Persone a cui spaccare la faccia

  • Ci sono due tipi di persone : quelle che non voglio conoscere perchè troppo superficiali e bulli (Quelli che incontro io di solito) e quelli che conosco e che purtroppo il 90% ha un problema di ritardo mentale. Oggi è morto mio nonno, che abita dall'altra parte del mondo e io non l'ho mai conosciuto bene, quindi non avendo mai avuto dei legami non mi sono messa a piangere ed urlare, però sì mi è dispiaciuto, è sempre uno della famiglia. Vabbè, l'ho detto ad una ragazza che conosco da un bel po' e la risposta è stata "Mi dispiace"; insomma, mi sarei aspettata un "condoglianze". Ma la cosa ridicola è arrivata dopo, mi ha scritto "Sai che inizio a fare skateboard?". Io dico, o la gente è troppo egoista, oppure ho sbagliato pianeta... "Ho una grave malattia, "Mi spiace, sai che oggi compro un cagnolino?!" a sta gente boh, spaccherei la faccia. Nient'altro! Per fortuna che non le frequento

  • Bhè si posso capire, io personalmente preferisco usare il ''mi dispiace'' perchè il condoglianze mi sembra freddo e scontato, ma proprio perchè voglio far capire a quella persona che sto cercando di immedesimarmi nel suo dolore che scrivo ''mi dispiace'' non per dirgli poi che ho vinto al superenalotto o provato un nuovo buonissimo gusto di gelato, davvero molta gente non riesce a dedicare in modo completamente disinteressato una parte del proprio tempo a qualcun'altro? No proprio non ci riescono, credo siano da compatire e da lasciar stare, per fortuna non sono tutti cosi e per quanto possa valere e significare per te, mi dispiace la perdita di tuo nonno.

    Sono nato schiavo di me stesso, vivo per spezzare le mie catene mentali! ''Io starò bene, qualsiasi cosa accada'' è di questa sicurezza che hai bisogno, devi convincertene e ripeterlo ogni volta che puoi.

  • Purtroppo esistono anche queste persone! Insensibili e incapaci di provare empatia o immedesimarsi nel dolore e nella sofferenza degli altri.
    Per fortuna possiamo vivere senza di loro, perchè al mondo ci sono anche persone diverse.

    Comunque anche io preferisco usare "mi dispiace" perchè è quello che provo per davvero se lo dico.

  • Mi è successo in due occasioni diverse di essere a pochi metri dal pronto soccorso in cui mi ero precipitata per essere stata avvisata che ci fosse stato portato qualche mio famigliare, io letteralmente col cuore in gola perchè non conoscevo la gravità delle ragioni di ricovero.
    In entrambi i casi squilla il cellulare e proprio per l'ansia rispondo senza perdere tempo a guardare chi fosse il chiamante.
    In entrambi i casi erano miei clienti che, posso giurarlo, volevano soltanto informazioni di importanza irrisoria e di nessunissima urgenza.
    In entrambi i casi dico immediatamente "salve, mi perdoni ma dovremmo sentirci in un altro momento perchè sto entrando in pronto soccorso".
    In entrambi i casi mi è stato risposto "ohh!!! Mi dispiace!!! COMUNQUE volevo soltanto chiederle la tal cosa, perchè sa...stavo riflettendo che...blablabla ..." .
    Un blablabla vomitevole che ho interrotto soltanto scandendo "s t o e n t r a n d o i n p r o n t o s o c c o r s o!".

    Ignoranza? :hmm:
    Purtroppo no.
    Dico purtroppo perchè l'ignoranza può essere superata.
    Dei due a cui - sì, anch'io avrei "spaccato la faccia" - ...assurdo ma vero : uno era (addirittura) un direttore didattico di scuole elementari ormai in pensione, e l'altro era un generale delle forze armate italiane con ostentatissima vocazione e relativo attivismo cattolico!!!
    In questo secondo caso, confesso, sono quasi riuscita a "spaccare la faccia" per telefono, perchè prima di ripetere scandendola la frase perentoria di cui sopra... ci ho piazzato volutamente una bestemmia, che assolutamente non rientra nelle mie consuetudini. :-PL

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Succede anche a me, tuttavia cerca di controllarti è meglio, fai come dice elettra possiamo ignorare queste persone, la loro presenza nella nostra vita fortunatamente non è fondamentale.

    No one knows a prescription drug’s side effects like the person taking it. Make your voice heard.

  • La loro presenza non è fondamentale nella nostra vita, ok.
    Ma spesso non è neanche evitabile nè ignorabile, purtroppo.

    (io i conoscenti o "amici" di questa specie li taglio, ma con i clienti comincia a diventare complicato, per esempio!) .

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • SI per fortuna non sono fondamentali, però come si fa ad essere così? Non dico che devi piangere o altro, ma almeno un po' di rispetto e contegno! Non credo di chiedere molto dalle persone...

  • La loro presenza non è fondamentale nella nostra vita, ok.
    Ma spesso non è neanche evitabile nè ignorabile, purtroppo.

    (io i conoscenti o "amici" di questa specie li taglio, ma con i clienti comincia a diventare complicato, per esempio!) .

    Si sarà complicato, ma a mio parere, nel tuo caso, hai gestito la situazione al meglio :rolleyes: :assi:

    Sono nato schiavo di me stesso, vivo per spezzare le mie catene mentali! ''Io starò bene, qualsiasi cosa accada'' è di questa sicurezza che hai bisogno, devi convincertene e ripeterlo ogni volta che puoi.

  • Il rischio maggiore, secondo me, è che queste esperienze, piccole ma molto disturbanti, possiamo finire per registrarle come "violenze dall'esterno, violenze dalla "gente" " e così sviluppare in noi una istintiva chiusura generalizzata verso l'esterno, in funzione semplicemente autoprotettiva quanto istintiva.

    L'unica, probabilmente, è di escluderle semplicemente dalle nostre riflessioni, ricordando a noi stessi che esistono persone che girano il mondo con la classica delicatezza dell'elefante nel negozio di cristalli, così come esiste chi produce cristalli... :)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Sono perfettamente d'accordo con gloriasinegloria :).
    Bisogna prenderlo come dato di fatto, ci sono queste persone che non se ne fregheranno nulla di te e dei tuoi sentimenti, se queste persone non entrano nella tua vita ma rimangono ai margini penso che si possa anche convivere con esse, facendo forza sui legame veri che hai, in famiglia mi dicono spesso che per fare la differenza nella vita basta poter contare su una persona, il resto conta poco o niente.
    Poi questa riflessione mi fa ricordare che l'essere umano è profondamente egoista, c'è sempre lui e solo lui al centro dei propri pensieri gli altri non è che non hanno importanza ma hanno importanza nella misura in cui possono tornare utili, questo è il caso dell'ambito lavorativo, a nessuno frega davvero cosa provi, se sei una brava persona o uno s∙∙∙∙∙o patentato ( o meglio ha importanza se ciò influenza il loro rapportarsi con te), ma principalmente interessa cosa puoi dare loro, cosa hai da offrire, cosa puoi fare per semplificare le cose agli altri, il resto sembra venga sempre dato per scontato è una questione di sensibilità c'è chi ne ha di piu chi meno, è un dato di fatto e va accettato come tale, noi possiamo e dobbiamo agire di conseguenza.

    Sono nato schiavo di me stesso, vivo per spezzare le mie catene mentali! ''Io starò bene, qualsiasi cosa accada'' è di questa sicurezza che hai bisogno, devi convincertene e ripeterlo ogni volta che puoi.

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