qualcuno che capisca veramente cosa provo?

  • Ciao,
    Scusate l'intromissione, sai anche io sto vivendo questo tuo stato in questo periodo e in tanti altri nel passato. È da 4 anni che prendo farmaci che fortunatamente sto scalando, da poco ho avuto una leggera eruzione cutanea nella pancia e nelle braccia, tu pensa, nemmeno prude e sono entrata nel panico nonostante la mia dermatologa mi abbia detto che non era nessun tipo di allergia. Ovviamente non mi sono fidata ne di lei e ne di 5 medici in generale che ho visto e sono convinta di avere allergie alimentari o ai farmaci che prendo. Inizierò di nuovo un percorso di psicoterapia con la mia vecchia terapeuta, è cognitivo comportamentale e anche lei non dava peso ai miei sintomi che erano e sono tantissimi. Ieri sera ho girato 3 pronto soccorsi per vedere se ci fosse un dermatologo disponibile perché avevo paura di uno shock anafilattico da ANTISTAMINICO!!! oggi ho deciso di riprendere le nozioni che ho imparato con la psico, ossia: cercare di far finta di nulla e non cercare rassicurazioni da nessuno perché più rassicuri l'ansia più questa ha bisogno non le basta una parola ma gliene serviranno 2 poi 10 poi 100 poi 1000, alimentando sempre di più il nostro stato ansioso. Tieni conto che, quando ti rassicuri stai bene, ma dopo un po' non è sufficiente. È dura, ma tenersi l'ansia anche per tutto giorno perché non abbiamo avuto rassicurazioni è un buon metodo per uscirne! Niente internet e sintomi vari perché muori tutti i giorni. Cerca di concentrarti su altro! Ok! Hai le mani che ti bruciano? Sale l'ansia respira profondamente con il naso, cerca anche su youtube qualche "corso" di yoga per l'ansia. Prova, prova a fare piuttosto che a stare!!! Io lo faccio, ma se anche voi tutte/i ci provate!!!

  • Ciao,
    Scusate l'intromissione, sai anche io sto vivendo questo tuo stato in questo periodo e in tanti altri nel passato. È da 4 anni che prendo farmaci che fortunatamente sto scalando, da poco ho avuto una leggera eruzione cutanea nella pancia e nelle braccia, tu pensa, nemmeno prude e sono entrata nel panico nonostante la mia dermatologa mi abbia detto che non era nessun tipo di allergia. Ovviamente non mi sono fidata ne di lei e ne di 5 medici in generale che ho visto e sono convinta di avere allergie alimentari o ai farmaci che prendo. Inizierò di nuovo un percorso di psicoterapia con la mia vecchia terapeuta, è cognitivo comportamentale e anche lei non dava peso ai miei sintomi che erano e sono tantissimi. Ieri sera ho girato 3 pronto soccorsi per vedere se ci fosse un dermatologo disponibile perché avevo paura di uno shock anafilattico da ANTISTAMINICO!!! oggi ho deciso di riprendere le nozioni che ho imparato con la psico, ossia: cercare di far finta di nulla e non cercare rassicurazioni da nessuno perché più rassicuri l'ansia più questa ha bisogno non le basta una parola ma gliene serviranno 2 poi 10 poi 100 poi 1000, alimentando sempre di più il nostro stato ansioso. Tieni conto che, quando ti rassicuri stai bene, ma dopo un po' non è sufficiente. È dura, ma tenersi l'ansia anche per tutto giorno perché non abbiamo avuto rassicurazioni è un buon metodo per uscirne! Niente internet e sintomi vari perché muori tutti i giorni. Cerca di concentrarti su altro! Ok! Hai le mani che ti bruciano? Sale l'ansia respira profondamente con il naso, cerca anche su youtube qualche "corso" di yoga per l'ansia. Prova, prova a fare piuttosto che a stare!!! Io lo faccio, ma se anche voi tutte/i ci provate!!!

    non scusarti perchè scrivi, perchè mai dovresti?

    la cosa delle rassicurazioni è verissima, la mia psicologa mi dice di "non dar da mangiare ai miei pensieri",cioè non rimuginare troppo, non pensare alla catastrofe che potrebbe succedere perchè è come chiamarla, e non parlare con nessuno se ho ad esempio un dolore, perchè nel momento in cui ne parlo non è più un i mio pensiero sbagliato ma diventa qualcosa di reale. Senza contare che io cerco rassicurazioni, ma se uno mi dice "anch'io avevo bruciore alle mani, era dermatite", io vado in panico, anche se la dermatite non è nulla di grave. Questo vale per qualsiasi cosa, l'esempio delle mani è solo uno dei tanti.

