Ciao a tutti,
sono nuova nel forum e sono capitata qui per caso perchè sto passando un periodo un po' particolare, lavorativamente parlando.
Ve la faccio breve: da 3 anni e mezzo lavoravo in un'azienda abbastanza grossa, agli acquisti. Era un'azienda abbastanza difficile sia a livello di personale (guerre tra gli uffici, scaricabarili, bisognava trovare sempre il colpevole per mortificarlo, ingiustizie lavorative) che a livello di gestione: regole molto ferree per gli orari di entrata/uscita (ogni minuto di timbratura in ritardo scalavano 30 minuti di ferie), era vietato mangiare in ufficio ma non ci davano i ticket quindi ogni giorno dovevo mangiare cose fredde in macchina nel parcheggio di un supermercato. L'ufficio dove lavoravo era costantemente sotto stress per il carico di lavoro e per la costante pressione del titolare che pretendeva tantissimo. Non ne potevo più, era un posto che mi opprimeva e, prima di me, ha oppresso un sacco di altre impiegate che si sono licenziate senza pensarci due volte (prima che arrivassi io, se ne erano licenziate 4 in un anno). Tra alti e bassi, tra pianti e crisi, sono andata avanti, sognando di cambiare posto.
Finchè a fine aprile faccio un colloquio in un'altra azienda, molto più piccola (3 persone) che a pelle mi aveva fatto una bella impressione. Certo, il rischio era grosso ma tra qualche notte insonne per i dubbi e i consigli chiesti ad amici e famigliari, ho deciso di cambiare. La voglia di andarmene era veramente tanta. Bene, peccato che sono 2 settimane che lavoro in questo nuovo posto e già non ne posso più. Lavorano senza alcun criterio, mi buttano addosso roba da fare in continuazione e in parallelo, mi danno da gestire una marea di cose che, ovviamente, non sono in grado di gestire in piena autonomia, non hanno nessun tipo di organizzazione del lavoro e pretendono che io chiuda le loro richieste in tempi ristrettissimi. Sono dei pazzi. Non parliamo della formazione: inesistente. Mentre mi danno le cose da fare, da una scrivania all'altra mi danno 4 informazioni e mi piantano lì continuando a sollecitare le cose e a ricordami che devo fare questo, questo, questo, che entro domani devo aver finito quest'altro.
Io che venivo da una realtà super impostata, super organizzata, con procedure fiscali, mi ritrovo davvero spaesata in questo marasma di informazioni, di nomi, di cose da fare. Ho la mente in palla e in panico, tanto che la mattina ho sempre un'ansia perenne e ho una paura f∙∙∙∙∙a di andare in ufficio. Non riesco ad affrontare la situazione e ho paura a parlare.
Adesso mi sento una completa imbecille perchè ho lasciato un posto dove ero brava nelle mie mansioni, dove ormai ero diventata abile (ma dove non ne potevo più) perchè pensavo di migliorare la mia vita lavorativa, pensavo di poter stare più tranquilla e avere ritmi di lavoro più umani e, invece, mi ritrovo di nuovo, dopo aver iniziato da poco, ad avere panico, ansia e a vedere tutto nero. Come se non avessi una scappatoia. Mi chiedo se sono io che non riesco ad adattarmi ad un posto di lavoro (fino ad oggi, ho 31 anni, ho lavorato in 5 aziende diverse, questa è la sesta) o cosa? Sono io che ho problemi e che ho qualcosa che non va? So che tutti i posti di lavoro hanno dei difetti, ma a me sembra di trovare quelli che hanno GROSSI difetti. E adesso non so come fare...mi sembra una storia infinita. Sono triste
Ho cambiato lavoro e non va ancora bene.
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Purtroppo lavorare non è un granché. Se non appartieni a quella minoranza di persone a cui piace lavorare, è inutile cambiare azienda sperando in chissà cosa, a meno che la situazione non sia veramente invivibile.
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Really 84
capisco la tua tristezza. Cambiare lavoro non è cosa da poco, bisogna essere coraggiosi . Hai lasciato una società di grandi dimensioni, per andare in una piccolissima, che potrebbe licenziarti senza problemi. La grande azienda da' più sicurezza, la piccola dovrebbe darti più soddisfazioni. ma non é così. Non ti resta che adattari e nel frattempo cercare un'altra soluzione.
