Le cose che incidono "negativamente" nella nostra Vita

  • Ciao,
    Io e Ivan abbiamo letto la tua risposta, e Ivan ha detto questo mi fa "volare", anch'io sono stata presa dalla tua risposta
    perché al contrario di quello che dicono tutti "non pensarci" tu dici "lasciati andare" e puoi "arrenderti" senza sentirti in colpa...
    proverò a fare come dici tu e ti ringrazio tantissimo per il tuo suggerimento...

    Ciao e grazie!

  • La malattia mi ha inciso già a 15 anni.quindi imbottito di farmaci e non frequentando scuola nè altro .

    poi c'è stato il periodo di guarigione dai sintomi piu invalidanti ed ho riiniziato a vivere .

    li hanno inciso le esperienze sentimentali, il vedere un pò il mondo.e infine sentimento negativo che nonostante i molti sforzi tutto quel mondo di serietà e senso e molto distante e disturbato dal mio. e ho creato ancora più casino e disturbo nel mio cervello , per via di una delusione amorosa ,incappando in un pensiero sbagliato ovvero mi sono visto in uno specchio e ho visto quello che ero. mi sono disgustato .ho pianto. sono stato molto male. mi sembrava di essere l essere più indesiderabile al mondo .da li ho cercato di cambiare molte cose di me, ho tolto anche gli antipsicotici e molti altri farmaci. volevo la lucidità e l'ho avuta .sono arrivato a capire che ho fatto un bel girotondo per poi ritornare a me stesso con più kaos di prima.

    l'ultima cosa che sta danneggiando la mia vita e una dipendenza da alcol e farmaci. mi sta facendo strisciare . e sono molto arrabbiato con me stesso.sto agendo in tutte le maniere per togliermi questa gabbia di dosso.

    un altro fattore e la solitudine, questa mi ha distrutto e penso che abbia alimentato anche la voglia di alcolici.malinconia e nostalgia hanno fatto il resto.l'odio anche.ho provato molto odio, molta invidia, e molto senso di ingiustizia .che non erano tali comunque , a mio giudizio, da prevedere tanto malessere .quindi sono io la causa e la porta che fa entrare malessere e problemi .

    sono arrabbiato con me stesso , perché penso sempre di potercela fare.in ogni cosa.ma e come se per me la cosa sia irrilevante ora.cìoè il pezzo mancante che si chiama emozioni e sentimenti , o comunque vita. tale mancanza a me produce un senso di irrilevanza. dopo 3 anni che deambulo quasi sempre da solo.mi sono chiuso molto.cerco di ritrovare me stesso per capire quanto sono cambiato in tre anni.molto.ma non mi sembra di aver rinunciato alla vita e alla felicità.ho uno specchio nero.e li sono .ma ho speranza.

    Scusate se ho divagato. :-W

  • l'ultima cosa che sta danneggiando la mia vita e una dipendenza da alcol e farmaci. mi sta facendo strisciare . e sono molto arrabbiato con me stesso.sto agendo in tutte le maniere per togliermi questa gabbia di dosso.

    E' difficile dare un consiglio senza dare una parvenza di superiorità, dovrebbe essere sufficiente capire che questo meccanismo è presente in tutti noi, in maniera più o meno accentuata, più o meno evidente e con diverse espressioni. In breve ognuno ha le sue dipendenze e paure più o meno evidenti e/o invalidanti. Ed anche io non ne sono immune.
    Per questo mi sento di darti qualche consiglio precisando che vorrei trasmetterle con tutta l'umiltà possibile e spero che tu le possa vedere in questo modo anche se non me la cavo molto con la scrittura.

    Come forse già saprai, arrabbiarsi con se stessi non può far altro che peggiorare facendoti entrare in un vortice che si autoalimenta. Più ti arrabbi con te stesso più hai bisogno di soddisfare la tua dipendenza e più soddisfi la tua dipendenza e più ti senti in colpa, più ti senti in colpa e più ti arrabbi con te stesso.
    Sotto a tutto questo meccanismo c'è la paura o tante paure.
    Come tutti i sentimenti non andrebbero mai repressi o combattuti. L'energia che scaturisce dalla rabbia è potentissima, e non sapendo dove sfogarla perchè intelligentemente sai che dipende solo da te, la sfoghi su te stesso. Invece bisognerebbe immaginare di accumulare questa energia per darti lo slancio ed uscire dal vortice.

    Questo in teoria. In pratica per redirezionare questa rabbia in modo costruttivo occorre l'aiuto della compassione. Più comprendi le ragioni che ti hanno portato su questa strada più capisci che era quasi inevitabile, che probabilmente non c'era modo di agire diversamente e comunque così sono andate le cose. Con questo occorre fare sempre attenzione a non spostare poi la rabbia verso il prossimo, verso una ingiustizia divina o comunque non proiettarla su niente e nessuno. In questo ti aiuterà la lucidità a mantenere ben saldi questi punti di riferimento.

