Fine rapporto con un borderline

  • Buongiorno, ho bisogno di un parere riguardo la mia storia conclusasi da poco. Sei mesi fa conosco questo ragazzo che mi dice da subito di assumere psicofarmaci da anni (ansiolitici, antidepressivi), mi racconta che gli è stato diagnosticato il disturbo borderline con tratti narcisistici, ma era così intelligente e sensibile che io ho pensato, gli psichiatri non hanno capito la sua sensibilità e l'hanno classificato così. Questo ragazzo mi bacia alla prima sera, alla terza mi dice che mi ama, il tutto mi sembrava veramente esagerato e strano dato che ho avuto relazioni in passato con dinamiche e tempistiche totalmente differenti, ma era tutto così bello e intenso che ho deciso di rimanere e ci sono cascata, dopo due mesi abitavamo già insieme. Da parte sua sembrava esserci un amore assoluto, un amore esorbitante. I primi tempi, una favola. Dopo un pò ha iniziato a diventare ossessivo e geloso in maniera assurda. Ossessioni che rientrano perfettamente nel disturbo ossessivo compulsivo di cui ha sofferto molto specialmente in passato. Non riusciva a fare più nulla nella sua vita se non pensare a me, o meglio, pensare alle sue gelosie e chissà a cos'altro. Ossessioni a parte, è arrivato a lasciarmi dal giorno alla notte. Fino a 12 ore prima non faceva altro che parlare del suo immenso e grande e vero amore, improvvisamente mi lascia dicendo che era ossessionato da me e non riusciva più a fare niente, e il rapporto è irrecuperabile. E mi pianta così shoccandomi e oltretutto inizia a comunicarmi via sms con molta freddezza tutte le cose mie che non gli sono mai piaciute e andate bene, e fino a quel momento in sei mesi non ne aveva fatto parola. Quello che un giorno era l'amore più importante della sua vita è diventato il giorno dopo un rapporto irrecuperabile e irrimediabilmente distrutto. Volevo sapere se qualcuno può aiutarmi a capire cosa c'è dietro, dato che io rimango dell'idea che non è possibile porre fine a un rapporto se esiste il sentimento sotto.

  • I borderline portano il rapporto al limite, trascinano l'altra persona in un vortice di paranoie e colpe...per nutrirsi dell'amore malato altrui. Loro amano le sceneggiate, amano vivere con questo senso di sofferenza e amano procurare dolore all'amato.
    Lui ti ha lasciata, perché era inevitabile che accadesse. Meglio che sia finita così. Non farti altre domande, vai avanti.
    Questa persona è pericolosa e deve stare fuori dalla tua vita. Ora farà la vittima ma tu non credergli. Non sono MAI delle vittime.

  • Forse perché l'amore sconfinato non era vero amore ma solo sceneggiata teatrale e struggimento..tipico delle personalità Borderline. Ti fanno credere ti amarti immensamente, che senza di te non possono vivere...ma in realtà non amano te, amano quel senso di sofferenza e vuoto che una relazione malata può dargli.
    Sono persone essenzialmente vuote che per sentirsi vive devono creare macelli

  • Cosa bisogna fare? questo è totalmente ingiusto. È mostruoso. Quindi da un giorno all'altro non esiste più niente? Possibile? In realtà mi ha detto che è ancora innamorato ma lui non sta bene con se stesso quindi non riusciamo più a stare insieme. Quindi uno preferisce stare da solo e lasciare pur essendo innamorato, per soffrire ancora di più? O sono balle qualsiasi le sue?

  • Cosa bisogna fare? questo è totalmente ingiusto. È mostruoso. Quindi da un giorno all'altro non esiste più niente? Possibile? In realtà mi ha detto che è ancora innamorato ma lui non sta bene con se stesso quindi non riusciamo più a stare insieme. Quindi uno preferisce stare da solo e lasciare pur essendo innamorato, per soffrire ancora di più? O sono balle qualsiasi le sue?