Buona fortuna -
Ciao a tutti,
sono nuova nel forum e sono capitata qui per caso perchè sto passando un periodo un po' particolare, lavorativamente parlando.
Ve la faccio breve: da 3 anni e mezzo lavoravo in un'azienda abbastanza grossa, agli acquisti. Era un'azienda abbastanza difficile sia a livello di personale (guerre tra gli uffici, scaricabarili, bisognava trovare sempre il colpevole per mortificarlo, ingiustizie lavorative) che a livello di gestione: regole molto ferree per gli orari di entrata/uscita (ogni minuto di timbratura in ritardo scalavano 30 minuti di ferie), era vietato mangiare in ufficio ma non ci davano i ticket quindi ogni giorno dovevo mangiare cose fredde in macchina nel parcheggio di un supermercato. L'ufficio dove lavoravo era costantemente sotto stress per il carico di lavoro e per la costante pressione del titolare che pretendeva tantissimo. Non ne potevo più, era un posto che mi opprimeva e, prima di me, ha oppresso un sacco di altre impiegate che si sono licenziate senza pensarci due volte (prima che arrivassi io, se ne erano licenziate 4 in un anno). Tra alti e bassi, tra pianti e crisi, sono andata avanti, sognando di cambiare posto.
Finchè a fine aprile faccio un colloquio in un'altra azienda, molto più piccola (3 persone) che a pelle mi aveva fatto una bella impressione. Certo, il rischio era grosso ma tra qualche notte insonne per i dubbi e i consigli chiesti ad amici e famigliari, ho deciso di cambiare. La voglia di andarmene era veramente tanta. Bene, peccato che sono 2 settimane che lavoro in questo nuovo posto e già non ne posso più. Lavorano senza alcun criterio, mi buttano addosso roba da fare in continuazione e in parallelo, mi danno da gestire una marea di cose che, ovviamente, non sono in grado di gestire in piena autonomia, non hanno nessun tipo di organizzazione del lavoro e pretendono che io chiuda le loro richieste in tempi ristrettissimi. Sono dei pazzi. Non parliamo della formazione: inesistente. Mentre mi danno le cose da fare, da una scrivania all'altra mi danno 4 informazioni e mi piantano lì continuando a sollecitare le cose e a ricordami che devo fare questo, questo, questo, che entro domani devo aver finito quest'altro.
Io che venivo da una realtà super impostata, super organizzata, con procedure fiscali, mi ritrovo davvero spaesata in questo marasma di informazioni, di nomi, di cose da fare. Ho la mente in palla e in panico, tanto che la mattina ho sempre un'ansia perenne e ho una paura f∙∙∙∙∙a di andare in ufficio. Non riesco ad affrontare la situazione e ho paura a parlare.
Adesso mi sento una completa imbecille perchè ho lasciato un posto dove ero brava nelle mie mansioni, dove ormai ero diventata abile (ma dove non ne potevo più) perchè pensavo di migliorare la mia vita lavorativa, pensavo di poter stare più tranquilla e avere ritmi di lavoro più umani e, invece, mi ritrovo di nuovo, dopo aver iniziato da poco, ad avere panico, ansia e a vedere tutto nero. Come se non avessi una scappatoia. Mi chiedo se sono io che non riesco ad adattarmi ad un posto di lavoro (fino ad oggi, ho 31 anni, ho lavorato in 5 aziende diverse, questa è la sesta) o cosa? Sono io che ho problemi e che ho qualcosa che non va? So che tutti i posti di lavoro hanno dei difetti, ma a me sembra di trovare quelli che hanno GROSSI difetti. E adesso non so come fare...mi sembra una storia infinita. Sono tristeMi dispiace per te ma tu hai fatto subito un grosso errore, quello di mettere attenzione sulle cose che non vanno, cerca di non vederle perchè quando ci metti attenzione ti portano inevitabilmente stress.
Tu cerca di fare il tuo serenamente e per trovare la serenità segui questa indicazione. Quando ti ordinano del lavoro devi essere tu a farlo e non gli altri a fartelo fare. Se capisci questa differenza capisci che sei tu a fare il lavoro richiesto e non puoi prendertela contro te stessa: capisci? e così mantieni la serenità.
Io l'avevo detto che non è importante cambiare lavoro, ma cambiare modo di vedere il lavoro.
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