in parte sarei a favore di un sussidio minimo di sopravivenza, oppure dei mezzi per non morire di fame, i quali già ci sono tipo caritas ecc.
purtroppo la grave crisi economica, sta portanto disoccupazione galoppante soprattutto qui in italia, la germania sta bene
questo porta un aumento della criminalità, dei problemi, anche mentali
quindi mi chiedo è meglio pagare una persona in carcere o in ospedale, oppure creare una rete di sussistenza?

Le agenzie di lavoro
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Io dico solo che il diritto alla sopravvivenza dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini a prescindere dalle loro qualità intellettuali e fisiche, non tutti possono prodorre allo stesso modo, non siamo macchine standardizzate. Ormai 14 anni fa, persi un semestre per lavorare come magazziniere, ero giovane, apprendista, stipendio: 1.200, ma non euro, un milione e duecento mila lire, meno di 600 euro di oggi, orario pieno. C'era un livello di produttività, qualcosa come 80-90 colli all'ora, in media. Io li raggiungevo a fatica, di solito stavo un po' sotto. Oggi, nello stesso posto, quel livello è arrivato a 120-130 e sono molto più esigenti nel pretenderlo. Non credo che nel giro di 10 anni l'evoluzione umana abbia modificato la natura dell'uomo da consentire un aumento di velocità del 30 e passa per cento. Eppure le richieste sono di aumentare, aumentare aumentare, e non ci si ferma neppure a riflettere che forse, soltanto forse, è questo sistema a non funzionare, ed è inutile spremere un limone finito. Non bisogna arrivare al comunismo per rendersi conto che OGNI sistema economico, OGNI, tende sempre sul finire del suo processo evolutivo a concentrare le risorse in poche mani. E' sempre successo, finché una palingenesi non rimette tutto in discussione, e si ricomincia daccapo, con un nuovo modello, e poi via via, gli uomini si adattano, affinano le loro conoscenze e sturmenti predatori e accumulativi, e si ricomincia ancora.
Poi, a proposito di matematica... tu sai che quello che si chiede, come "sacrificio", di fatto non è il denaro, che le classi povere non possiedono, o possiedono in scarsissima misura, ma è il lavoro che si chiede. Lavoro a poco prezzo, perché è il lavoro che produce ricchezza per le classi agiate, non è certo il denaro che replica se stesso (a parte le bolle speculative, che funzionano per ben poco e comunque non sono accessibili agli strati poveri), ma solo il lavoro, che deve essere produttivo e costare il meno possibile. Sono numeri, a proposito di matematica.
Non è certo al povero che si spezza la schiena e la salute che deve dare per mantenere quel contributo sociale, ma un dovere evergetico del ricco, almeno questo, ma come in tutti i sistemi sociali che stanno concludendo la loro esperienza, la mentalità, già sempre gretta dell'uomo, diventa ancora più meschina ed egoista. -
La differenza sostanziale è che non ha tanto senso dividere in classi, in questo caso, perché la maggioranza della popolazione non è ricca, come sappiamo... Quindi la questione si pone tra uno che lavora e uno che non lavora... Perché chi lavora e fatica (perché il lavoro costa fatica, come certamente saprai, oltre che tante rinunce) dovrebbe farlo anche per chi non fatica? Seguendo il tuo discorso non faticherebbe nessuno, per quanto ci possa essere qualche fesso in giro. Anche a me non sta bene pensare che uno debba spaccarsi la schiena tutto il giorno per pochi euro solo perché ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia disagiata, ma semmai bisognerebbe impostare un tipo diverso di società basato sul merito e sull'impegno, oltre al fatto che se fosse per me cambierei anche il regime della proprietà così come è stato inteso da sempre (trasferimento da padre in figlio), ma sarebbe una questione troppo ampia.
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il mercato insegna e detta le leggi:
restano solo i più forti o più fortunati, una volta c'era la selezione della natura, adesso la selezione del mercato
la crisi è un'opportunità per le aziende per pagare meno e per fare selezione, se volete trovare lavoro dovete specializzarvi ed impegnarvi
bisogna essere flessibili e competenti, i + deboli purtroppo staranno fuori
lo so che i ritmi sono aumentati ecc.. però è difficile competere con la produzione a basso costo dell'asia..
vi ricordo che un operaio in vietnam guadagna 80 dollari al mese
mettetivi anche nei panni delle aziende -
Speculatore.
Ciao lavori nel settore economico? Detta cosi' la frase presenta un certo senso lato, tutti lavoriamo nel settore economicocomunque ci siamo capiti.....
