ho una vita vuota per colpa dell'ansia sono giovane aiuto

  • Citazione

    C'è anche chi sostiene che la comportamentale in molti casi sia una
    terapia di ripiego, fosse anche solo per le "piccole" fobie; e che alla
    lunga si torni al problema o a un problema diverso. Un po' come mettere
    la polvere sotto il tappeto invece che pulire realmente

    Le fobie possono tornare? Io rispondo, certo.

    Questo succede perché le persone che sviluppano fobie hanno una struttura cerebrale che sicuramente fa la differenza. Come quando si parlava di iper-attività dell'amigdala nei disturbi d'ansia.
    La paura del giudizio, essere apprensivi, una sensibilità più spiccata sono tutti fattori di indole, predisposizione, geni insomma.
    Il problema è poi cosa accade nel connubio di stimoli esterni, esperienza, ambiente.

    Difatti il paziente deve raggiungere l'autonomia totale, deve poter essere in grado di usare cio' che ha appreso in terapia in seguito, nel tempo. Se poi il disturbo fobico non ritorna, tanto meglio.
    Ma su questo c'è una info incoraggiante, anche gli impulsi cerebrali sono in grado di mutare, nel tempo la risposta d'ansia all'oggetto della paura diventa sempre più blanda.

    Se la mia psicoanalisi avesse dato frutti, l'avrei raccontato. Giacché il disturbo di questa ragazza è molto simile al mio e di tanti altri, mi avvaloro della facoltà di proporre qualcosa di concreto.
    A me farebbe piacere che facesse da se' una ricerca come la feci io al tempo, se la cosa le interessa, e che constatasse da se cosa ritiene meglio o no. Ma questo non lo dico così a chiunque, lo dico solo perché il suo problema è strutturato in modo che a mio parere con un approccio di TCC potrebbe funzionare.

    "Tutto e tutti" e "assoluta" non sono parole che ho usato. Anche perché non è una cosa realisticamente possibile.
    Cio' che c'è o no fra le righe è discutibile, la mia campana posso suonarla solo in questi termini, o che parere sarebbe?
    In questo caso, è possibile contestare e ben venga, perché non posso proporre contraddicendomi. L'importante è raccogliere pareri ed analizzarli.

    Per fare chiarezza, quello che voglio dire è che per casi di fobie come abbiamo visto in questo thread, la tcc ha avuto molti successi ed è attualmente una delle terapie più consigliate. Se ci pensi bene, anche la ricerca della vera natura del problema, in molti casi, come il mio, non ha avuto buon esito.

    Hai ragione a dirmi "Si ma và ricercato il vero motivo", ma io ho altrettanta ragione a dirti "E se sapere il motivo non è necessario perché forse nemmeno esiste?".

    Nella pratica più spiccia non resta che provare e vedere quale terapia riesce a risolvere il problema e a restituire un esistenza dignitosa al paziente, ovviamente la scelta, la ricerca appartiene solo a quest'ultimo.

    DALI :hibiscus:

  • Ed è ben per questo che scrivevo che dopo 12 anni qualsiasi terapia avrebbe dato esiti diversi, magari anche un ritorno alla psicoanalisi.
    Il tempo e le mutazioni delle reazioni del nostro cervello, talvolta, risolvono (o aggravano) il problema anche senza terapia. E' risaputo che alcuni disturbi post-traumatici da stress (che sfociano in attacchi di panico) tendono ad alleviarsi con l'età anche in mancanza di una vera e propria terapia (di qualsiasi genere).

    Se il paziente avesse le prime manifestazioni del problema a 50 anni e mi dice "a 62 ho risolto tutto bevendo una tazza di caffè" non ci crederei (sono 2 età per cui il cervello cambia poco), ma se il disturbo inizia a 16 anni, quando si arriva a 28 il cervello è come se fosse un altro e _per assurdo_ potrebbe veramente bastare una tazza di caffè! 8) (di fatto sarebbe una mutazione naturale, il caffè non c'entra nulla :thumbup: ).

    Raggiungere l'autonomia nella gestione della fobia (o di qualsivoglia disturbo) è importante ma non risolve il problema alla fonte: è solo uno strumento per poterlo aggirare. Talvolta è l'unica soluzione applicabile e non sempre è possibile (o utile!) risalire al problema, ma credo sia giusto farlo.

    Potrebbe anche essere che la fobia dipenda da un'esperienza vissuta e ricordata, come nel caso di cryformy, ma potrebbe anche essere che _sempre nel caso di cryformy_ l'esperienza che lei ricorda non abbia nulla (o poco) a che fare con la fobia. E' il trauma più semplice da associare a una fobia come quella che descrive, ma proprio per questo bisogna diffidare.
    Spesso la paura di fare brutte figure dipende più da un certo tipo di educazione, piuttosto che dal trauma vero e proprio. Il trauma stesso (forse) non si sarebbe verificato se non ci fosse stata una certa educazione (chiamiamola così) alle spalle.