  • Guarda, ora inizio a mangiare qualsiasi cosa per far capire a me che non è un problema alimentare. A me un medico ha detto che sarebbe potuto essere l'alprazolam! Caspita sai che sono molto ansiosa e mi metti in testa cose che non devi! Comunque a parte questo, mi farebbe piacere che riuscissimo a non abbandonarci alle lamentele sui sintomi! Sarebbe bello riderci su, magari ci da una mano a uscire da questa strana situazione.. comunque io ci sono per qualsiasi cosa ;)

  • Abbiamo solo paura di morire e la nostra paura è più che naturale, ciò che ci spaventa è la sofferenza che può arrivare prima della morte! Oppure il fatto che non facciamo in tempo a salvarci, o di impazzire e buttarci da un balcone insomma il nostro problema è la morte imminente, e questo è perchè non abbiamo (secondo un mio parere) fiducia in noi stessi e quindi catastrofizziamo qualsiasi cosa. A casa mia ha preso fuoco il forno perché ho fatto una stupidaggine, beh l'ansia in quel momento mi ha aiutata, ho chiuso il gas e poi ho chiamato il mio compagno per spegnere il fuoco.. poi io sono scappata a cercare aiuto e ad avvisare tutto il palazzo.. non solo avevo paura della mia morte ma anche di quella degli altri, quindi dai, diciamo che l'ansia non è una cattiva amica in certi casi. Per noi ansiosi e ipocondriaci viene un po' male capirlo ( me compresa) ma mi dicono che basta accettare il fatto che lo sei e tutto cambia. Il mio fidanzato è uscito fuori da un Doc e sta bene ha smesso i farmaci già due anni.. quindi se lui è riuscito perché non dovremmo noi? Non mollare la psicoterapia, è forse la cosa più importante per arrivare a conoscere e accettare te stessa così come sei.

  • Rispondo solo ora visti i problemi che ha avuto il forum in questi giorni.

    Ieri ho avuto un crollo! sono tesa per una situazione lavorativa, ho una scadenza e ciò mi mette ansia, una ansia normale e del tutto giustificata. Ciò che non ha ragione di essere è l'ansia per tutto il resto. Se guardo all'anno passato, da settembre dell'anno scorso, posso forse individuare due o tre mesi non consecutivi in cui ho avuto giornate migliori e sono stata un pochino più rilassata. Per il resto, mi alzo al mattino già con l'angoscia, e ogni cosa che devo fare sembra un macigno da sopportare. Molte volte ho pensato di mollare tutto, chiudermi in casa e non fare più niente, nemmeno andare dalla psicologa, ma mi sono sempre fatta forza e non ho mai mollato. anche perchè i brutti pensieri li avrei anche stando a letto tutto il giorno, quindi tanto vale che almeno non mi rovino dal punto di vista economico! però è difficilissimo e ieri sono crollata proprio per questo.Per me ogni giorno è una lotta e a volte ci si stanca di lottare!

  • Rispondo solo ora visti i problemi che ha avuto il forum in questi giorni.

    Ieri ho avuto un crollo! sono tesa per una situazione lavorativa, ho una scadenza e ciò mi mette ansia, una ansia normale e del tutto giustificata. Ciò che non ha ragione di essere è l'ansia per tutto il resto. Se guardo all'anno passato, da settembre dell'anno scorso, posso forse individuare due o tre mesi non consecutivi in cui ho avuto giornate migliori e sono stata un pochino più rilassata. Per il resto, mi alzo al mattino già con l'angoscia, e ogni cosa che devo fare sembra un macigno da sopportare. Molte volte ho pensato di mollare tutto, chiudermi in casa e non fare più niente, nemmeno andare dalla psicologa, ma mi sono sempre fatta forza e non ho mai mollato. anche perchè i brutti pensieri li avrei anche stando a letto tutto il giorno, quindi tanto vale che almeno non mi rovino dal punto di vista economico! però è difficilissimo e ieri sono crollata proprio per questo.Per me ogni giorno è una lotta e a volte ci si stanca di lottare!

