La non esigenza di stare con gli altri

  • vengo spesso invitata ad uscire e invento sempre scuse per non farlo.

    Anche una mia amica ha fatto così le ultime 4 volte e ora, io e le altre amiche, non la chiamiamo più.
    Lo so, è ogoistico e triste questo nostro comportamento :( ;( , ma sentirsi dire sempre no, stanca. :cursing: :S ?(
    Lei poi dice di sì e, gli ultimi 5 minuti, dice che non può più.

    I tuoi amici ti chiamano ancora?
    Se ti trovi bene con loro, PROVA ad uscire.
    Non agitarti in partenza e andrà tutto bene. :thumbup: :friends:

  • vorrei che nessuno sapesse dove son, se sono i casa , se faccio qualcosa o no...
    Questa cosa sembra niente mentre mi sta distruggendo, anzi spegnendo a poco a poco... Vorrei starmene per conto mio...

    Vivo esattamente la stessa cosa, ma non con questo senso di distruzione.
    Non so se queste riflessioni rispecchiano anche la vostra esperienza, ma intanto ve le dico.
    Io, in fondo, penso che siamo solo stanchi, che il nostro corpo e la nostra psiche ci lancino dei sintomi che possiamo valorizzare - comprendendoli - per stare meglio.

    Molte cose mi fanno pensare che le persone che, come me, arrivano a queste conclusioni abbiano in comune queste poche ma importanti cose:
    - avere abbastanza chiara la visione delle cose "importanti" e di quelle che, invece, non lo sono;
    - essersi affaticate tantissimo per cercare di realizzarle al meglio, senza risparmiarsi mai
    - aver messo tra queste, ai primi posti, le relazioni umane
    - essersi stancate da pazzi per renderle significative e importanti
    - essersi stancate troppo per favorirle in ogni modo e non dover mai poter dire a se stessi "li ho sbagliato io, lì sono stato ingiusto o maleducato io"
    - essersi piegati troppe volte e con troppa disinvoltura alle aspettative degli altri, in nome della relazione, sacrificando i propri reali desideri e persino i propri reali punti di vista.

    C'è chi dà e "non sa dare", perchè lo fa pesare.
    Ma io credo che un altro modo di "non saper dare" sia quello di far finta che siamo di gomma, che a noi nulla pesa, che "è ovvio" che io ti do l'anima anche quando, se fossi sincera, dovrei direi solo "che palle! e mo basta!".

    Ecco: si arriva ad un punto di saturazione TOTALE. Si arriva ad un punto (e qui capisco Bene con tutta l'anima) in cui sono insieme la mente e il corpo a ribellarsi a che questo possa accadere ancora. E si reagisce come dinanzi allo tsunami : cerchi i tuoi cari, prendi in braccio il cane.... e corri lontano fregandotene di tutto il resto.

    Quando raggiungi un riparo solitario e hai la splendida certezza di aver con te quelle pochissime persone che DAVVERO t'hanno sopportata e amata in tutte le salse... lì hai la tranquillità per cominciare a capire che... in fondo è colpa TUA!
    Gli altri ti sono sembrati usurpatori invadenti ma... lo sono? O forse non sei tu stessa che, anche con presunzione, hai giocato con te stessa a far finta di non avere limiti? Che colpa hanno gli altri, se - magari più bisognosi di riferimenti di quanto lo sia tu stessa - hanno creduto nel riferimento che tu hai effettivamente rappresentato? E' vero che altri sono entrati sino a disturbare, e poi sino a disturbare insopportabilmente. Ma chi è che ha lasciato tutte le porte aperte, con tanto di maggiordomo pronto a recitare al primo che passa "prego signore, si accomodi pure?". Noi.... o chi finisce per renderci insopportabile di aprire la porta o di rispondere al telefono?

    Io... credo che se davvero comprendiamo questo NOSTRO errore, non abbiamo nulla di nulla di cui poterci dire "distrutti".
    Si tratta di operare su di noi, non sugli altri!
    Può sembrare assurdo consigliare "fai quello che ti viene e come ti viene! Dì quello che pensi quando lo pensi!" . E assurdo lo sarebbe, se venisse consigliato a chiunque. Pensate se lo si consigliasse a chi già vede solo i propri desideri e come un caterpillar già passa su tutto pur di realizzarli, senza manco chiedersi quali possano essere quelli altrui!
    Ma è proprio forte forte la sensazione che chi ha questo problema sia così lontano, ma così lontano, dal SAPER esternare quel che gli viene e quel che pensa, e che sia così pronto a soffocarlo e ingoiarlo in nome della "cordailità" e della "buona educazione", che .... seguendo il consiglio alla lettera... non diventerebbe "maleducato" neanche se rinascesse!

    Cosa ne pensate?

  • Ma è proprio forte forte la sensazione che chi ha questo problema sia così lontano, ma così lontano, dal SAPER esternare quel che gli viene e quel che pensa, e che sia così pronto a soffocarlo e ingoiarlo in nome della "cordailità" e della "buona educazione", che .... seguendo il consiglio alla lettera... non diventerebbe "maleducato" neanche se rinascesse!