    Successivamente tutta questa energia che si crea dovrebbe concentrarsi nel difendere quella povera creatura indifesa che è entrata in questo vortice e non riesce ad uscirne.
    Inizialmente potrebbe sembrare come una sorta di sdoppio di personalità, ed in parte forse è anche così, finito tutto, queste due personalità dovrebbero tornare di nuovo unite per sempre come due compagni di viaggio, un guerriero ed un poeta romantico, sentimentale, creativo, fragile e spirituale che condividono tutto nella vita.

    un altro fattore e la solitudine, questa mi ha distrutto e penso che abbia alimentato anche la voglia di alcolici.malinconia e nostalgia hanno fatto il resto.l'odio anche.ho provato molto odio, molta invidia, e molto senso di ingiustizia .che non erano tali comunque , a mio giudizio, da prevedere tanto malessere .quindi sono io la causa e la porta che fa entrare malessere e problemi .

    Tutti in fondo siamo la causa dei nostri malesseri e problemi, anche quando non siamo noi direttamente responsabili di ciò che accade dovremmo sempre tener presente che stiamo vivendo la vita e sarebbe davvero infantile pensare che andrebbe vissuta senza difficoltà, piatta o con solo cose belle. Ma le cose belle si apprezzano solo se abbiamo vissuto le cose brutte. La sofferenza è quasi sempre il catalizzatore per la trasformazione, l'evoluzione ed il cambiamento.
    La solitudine può essere una grande benedizione, tanto che molti la cercano appositamente per diverse ragioni.
    Nel tuo caso, oltre ad evitare il rischio di proiettare il tuo dolore sugli altri, rischieresti anche di sostituire una dipendenza con un'altra, riporre le speranze di poter stare meglio grazie agli altri, caricandoli così di una grande responsabilità che non è obbiettivamente la loro. Ti riempiresti di aspettative che puntualmente verrebbero deluse rischiando di diventare asociale incolpando gli altri di non essere in grado di aiutarti, quando obbiettivamente è una questione tua, è la tua vita, è la tua avventura, è la tua esperienza, anche gli altri hanno le loro battaglie da affrontare e come tempo utile hanno solo la loro vita. Anzi sarebbe meglio dire abbiamo. Possiamo aiutarci, ma non dobbiamo mai confondere l'aiuto al risolvere le questioni per gli altri spesso a rischio di trascurare le nostre.

    sono arrabbiato con me stesso , perché penso sempre di potercela fare.in ogni cosa.ma e come se per me la cosa sia irrilevante ora.cìoè il pezzo mancante che si chiama emozioni e sentimenti , o comunque vita. tale mancanza a me produce un senso di irrilevanza. dopo 3 anni che deambulo quasi sempre da solo.mi sono chiuso molto.cerco di ritrovare me stesso per capire quanto sono cambiato in tre anni.molto.ma non mi sembra di aver rinunciato alla vita e alla felicità.ho uno specchio nero.e li sono .ma ho speranza.

    Certo è normale, la dipendenza in fondo aspira proprio a desensibilizzarsi dalle emozioni, piacevoli o spiacevoli che siano.
    Il fatto di pensare sempre di potercela fare è la grande spinta che ti porta ad agire.

    Generalmente, ogni affiorare di sentimenti produce un aumento della speranza. Si può sentire la possibilità di uscire dalla prigione della disperazione. Sfortunatamente, si può sentire anche più acutamente la profondità della disperazione. La speranza può sbiadire, la sua luce può essere sommersa dalla travolgente oscurità della disperazione. Ma se questo affioramento può accadere una volta, allora può accadere di nuovo, allargando la falla nella diga, producendo una luce più intensa nell'oscurità.

    A questo punto è il momento di tenere ben a mente i punti saldi di cui dicevo prima e intraprendere la strada del guerriero della luce (per citare Coelho).

    Tutto ciò che ho detto molto probabilmente non è valido per tutti, solo per un certo tipo di carattere. Dalle poche righe che hai scritto hai dimostrato una forte capacità di comprensione ed una forte propensione a combattere, molto simile al mio carattere più combattivo. Per questo mi sento di darti questi consigli. Poi, visto che mi sembra che hai le capacità di capirlo, sarai tu a valutare se ti identifichi o meno in questa descrizione.
    Un ultima piccola ma importante precisazione, un guerriero non è quello che combatte solo con la rabbia e la tecnica, la filmografia è piena di esempi di combattenti di strada che si trasformano in guerrieri saggi, pacati, armoniosi, generosi e giusti. Trovando al tempo stesso un grande equilibrio interiore ed una profonda armonia con l'esterno.

  • ciao e benvenuto "Moonmadnessun"
    Grazie per aver condiviso la tue esperienze ed i tuoi pensieri.
    Non è da tutti riconoscere i propri errori, e per questo ti faccio i miei complimenti.
    ho molto apprezzato le tue parole...
    Vorrei essere vicino a te per allietare la tua Vita, ma siccome non è possibile "fisicamente" Ti offriamo la nostra disponibilità a condividere i nostri pensieri e stati d'animo in questo spazio!

    Ciao e grazie!

    P.s. un grazie anche a Aeroplano per le sue parole utili e profonde anche per noi!!!

  • Ciao Aiden,

    Cosa ci facevi sveglio alle 3:42? :-))
    In verità non ho ancora accettato al 100% il cambiamento... e anche penso che nessuno
    ti può aiutare più di tanto..., in quanto devi essere tu in prima persona a vedere le cose in modo
    diverso...!! perché gli altri per quanto cercano di renderti le cose più semplici non sapranno mai quello che realmente provi e come realmente ti senti. Con questo non voglio dire che non possano darti comunque un aiuto...!!!

    Ciao e grazie!!

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