trio velenoso

  • Che intendi? che sia lei a "manovrare" lui?

    Sì, intendevo questo.

    Solo che inizialmente mi veniva da pensarli (lei e lui) come una coppia di pericolosi trasgressivi che strumentalizzano gli altri; ora, invece, con i tanti dettagli che hai aggiunto, credo di dover intravedere in loro tante fragilità e debolezze incrociate in modo scomposto e apparentemente insensato, probabilmente cucite da chilometri di loro bugie a se stessi e agli altri.

    Non credo minimamente al suo senso di colpa verso lei (nessuno è così assurdo da accumulare colpe vere negli anni, verso se stesso e verso tutti, per superare un senso di colpa verso qualcuno a cui non ha mai promesso nulla e a cui non deve nulla).

    Molto si spiegherebbe, invece, se lui fosse - ad esempio - ricattabile professionalmente (visto che lavorano insieme).

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Se così fosse gli avrebbe fatto il vuoto attorno da tempo tenendoselo tutto per se evitando altre presenze femminili che certamente non le faranno piacere.

    Sì, ma - secondo me - anche no.
    Direi che tutto dipende dalla capacità di manipolazione e menzogna di lui.

    Di lui non sappiamo nulla, tranne il fatto che sembri un confusionario cronico (ma molto allenato alla confusione che lui stesso genera).

    Se oltre che confusionario - qui prego Soleneve di scusarmi per l'ipotesi e solo ipotesi - fosse anche un essere molto squallido e opportunista (esistono, comunque) potrebbe avere le lunghissime antenne che a tutti i manipolatori consentono di parametrare le loro frottole e concessioni "su misura della vittima".

    Per cui : se la signora sempreverde fosse una povera disgraziata potenzialmente e involontariamente pericolosa, lo squallido manipolatore avrebbe gioco facilissimo nel somministrarle la dose minima di concessione di sè per tenerla quieta, anche col voltastomaco, e poi fare nella propria vita tutte le confusioni goderecce in cui sembrerebbe professionalizzato.

    Esempio concreto, attinto dal reale, per spiegarmi : ho visto con i miei occhi, per anni, un libero professionista truffatore avere la devozione della sua segretaria, che era segretaria in senso pieno poichè conosceva tutti i meccanismi delle sue truffe.
    Lei era donna che letteralmente ammazzava il desiderio, lui donnaiolo a vita persa.
    Lei anche un po' bisbetica, assolutissimamente innamorata di lui e a conoscenza di tutti i segreti di lui (in affari e in relazioni extraconiugali) e anche gelosissima di lui.
    Il "genio" (che sotto questo aspetto tale era) non ha mai dovuto affrontare neanche la fatica di una inverosimile intimità fisica con lei, per fidelizzarla.
    Aveva preso le esatte misure, e le aveva confezionato da gran sarto l'abito in cui lei è stata bene per trent'anni : lui le mostrava una considerazione e stima che non aveva affatto (la considerava un brutto mulo e nulla più), le faceva vivere come segno di rapporto elettivo l'esser messa a parte di segreti sia professionali che coniugali (non la metteva a parte per fiducia, bensì perchè aveva stringente necessità di qualcuno che lo coprisse in modo iper-affidabile, sia presso la famiglia che presso i clienti), e per fidelizzarla quando intuiva che i nervi di lei stessero per scoprirsi gli bastava invitarla a condividere un sandwich nel break-pranzo, in cui buttava là qualche altra "confidenza" di cui la sapeva ghiotta.
    Non basta: questa "confidenza plus" era spesso inventata di sana pianta, ma era grave e greve, e quindi rafforzava la poveretta nel sogno "però sono io la sua vera donna, e prima poi questo amore trionferà nel suo splendore!".
    Il rapporto è stato interrotto dalla Magistratura italiana, poichè lui è andato sotto processo per truffa. La poveretta è rimasta senza sogni, senza lavoro, e anche senza gli stipendi degli ultimi due anni + TFR...
    Le era bastato sentirsi importante e il "genio" lo aveva perfettamente capito ed usato da decenni, questo limite.
    Il "genio" si è indubbiamente prostituito in mille modi, ma gli va dato atto che - benchè donnaiolo - questa non le andasse proprio giu' fisicamente ed è perfettamente riuscito a risparmiarsi questo sacrificio, traendo dalla poverina tutti gli utili e la devozione più assoluti che si possano immaginare. :|

    Potrebbe essere un caso analogo?
    Non lo so. Però potrebbe. :thinking_face:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Io credo ai suoi sensi di colpa.
    Lui è una persona molto buona fondamentalmente, in più alla base c'è un affetto, una familiarità, ed un'abitudine lunga 20 anni.