    Cosa ne pensate?

    Dovrei praticamente quotare tutto il post Lea, ma non avrebbe senso e occuperebbe un sacco di spazio. Preferisco esprimere poche parole mie !
    Praticamente, io che credo di NON aver paura di nulla (quasi), in realtà vivo due "terrori"... Uno è di poter diventare la maleducata di turno, se esternassi il bisogno di essere lasciata tranquilla... e così cerco di "scappare" dai contatti obbligati. Addirittura la frequentazione degli stessi alberghi mi sta creando, da tempo, il problema di essere "accolta con tutti gli onori". Perchè questo trattamento mi impedisce di essere ANONIMA e INVISIBILE. Invece vorrei potermi ISOLARE !
    L'altro problema che mi pongo è quello di creare disturbo in chi, magari come me, sente l'esigenza SALVIFICA della solitudine. Perchè alla fine cosa succede ? Succede una cosa semplice: quando sai che l'altro è simile a te in questo bisogno, ti vien da cercare brevi contatti, perchè entrambi saprebbero dire... NO... e magari anche il solo parlarne lo si vive da entrambe le parti come un "spero di non disturbare oltre misura".... e così via di seghe mentali, perchè è inutile negarlo... Me ne faccio tante pure io !

    Credevo di essere riuscita, dopo anni di OBBLIGO di presenza e cordialità, a preservarmi, invece non è così. Il carattere TI SEGUE ovunque vai, non puoi lasciarlo a casa, sarebbe troppo bello riuscire a modificarlo a piacere, veramente per me è impossibile.

    Oggi ho ricevuto visite a casa... una visita inaspettata... e lì, l'imbarazzo è stato tanto, tantissimo... come dire ? NON ero preparata a ricevere visite e non potevo far pesare il fastidio, mi sento come un orso in questo periodo... io che sono così solare e spontanea mi trovo a trattenermi ! Non posso dare colpe a nessuno per come mi sento !
    :|

  • Dr faust,
    credevo che la psicoterapia si facesse in studio con persone qualificate e specializzate ma si vede che sono indietro rispetto alla modernità.
    Ogni volta che leggo i suoi interventi mi domando sempre se lei abbia un titolo di studio o eserciti una professione inerente all'ambito della psiche,chissà se gli altri se lo domandino.
    Certamente in un forum tutti abbiamo il diritto di dire la nostra opinione ma cè differenza tra l'utente e lo specialista e personalmente do molta importanza algli interventi degli specialisti del forum, penso che sia giusto per un utente sapere se colui che da consigli e difente le proprie opinioni in modo da soppesare meglio quelle parole, se colui che le esprime è uno speciali o utente alla pari di qualsiaso altro utente cioè con le proprie opinioni ma non con delle conoscenze specifiche studiate negli anni di studio e messe in pratiche nella professione. Io ci tengo a sottolinearlo e metterlo in mostra proprio perchè ciascuno poi possa trarne le proprie conclusioni personali.A ciascuno il proprio lavoro e a noi tutti le nostre proprie opinioni condivisibili o meno dagli altri.

  • Addirittura la frequentazione degli stessi alberghi mi sta creando, da tempo, il problema di essere "accolta con tutti gli onori". Perchè questo trattamento mi impedisce di essere ANONIMA e INVISIBILE.

    Ecco! bellissimo esempio!

    Sono anni e anni che.... non compro mai le sigarette con continuità dallo stesso tabaccaio. Non è un caso. Più che scientemente accade che , se oggi le ho comperate alla rivendita 3, per almeno una settimana (a costo di fare più strada) andrò a coperarle alla rivendita 15, o 45, 0 12, ma certamente non lì. E così via. Ho scoperto che + l'unico modo per comprare sigarette senza essere coinvolti in chiacchiere da ascensore.

    Allo stesso tempo... se devo scegliere un ristorante, preferisco tornare in quelli che conosco e in cui c'è una qualche familiarità.

    La spiegazione che mi dò è questa : quando compro un pacchetto di sigarette... non ho niente da aggiungere oltre al nome delle sigarette, e qualunque "cordializzazione del cavolo" è purissimo tempo perso in modo purissimamente stupido e faticoso (che ci dobbiamo dire? che piove? che governo ladro? che?).

    Per contro : quando vado in un ristorante... be'... credo sia utile anzitutto che ricordino chi sono e quali sono i miei gusti e cosa mi attendo da loro. Oltre a questo, visto che il tempo di un pranzo o di una cena lasciano spazio anche a scambi non necessariamente "vuoti ma sentiti come doverosi", è perfettamente possibile che col ristoratore emergano argomenti che sono realmente di comune interesse e che sia piacevole vederlo intrattenersi al tavolo. Soprattutto sapendo che chi ha il potere di alzarsi e porre termine alla conversazione sono io cliente.

