qualcuno che capisca veramente cosa provo?

  • quando le troverò, ne parlerò

    Michele, perdonami se mi intrometto, però c'è da dire che per fare quello che dici tu bisogna essere ad un certo punto del percorso. Tu sei una persona che ha già alle spalle un cammino lungo e che ha maturato una serie di cose. E' chiaro che per Mademoiselle (parlo di lei perchè il 3d è suo ma potrebbe valere per chiunque altro) è ancora presto per chiederle di venire qui e apportare esperienze positive. Quello è uno dei più grandi passaggi che fa una persona che soffre di ansia nella sua vita, e magari a lei servirà ancora un poco di tempo. Lo si capisce da come scrive. L'ottica diversa l'aiuterà la sua psicologa a trovarla e vedrai che quando sarà pronta leggeremo 3d diversi da parte sua.
    Non è mancanza di volontà, ma semplicemente impossibilità di riuscire a cambiare visione in un certo momento (delicato) della vita. Lei ora non ha soluzioni, strategie o miglioramenti significativi di cui parlare...perciò è logico che parli di ciò che sente.

  • Lo spero vivamente e il mio lo ribadisco voleva solo essere un modo per spronarla, forse un po schietto ma sincero. Non so se ci sono riuscito ma lo spero perché è una persona che merita di star bene per le sofferenze che descrive, cosa che le auguro di vero cuore.

    Credo abbia necessità di tempo e aiuto per riuscirci Michele.
    Il forum ne fa parte, cosi come le terapie.
    Anche io son molto pragmatico, ma nel suo caso manca una chiarezza personale di fondo, la tranquillità per riuscirci, il tempo per capire come vada bene per lei, e il lavoro della psicologa mira a quello di cui scrivi, cosi come l'aiuto psicologico per alcune persone, anche quello di un forum è utilissimo.

    Il tuo post lo percepivo come diretto e sincero e di aiuto Michele infatti scrivevo che non era una critica a quello che avevi scritto, solo che mancava di più step essenziali per lei.

    Come poi risponde Safale:

    "Michele, perdonami se mi intrometto, però c'è da dire che per fare quello che dici tu bisogna essere ad un certo punto del percorso. Tu sei una persona che ha già alle spalle un cammino lungo e che ha maturato una serie di cose. E' chiaro che per Mademoiselle (parlo di lei perchè il 3d è suo ma potrebbe valere per chiunque altro) è ancora presto per chiederle di venire qui e apportare esperienze positive. Quello è uno dei più grandi passaggi che fa una persona che soffre di ansia nella sua vita, e magari a lei servirà ancora un poco di tempo. Lo si capisce da come scrive. L'ottica diversa l'aiuterà la sua psicologa a trovarla e vedrai che quando sarà pronta leggeremo 3d diversi da parte sua.
    Non è mancanza di volontà, ma semplicemente impossibilità di riuscire a cambiare visione in un certo momento (delicato) della vita. Lei ora non ha soluzioni, strategie o miglioramenti significativi di cui parlare...perciò è logico che parli di ciò che sente."

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

  • Michele, perdonami se mi intrometto, però c'è da dire che per fare quello che dici tu bisogna essere ad un certo punto del percorso. Tu sei una persona che ha già alle spalle un cammino lungo e che ha maturato una serie di cose. E' chiaro che per Mademoiselle (parlo di lei perchè il 3d è suo ma potrebbe valere per chiunque altro) è ancora presto per chiederle di venire qui e apportare esperienze positive. Quello è uno dei più grandi passaggi che fa una persona che soffre di ansia nella sua vita, e magari a lei servirà ancora un poco di tempo. Lo si capisce da come scrive. L'ottica diversa l'aiuterà la sua psicologa a trovarla e vedrai che quando sarà pronta leggeremo 3d diversi da parte sua.
    Non è mancanza di volontà, ma semplicemente impossibilità di riuscire a cambiare visione in un certo momento (delicato) della vita. Lei ora non ha soluzioni, strategie o miglioramenti significativi di cui parlare...perciò è logico che parli di ciò che sente.

    Ti ringrazio di questa replica perché mi fornisci l'opportunità di spiegare meglio il mio pensiero (anche all'utente Taigi del quale per praticità non quoto il post).