    Ci sono passato e capisco che la cosa sia piuttosto spiazzante.
    Significati io non ne ho trovati. L'unica cosa che ho imparato dopo terremoti del genere è tentare con tutte le forze di voltare pagina il prima possibile.
    Il primo mese ci pensi 24h/24, il secondo mese 12h, il terzo 3h fino a che non ci pensi quasi più...è un meccanismo indipendente dalla tua volontà.
    Quello puoi fare è accelerarlo non cedendo alla tentazione di capire/cambiare le cose. Nel profondo della tua coscienza tu queste cose le sapevi dopo un secondo che lo hai visto questo ragazzo.
    Sei voluta scendere attraverso lui nel tuo "inferno"...sei sopravvissuta ora però devi uscire. La sofferenza che avverti è determinata dalla resistenza che offri a prendere atto di una verità che ti ha sconvolta. Il potere che hanno gli altri su di noi non viene dallo spazio...glielo diamo noi.

    Per aspera ad astra

  • Io non riesco proprio a crederci! Passare da tutto a niente, una persona che sembrava così sensibile, così pura di sentimenti, così coinvolta... Non ci soffre?? Non è umano. È mostruoso. E scatenare nelle persone una tale rabbia e un tale dolore, dopo averle lasciate vuote, private di ogni energia vitale, carcasse.. La cosa più normale che mi verrebbe da provare è senso di vendetta ma so che non è la cosa giusta. Qual è secondo voi la lezione che dobbiamo imparare da tutto ciò? Perché ci si merita una cosa del genere? Perché si dà l'anima, si fa di tutto per salvare queste persone, per aiutarle, per farle stare bene, si dà corpo anima cuore mente, tutto quello che si ha e quello che non si ha, e alla fine il premio è quello di un trauma d'abbandono vero e proprio? Così, tra capo e collo, con una tale facilità.. Che senso ha, in termini di processo evolutivo?

  • DE' un mese che mi sono lasciato con la mia ex. Io sono in cura per ansia e depressione da uno psicologo dove da poche settimane ci va pure la mia ex (mi chiese il numero per un'amica, ma era per lei). L'amica mi confida che non ci va affatto ma ci va la mia ex e hanno parlato di questo "borderline" nei suoi "disturbi" e mi ha invitato a leggere un link. Vi giuro che ho tuttora i BRIVIDI per quello che ho letto in rete.. perchè rispecchia per una buona parte il suo essere.

    Premetto che non sapevo classificare questo disturbo che aveva.. perchè lei aveva e ha un problema che avevo individuato. Ogni volta, fin dall'inizio, quando le facevo notare qualcosa che non le andava bene.. partivano delle incazzature allucinanti, ma anche dal nulla!

    Lei era (è) una mentitrice seriale (la verità su molte faccende è oscura, si è confidata con me all'inizio su un mucchio di cose ma.. chissà quante cose sono state distorte), una addescatrice incredibile quando la conobbi (e tuttora è peggio).
    Pensavo che la nazionalità (Moldava) e l'età (21 anni) erano la giustificazione alla persona che era, che la si ha una mentalità diversa ma ciò che vi racconterò vi farà capire come non era qualcosa di normale questa storia.

    La frequentai per puro caso per 4 settimane (sesso incredibilmente disinibito ed esagerato come prime volte, ero esterrefatto!) ma scoprii subito che si sentiva con un'esagerazione di ragazzi, li provocava e cercava di addescarne il più possibile nonostante eravamo vicini al metterci insieme. Nonostante le prove sotto il naso riusciva a girare la frittata in qualsiasi modo come se la colpa non fosse mai sua e che lei era così.
    Quando tentai di chiudere... impazzì quasi, ripetendomi mille volte di non abbandonarla. Io pensavo che fosse veramente pentita di quello che fece.. ma ora conoscendo il disturbo capisco perchè era ossessionata dal "non mi abbandonare".
    Incominciò una storia travolgente e passionale i primi mesi, dicendomi ti amo troppo spesso, troppo velocemente ed ero costretto a rispondere perchè se non era così diventava seccata, se non furibonda. I primi miei ti amo non erano assolutamente veri, dopo neanche 3 settimane non poteva essere amore.

