Citazionema ho sempre quella sensazione
non ho visto il film
quale sensazione?
Citazionema ho sempre quella sensazione
non ho visto il film
quale sensazione?
il film non mi ha fatto impazzire perché parla di droga(mondo a me sconosciuto) ma è un cult anni 90e ieir si celebravano i 20 anni dall'uscita e presa dalla curiosità l'ho viso.
mi ha colpito molto queste citazioni
inizio - come son stata fino ad ora
"Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del c∙∙∙o; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del c∙∙∙o; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?" (nel mio caso: fare nulla e continuare a piangere?)
metà film credo - come mi sento sempre
“Eccomi là. Circondato dalla mia famiglia e dai cosiddetti amici. Non mi ero mai sentito così solo. Mai in tutta la vita.”
finale
"Allora perché l'ho fatto? Potrei dare un milione di risposte tutte false. La verità è che sono cattivo, ma questo cambierà, io cambierò, è l'ultima volta che faccio cose come questa, metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto, scelgo la vita. Già adesso non vedo l'ora, diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del c∙∙∙o, la lavatrice, la macchina, il cd e l'apriscatole elettrico, buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d'ufficio, bravo a golf, l'auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai."
mi sento così. nonostante io abbia finalmente scelto di adeguarmi, sto comunque male dentro.
Citazionenonostante io abbia finalmente scelto di adeguarmi, sto comunque male dentro
Beh, non penso che adeguarsi sia una gran soluzione!
La cosa migliore è adeguarsi solo alle nostre leggi interiori...non a cose esterne...
Mi sta più simpatico che non sceglie la vita, di chi sceglie una vita come quella che hai descritto nell'ultimo messaggio
...tuttavia, se alla "vita" che ci viene proposta (tipo quella del film) non sappiamo trovare buone alternative...allora è conveniente adeguarsi a quella vita. Quando mi adeguo non sto male...però quando penso che mi adeguo mi faccio schifo Se fossimo capaci di non essere autoconsapevoli staremmo molto meno male!
purtroppo le mie leggi interiori non ho ancora capito quali sono.
però effettivamente io la vita la vedo così: un susseguirsi di cose che alla fine mi danno solo felicità apparente. ma siccome non posso avere ciò che voglio, inevitabilmente mi devo adeguare, ho il terrore di tornare a non fare nulla come prima,perché rischio di arrivare a 30, 40 anni e li si che son c∙∙∙i (leggi le storie di altri utenti). già mi è difficile fare qualcosa ora, se non vivo resto ferma per altri anni.
credo di essere abbastanza "intelligente"(credo che chi si rende conto di ciò in un modo e nell'alto sia speciale) per fare qualcosa di buono nella vita.
ma nonostante ciò mi sento male. rassegnata.
Non è questione di "situazione personale" . E' la vita in società che è così. E' una questione sociale che riguarda tutti a prescindere da quanto possano essere arrivati in alto nella società o aver trovato una buona sistemazione o chissà cos'altro.
Devi uscire da questa realtà sociale per avere nuove speranze e riprendere una ventata d'aria fresca e ricordarti cosa significhi essere vivi. E poi se non condividi niente con nessuno.. intendo.. se non hai nessuno con cui hai veramente un intesa e con cui vivi pienamente uscendo dai soliti circoli , è normale che ti senti estraniata.
Io a volte mi chiedo quando è stata l'ultima volta che ho fatto qualcosa realmente per me e non indotto dalla società. E' difficilissimo anche solo riuscire a guardarsi dentro e capire quali sono i nostri reali desideri.. perchè i desideri che noi diciamo a noi stessi di avere in realtà sono al 99% cose che non vogliamo veramente ma che si sono "rese necessarie" ( o comunque noi ci siamo convinti che siano necessari) man mano, nel vivere in società. Ma i -veri-desideri sono sempre molto nascosti, sepolti da una montagna di cose.. e quasi sempre dimenticati. L'apatia e il senso di derealizzazione che provi sono dovuti al fatto che noi tutti abbiamo, ad un certo punto, smesso di vivere davvero e ci siamo persi perchè siamo stati travolti da tutte le false-questioni che il vivere in società ci ha sottoposto.