    Bene Sole, sei tu a conoscerlo e a potertene fare l'idea più verosimile.


    A me, però, viene da chiederti queste due cose :
    1) come riesci definire "bontà" quella di chi in vent'anni non è riuscito a canalizzare il rapporto con la signora sempreverde in modo leale e limpido con lei, facendola invece soffrire fino ad ammalarsi? Si considera essenziale nella vita di lei e per pena le concede un po' del suo tempo? Ma se lui non desidera questo rapporto e lo subisce per "bontà", è possibile - chiedo - che non gli sia mai balenata l'idea che ben più alta bontà sarebbe stata di chiarirle una volta e per sempre che le vuole tanto bene, che sarà sempre il suo amico fidato e presente, ma che lui ha la propria vita sentimentale come sarebbe auspicabile che ce l'avesse lei (per conto proprio)? Ma soprattutto:
    2) come riesci a definire "bontà" quella di chi, negli stessi vent'anni, ha avuto e rotto tutte le relazioni che ha voluto, ma sempre avendo la fermezza coriacea di imporre la presenza della sempreverde a tutte quante?

    Non ci vedi uno squilibrio molto sospetto nel fatto che a lei non riesca a dire "ti voglio un gran bene ma non ti amo" (cosa che ognuno di noi ha detto decine di volte sin da quando era adolescente) , mentre gli risulti addirittura abituale il riuscire a coinvolgere le sue fiamme in questo menage a trois senza gioia, e dicendo cose che sono infinitamente più difficili da dire (e da metabolizzare per la partner del momento) ?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • A me dà l'impressione di un uomo molto insicuro e di comodo, che non intende sacrificare nulla, ma che con molto piacere ha i piedi in due scarpe perché nel caso non fosse andata bene con te, avrebbe sempre avuto la "moglie" accogliente e innamorata da cui tornare. È un atteggiamento davvero infantile.

  • Lui le ha sempre messo in chiaro come stanno le cose. Se avesse voluto lei come donna nella sua vita ci sarebbe stata da 20 anni assieme davvero, ma non è quello che vuole.
    Svariate volte le ha detto che le vuole un mondo di bene ma non la ama, è sempre stato chiaro con lei.
    E' una scelta di lei restare, accudirlo, resistere alla sua vita sentimentale che non si è mai fermata da lei se non per colmare dei vuoti e forse anche per un senso di responsabilità che lui ha nei suoi confronti per la mancanza di un "amore/rapporto/sesso" nella vita di lei...pietà?...forse anche, ma alla base c'è senza dubbio una confidenza ed un sentimento malato che li fa finire a letto assieme di tanto in tanto.
    Per quel che ne so, per quello che entrambi mi hanno detto e stradetto, (crederci?) in questo periodo in cui lui "è stato con me" non hanno più avuto rapporti se non di amicizia e di lavoro, da qui credo si sia scatenata la gelosia di lei nei miei confronti.
    Nel frattempo per quanto possa sembrare assurdo, patetico e poco dignitoso, mi manca da morire e mi chiedo se tutte quelle belle parole sul mio essere speciale per lui, sull'avergli riempito la vita di emozioni mai provate, quei ti amo detti di cuore, quelle lacrime per il caos che la sua situazione portava nel nostro "rapporto" sia stato tutto vero o erano solo bugie
    Lui mi diceva che solo un pazzo avrebbe potuto sopportare per più di un anno tutto il caos che facevo quando litigavamo o quando ero gelosa di lui, o un pazzo o uno innamorato pazzo.
    devo resistere, tanto non cambierebbe nulla

  • Non ci vedi uno squilibrio molto sospetto nel fatto che a lei non riesca a dire "ti voglio un gran bene ma non ti amo"

    A me dà l'impressione di un uomo molto insicuro e di comodo, che non intende sacrificare nulla, ma che con molto piacere ha i piedi in due scarpe perché nel caso non fosse andata bene con te, avrebbe sempre avuto la "moglie" accogliente e innamorata da cui tornare. È un atteggiamento davvero infantile.

    Si indubbiamente è molto insicuro.
    Io, a detta sua, con i miei quasi 17 anni in meno lo rendevo ancor meno sicuro, diceva sempre che tra qualche anno io sarei stata ancora una donna "giovane" e lui un quasi anziano e l'avrei mollato per uno più giovane. Ho provato a spiegargli che i sentimenti con l'età hanno poco a che fare, ma puntava sempre su questo per considerarmi inaffidabile per la sua vita.

  • Ma un uomo non dico normale ma diverso non puoi trovarlo?

    Una comitiva non dico sana ma diversa, non puoi trovarla?

    Getta tutta questa situazione che non è affatto salutare per te e cerca la freschezza che finora hai temuto di non poter trovare!

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