    Si voleva ubriacare ogni qual volta ce ne era la possibilità. E li l'aggressività diventava esagerata, se non con me, con qualsiasi cosa le desse danno in quel momento. Cercava si il divertimento da alticcia ma altrettanto lo scontro, pure con amici miei..

    Nei primi mesi, oltre momenti di passione travolgenti c'erano momenti di litigi esagerati ed insensati partiti sempre da lei per motivi.... INESISTENTI!! (io sono una persona estremamente pacifica, difatti cercavo sempre di calmarla e dopo poco ci si riconciliava).
    E io adottai questo metodo: Se lei esagerava nelle litigate prendevo su e me ne andavo. Facendo così in lei scattava qualcosa, non capivo se fingesse o meno di essere dispiaciuta perchè diceva costantemente... "non mi lasciare sola, non mi abbandonare". Ma io alla fine dopo poco tornavo indietro.. più che per la mia convinzione fu per quello che poteva combinare se non tornavo.

    Dopo la prima vera litigata ragazzi.. ho incominciato a comprendere che a lei questi momenti non dispiacevano, anzi.. sembrava che ne avesse bisogno: Quando andavamo in discoteca capitava SEMPRE un casino, scatti d'ira nei quali facevo fatica a tenerla ferma verso certe persone che parlavano non bene di lei (ed erano in parecchi, tutte ex vittime rimaste male).

    Episodi di narcisismo smisurato passando delle ere davanti allo specchio, non accettando paragoni nemmeno con le modelle o le showgirl, dovevo idolatrarla in qualsiasi modo. Non potevo fare un commento positivo verso nessuna ragazza, era gelosa persino della sua unica amica.. una cosa che non può essere normale dato che eravamo spesso tutti e 3 insieme e la chiamava lei!

    Inutile dire che i consigli che le davo, nella vita di tutti i giorni, se non corrispondevano al suo pensiero erano fonte di litigate o umiliazioni (a parole) nei miei confronti. Al festeggiamento del terzo mese, al ristorante, incominciò a inveirmi incontro dicendo che i miei gusti in fatto di donne fanno schifo e non capiva come avevo fatto per una volta a trovarne una veramente bella come lei. Invece di festeggiare.. poi bevendo bicchieri di troppo.. riuscì a rovinare in parte la serata.

    E' di natura contradditoria, facendo un esempio: Una pubblicità... ma chi è quel cog***** che comprerebbe quella roba?? Il giorno dopo la va a comprare tutta contenta. Potrei elencarvene una marea di queste contraddizioni, come una persona che non le piace e le da addosso, dopo 2 giorni diventa una grande amica, per poi tornare sul suo pensiero base e dirgliene di tutti i colori.

    Aveva dei cambiamenti di umore improvvisi ed incomprensibili in base ad ogni situazione per lei non soddisfacente (con sua sorella e sua madre ci sono spesso litigi.. ma perchè li provocava il 99% lei.)

    Non accettava il fatto che io avessi disturbi di tipo ansiosi/depressivi che mi sono saltati fuori stando con lei (li ebbi anche anni fa ma poi curati), perchè non potevo avere una vita propria: "ah alla sera se esci e mi lasci da sola!" "Quando sei andato a cena con i tuoi amici ho scoperto che c'erano anche 2 fidanzate (non lo sapevo che sarebbero venute) se la prossima volta succede ancora vado con un altro!" "Tu sei un uomo non puoi essere debole, un uomo deve essere forte e sorreggere la propria donna, la depressione ce l'hanno le femmine!" "Come fai a non dormire, basta chiudere gli occhi e si dorme, te non sei normale!" Ogni tot saltavano fuori frecciatine del genere.. che io dopo un po facevo entrare da un orecchio e uscivano dall'altro.