Abbiamo cominciato a non-vivere perchè abbiamo inconsciamente abbandonato i nostri veri sogni. Abbiamo inconsciamente concluso che fosse impossibile realizzarli, nel rigido e disincantato contesto sociale che ci stava intorno: Dominato com'era da andamenti logici ciclici e prevedibili e dove non c'era spazio per la speranza o per qualcosa che potesse stupirci. Ma... . in realtà le magie più stupefacenti e ad effetto sono quelle che capitano proprio quando nessuno le credeva possibili.
halaster quello che dici è giusto. in realtà non mi sento così male in società(anche se ora come dici tu ne sono comunque fuori), e che mi mancano quelle cose che in società mi rendono "tranquilla"(e son cose futili ma che magari nella mia realtà pesano parecchio). se adesso soffro poco di ansia ora mi sento giù, ma davvero tanto, anche se dall'esterno non sembra.
Molto belle le tue parole Halaster, grazie...
mi suggeriscono un'attitudine di calma presenza...
Non è questione di "situazione personale" . E' la vita in società che è così. E' una questione sociale che riguarda tutti a prescindere da quanto possano essere arrivati in alto nella società o aver trovato una buona sistemazione o chissà cos'altro.
Devi uscire da questa realtà sociale per avere nuove speranze e riprendere una ventata d'aria fresca e ricordarti cosa significhi essere vivi. E poi se non condividi niente con nessuno.. intendo.. se non hai nessuno con cui hai veramente un intesa e con cui vivi pienamente uscendo dai soliti circoli , è normale che ti senti estraniata.
Io a volte mi chiedo quando è stata l'ultima volta che ho fatto qualcosa realmente per me e non indotto dalla società. E' difficilissimo anche solo riuscire a guardarsi dentro e capire quali sono i nostri reali desideri.. perchè i desideri che noi diciamo a noi stessi di avere in realtà sono al 99% cose che non vogliamo veramente ma che si sono "rese necessarie" ( o comunque noi ci siamo convinti che siano necessari) man mano, nel vivere in società. Ma i -veri-desideri sono sempre molto nascosti, sepolti da una montagna di cose.. e quasi sempre dimenticati. L'apatia e il senso di derealizzazione che provi sono dovuti al fatto che noi tutti abbiamo, ad un certo punto, smesso di vivere davvero e ci siamo persi perchè siamo stati travolti da tutte le false-questioni che il vivere in società ci ha sottoposto.
Abbiamo cominciato a non-vivere perchè abbiamo inconsciamente abbandonato i nostri veri sogni. Abbiamo inconsciamente concluso che fosse impossibile realizzarli, nel rigido e disincantato contesto sociale che ci stava intorno: Dominato com'era da andamenti logici ciclici e prevedibili e dove non c'era spazio per la speranza o per qualcosa che potesse stupirci. Ma... . in realtà le magie più stupefacenti e ad effetto sono quelle che capitano proprio quando nessuno le credeva possibili.
Halaster
Ti racconto una storiella. C'èra un signore che decide di seguire una persona speciale, ma siccome gli era morto il padre, si rivolge alla persona speciale e gli dice " Ho deciso di seguirti e di vivere come te, ma prima permettimi di seppellire mio padre" ma dalla persona speciale ricevette questa risposta "Lascia ai morti seppellire i loro morti"
Con la mia risposta precedente in questo thread, io vi ho dato il modo di trovare la vita e lasciare la morte ma l'avete rifiutata, forse pensate che ci siano altre vie?
PS Halaster, ti consiglio di sostituire la parola "Inconsciamente" con "Istintivamente" perchè l'inconscio non c'entra niente quindi non offenderlo.
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