perché si associa l'università al lavoro?

  • Se ne avessi il potere... un buon 70% dei corsi oggi esistenti sarebbe brutalmente "terminato" domattina... ai professori interessati lascerei 12 ore per raccogliere le loro cianfrusaglie in scatole di cartone e 6 mesi per cercarsi un LAVORO VERO (ammesso ne siano capaci)... qualunque manifestazione di protesta sarebbe vietata e repressa con metodi non convenzionali, se necessario...

    Il sistema universitario è ormai diventato un parassita che ciuccia denaro alla collettività e che illude milioni di giovani (o offre loro, soprattutto alle donne, l'abili perfetto per la nullafacenza) e per questa semplice ragione andrebbe estirpato in modo violento e radicale...

    La montagna di denaro risparmiato potrebbe essere veicolata per rendere competitive quelle poche facoltà UTILI alla società... a queste facoltà, rigorosamente a numero chiuso, senza possibilità di alternative private a pagamento, si accederebbe in base al solo CV dall'ultimo anno di asilo sino alla fine delle superiori (graduatoria stilata aritmeticamente basata su parametri oggettivi)... nessun test d'ammissione (così facciamo chiudere pure il business dei corsi di preparazione)

    Sarebbe la prima riforma verso il paese che sogno...

    Non puoi perdere quello che non metti nel piatto, ma non puoi neanche vincere.

  • Si iscrivono a certe facoltà perché pensano che grazie a quella laurea troveranno lavoro, l'università ci guadagna, e quindi le lasciano aperte...
    A 19 anni si devono avere le idee chiarissime, se qualcuno le ha confuse e spreca anni per prendere una laurea ridicola è grave ed è peggio per lui. Avrà più occasioni chi è stato più furbo imparando un mestiere o prendendo un pezzo di carta utile.

    Sì Vabbè ...a 19 anni le idee chiarisisme..quando le migliori menti della storia manco a 25 anni sapevano cosa avrebbero fato nella vita
    avanti il prossimo grazie

  • Citazione

    a 19 anni le idee chiarisisme..quando le migliori menti della storia manco a 25 anni sapevano cosa avrebbero fato nella vita

    A 25 anni le migliori menti della storia molto spesso giacevano già sotto terra. In altri tempi.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Vigo

    Semmai, dovresti dire, che la vita oggi si è allungata tantissimo e vivendo mediamente fino a 80 e passa anni la gente preferisce prendersela comoda e trovi gente che a 35 anni sta ancora all'università, non certo per il desiderio di apprendere.

  • Sì Vabbè ...a 19 anni le idee chiarisisme..quando le migliori menti della storia manco a 25 anni sapevano cosa avrebbero fato nella vita
    avanti il prossimo grazie

    Ne dubito seriamente. Se a 19 anni uno non sa cosa fare della propria vita, allora per me è un idiota completo. Non deve avere in mente un piano trentennale, ma dopo tanti anni di scuola deve sapere se vuole continuare a studiare oppure no e che ramo intraprendere. La scuola serve a questo. Passare da un facoltà all'altra, totalmente slegate tra loro, e trascorrere metà della propria carriera universitaria da fuoricorso (per prigrizia) è intollerabile, altro che "Poverino, ha solo 19 anni e le idee confuse".
    Ho conosciuto gente che è passata da Fisica ad Architettura, da Ingegneria Elettronica sempre ad Architettura e da Ingegneria Aerospaziale a Scienze Politiche. Alcuni, dopo sei anni, sono ancora lontani dal conseguire la triennale e i genitori ancora li finanziano. Avranno le idee confuse pure loro?
    Avanti il prossimo, grazie.

  • Se nelle università esistono facoltà che NON hanno mercato nel mondo del lavoro, perché si continua ad associare il percorso universitario al lavoro?
    Mi chiedo, se esistono facoltà e persone che le seguono..che non danno futuro in ambito lavorativo, significa che l'università NON nasce per dare lavoro ma può nascere anche semplicemente per interesse culturale personale e allora perché le università nel tempo si sono "svalutate" in modo tale..da diventare degli edifici dove si sfornano futuri lavoratori? Non erano nate come luoghi dove si riunivano gli intellettuali a discutere di diritto e filosofia?
    Dov'è finito il vero obbiettivo dello studiare certe cose?
    Perché se vengono considerate inutili ..alcune facoltà sono comunque proposte?
    Non sarebbe meglio dividere le università in 2, da una parte le sforna lavoratori e dall'altra quelle per chi vuole coltivare la propria cultura? Almeno renderebbero meno confusa la scelta universitaria dei giovani e soprattutto la smetteremmo di prendere in giro persone che pensano di iscriversi solo per avere un lavoro dopo.

    Ciao,
    guarda io credo invece sia giusto che l'offerta universitaria sia pensata indipendentemente dal lavoro, perché non sappiamo in anticipo con assoluta certezza dove ci porterà una certa facoltà o cosa ci faremo.