    Ero arrivato al punto di vergognarmi a portarla fuori col mio gruppo di amici perchè lei a socializzare, se non è chi dice lei.. zero assoluto. E se non la portavo dietro dovevo dosare col contagocce le uscite che facevo per non incombere nel suo vittimismo.

    Questi episodi andando avanti nel tempo capitavano sempre più spesso. Dopo 3 mesi e mezzo litigate sul matrimonio (voi italiani aspettate 10 anni prima di sposarvi da noi dopo 6 mesi ci si sposa.. e ha voluto quasi programmare l'evento!!). Ha voluto e ottenuto una convivenza già dopo 5 mesi e io ero totalmente il suo punto fisso, aveva una sorte di amore/odio nei miei confronti e io mi sentivo come "intrappolato nella sua tela".. ero tutto il giorno spesso con lei, perchè se non ero con lei si annoiava facilmente e doveva fare sempre qualcosa che la tenesse occupata se no faceva costantemente la VITTIMA.
    L'unica amica che aveva o l'amava o la denigrava e ci litigava.. e se io mi azzardavo a dare ragione all'amica lei mi faceva un torto. (e il 100% delle volte era lei in preda ad un'incazzatura INSENSATA).

    Dopo un mese e mezzo di convivenza, dove io contribuivo a metà con la madre per l'appartamento e le spese.. esordisce sul fatto che la sua vita fa schifo perchè io studiavo per gli esami microsoft e lavoravo (se pur precario) e tutto il giorno è a casa. Che non ha soldi da spendere (gli davo quel che potevo) e si lamentava costantemente quando andavo a studiare, con una noncuranza di ciò a cui mi dedicavo perchè dovevo tornare a casa prima per stare con lei.. lei da sola NON CI SA STARE.

    Io a giugno, dopo 5 mesi di convivenza scoppiai perchè lei essendo stata raccomandata in una azienda ortofrutticola (manipolandomi come solo lei è riuscita in vita mia) mi aveva imposto di portarla a lavoro di notte tutti i giorni ad orari improponibili, oltre la non curanza dei miei problemi ansiosi/insonnia/lavorativi.. e ho riversato su di lei tutto ciò che ho tenuto dentro da un anno a questa parte e le chiedo un po di distanza (la prima volta che io ho cominciato un litigio e non sottostavo al suo volere in poche parole..)

    Da quel momento li lei è cambiata inesorabilmente, me l'ha fatta pagare in 1000 modi diversi. So solo che ha cercato di lasciarmi definitivamente dopo 20 giorni dove io volevo recuperare il dialogo. Il giorno dopo cambia idea dicendo di amarmi. Torniamo insieme e scopro che lei si è vista con dei ragazzi, baciata con alcuni e andata a letto con un suo collega fidanzato (il quale lo denigrava costantemente davanti a me prima dell'allontanamento, facendolo passare per un povero sciocco ai miei occhi).

    Nonostante avessi tutte le prove in mano... lei era impassibile e mi diceva che mi ero meritato tutto perchè l'ho abbandonata in un momento in cui aveva bisogno, non era in lei, quindi la colpa era la mia e lei si sentiva a posto con se stessa. Anzi, mi raccontava pure dei dettagli del ragazzo con cui è stata con un'insensibilità che non avevo mai visto in vita mia, come se raccontasse i dettagli a una sua amica, sorridendo pure!!!!!!

    Quando scoprì che fu proprio il collega a dirmelo.. scatenò l'inferno. MInacce a lui, frasi impietose verso di me e verso la "razza" italiana, minacce di dire tutto alla fidanzata, lei in quel periodo era carica/euforica per tutto quel casino che aveva combinato. Sembrava goderne di quella situazione.. disastrosa. E minacciandolo costantemente lui lo disse alla sua ragazza (con cui stava da 3 anni, ma doveva essere di sua volontà anche se è stato giusto così per il mio punto di vista.)