    Siam sempre lì : ogni contatto è uno spendersi. E può arrivare la nausea quando troppe volte ti sei speso inutilmente, laddove l'inutilmente è scandito dal rapporto tra quel che mi costa spendermi e quel che realmente mi torna dallo spendermi. Parlo , ovviamente, di gratificazione complessiva, non certo di utilità concrete e quantificabili! Come mille volte detto e centomila pensato : il bello del forum, e della rete in genere? Ah!!!!!!!!!! Che entri quando vuoi, esci quando vuoi, dialoghi se vuoi e dove vuoi! ^^

  • Come mille volte detto e centomila pensato : il bello del forum, e della rete in genere? Ah!!!!!!!!!! Che entri quando vuoi, esci quando vuoi, dialoghi se vuoi e dove vuoi!

    E, infatti, qui si scrive e si legge, e non è la stessa cosa che essere costretti ad aprire bocca... cordialmente.... anche quando non sentito ! Quando NON ci si sente si evita di scrivere, cordialmente o meno !

    Pensa che ho aperto un thread nell'area privata, credo quasi in contemporanea con il tuo post, Lea... probabilmente la stanchezza e tutto quello che abbiamo scritto entrambe Qui, ed io anche la, mi sta creando problemi...

    Sono davvero COLPEVOLE verso me stessa !!!
    :S

  • Ciao,
    io nel periodo delle scuole elementari frequentavo la compagnia dei miei vicini di casa e ragazzi di quartiere e nelle medie avevo pochi amici e buoni che vedevevo spesso poi durante le superiori ho avuto una compagnia di ragazzi per un anno circa ma poi mi sono lasciata con il mio ragazzo e queste persone sono scomparse dalla mia vita. Due anni dopo ho stretto amicizia con una ragazza e mi sono inserita nella sua compagnia che poi si è sgretolata quando io avevo 21 anni. Di quella compagnia mi è rimasta una amica, l'eterna fidanzata che ho sempre visto poco perchè ha sempre avuto relazioni importanti e durature ed ha sempre lavorato e studiato ma che malgrado tutto mantiene da circa 10 anni amicizia con me.Un'altra amica della stessa compagnia che era la mia migliore amica si è sposata perchè è rimasta incinta e dopo un paio d'anni il marito e la vita famigliare l'ha distolta dalle sue amicizie ed un'altra che lasciatosi col fidanzato si è creata un nuovo gruppo di amicizie escludendo me. Dai 20 ai 22 sono stata fidanzata e srgetolatosi la mia compagni sono rimasta nuovamente sola ad eccezione di questa amicizia di quasi 10 anni . 4 anni fa (ora ho 28 anni ) ho stretto amicizia con una ragazza borderline che è una delle mie piu' care amiche in Italia mentre ho stretto tre nuove amicizie all'estero nello stesso periodo ed avevo già anche un'altra amica con cui ho stretto amicizia ai 20 anni.Le mie amiche le vedo di rado e quando ero piu' piccola soffrivo per il fatto che la compagnia si era disgregata oppure che gli amici dell'ex che consideravo amici dato che gli frequentavo ancora prima che mi mettessi insieme al mio ragazzo non si erano piu' visti ne sentiti. Con gli anni invece ho fatto di neccessità virtu' e ora sono una persona a cui piace uscire veramente poco che preferisce stare a casa perchè si annoia facilmente,cosa che anni fa non era cosi' e tante volte non ho energie per uscire.Oltretutto ho un carattere difficile per cui meno vedo la gente e meno ci litigo,duro da dirsi ma è cosi'. Mi sono creata un po' un mondo a parte tutto mio.Mi piace leggere, stare a pc a farmi i cavolacci miei senza che nessuno che mi diturbi ne mi stressi.A volte mi sento sola ma nello stesso tempo non mi va di uscire.Vorrei che gli amici entrassero piu' nel mio modo e che venissereo di conseguenza a casa a trovarmi.Prima ero piu' sensibile ,anche ora lo sono ma il fatto di aver sofferto tanto da piccola,non solo per la questione ragazzi o amici o compagni di scuola che mi deridevano ha fatto si che mi allontanasssi un po' dal mondo e che io viva in un mondo a parte. Sto a casa da sola,quando i miei mi iniziano a rompere prendo e me ne vado e parto per l'estero dove me ne sto mesi interi da sola.Quando sono fidanzata sono molto assorbente invece e voglio che il mio ragazzo mi metta al centro delle attenzione, farei di tutto perchè non mi lasciasse anche se il temperamento piu' il doc non aiutano molto che diciamo.A volte invece si è depressi e non si ha voglia di fare niente ed è per quello che ci si rinchiude in casa, a me è capitato di esserlo per lunghi periodi per cui ne so qualcosa.

  • Sto a casa da sola, quando i miei mi iniziano a rompere prendo e me ne vado e parto per l'estero dove me ne sto mesi interi da sola

    se senti che questa è scelta giusta per te, fai bene.
    di sicuro ti piace stare da sola perchè molte delle tue compagnie di amici si sono sciolte, perciò hai imparato che stare soli è triste, ma non è un male.
    dici che vorresti che le amiche venissero a casa tua (nel tuo mondo) ma tu vai a casa loro?

    :)

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