Non mi importa più di niente.

  • È tutta un'ipocrisia, l'unico fine della vita umana è quello di guadagnare soldi e spenderli, le persone ti apprezzano e ti stimano quanto più sei in grado di avere successo, di collezionare titoli e riconoscimenti, di dare in termini materiali.
    Non sto qui a discutere se sia giusto o sbagliato, se sia il caso di cambiare tutto, ma di una cosa sono certo: io sono contro questo modello di società e di vita, lo disprezzo e spero che chi lo persegue ne venga travolto.

    Dici di fregartene di tutto e di tutti, eppure condensi nelle tue riflessioni impietosi giudizi sulla società che ti circonda, sottendendo alla velata ironia una punta di disprezzo.

    Diciamo che in verità te ne frega eccome di questa società-porcile e degli esseri che la costituiscono, e ti infastidisce che il mondo degli umani sia ridotto ad orpelli superflui e materiali, privi di un qualsiasi valore affettivo, in linea con la tua idea di morale o comunque profondo.

    Insomma, tu stai fuggendo dal deserto.

    Ok, benissimo, lo faccio anche io...

    Ma sai qual è la verità?

    Che il vero senso dell esistenza umana non sono i soldi, bensì la morte, ovvero il fatto che la vita abbia un termine.

    Dunque non piangerti addosso, non perdere tempo a giudicare le scelte altrui e pensa a godere di quei pochi giorni che ti restano su questo granello di polvere.....................

    Non esiste ne bene ne male. Solo chi ha un potente e chi un debole istinto animale... Nelle mie arterie scorre la giungla !

  • Ciao,mi trovo nella tua stessa situazione..non trovo senso nel fare le cose..quando qualcuno mi chiede perché non lavoro dopo aver preso la laurea gli dico scherzando ma non troppo che andrò a fare il barbone..anni fa all',inizio pensavo che nel giro di poco le cose sarebbero cambiate e invece eccomi qui allo stesso modo se non peggio...quale sarà il fondo??
    Non voglio vedere nessuno,in casa non parlo neanche più..mi dispiace per chi mi vuole bene ma io non sento niente...spesso piango da solo e mi faccio pena..mi immagino in futuro in cui io stia bene ma subito mi rendo conto che così non sarà... vorrei rintanarmi nell'angolo più nascosto di casa...e scomparire per un po'...

  • Non vi chiudete, non fate questo errore e ve lo dice chi si è chiuso per problemi di salute che hanno portato a confusione mentale e a perdere tutto. Nelle amicizie e nel lavoro vi possono essere persone che remano contro, anche involontariamente ma solo per incompatibilità. Ma non vi chiudete, spesso chi si chiude si sente offeso, deluso, o teme di deludere e offendere,ed invidio chi si fa scivolare tutto e di fronte a qualsiasi cosa risponde con un e beh? Quindi? Cioè? Tutto ok, e ci sono molti fortunati che appunto nulla li tocca, nulla li smuove. Beati loro. Non chiudetevi. Interessante il blog.

    Se vi è un problema, in quanto tale, ha una soluzione, altrimenti è un dato di fatto con cui convivere.

  • Vorrei ringraziarti, Mercuriana, per aver condiviso il titolo di un film assolutamente prezioso, Le mele di Adamo è sicuramente un film terapeutico.

    Ed è vero che le cose possono aggiustarsi inaspettatamente proprio quando ne avevano più bisogno.

    Ho un amico che è fenomenale perchè a lui succede esattamente questo.

    Non pianifica mai nulla, si concentra esclusivamente su quello che vuole in quel momento, anche quando le cose sembrano andargli malissimo.

    L'ho visto partire per un viaggio dopo aver perso lavoro e casa.

    Tornato dal viaggio non aveva la casa e all'ultimo momento una sua amica che gli aveva offerto asilo per un periodo si era tirata indietro.

    Poco tempo dopo ero con lui a farmi l'idromassaggio in giardino nella sua nuova casa.

    Dopo gli è arrivato anche il lavoro, part time come lo voleva lui, che in seguito è diventato fisso.

    Credo che se la si riesce a prendere nel modo giusto la vita semplicemente intervenga e provveda ai nostri bisogni, questo dice anche il film; molto dipende da noi.

    La vita ce lo dimostra; il tempo è poco e non c'è tempo per preoccuparci e per deprimerci, bisogna semplicemente buttarsi senza preoccuparci o commiserarci, buttarci nel mondo e agire, il mio amico dimostra che è possibile, che è reale, non è solo un film, il nostro atteggiamento è determinante perchè è attraverso quello che gettiamo le basi per le situazioni che ci accadranno poi.

