Messaggi di hallison

    Sarà banale e forse scontato,

    tanti auguri a tutti coloro che passano dal forum...


    anche a quelli che magari non si leggono da tempo .


    E volevo metterci una faccina sorridente, ma non me la prende...


    :-)

    Beh... se te ne rendi conto significa che ti crea disagio.

    Prova scientificamente un approccio diverso senza cedere all'emotività.

    Poi vedi come va ;)

    Ti capisco... ma in realtà ha poco senso rimandare il momento di affrontare le situazioni.

    Anzi, forse un senso ce l'ha ...ed è quello di metabolizzare razionalmente il tutto.

    Anche se poi...la razionalità ha poco a che fare con certe decisioni.


    Io sono come te...procrastino all'infinito le incongruenze che costellano la mia vita....
    aspettando di essere pronta.

    E intanto il tempo passa in questo limbo che non riesco ad affrontare.

    Di diverso c'è che non mi spaventano i momenti di solitudine, al contrario, i contatti comunque stimolano il mio disagio.


    Non so cosa suggerirti, se non quello che dico a me stessa.


    Ognuno ha un suo modo di vivere, dritto alla meta, un passo avanti e uno di lato, fermo a guardare ...

    Accetta il tuo :)

    L'ansia ti consente sicuramente di scegliere di non scegliere. Il depresso lo fa per assenza di scopo positivo, l'ansioso per paura. Tutto passa dall'io che in questo caso diviene ossessionato rispettivamente dal pericolo e dallo scopo. Bisogna conoscere una volta per tutte questo io. Accoglierlo e calarsi dentro nelle sue sedimentazioni. Solo così lo si converte ad un io nuovo. Quello attuale ha fatto il suo tempo.
    Lo si fa con una scelta determinata di cambiamento. Con la costante pratica meditativa e nei casi più complicati col supporto di un professionista, ovvero uno psicologo o uno psichiatra, a seconda dei casi. Ti auguro di incominciare presto. Un saluto.

    Ecco tricky, secondo me qui rebel ci da qualche buon suggerimento.

    Ora io lo interpreto a mio modo, cioè per quanto mi ci posso riconoscere...
    c'è di base questa discrepanza tra quello che siamo e come ci rapportiamo, seguendo vecchi meccanismi che probabilmente non ci appartengono più, ma che sono ormai così radicati dentro di noi, che risulta difficile abbandonarli. Anche se in realtà non sono mai stati nostri.
    La scelta determinata di cambiamento, come suggerisce rebel, è certo auspicabile, ma richiede tempo e riflessione e pratica.
    In questo probabilmente può aiutare l'insegnamento di Nardone che, se non ricordo male, ti impone di affrontare i momenti di ansia in un certo modo, lineare e pratico, sempre quello, che serve
    aggirare il tortuoso modo di pensare dell'ansioso. Ti da delle regole, che forse pianno piano diventano nuove consuetudini o comunque ti aprono ad un diverso approccio delle situazioni-

    :)

    Credo che, oltre al tono e caratteristiche della voce, conti molto anche il modo di conversare.
    Se trovi attraente il modo di conversare, e ti trovi a tuo agio, c'è il rischio di farti un film ...
    Almeno finché non la vedi di persona.

    P.
    (--------;)--------)

    A volte la voce e il modo di conversare...cioè, saper ascoltare per esempio, intervenire senza prevaricare...

    sono cose molto importanti.

    Un po' come quando ti conosci su internet...le idee, il modo di proporti, di intrattenere...


    quando la vedi di persona, come dici tu, magari la apprezzi già a tal punto che l'aspetto fisico è secondario :)

    Ciao tricky, scusa, ho visto solo ora il tuo post....

    è vero ...l'ansia non permette di fare scelte serenamente, al contrario, ti avvolge in una sorte di nube oscura che ti fa temere ogni passo.

    Quindi si finisce per rimanere immobili.

    E' quello che sucuccede a me adesso. Dovrei fare tante scelte, prendere decisioni e posizioni.

    Ma sono bloccata.

    Mi fa piacere che la terapia intrapresa ti stia aiutando... di Nardone ho sentito parlare...


    Per quello che vale, quando vuoi, possiamo parlarne.

    Io ci sono :)

    Ciao Dany, credo che tu abbia fatto un buon quadro della situazione...

    aggiungerei che la scelta può venire un po' forzata se si hanno delle responsabilità verso altre persone o se è solo la nostra vita ad essere messa in gioco.

    Anche su questo c'è da riflettere...