    Concorderei su quanto dici, specialmente in riferimento all'essere ad un certo punto del percorso, se stessimo espressamente parlando di tecniche comportamentali volte alla soluzione dei problemi, tuttavia lo scopo del mio intervento non era questo bensì sottolineare che la valvola di sfogo del dialogo diviene un mezzo che se da un lato esercita un'azione liberatoria dall'altro tiene in vita tutti i pensieri e le angosce che gli stanno dietro. Per cui non interpreto ciò come una mancanza di volontà, tutt'altro, secondo me di volontà ne ha molta e ci mette anche molto impegno, dico solo che sarebbe più interessante se cercasse di varcare la soglia ragionando non in termini di problemi ma di soluzioni anche se queste devono ancora materializzarsi ma a mio avviso la aiuterebbe a guardare più fuori se stessa che dentro ed era ciò che volevo dire.

  • Ti ringrazio di questa replica perché mi fornisci l'opportunità di spiegare meglio il mio pensiero (anche all'utente Taigi del quale per praticità non quoto il post).

    Concorderei su quanto dici, specialmente in riferimento all'essere ad un certo punto del percorso, se stessimo espressamente parlando di tecniche comportamentali volte alla soluzione dei problemi, tuttavia lo scopo del mio intervento non era questo bensì sottolineare che la valvola di sfogo del dialogo diviene un mezzo che se da un lato esercita un'azione liberatoria dall'altro tiene in vita tutti i pensieri e le angosce che gli stanno dietro. Per cui non interpreto ciò come una mancanza di volontà, tutt'altro, secondo me di volontà ne ha molta e ci mette anche molto impegno, dico solo che sarebbe più interessante se cercasse di varcare la soglia ragionando non in termini di problemi ma di soluzioni anche se queste devono ancora materializzarsi ma a mio avviso la aiuterebbe a guardare più fuori se stessa che dentro ed era ciò che volevo dire.

    c'è una cosa fondamentale di cui però, spesso, ti dimentichi: non tutti siamo uguali, non tutti abbiamo gli stessi meccanismi di funzionamento, e quello che può essere giusto per te potrebbe essere sbagliato per altri.

    Per te, cito "la valvola di sfogo del dialogo diviene un mezzo che [...] tiene in vita tutti i pensieri e le angosce che gli stanno dietro"
    queste parole le hai scritte tu e quindi per te è così, ma come puoi sapere se per me è la stessa cosa? e se per me fosse il contrario? se a me servisse questa valvola di sfogo per scaricare le ansie e in un certo senso lasciarle andare?

    Io l'ho capito il tuo intervento, ho capito le tue buone intenzioni, ma è il presupposto che è sbagliato, e cioè che se per te certe cose funzionano in un certo modo, non per tutti funzionano come per te, quindi magari sarebbe opportuno fare un passetto indietro, quando la gente scrive cose che non ti piacciono, perchè sentirsi dire che dovrei scrivere altro, a me è suonato un po' come sentirsi dire "ma sei ancora a quel livello?", e non aiuta...anzi!

  • Scusa se mi intrometto ma non penso che Michele abbia detto cose sbagliate ha solo espresso una sua opinione,ti dico una cosa Medem ,io ho 2 amici che soffrono di ansia e altri disagi,ci vediamo spesso è ci sentiamo quasi tutti i giorni,andiamo spesso a cena,e facciamo ore a raccontarci tutti i vari sintomi,ti dico che è piacevole confrontarsi in continuazione,ma allo stesso tempo non ne caviamo un ragno dal buco anzi a volte ci scambiamo i sintomi a vicenda,tutto ciò subito fa piacere ma alla fine non è terapeutico,penso che ciò che vuole dire Michele è che, usò il condizionale, bisognerebbe andare oltre per avere dei risultati altrimenti facciamo come il cane che si morde la coda!

  • Scusa se mi intrometto ma non penso che Michele abbia detto cose sbagliate ha solo espresso una sua opinione,ti dico una cosa Medem ,io ho 2 amici che soffrono di ansia e altri disagi,ci vediamo spesso è ci sentiamo quasi tutti i giorni,andiamo spesso a cena,e facciamo ore a raccontarci tutti i vari sintomi,ti dico che è piacevole confrontarsi in continuazione,ma allo stesso tempo non ne caviamo un ragno dal buco anzi a volte ci scambiamo i sintomi a vicenda,tutto ciò subito fa piacere ma alla fine non è terapeutico,penso che ciò che vuole dire Michele è che, usò il condizionale, bisognerebbe andare oltre per avere dei risultati altrimenti facciamo come il cane che si morde la coda!

    va bene, sono venuta qui a raccontare un momento no, ho impiegato un minuto della mia giornata. come fate ad escludere che in tutti gli altri minuti io non abbia provato ad andare oltre?

  • Io l'ho capito il tuo intervento, ho capito le tue buone intenzioni, ma è il presupposto che è sbagliato, e cioè che se per te certe cose funzionano in un certo modo, non per tutti funzionano come per te, quindi magari sarebbe opportuno fare un passetto indietro, quando la gente scrive cose che non ti piacciono, perchè sentirsi dire che dovrei scrivere altro, a me è suonato un po' come sentirsi dire "ma sei ancora a quel livello?", e non aiuta...anzi!