    C'è gente che se la fa addosso tragicamente.... e ci ride su per 40 anni! Accade perché hanno ricevuto un educazione diversa, non necessariamente migliore o peggiore.


    Il discorso sul cervello che tende alle fobie o ad altri disturbi piuttosto che no, sa molto di razzismo.
    Per certi disturbi neurologici ci posso anche stare, ma per la psiche in generale non proprio.

    per esempio. l'iperattività rafforza la possibilità di cadere in certi disturbi piuttosto che altri, ma in campo psicologico -ricordiamocelo- siamo tutti presunti sani.
    Nel senso che sono le esperienze e l'educazione ricevuta (perlopiù nella fase infantile) a fare la differenza tra un iperattivo con gli attacchi di panico e un altro che va a dirigere un reparto di HR con 10.000 dipendenti.
    :)

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • in che senso tipo di educazione? Io se vedo qualcuno in difficoltà, che stia male, vomiti, se la faccia sotto, o che altro l'aiuto.
    Però è risaputo che è una cosa imbarazzante vedere qualcuno che si fa la pipì addosso, è un luogo comune... figurarsi in una scuola superiore. A me è venuta questa fissa perchè mi sentivo inferiore, e mi piaceva un ragazzo a scuola mia, quindi avevo una paura terribile di fare figuracce e di essere derisa....
    Come posso risolvere questa dannata fissa? :(
    Effettivamente è molto diverso dall'aver paura di morire o di star male... questo è un trauma più che altro.

    Juniz siamo definitivamente tutti diversi, io se ho la sensazione di vomitare me ne frego degli altri e penso alla mia salute. Due mesi fa mi si è abbassata la pressione mentre ero in giro, mi son messa in un angolino e ho vomitato tranquillamente XD mi son sentita anche meglio

  • in che senso tipo di educazione? Io se vedo qualcuno in difficoltà, che stia male, vomiti, se la faccia sotto, o che altro l'aiuto.
    Però è risaputo che è una cosa imbarazzante vedere qualcuno che si fa la pipì addosso, è un luogo comune... figurarsi in una scuola superiore. A me è venuta questa fissa perchè mi sentivo inferiore, e mi piaceva un ragazzo a scuola mia, quindi avevo una paura terribile di fare figuracce e di essere derisa....
    Come posso risolvere questa dannata fissa?
    Effettivamente è molto diverso dall'aver paura di morire o di star male... questo è un trauma più che altro.

    L'educazione intesa anche come modello che hai preso ad esempio quando eri piccola. Ognuno di noi è il frutto di quanto ha imparato da piccolo.
    Durante l'infanzia si forma il carattere e il modo di pensare in base a quello che prendiamo ad esempio dagli adulti e dalle persone in generale che ci circondano.
    Il tutto poi viene pesantemente interpretato e assunto in base alle esperienze che viviamo nel quotidiano.

    L'ansia da prestazione, i complessi di inferiorità e la paura del giudizio altrui sono cose che si possono imparare da bambini. Un genitore troppo ansioso tende a crescere i figli nello stesso modo, a inculcare loro la paura della morte o del giudizio altrui.
    La paura di fare figuracce si può trasmettere e, proprio per questo, molto comune.

    (faccio un esempio banale e non esaustivo)
    Chi cresce in una famiglia di persone superficiali o che hanno grande stima di se stessi tende a elaborare meglio certe esperienze e a non trasformarle in traumi.

    Io stesso sono cresciuto in una famiglia medioevale con ideali antiquati e talvolta fuori luogo e "la figuraccia" era peggio di fratturarsi tutti e quattro gli arti contemporaneamente! :)

    Ho reagito a questo insegnamento (secondo me sbagliato) con una dose di autostima da far resuscitare un morto, tale per cui sono diventato anche narcisista a tal punto da apparire antipatico.
    Nonostante tutto, però, conservo nel profondo la convinzione che il mio nome debba rimanere il più possibile "pulito" e quando anche sul lavoro mi capita di essere incolpato di qualcosa con cui non ho nulla a che fare: divento una bestia.

    Ne pago ancora le conseguenze, insomma. Guarda te quanto può contare nascere in una culla, piuttosto che in un'altra.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • veramente a me del giudizio degli altri non me nè mai fregato nulla.

    Comunque, domani mia madre vuole portarmi dal medico per prescrivermi una terapia... ho gia l'ansia :( cosa devo fare??? Mi sento morire

  • veramente a me del giudizio degli altri non me nè mai fregato nulla.

    Comunque, domani mia madre vuole portarmi dal medico per prescrivermi una terapia... ho gia l'ansia :( cosa devo fare??? Mi sento morire

    Facevo un discorso in generale e ho messo insieme più storie di quelle che ho detto.

    Per la terapia: con tutte le ansie che potresti provare, questa è la più utile.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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