. In pratica non so chi sono, o non ho ancora deciso chi voglio essere. L'indecisione forse e 'dovuta ad un mix letale di tratti caratteriali apparentemente opposti tra loro, interessi ed esperienze apparentemente opposte tra loro, o forse una strana combinazione di malattie mentali. In queste condizioni e' impossibile essere certi della strada da seguire, nessuna convince a sufficienza.
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Sylvia Plath...grande poetessa, non abbastanza ricordata. Comunque concordo è difficile (ma non credo impossibile) trovare compagni di merende quando si hanno interessi particolari
io sono verticale
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un’aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia.
Stasera, all’infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu’ perfetto –
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu’ naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me. -
Avete vissuto mai così?
Ci vivo anch'io, e ci vivono tutti i miei amici veri.
E' vero che ognuno di noi ha una sovra-esposizione da relazioni professionali (e anche famigliari), ma conto Amicizie inossidabili proprio perché "sentiamo" nello stesso modo, che prevede che ogni secondo di nostra comunicazione sia VERO e su argomenti che ci coinvolgono davvero, e che ...prevede anche la nostra reciproca inaffidabilità per il "social". So e sanno che possiamo negarci all'ultimo secondo per una "cena in comitiva", come so e sanno che nessuno di noi si sottrarrebbe all'emergenza dell'altro, perché questo fa parte del vero, mentre il "social" ...molto meno...
Io ci sono arrivata dopo molto "social" vissuto nel reale, e ...mi sento in Paradiso (come tutti i miei amici). Oggi ...fatico molto (psicologicamente) a forzarmi ad una "cena professionale" e lo faccio solo se strettamente "politically doverosa", poi riesco anche ad apprezzarne i lati positivi...ma è una fatica vera. Non parliamo di "cene in comitiva": bandite da qualche anno, con sola felicità. Resta qualche "cenetta inter nos": quella ha senso, è bella sempre, ma non è detto che la data si incroci con le coordinate umorali personali, e su questo ...con gli amici veri ci si capisce senza bisogno di dire (vivono la stessa cosa, e nessuno deve "spiegare" nulla a nessun altro).
Ormai sono allertata fisiologicamente (o patologicamente..può darsi) verso i "corpi estranei" : ultima di qualche giorno fa...una mia conoscente che si ritiene "amica", e che io NON vivo come complanare a me, (lei medico e psicoterapeuta, si badi), mi tampina da mesi per farci almeno un aperitivo o una cenetta insieme.... Io glisso, rimando, fino a quando mi costringe a darci un appuntamento preciso. Lo do...sperando di farcela...poi mi rendo conto che non ho nessuna ragione per "cercare di farcela", perché la mia realtà è che non la vivo affatto come una persona con cui potrà mai istituirsi quella complanarità che per me è ESSENZIALE, e dunque - con congruo cortese anticipo rispetto all'appuntamento che non intendevo assolutamente ossequiare - le scrivo che NON MI SENTO E LE SPIEGO ANCHE I MIEI VERI PERCHE' : "carissima X... la verità vera è che mi è molto problematico e faticoso, sulla base degli impegni portati dal mio lavoro e dalla mia famiglia che tu conosci, residuare le forze per godersi anche solo un aperitivo concordato".
Risposta (che conferma la NON complanarità) : "tesoro...volevo capire perché ti prometti e poi ti neghi (NDR : io sono stata costretta a "promettermi" per togliermela dai ball, ma non mi è mai venuto in mente di proporle un aperitivo o una cena, che ha proposto SOLO lei, ossessivamente) , ma ...nel tempo che tu hai impiegato per scrivermi...avremmo potuto farci una birra! Io ricavo il tempo da passare con chi trovo intelligente e stimolante! ".
Ecco: c∙∙∙∙∙a su c∙∙∙∙∙a di chi NON mi è complanare, e che dimostra che ho fatto BENISSIMO!