    E' chiaro che volendo avere un'ottica pragmatica, ci sono facoltà più spendibili di altre, ma basta un minimo di informazione per capirlo. Secondo me ognuno deve scegliere in base alle proprie possibilità e inclinazioni. C'è chi non trarrà alcun vantaggio dal laurearsi, chi invece saprà sfruttare le conoscenze o competenze acquisite per avere un buon lavoro. Non siamo tutti uguali e la formazione è un seme da cui può germogliare qualunque cosa.

    Io sono un tipo pratico e l'incertezza non fa per me; ho scelto di studiare ingegneria per avere più chance di trovare lavoro. Così è andata. Ma amici che si sono iscritti con me non hanno mai terminato gli studi; se avessero preso una facoltà umanistica sarebbe stato meglio per loro.

    Un altro amico ha studiato scienze della comunicazione; tutti pensavano che fosse una facoltà inutile, invece oggi ha fatto una carriera di tutto rispetto e guadagna più lui di me che sono ingegnere.

    Chi può dire cosa diventeremo? Siamo così sicuri che basti iscriversi alla facoltà "giusta" per avere un buon lavoro? Io dico di no. Non siamo tutti uguali, per fortuna.

  • Se nelle università esistono facoltà che NON hanno mercato nel mondo del lavoro, perché si continua ad associare il percorso universitario al lavoro?

    Perché il lavoro richiede universitari e gli universitari hanno bisogno di lavorare. In più l'università un tempo (40 anni fa) era fonte certa di una posizione lavorativa, per cui è rimasto il retaggio.

    Mi chiedo, se esistono facoltà e persone che le seguono..che non danno futuro in ambito lavorativo, significa che l'università NON nasce per dare lavoro ma può nascere anche semplicemente per interesse culturale personale e allora perché le università nel tempo si sono "svalutate" in modo tale..da diventare degli edifici dove si sfornano futuri lavoratori?

    Il modo in cui l'università ti prepara al lavoro prescinde dal tipo di facoltà (o quantomeno dovrebbe).
    Fare l'università significa prendere degli impegni, avere degli obbiettivi, portare dei risultati, sbrigare della burocrazia, imparare a fare cose che non si conoscono, etc.
    Sono tutte qualità indispensabili nel mondo del lavoro.

    Non erano nate come luoghi dove si riunivano gli intellettuali a discutere di diritto e filosofia?
    Dov'è finito il vero obbiettivo dello studiare certe cose?

    L'università "antica" di cui parli tu era in vigore quando il lavoro lo facevano solo contadini, minatori, muratori et similia. A quel periodo gli intellettuali erano i padroni dei terreni e dei titoli nobiliari e non avendo un mazzo da fare: passavano le giornate ad acculturarsi.


    Oggi il mondo del lavoro è quanto più di quelli che una volta sarebbero stati intellettuali. Per lavorare nel terziario (settore sempre in espansione irrazionale) ci vuole creatività, cultura, etc. Le terre non sono più dei nobili: sono dello stato. Gli intellettuali di oggi che possono ancora permettersi di non lavorare sono i radical chic di estrema sinistra (e talvolta centrodestra) che ricoprono falsi incarichi statali.

    In altri paesi Europei le università sono gratuite o quasi.
    Già questo ci fa capire che qualcosa da noi non funziona

    Costano meno o quantomeno sono accessibili a tutti.
    In Italia non sarà mai così, perché siamo un popolo classista e corrotto. L'università italiana è uno dei focolai più grandi di corruzione nazionale. Siamo classisti al punto di pensare che i ricchi debbano stare coi ricchi e debbano tirare una riga col gesso oltre la quale i poveri non possano e non debbano andare. Il tutto atto a mantenere lo status di chi può vantare status ..in barba alla meritocrazia.

    E' anche per questo che non cresciamo e non ci miglioriamo: siamo bloccati dalla corruzione, che poi è l'unica vera eredità dei sessantottini.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Il bello è che l'Università Italiana è tra le più toste.
    Ma non riusciamo a classificarci nemmeno tra le prime 100 al mondo...
    Già dal liceo facciamo matematica avanzata, benché se ne dica in altri paesi non funziona così...
    nonostante questo..va tutto a rotoli...

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Vorrei iniziare l'università, ma ho bisogno di consigli 18

      • Snow
    2. Risposte
      18
      Visualizzazioni
      1.1k
      18
    3. Stregatta@

    1. L'ultima a laurearsi nel mio giro di amicizie/conoscenze 8

      • Riccioli e Teina
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      339
      8
    3. Gigione

    1. Avete mai vissuto episodi gravi di bullismo? 68

      • Lu_Ca
    2. Risposte
      68
      Visualizzazioni
      6.3k
      68
    3. Lu_Ca

    1. Blocco accademico e fuoricorso: come uscire dall'empasse? 29

      • QMD
    2. Risposte
      29
      Visualizzazioni
      1.9k
      29
    3. mayra

    1. Vale la pena a 35 anni prendere una laurea? 28

      • BadMind
    2. Risposte
      28
      Visualizzazioni
      3.9k
      28
    3. Frank_77

    1. Dubbi, indecisione e consigli su Università e lavoro 238

      • Diana1492
    2. Risposte
      238
      Visualizzazioni
      13k
      238
    3. Diana1492