Il discorso dei sussidi e' molto delicato, eticamente il tuo discorso potrebbe filare, il problema che una rete di assistenzialismo troppo brillante (oltre che la situazione dei nostri conti pubblici, debito pubblico in primis non lo permetterebbe nemmeno volendo) crea inevitabilmente un calo dell'attivismo della societa', a maggior ragione in una nazione come la nostra, dove fare i furbetti e' una pratica molto diffusa da TUTTI o almeno un buon 85% della popolazione....immagina un sussidio di 1200 euro al mese, sai quanta gente si metterebbe a lavorare in nero, per arrottondare lo stipendio e oltre a non pagare poi tasse ( e il sussidio chi lo paga? i soliti somari che si spaccano la schiena anche per gli altri?!) usufruirebbe di servizi sociali praticamente gratis senza averne diritto....per capire questo non ci vuole un master in economia ad Harvard. Pensa che nella efficientissima Germania, quando Shroder era cancelliere, del partito social democratico per garantirsi la vittoria alle elezioni concesse delle tutele sociali fuori mercato, ormai si guadagnava di piu' a stare a casa che andare a lavorare! E questo fu la motivazione principale della stasi dell'economia tedesca in quei anni, poi con l'arrivo dell'Angelona con il suo tipico pragmatismo riporto' la situazione alla normalita' e l'economia riprese.....ti immagini fare la stessa cosa a napule?!?!?! Altro che default!! Ha detto bene la Fornero, con la sua uscita, che se il sussidio di disoccupazione fosse fuori mercato la gente si siederebbe a mangiare pasta e pomodoro, con ovvio riferimento a un certo tipo di mentalita' opportunista ed assistenzialista.....
Personalmente penso che la soluzione migliore sia un sussidio di disoccupazione ponderato per un periodo ben definito, poi a scalare e magari rafforzare la rete di strutture sociali come Caritas o Onlus per aiutare chi si trova in forte difficolta'. E quando inizi a lavorare, a cadenza regolare restituisci il sussidio, perche' magari ora c'e' da aiutare chi ha piu' bisogno di te....
Luna e Gabriele, ma vi rendete conto che guardate il mondo solo dal vostro punto di osservazione?! Secondo voi gli imprenditori sono tutti dei Briatore o dei Leonardo dei Vecchio megamilionari e affermati che non fanno un c∙∙∙o dalla mattina a sera? a prendere al sole sul proprio yatch?! Provate voi a mandare avanti una attivita' economica allo stato attuale delle cose con la concorrenza cinese che ti strozza. Banche, fornitori, burocrazia, dipendenti, logistica, eventualmente produzione, tasse, altro che lavorare 24 ore al giorno e la notte dormi poco fidati! Ovvio poi che se riesci hai soddisfazioni anche economiche, ma non scordiamoci che si lavora perche' ci sono imprenditori che investono, rischiano e ci mettono unagrandissima passione in quello che fanno. Cosi' funziona il nostro sistema economico, quindi bisogna assecondarlo, la lotta contro i mulini a vento non e' stata mai proficua per nessuno.Quindi ampliamo un attimo la visuale, e mi accodo allo speculatore (che nome del caizer pero') quando vi chiede ma pensate che per le aziende sia cosi' facile?!
Bene ora vado a lavare il pork inside me e ve la porgo nel saluto! -
scusa speculatore, ma le tue sono o furberie da imprenditore, o stupidaggini di chi non lavora o, peggio, chi lavora ed ha il cervello ormai completamente "lavato" dai guru dell'età moderna. Ah il mercato, questa nuova divinità..........
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Oddio, eccone un altro... Icarus, potresti gentilmente dirmi cosa c'entra quello che ho detto io con la tua risposta e il fatto di accomunarmi a Gabriele, quando abbiamo due visioni totalmente opposte? Cioè quotami e rispondimi, non vedo il nesso logico, quando mai ho detto che gli imprenditori sono tutti Briatore e da cosa puoi dedurre qualcosa che minimamente somiglia a quello che hai scritto... O ti sei semplicemente confuso?
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gabri sono d'accordo con te, sono d'accordo anche con ikarus che ha scritto che ho un nick detestabile, confermo, purtroppo non si può cambiare
sono stato lavoratore dipendente e anche imprenditore, per questo penso di avere una visione complessiva
ho scritto quelle cose perchè conosco bene il mondo finanziario, il mercato, il quale senza regole mondiali comuni sta facendo molti danni
la crisi è nata dalla finanza e si sta riversando nell'economia reale
se adesso siamo in questo stato possiamo ringraziare un po' tutti, la politica e il sindacato, che hanno permesso nel passato di andare in pensione con meno di 20 anni di contributihanno creato posti di lavoro in cambio di voti
adesso paghiamo le conseguenze
togliere i privilegi della casta, o dei priviligiati è molto difficile, io direi sistema contributivo per tutti
fine ai privilegi soprattutto dei politici, regole uguali per tutti (statali uguali ai privati) non dobbiamo fare ne la guerra dei poveri, ne sfogare la rabbia nella violenza
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