Il tempo che io ho investito per togliermela dai piedi via mail (stando tranquillamente a casa mia, e scrivendo di getto come sempre) era assolutamente irrisorio rispetto a quello che mi sarebbe stato necessario per concordare un appuntamento in un locale, poi vestirmi per andarci, e poi subirmi lei........Fa niente se lei non lo capisce. Importante per me è che lo sappia io.
Non ho più risposto, perché non ne avevo alcuna voglia o stimolo o interesse, e anche perché sarebbe stato molto sconveniente rispondere la verità più vera , e cioè "appunto, il problema è che non mi risulti così intelligente e stimolante da farci un sacrificio!" ...
Sintesi: si può vivere benissimo, e si possono avere Amici Veri, anche vivendo così.Aggiungerei che si vive MOLTO MEGLIO della media.
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Diverso potrei averlo scritto io quello che hai scritto tu. Ma quindi non c'è via d'uscita? Ogni mossa anche giusta finisce per essere poi sbagliata?
fran235, già trovare qualcuno che apprezzi Sylvia Plath per me è un miraggio. Nessuno 'in giro' sa chi è, figuriamoci cosa succederebbe a cercare di parlarne con le persone che ho intorno... Non mi sento migliore degli altri, magari un po' sì, ma sono sostanzialmente esausto di parlare ed essere frainteso su tutta la linea, accusato di frasi non dette o male interpretate. Dove si nascondono queste persone affini? Sottoterra?
gloriasinegloria ho spesso problemi di analoga natura, e me la cavo abbastanza bene a tenere a distanza i corpi estranei, solo mi chiedo come arrivare agli altri, i complanari. Quando uno nella sua vita ha trovato in tutto non più di cinque persone con cui parlare senza fare discorsi vuoti, gli viene male per il tempo che si corrode... -
gloriasinegloria ho spesso problemi di analoga natura, e me la cavo abbastanza bene a tenere a distanza i corpi estranei, solo mi chiedo come arrivare agli altri, i complanari. Quando uno nella sua vita ha trovato in tutto non più di cinque persone con cui parlare senza fare discorsi vuoti, gli viene male per il tempo che si corrode...
Nooooooooooooooo!
Se a 30anni ne hai già trovati CINQUE...sei un grande e sei un fortunatissimo!!!! FIDATI, TI PREGO!
Uno dei miei più amatissimi Amici ha dieci anni + di me, e quindi...è over 60, ma è da quando ne aveva 40 che dice (e ha ragione) che per contare i rapporti umani APPAGANTI E AFFIDABILI (compresi quelli famigliari) ...le dita di una mano avanzano. E Lui...oltre a una ex moglie ha quattro figli!
Corroderesti il Tempo se lo impiegassi nel dedicarlo a chi sai che non ti interessa. Ma questo, l'abbiamo già detto, si evita anche facilmente.
Tutto il resto del Tempo è tuo, nella splendida libertà di farne quel che ti somiglia, e nella doverosa consapevolezza che ...più riflettiamo e più accumuliamo (inevitabilmente) distanze rispetto a chi lo fa meno... Ma anche questo (penso) deve diventare argomento di serena riflessione e altrettanto serena "rassegnazione" ! -
Eccomi. Io proprio non ce la faccio a relazionarmi con persone che non mi coinvolgono mentalmente. E con relazionarmi intendo uscite, telefonate, ecc.
Sono sempre stata così, difatti ho sempre avuto ben pochi amici anche in adolescenza. Odio la maggior parte dei discorsi che fanno le persone della mia età qui dove vivo, sono sterili, senza interessi e frivoli. Quindi non posso forzare me stessa e lascio perdere. Già di relazioni forzate ne abbiamo a lavoro e in famiglia...ci manca di rovinare il tempo libero e siamo a posto! Preferisco di gran lunga un buon libro! -
Un momento, ho detto persone con cui parlare, non amici attuali. Lo sono stati (e state), ma poi l'idillio si è infranto, o semplicemente si sono allontanati (in primo luogo fisicamente).