    Fine della fiera.. lei dopo cerca di recuperare venendosi a scusare pure con i miei famigliari (sembrava veramente dispiaciuta e affranta.. ma era un teatro come tanti altri??) e promise di mettermi a lavorare li da lei così si sarebbe sistemato tutto.
    Non so come abbia fatto a manipolarmi a tal punto da perdonare quello che mi aveva combinato, perchè solitamente è contro i miei principi.

    Come è finita? Mi ha lasciato per il collega (scoperto io) dicendo che io dovevo avere fiducia in lei e non gliela davo più come prima ed ero troppo sospettoso. Ed ora il collega (che conoscono alcuni miei amici) è già nella situazione dove lui è stato sedotto, incomincia a provare sentimenti per lei.. ma lei è in un momento euforico dove si contorna di un'esagerazione di ragazzi, avendo attenzioni continue un po da tutti e andando a letto a destra e a sinistra con il primo che gli capita a tiro o su cui si fissa.

    Io sono arrivato a fine di questo rapporto preso in giro, logorato, sciupato, distrutto e mi sento totalmente abbandonato.
    Per lei.. è come se non fosse successo nulla in un anno intero. NULLA. Come se non fossi esistito, come se l'amore non ci fosse stato!
    Sono stato tipo super idealizzato e poi tipo scaricato/svalutato nel giro di un niente (potrà una litigata innescare una reazione simile????)

    Scopro dall'unica sua amica che lei prova rancore nei miei confronti perchè non ho una bella immagine di lei e l'ho detto a persone che conosciamo in comune.. e domani sera se mi becca in discoteca (visto che ultimamente esce), ci scommetto quello che volete, se qualcuno non la ferma mi spacca una bottiglia in testa perchè è successo diverse volte in passato che ci provasse con alcuni ragazzi e ho dovuto contenerla più e più volte!!!!

    Ora vorrei un consiglio.. io oltre averla bloccata ovunque (social, telefono) perchè continuava a tampinarmi di messaggi e chiamate per parlare di se stessa e delle sue conquiste, del fatto che mi hanno lasciato a casa da lavoro e che invece lei lavora ed è indipendente.. come mi devo comportare se parte all'attacco inferocito??

    A un mese e passa.. anche se scotta parecchio.. mi chiedo come possa aver fatto a stare dietro a lei per un anno intero. Come ho fatto a sopportare tutti i suoi comportamenti, modi di fare che andavano contro i miei principi senza dare un taglio netto in anticipo.

    Mi interrogo chiedendomi.. oltre l'estetica.. da cosa veramente ero preso? Dal nulla, o meglio, dalla situazione malata che si era creata. Quando avevo bisogno io.. lei era come se fosse un fantasma.

