A vostro parere è peggio, crea più sofferenza perdere qualcosa , oppure non averla mai avuta?
Facciamo un esempio :
Un individuo nasce in una famiglia ricca , passa gran parte della sua vita nel lusso , nel benessere ,in un mondo infinito di possibilità grazie al suo status e al suo denaro.
Immaginiamo che improvvisamente perda tutto , si ritrovi ad essere indigente e sia costretto a vivere umilmente facendo un lavoro logorante in fabbrica.... ovviamente è una situazione inverosimile anche se non impossibile , ma prendiamola come ipotesi.
Un altro individuo invece nasce in una famiglia modestissima ed è abituato da sempre alle rinunce e a a svolgere lavori umili e pesanti
Fra il povero che ha sempre vissuto quella situazione e il ricco che ci si ritrova ora , chi soffre maggiormente ?
I ricordi che il ricco conserverà del suo passato felice e agiato saranno dolci e lo aiuteranno a sopportare il presente , oppure glielo renderanno ancora più amaro ?
Meglio forse il povero che è abituato a quella vita??
Questa cosa si può estendere a tutti gli ambiti della vita , ovviamente non solo al benessere economico , ma anche alla salute , al successo nel lavoro , al successo nelle relazioni interpersonali e di coppia ecc
peggio perdere o non avere mai avuto?
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Io ho perso in questi giorni il mio gatto ammalato di FIP e il mio pappagallo.
Erano come figli per me è ancora oggi piango.
Ma son contento di averli avuti nella mia vita anche se per poco.
Quindi se prendiamo me e uno che non ha animali ovvio che sta meglio l'altro ora.
Ma io ti dico che avrei scelto sempre loro anche sapendo che avrei sofferto tanto.
Per me è meglio avere e purtroppo perdere che non avere mai avuto. -
Fra il povero che ha sempre vissuto quella situazione e il ricco che ci si ritrova ora , chi soffre maggiormente ?
E' scientificamente provato che (in genere) soffra di più chi perde uno status, rispetto a chi non l'ha mai avuto.
Le persone più felici sono tra le popolazioni più povere; per esempio.
La sensazione di benessere che l'umano (ma non solo) è in grado di provare è data dal differenziale tra la condizione precedente e quella successiva.
Le stesse priorità della vita e degli istinti vengono modificate al cambiare delle condizioni.
Questo tipo di meccanismo è applicabile alla ricchezza, ma anche a beni immateriali.
Quando proviamo una condizione più piacevole il nostro cervello si adatta ed espande le proprie capacità in merito al nuovo beneficio.
Se per esempio assaggiamo per la prima volta un cibo migliore di quanto non siamo abituati a mangiare: poi quello che mangiavamo prima ci apparirà come "più scadente".
Percepiamo il differenziale, anche in modo storico e anche per automatismo, laddove non dovesse arrivare la razionalità. -
Quoto assolutamente Bruce, fa sicuramente più male perdere qualcosa, che non averla mai avuta.
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Io ho perso in questi giorni il mio gatto ammalato di FIP e il mio pappagallo.
Erano come figli per me è ancora oggi piango.
Ma son contento di averli avuti nella mia vita anche se per poco.
Quindi se prendiamo me e uno che non ha animali ovvio che sta meglio l'altro ora.
Ma io ti dico che avrei scelto sempre loro anche sapendo che avrei sofferto tanto.
Per me è meglio avere e purtroppo perdere che non avere mai avuto.È stato lo stesso per il mio amatissimo cane, che mi ha accompagnato per 14 anni. Ho sofferto tantissimo ma non rinuncerei mai a tutti i ricordi che mi ha lasciato. Vivere comporta momenti di felicità e di tristezza, le due cose sono inscindibili. Ma non vivere è qualcosa di molto peggio: già oggi rimpiango molte cose che non ho mai provato e forse non potrò mai più provare
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E' vero che nel perdere qualcosa resta comunque il ricordo, il vissuto, ma proprio per questo, e anche per gli stessi motivi elencati da Bruce, è peggio perdere. Non aver mai vissuto implica comunque un non conoscere quello che avrebbe potuto essere, perciò preferisco questa condizione. Non posso avere rimpianti per qualcosa che non ho vissuto, o comunque è meno doloroso della perdita, di qualcosa che ho provato e che non tornerà più, non vivrò più.
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Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra, ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita -Emily Dickinson-
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Teoricamente soffre di più chi perde uno status. E' anche vero, a seconda della profondità di un individuo e della sua propensione ad accettare i cambiamenti della vita, che talvolta chi retrocede nella scala del benessere (fenomeno peraltro molto frequente ai giorni nostri), possa scoprire e far tesoro della semplicità cercando la felicità anche in cose semplici che magari prima non considerava. E' chiaramente tutto molto soggettivo, non si può generalizzare.
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Teoricamente soffre di più chi perde uno status. E' anche vero, a seconda della profondità di un individuo e della sua propensione ad accettare i cambiamenti della vita, che talvolta chi retrocede nella scala del benessere (fenomeno peraltro molto frequente ai giorni nostri), possa scoprire e far tesoro della semplicità cercando la felicità anche in cose semplici che magari prima non considerava. E' chiaramente tutto molto soggettivo, non si può generalizzare.
Si tratta comunque di acquisire, nonostante le perdite, un nuovo status: la semplicità e le piccole cose.
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