    Ciò che non comprendi è che a me è dispiaciuto moltissimo leggere che hai pianto tutto il giorno. Il mio scopo non era ne giudicarti ne dirti che dovresti scrivere altro ne insegnarti cose che funzionano, ma solo spronarti a proiettarti di più all'esterno che all'interno, tutto qui.

  • Ciò che non comprendi è che a me è dispiaciuto moltissimo leggere che hai pianto tutto il giorno. Il mio scopo non era ne giudicarti ne dirti che dovresti scrivere altro ne insegnarti cose che funzionano, ma solo spronarti a proiettarti di più all'esterno che all'interno, tutto qui.

    Tenta di farlo Michele ,ma a suo modo e coi suoi tempi.
    Non fa solo quello : quindi la sua propensione a migliorare è attiva.
    Diciamo che è come se a lei servissero più gradini per salire una rampa di scala che poi porta ad altro.
    In quell'azione le serve forza.
    Può solo salire in quel modo.
    Fai conto che questa sia la sua fase 1, poi ne avrà una seconda e cosi via, fino a superarle tutte .
    Quello di cui scrivi non è di per se sbagliato: parlarne troppo o fissarsi su quell'argomento può divenire un circolo vizioso dal quale poi non si riesce a uscirne.
    Ma per lei è utile adesso seguire con le sue modalità un percorso.
    Con l'aiuto di persone professionalmente preparate per farle capire in cosa utilizza dei pensieri disfunzionali e cosa fare in modo da cambiare modalità di pensiero.
    Siamo quello che pensiamo.
    In questo hai ragione.
    Ma ecco, nonostante le tue ottime intenzioni (che appaiono evidenti a tutti quelli che hanno scritto), manca la fase dell'adesso.
    Lei ora è in quella fase che sembra di staticismo e di rimuginio mentale.
    Lo è poichè non può essere diversamente in questo momento.
    Immagina di perdere la memoria per un fatto che ti sia accaduto e di dover ricostruire i tuoi ricordi senza avere dei riferimenti precisi...e che
    la perdita della memoria sia temporanea e non per sempre.
    Un 'amnesia.
    A me è capitato.
    La cosa che ho fatto è stata quella di darmi del tempo per pensare,di cercare punti di riferimento da cui partire per elaborare di nuovo i ricordi, e recuperare la memoria persa in quel frangente.
    Per far questo c'è voluta non solo estrema calma, ma tempo del tempo.
    Anche una fase di sconforto : possiedo una memoria eccezionale e il perderla non è stato certamente esaltante.
    Ho usato tanti stratagemmi e ci son riuscito.
    La cosa che ha cambiato la situazione in meglio è stata darsi del tempo per riuscirvi.
    La calma.
    Se avessi "bypassato" quella fase non ci sarei riuscito.

    Sottolineo che hai scritto un bel messaggio,e la mia (le mie) non sono critiche nei tuoi confronti, ma tentativi di spiegare quello che penso:

    "
    Ciò che non comprendi è che a me è dispiaciuto moltissimo leggere che hai pianto tutto il giorno. Il mio scopo non era ne giudicarti ne dirti che dovresti scrivere altro ne insegnarti cose che funzionano, ma solo spronarti a proiettarti di più all'esterno che all'interno, tutto qui."

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

  • Vorrei solo concludere con una frase per Michele.
    Non siamo tutti dei "michele" e non tutti abbiamo gli stessi tempi e le stesse modalità per superare i momenti di crisi.
    E con questo veramente chiuderei qui il discorso : non la pensiamo allo stesso modo, abbiamo modalità di agire completamente differenti. Prendiamone atto, e voltiamo pagina.

  • Ho visto solo ora, sta succedendo anche a me. Ho iniziato di nuovo a lavorare e mi sveglio con l'angoscia.. a volte penso di non farcela.. che è meglio se mollo tutto.. ma quel po' di forza e di speranza ogni tanto riaffiora, ce la faremo è solo una questione di tempo. A volte non vedo futuro, mi sembra tutto così monotono e non lo è, ma sembra. Non ho voglia di fare le cose, ma le faccio ugualmente. Credo sia normale quando si ha un chiodo conficcato in testa e ovvio che non riesci a non pensare che a quello... abbiamo bisogno della psicoterapia per levare il chiodo e la nostra fisioterapia è il continuare a fare nonostante tutto. Vedrai riusciremo a vivere serenamente dopo aver tolto il chiodo. Ti abbraccio virtualmente

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