    Grazie ancora per il titolo, Mercuriana, gran film.


    Ciao

  • Risponderò ad ogni tua domanda, sarò molto schietto.

    1 - Adam mi è stato fin da subito sulle palle, non tanto per le sue simpatie politiche, quanto per quell'aria un po' forzata da duro; subito però si capisce che è una persona lucida, forse un po' meschina, ma che in alcuni punti del film dimostra di avere, nei meandri reconditi della sua coscienza, anche dei valore. Tutto sommato si fa apprezzare.
    Il prete Ivan... inizialmente non sapevo cosa pensare di lui, rischiava fin da subito di apparire troppo stucchevole con le sue lezioncine sul "porgi l'altra guancia"; quando successivamente si scopre il suo passato, le violenze subite, la vita della sorella, della sua famiglia, della moglie suicida e del figlio disabile, la malattia, ho iniziato ad apprezzare la sua tenacia, con la quale tuttavia rifiuta di accettare la realtà, convincendosi che quelle siano tutte prove mandate Dio, realtà che poi gli viene sbattuta in faccia e di fronte alla quale non può che rassegnarsi.

    2 - Il finale, bene... il finale non me lo aspettavo e se devo dirla tutta mi è apparso inverosimile: come cavolo ha fatto Ivan a sopravvivere alla sparatoria?? E come ha potuto un evento del genere addirittura guarirlo dalla malattia?? Se non si considera l'intervento divino, è difficile da accettare. E per concludere, Adam, il cattivone, che diventa la pecorella buona del gregge e decide di seguire Ivan e aiutarlo, è plausibile avvenga dopo un'esperienza del genere? Sicuramente per i tempi narrativi limitati del film lo è, ma nella vita reale, non saprei; poi sulle note di "How Deep is Your Love", forse è stato fin troppo sdolcinato per me, ma ci sta.

    3 - Ad ogni modo, il film mi è piaciuto: spietato, mai ipocrita e ben calato nel contesto religioso-spirituale (tema che mi sta particolarmente a cuore, nella mia continua ricerca della verità).
    Se c'è un insegnamento che questo film può lanciare, a mio avviso, è il seguente: quando accetti la realtà, il tuo passato e il dolore che hai vissuto e la smetti di opporti, le cose dentro di te possono volgere al meglio; come il "piombo bruciante" che estirpa via il cancro da Ivan, guarendolo.
    Se la si vede dal punto di vista di Adam, l'intera vicenda può assumere anche un altro significato; lui ha il compito di preparare una torta di mele per gli ospiti e deve quindi occuparsi anche dell'albero che da le mele; tuttavia, sembra che ogni calamità abbia deciso di abbattersi sull'albero in questione; alla fine, come se non bastasse, durante un temporale un fulmine colpisce e incendia l'albero, distruggendolo completamente; tuttavia Adam riesce a recuperare qualche mela da terra, un po' ammaccata, ma con quel poco ci prepara comunque un'ottima torta di mele che condivide con Ivan. Bene, questa non può che essere un'altra significativa metafora della vita...(ogni riferimento a come si sente il sottoscritto è puramente casuale).
    Questo film mi ha suscitato sia sensazioni positive che amarezza...

    E manco a farlo a posta, un paio di giorni fa lo hanno trasmesso in Tv in prima serata.

    Ora sono molto curioso di conoscere il tuo punto di vista.

  • Ringrazio vivamente chi ha consigliato questo film. E' bellissimo.


    Il finale è inverosimile, ma lo è tutto il film, se ci pensi. Anche la parte dove le calamità distruggono l'albero è abbastanza forzata. Ma per me tutto segue una sua logica, la storia di Ivan e di Adam è la stessa. Entrambi hanno a che fare con eventi che disturbano il loro percorso: Ivan una vita fatta di sfortune e traumi..Adam una serie di eventi che rendono improbabile la riuscita del suo obiettivo. Entrambi hanno, dunque, a che fare con un "qualcosa" che li mette a dura prova.

  • Dolciotto, forse è meglio se apri una tua discussione in cui spieghi quale sia la tua situazione e cosa ti ci ha condotto. Se intervieni dicendo così poco nessuno ti puo aiutare in alcun modo. Mi ricordo di alcuni tuoi interventi simili a questo, ma in nessuno spiegavi la tua situazione.

  • E non si tratta della fede "in Dio", ma della fede nell'ottimismo, nel saper accettare le persone con tutti i loro difetti, nel saper aiutare gli altri senza condannarli o giudicarli eccessivamente.

    E cos'è Dio se non tutto il creato, comprese le persone con tutti i loro difetti, cos'è Dio se non l'assoluta comunione col tutto, andando oltre i pregiudizi? :)

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