  • Chiaramente ogni persona, borderline o meno, è un mondo a sè. La mia esperienza è diversa dalla tua, nonostante ci siano dei tratti comuni (in particolar modo l'ossessione nei confronti dell'abbandono, che poi ironia della sorte hanno invece trasferito a noi, abbandonandoci) ma il dolore è lo stesso. La persona che fino alla sera prima diceva di amarti con tutta se stessa e ti scriveva lettere e poesie che in confronto Neruda era insignificante, la persona che ti implorava di non abbandonarla, che non riusciva a stare nemmeno un'ora senza te, improvvisamente ti lascia con un tale gelo, con un'indifferenza che ha del sadico. Questo è veramente uno shock, è un trauma d'abbandono. Il modo in cui passano da tutto a niente è mostruoso. Dove va a finire tanta profondità, sensibilità, tanta bellezza? In questi giorni sto leggendo tanto in rete (piuttosto che andare avanti con la mia vita...), siamo in molti a vivere questo dolore. Non so veramente che dire, non saprei cosa consigliarti, forse di smettere di aspettare che torni a farsi sentire; hai chiesto in che modo comportarti se dovesse tornare, perché in realtà ci speri che ritorni,sotto qualsiasi forma. Anche per me è così, vorrei che tornasse lui e che tornassero le cose come prima, allo stesso tempo ho una forte rabbia e vorrei solo vendetta, ferirlo in qualche modo, schiacciarlo restituendogli tutto il male che mi sta facendo con gli interessi, ma penso che sia tutto inutile, dannoso nei confronti miei prima di tutto, e poi tutto sommato questa persona mi fa pena, sto iniziando a vederlo per quello che è e cioè un malato, e non ne vale proprio la pena. Non cambierà mai. Ha avuto una persona disposta a stargli vicino, ad aiutarlo, ad accettarlo e amarlo, e lui ha deciso di andarsene, come se ne è andato sempre in qualsiasi relazione con qualsiasi persona. Non cambierà grazie al mio amore e nemmeno grazie al mio odio o sofferenza. Come ha detto saggiamente qualcuno in questa discussione, bisogna smettere di stare a chiedersi il perché e il per come. Non lo capiremo probabilmente mai, e in ogni caso non vale la pena perdersi la propria vita per stare dietro a persone che ci possono portare solo alla distruzione. E basta distruggersi noi stessi per primi. Lo so che è difficilissimo da accettare, te lo giuro io sto malissimo, mi alzo la mattina piangendo, non dormo la notte, non riesco a mangiare, nè a studiare nè a lavorare nè a credere più in niente, nè a sognare, nè a voler vedere un futuro. Bisogna rialzarsi. Non so come nemmeno io ma so che voglio farlo, nonostante sia distrutta e completamente a pezzi

  • Chiaramente ogni persona, borderline o meno, è un mondo a sè. La mia esperienza è diversa dalla tua, nonostante ci siano dei tratti comuni (in particolar modo l'ossessione nei confronti dell'abbandono, che poi ironia della sorte hanno invece trasferito a noi, abbandonandoci) ma il dolore è lo stesso. La persona che fino alla sera prima diceva di amarti con tutta se stessa e ti scriveva lettere e poesie che in confronto Neruda era insignificante, la persona che ti implorava di non abbandonarla, che non riusciva a stare nemmeno un'ora senza te, improvvisamente ti lascia con un tale gelo, con un'indifferenza che ha del sadico. Questo è veramente uno shock, è un trauma d'abbandono. Il modo in cui passano da tutto a niente è mostruoso. Dove va a finire tanta profondità, sensibilità, tanta bellezza? In questi giorni sto leggendo tanto in rete (piuttosto che andare avanti con la mia vita...), siamo in molti a vivere questo dolore. Non so veramente che dire, non saprei cosa consigliarti, forse di smettere di aspettare che torni a farsi sentire; hai chiesto in che modo comportarti se dovesse tornare, perché in realtà ci speri che ritorni,sotto qualsiasi forma. Anche per me è così, vorrei che tornasse lui e che tornassero le cose come prima, allo stesso tempo ho una forte rabbia e vorrei solo vendetta, ferirlo in qualche modo, schiacciarlo restituendogli tutto il male che mi sta facendo con gli interessi, ma penso che sia tutto inutile, dannoso nei confronti miei prima di tutto, e poi tutto sommato questa persona mi fa pena, sto iniziando a vederlo per quello che è e cioè un malato, e non ne vale proprio la pena. Non cambierà mai. Ha avuto una persona disposta a stargli vicino, ad aiutarlo, ad accettarlo e amarlo, e lui ha deciso di andarsene, come se ne è andato sempre in qualsiasi relazione con qualsiasi persona. Non cambierà grazie al mio amore e nemmeno grazie al mio odio o sofferenza. Come ha detto saggiamente qualcuno in questa discussione, bisogna smettere di stare a chiedersi il perché e il per come. Non lo capiremo probabilmente mai, e in ogni caso non vale la pena perdersi la propria vita per stare dietro a persone che ci possono portare solo alla distruzione. E basta distruggersi noi stessi per primi. Lo so che è difficilissimo da accettare, te lo giuro io sto malissimo, mi alzo la mattina piangendo, non dormo la notte, non riesco a mangiare, nè a studiare nè a lavorare nè a credere più in niente, nè a sognare, nè a voler vedere un futuro. Bisogna rialzarsi. Non so come nemmeno io ma so che voglio farlo, nonostante sia distrutta e completamente a pezzi