    Col mio psicologo siamo arrivati a capire che il lavoro in questo momento della mia vita è un problema, grande... oltre al fatto che sono titolare d'azienda e per cui ho molte responsabilità, da quando sono nate le mie figlie sento il lavoro come un'impedimento a stare con loro e a crescerle. Questo fa nascere dentro di me un circolo vizioso di senso di colpa e ansia. Secondo lui dovrei fare una scelta, che è o licenziarmi o cambiare radicalmente il discorso orari di lavoro per stare a casa. Il problema è che lavorando in famiglia non mi è possibile fare come cavolo mi pare perchè poi subentrano malcontenti, sgridate, ecc... dall'altra parte io amo la mia famiglia e pensare di andare contro di loro mi mette ansia. Sto cercando dentro di me di capire cosa sia meglio fare ma io non lo so.... nel frattempo il tempo passa e le mie bimbe crescono.
    Dall'altra parte penso alle possibile situazioni se uscissi dalla società, comporterebbe molta fatica nell'economia della famiglia, dovremmo sicuramente abbassare il tenore di vita che sinceramente non è assolutamente alto ma di una famiglia normale in cui due genitori lavorano. E poi come si dice si sa quello che si ha ma non si sa quello che si trova. Insomma sono in un momento molto particolare della mia vita.
    Credo che anche tu stai attraversando una strada a piedi senza sapere se ti metteranno sotto o meno. Prova ad analizzare la tua vita, a pensare al fatto che se ti licenzi dovrai comunque cercare un'altro lavoro per mantenerti, che tipo di lavoro potresti fare. Come ti troveresti con colleghi o datori di lavoro. Insomma quello che voglio dire è che a volte stiamo stretti nella nostra vita ma non pensiamo che magari potrebbe anche essere peggio di così.
    Io comunque ti capisco, sarà il cambio di stagione ma ieri ho avuto un grosso crollo emotivo.

  • Ti darò una risposta schietta a rischio di diventarti antipatico o di apparire saccente. Così non si va da nessuna parte. Continuare a parlare del proprio malessere vivendolo come forma di sfogo non fa altro che alimentarlo perché la mente si concentrerà sempre sul problema e non sulla soluzione. Ok hai avuto una giornata difficile, capita. Hai avuto un crollo, capita, ma tutto ciò deve servire ad iniziare un percorso di reazione-azione altrimenti si finisce in un pantano. Rompere abitudini e schemi è altrettanto importante che sciogliere i nodi interiori perché se un aspetto fondamentale è andare alla radice e comprendere le cause poi viene anche il tempo di reagire.

  • Secondo lui dovrei fare una scelta, che è o licenziarmi o cambiare radicalmente il discorso orari di lavoro per stare a casa. Il problema è che lavorando in famiglia non mi è possibile fare come cavolo mi pare perchè poi subentrano malcontenti, sgridate, ecc

    Il vantaggio di lavorare nell'azienda di famiglia dovrebbe offrirti una profonda conoscenza delle tue dinamiche familiari e psichiche e allo stesso tempo consentire da parte tua un linguaggio schietto e sincero che con un datore di lavoro estraneo non potresti facilmente avere. Sta a te riuscire a fare la tua parte imponendoti nella giusta maniera con la diplomazia e gli affetti che vi legano al fine di riuscire a trovare una soluzione che accontenti tutti. Non so che tipi sono i tuoi genitori ma se mia figlia mi dicesse che ha dei problemi che la fanno star male scenderei a compromessi, magari se la situazione lo consente assumere una persona part-time per sostituirti o accollarsi almeno per un periodo loro una parte dei tuoi compiti al fine di vederti star meglio. Dopo tutto a cosa serve lavorare tanto se uno sta male e non può godersi i figli come vorrebbe? Sono invece contrario al licenziamento, magari potrebbe essere una carta da giocarsi del tipo o mi date i miei spazi o vado via ma occorre anche non compromettere i rapporti familiari altrimenti aggiusti una cosa ed avrai altre ansie a causa di un comportamento troppo brusco.

    Purtroppo dall'esterno è molto facile dire fai questo o fai quello, tu ci stai dentro e nessuno meglio di te conosce a fondo la situazione e le persone per cui nessuno meglio di te può agire nel modo più giusto.

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