Che fare a capodanno??? Io come da mio carattere poco intraprendente e pigro non organizzo mai niente.
Se capita qualcosa di irresistibile mi lascio trascinare (a fatica )
Male che vada ho sempre il mio divano che aspetta.
Anche se comincio ad essere annoiata di lui
Messaggi di hallison
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Qualsiasi cosa (lecita ovviamente
) si faccia con passione è da preservare e coltivare.
Non avere dubbi...e se ne hai fatti aiutare, è un dovere verso te stesso dare sfogo alle tue capacità, a ciò che ti fa stare bene.
Ho usato di proposito la parola "dovere", perchè mi pare che per te sia importante...
ti dovresti sentire in colpa ad abbandonare questa risorsa -
Ciao Elisa...
cosa ti fa arrabbiare, il fatto che tu arrivi leggermente in anticipo , oppure che gli altri si prendano una decina di minuti di comporto?
Io sono un po' come te... però ho imparato a sfruttare quei momenti di attesa, dato che in parte dipendono da me
magari faccio due passi nei dintorni, osservo... non mi pare una tragedia, ognuno ha i suoi tempi -
mi stupisce un po' il generale sospetto che qui destano le millenarie pratiche orientali...
nella migliore delle ipotesi qualunque occidentale medio ha grandissimo bisogno di spostare la percezione del mondo dal cervello e dagli occhi verso l'intero corpo, il cuore e quel qualcosa di inafferrabile che muove corpo e cuore - non è nemmeno necessario inventarsi nomi.
in alcuni casi fortunati ma non rari la pratica della meditazione è un metodo per trovare e mantenere una propria centratura e un ascolto di sé.
lasciate perdere le mode, i guru di successo e le parole strane, e cercate solo di capire se avete voglia/bisogno di esplorare altri modi di stare al mondo per capire cosa rimane una volta tolti i pensieri, le aspettative, le paure, i condizionamenti e le certezze.
Niente?
Beh, ma è un niente che in qualche modo vive.
Da lì si può partire a ricreare sé stessi secondo ciò che è davvero essenziale.
Però no, per favore, non confondiamo: niente a che fare con le religioni come le intendiamo noi. Sono pratiche comuni a popoli, tempi e culture estremamente diversi tra loro, e nemmeno necessariamente orientali.
Servono per vivere più pienamente, non per trovare paradisi o regole di condotta.
La vita rimane quella.
Ma un conto è viverla come fosse ovvia e scontata, un conto è percepire il miracolo dell'esserci, semplicemente esserci.
Non sono assolutamente in grado di comunicare in un post millenni di ricerca di autenticità, ma vi invito ad avere più rispetto per quell'aggregato di materia che forma l'animale che credete coincida con la vostra identità, e che volete spiegare a tutti i costi.
È tutto molto, molto, molto più strano
Certo non piace sentirselo dire, e il 99,99 % preferirebbe avere i numeri vincenti del super enalotto... :-PL
PS: l'uso del voi è generico, non è rivolto agli intervenuti :_GMRBellissimo intervento luca, mi hai dato tanto su cui riflettere, grazie
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Odio amo l'estate,ti tira fuori dal guscio...
L'inverno è più intimo, complice, mi piace pure quello...
...e adoro l'autunno...col suo fascino crepuscolare ed i suoi colori magici.
Caso mai ho più difficolta con la primavera... questo risveglio improvviso, mi trova sempre impreparata -
l qui e ora in chiave zen - new age è piuttosto astruso e abusato, ma in termini di conreto buonsenso , e nella sua formulazione alla latina hic et nunc, per me è uno dei pochi ancoraggi alla costruttività e alla sopravvivenza.
Nella tempesta di un dolore che fa impazzire, o nelle complessità di situazioni che appunto non puoi controllare per quanto disperatamente si possa desiderarlo, è una bussola pragmatica e vitale.
Si...è sopravvivenza Ari...
E comunque sei una grande ...Hai sempre una risorsa... e energia da vendere.
Ora che dici di stare male... mi domando quando eri in forma..un tornado -
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Posso concentrarmi sul qui e ora e svuotare la mia mente dai pensieri affannosi e lasciare andare la mia smania di controllo...:DIl concetto di qui e ora mi ha un po stancato...abusatissimo, ma sulla smania di controllo sono completamente d'accordo, ci lotto quotidianamente
e vinco solo quando sono sfinita -
Poco o nulla. Il nutrimento del proprio spirito è diventato un'altra forma rodata di consumismo, una vera e propria fetta di mercato.
I santoni, infatti, conoscono bene l'infelicità. Ed è proprio per questo che hanno scelto questo lavoro: illudono le persone facendogli credere di poter riempire quel vuoto.
E fanno soldi a palate.Vento sempre ottimista
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hallison, ma quale zen, dai, so' c∙∙∙∙∙e alla pari della dottrina cristiana.
abbraccia la realtà esterna e la tua essenza interiore: vivrai momenti di sconforto, di tristezza, di gioia e di entusiasmo.Niente è una c∙∙∙∙∙a secondo me.
Nel senso che si può trarre spunto e motivo di riflessione da qualsiasi cosa.
Solo che poi va personalizzato
E a personalizzarlo rimango io, con le mie mille particelle genetiche ed esperienze che mi hanno portato ad essere quello che sono.
Che è un po' quello che ha scritto Bwindy... -
Ciao ...
Il senso è un altro. Nessuno può evitare di fare i conti con le conseguenze del passato, cioé ciò che agisce come causa di qualcosa nel presente nonché testimonianza della sua stessa esistenza.
Si tratta di assumere un atteggiamento di apertura verso il nuovo, il non familiare, invece di chiudersi a riccio come spesso facciamo. Si tratta cioé di dire "si" quando saremmo portati a rispondere con un "no".
Abbracciando il cambiamento, il nuovo, il "non conosciuto" il disincaglio dal passato avviene spontaneamente. Resta quella tua fotografia sul mobile di là, non un atteggiamento che ancora ti condiziona oggi, tra le cose del presente.Ciao Nath...
sinceramente non capisco tutta questa necessità di disincagliarsi dal proprio passato, dalle proprie radici.
Non sono una cultrice del ricordo, non conservo oggetti, cose che ho scritto, fatto, lettere... anzi...
ogni tanto faccio un bel saccone e butto tutto via.
Tendo a dimenticare gli avvenimenti spiacevoli, a volte anche quellì piacevoli,
le memorie vengonono fuori ogni tanto, a sprazzi, e tendo in generale a considerarle una ricchezza, qualcosa che ho vissuto,
interiorizzato e catalogata da qualche parte.
Qualcosa che ormai sono io...
E non è che questo mi tolga apertura verso il nuovo...che poi...
cosa sarebbe questo nuovo???
Tutto si ripete all'infinito...
Comunque...quello che mi da fastidio di un certo tipo di..."istruzioni di percorso" è la presunzione di annullare il vissuto di una persona,
come se domani io potessi rinascere neonata e scoprire tutto da capo.
O magari... questa è la formula magica