    Nelle ultime tue parole mi ci ritrovo io adesso, oltre il fatto di essere ancora shockato e di aver sviluppato una sorta di anoressia sessuale. Dopo un mese ancora sto a pensare al cambio della persona, all'assenza di sentimento che ho notato, che è disarmante. Io ero già depresso/ansioso e ora mi si è amplificato il tutto, sto cercando di non riprendere il sereupin perchè per quanto mi aiutò.. per quanto fu duro interromperlo. E' spaventoso il vortice in cui ti catapulti dentro e come riescano a tenerti stretto.. non sono mai stato così manipolato. E non pensavo che nessuno potesse riuscirci.
    Le domande se le fanno anche i miei.. che la vedono 8 giorni prima con le lacrime agli occhi, facendo il teatrino che non ha chiesto nessuno.. per poi lasciarmi non capendo le motivazioni.. perchè sinceramente ha detto che "era meglio per me, lo avrei capito un giorno" (e in realtà stava palesemente mentendo, era meglio per lei perchè si era tra l'altro sistemata e io non ero più necessario nella sua vita).
    Un mio amico che ha finito psicologia la etichettava più sull'istrionica (ovviamente non sapeva degli attacchi di rabbia e incontenibili che aveva, propensione al litigio, cambiamenti dell'umore repentini, contraddizioni continue e cambi di idee sul futuro della sua vita) perchè già in anticipo mi diceva che che mi stavo sciupando e che non era la vita che dovevo fare.. ma vi giuro sembravo in trappola, come se io mi sentissi bene quando in realtà stavo soffrendo. Sono dovuto arrivare all'esasperazione per poi.. sentirmi abbandonato io.. sembra veramente qualcosa di assurdo.
    Poi non si è interessata minimamente sul fatto del lavoro: sapeva che ne avevo bisogno più che mai, aveva predisposto tutto per farmi entrare e fissato il colloquio per dopo ferragosto.. si è inventata una fesseria per non farmi entrare. Ovviamente poi ho saputo del collega e non ci vuole la scala.. oltre abbandonato anche lasciato a piedi. Nemmeno un minimo senso di colpa, zero di zero. Cioè se io avessi fatto una roba del genere nei suoi confronti?? Non oso immaginare.
    Adesso ci vuole il tempo per riprendermi. Cercare lavoro, con gli amici ci esco.. il problema è quando sono da solo: li incomincia a macinare la testa e non riesco a pensare ad altro.. e non riesco a dormire un tubo. Sembra che io sia diventato dipendente da tutto ciò che si era creato prima. E' passato un solo mese, chissà quanto tempo dovrà passare perchè torni quello di una volta (esco, sempre col sorriso stampato in faccia, molte volte è un sorriso falso e doloroso).. mentre lei è già proiettata al futuro dall'ultimo allontanamento di luglio..
    Hilali.. anche io vorrei vendetta. Ma veramente, io non sono mai stato così ostile verso una persona, da pacifico come sono. Sono stato fidanzato diverse volte, non ho mai avuto un trascorso simile.. con le mie ex precedenti sono in buoni rapporti e certo, anch'io ci sono stato male per eventi passati, ma nulla che si avvicinasse a questa entità. Io vorrei essere curioso di sapere se prima o poi queste persone proveranno mai nella loro vita veri sensi di colpa.. ma come dici tu bisogna vederli come malati, non possono provare questa sensazione.
    Perchè la storia si è ripetuta pure con il suo collega.. e lei proiettata verso nuove mete. Non si sente in colpa di nulla, mai, avanti per la loro strada.. invidio come loro ci riescano.

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