Se lui vuole un figlio ma io no...

  • Ma perché? Se lei ormai è decisa non vedo perché debba prendere in giro lui per anni e anni illudendolo che possa cambiare idea se è sicura che non cambierà idea. Non vedo una sola ragione al mondo di dover condannare un'altra persone con le scelte proprie.

    Le cose non sono così semplici, soprattutto all'interno di un rapporto.

    Le relazioni sono come una partita di scacchi: Prima di arrivare a farsi fare scaccomatto dall'altro, quindi farsi appioppare addosso una irreversibile condanna...bisogna passare da diverse mosse dove si comincia lentamente a capire l'antifona...ed eventualmente, cominciare a girare i tacchi quando si hanno ancora risorse (pedine) a disposizione...è semplice buon senso...

    Detto ciò: Se fosse possibile girarci attorno per ANNI e ANNI...ci sarebbe un problema da entrambe le parti...vuol dire che nessuno si muove...

    Ma secondo me non è questo il caso...

    DALI :hibiscus:

  • mi sento comunque di ribadire che le donne, nonostante possano anche decidere di comune accordo col marito di non volere figli oppure per uno sfortunato caso non si possa averne, vengono sempre viste come "deficitarie" se non sfornano eredi. Punto.

    Forse "sempre" è eccessivo. Direi che vengono viste molto spesso come deficitarie, ma non credo sia da meno la considerazione per gli uomini impotenti, anzi: pare sia di gran lunga peggiore.

    Poi non credo ci sia (più) un dito puntato verso la donna che decide di non procreare, non dalle nuove generazioni almeno. Ci sono echi di proclami ovunque a riguardo, tanto che se si tocca l'argomento inizia una guerra fatta di sole difese (senza che vi siano stati attacchi, come è accaduto alla prima pagina di questa discussione).

    Le aspettative di entrambi possono essere lecite, ma se abbiamo preso un accordo (quello di avere figli è un cardine del matrimonio), ma tu non mi permetti di essere nelle condizioni di rispettarlo (dato che mi trovo i tuoi parenti perennemente addosso e non mi sento libera di vivere tranquilla, figuriamoci di procreare) non ti devi stupire poi così tanto se divento scettica e non riesco a rispettare quanto deciso in precedenza, quando magari ancora questa situazione di invasione e prepotenza non era così evidente o pesante.

    La questione delle "condizioni per rispettarlo" è valida se considerata in termini grossomodo oggettivabili. Si fa così, perché le condizioni sfavorevoli soggettive possono essere sempre dimostrate. Per esempio ci si può rifiutare di fare un figlio perché la casa non è abbastanza grande, o perché i parenti sono troppo presenti. Però per me i parenti possono essere impiccioni anche se si fanno sentire 2 volte al mese e la casa troppo piccola anche se ha 4 stanze.
    Ovviamente come motivazione vale anche l'aver cambiato idea, poiché è una mossa legittima. Una volta eventualmente epurata la cosa va però dichiarata.
    Non dimentichiamo che il matrimonio è un contratto con validità legale.

    La vita non è un mutuo....

    Un mutuo può però condizionare (tutta) la vita.

    Paradossalmente certe scelte tipo quella di fare un figlio, è meglio farle quando si hanno ancora un po' di fette di prosciutto sugli occhi riguardo al partner e alla relazione...perché quando esse cadono e si diventa molto realisti rispetto tutto ciò che ci circonda, si potrebbe desistere all'infinito...

    Soprattutto se si ha la tendenza a cercare la perfezione o altri schemi di pensiero "ansiogeni".

    Detto ciò la tua scelta di non volere attualmente un figlio è sicuramente da rispettare, ma anziché evadere in palestra, forse è il caso di cercare la tua indipendenza e cominciare a preparare il terreno...Ti sei sposata, tuo marito vuole un figlio, non sei indipendente...non è un limbo in cui puoi stare...

    Era il consiglio che ho dato anche io all'inizio della discussione.
    Tutto non si può avere. Il rischio è quello di rimanere a mani vuote.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Lei non ama il marito, è palese. Non vuole figli ma non ha una carriera a cui pensare. Non ha un lavoro. Non si capisce bene il motivo dietro il non voler essere mamma.
    Afferma che la vita è altro. Ma cos'altro? Lei non sta facendo niente per se stessa e al tempo stesso non vuole una famiglia. Insomma, cosa vuole?
    Deve prendere una decisione da persona matura e responsabile anche perché non provvede né economicamente né vuole fare figli in più non sembra essere innamorata del marito tanto che si infatua del palestrato...cosa sta dando alla famiglia? Prende solo?

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