Sul tempo libero che dedico a me stesso sono pienamente d'accordo, questo però rinforza il mio isolamento
Dove vivi safale? Ho anch'io lo stesso problema sui discorsi, ma quindi che si fa? Non si parla con nessuno? -
Ecco.
Calcola che mi sono appena loggato qui dopo un po' di tempo per leggere qualcosa in proposito, o per aprire un thread io stesso, esattamente per la STESSA IDENTICA situazione!
Io sono lontano da casa e dalla mia città natale dal 2006, e vivo a Roma da allora. In tutta la mia vita ho sempre avuto un amico per volta. Sono sempre stato molto poco incline al contatto con molte persone, certo di amici-conoscenti intorno ne ho avuti, ma io funziono così, ho un posticino importantissimo riservato a quella persona con cui riesco ad avere un rapporto unico, profondo, complice, empatico e ricambiato. Ne ho avuto uno alle elementari, uno alle medie, uno dalle superiori fino alla mia partenza, e due successivamente nei restanti anni.
Con gli ultimi tre il coinvolgimento è lentamente finito con gran dolore da parte mia, soprattutto con l'ultimo, che poi è il mio attuale coinquilino, ma ormai ha deciso per motivi mai chiariti di essere poco più di un mezzo estraneo che gira per casa. Degli amici del gruppetto storico che si è creato negli anni qui a Roma, tutti chi in un modo chi in un altro si sono allontanati. Ho provato a ricrearmi un gruppo, e anche attualmente lo sto facendo, ma mi sento esattamente così come dici tu. Mi stanno tutti sul c∙∙∙o, non c'è una persona che mi risvegli quella curiosità, quell'impulso di conoscere, di mescolarsi.
Il posto riservato al mio amico intimo è vacante da ormai un paio d'anni e io inizio a soffrirne parecchio. Almeno sono fidanzato ormai da più di un anno quindi nella mia vita relazionale un elemento di presenza e complicità c'è, altrimenti a quest'ora sarei tipo impazzito.. ma non è la stessa cosa ovviamente.
E quindi? Resto a casa. Per fortuna dopo un lungo episodio depressivo dell'anno scorso, di cui mi sono preso cura al meglio, ho un po' aperto gli occhi su tutto quello che mi circonda, incluse le persone. Ho lavorato molto per levarmi di torno mezze situazioni, robe avariate, consumate, o che mi davano disagio, e non voglio introdurne di nuove. Però così ovviamente mi sento ancora più selettivo di prima. L'8 ottobre è stato il mio compleanno e per la prima volta non l'ho voluto festeggiare. Perché mi sono rotto il c∙∙∙o di vedere certa gente solo una volta l'anno. E non mi sono sentito per niente in colpa!
E quindi... ora mi sento molto carta bianca, pronto da riscrivere... però non so ancora bene con quale inchiostro! -
Sì...ok...che possieamo essere "un po'" intransigenti per idnole ci sta tutta, e magri ha anche del bello...
Però...possiamo mica ergerci a giudici dell'universo mondo ed escudere (schifati, oltretutto) tutti quelli che non siano in grado, in tre secondi, di riverlarsi complanari a noi!!!!
Siamo fatti a modo nostro e probabilmente non siamo decodificabili dal prossimo con particolare facilità. Però...rendiamoci conto che anche Il Prossimo possa avere gli stessi problemi che sono nostri, e che...forse diventiamo doppiamente ingiusti NOI quando non mobiliamo nessuna nostra risorsa per andare incontro all'Altro, e (scioccamente, secondo me) pretendiamo che l'altro si notifichi a noi con tutto l'allegato dei propri "irrisolti", quando siamo noi i PRIMI d avere "irrisolti" che beneficiano SOLTANTO dell'umanità Altrui..........
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