Messaggi di lady_urano

    In effetti anche secondo me in questo rapporto il vero problema non è la differenza d'età, ma il fatto che tu hai una compagna, e lei è sposata con una bambina piccola...
    Siete in una situazione molto delicata, quindi prima di prendere decisioni "drastiche", visto che vi conoscete anche da poco, sarebbe meglio riflettere attentamente...
    La cosa migliore, a mio avviso, è che vi prendiate del tempo per capire se si tratta di vero amore, o soltanto di un'infatuazione.

    Riprendo questo vecchio thread di Pavely, per aggiungere Non baciarmi sulla bocca di Valeria Ferracuti.
    Il libro racconta di Giulia, una ragazza dall'apparenza fredda e razionale, la cui esistenza viene sconvolta dall'incontro con un uomo oscuro ed inquietante, Daniele.
    I due intrecciano un rapporto morboso, sempre in bilico tra passione e solitudine... un rapporto che scardinerà tutte le certezze di Giulia.

    Un romanzo molto intenso e psicologico.
    Io l'ho semplicemente adorato. :love:

    Per alcune donne sì, è così come scrivi tu The Heart... per alcune donne "l'amore" è sofferenza, e così si legano a chi fugge, a chi le illude, a chi le tratta male e via dicendo.
    Per alcune donne è così, perché è quello che hanno introiettato da bambine, dai loro padri e dagli uomini che hanno avuto vicino - o, più probabilmente, lontano.
    Ma in realtà non credo che questo si possa definire amore, si tratta solo di meccanismi malati, da cui ci si dovrebbe liberare.

    Secondo me non è tanto triste non fare sesso in sé, ma non trovare nessuno che ti faccia provare un'intensità tale da desiderare di avere rapporti con lui/lei.

    Penso che la grande difficoltà che molti riscontrano nel comprendere l'arte contemporanea (dall'inizio Ottocento in poi è più corretto parlare di arte contemporanea ;) ) dipenda dal suo allontanarsi dalla mimesi.
    Se osserviamo la grande arte del Rinascimento, notiamo che essa tende a riprodurre fedelmente la Realtà - poiché ciò che ci circonda è opera di Dio, e, in quanto tale, è visto come perfetto e degno di essere indagato e riprodotto.
    Si tratta quindi di un'arte mimetica, che imita la realtà, che mi pone davanti a ciò che vedo naturalmente attorno a me: la perfezione della natura e delle sue creazioni.
    Con l'avvento della contemporaneità, pian piano, questo processo di mimesi viene meno - e ciò, naturalmente, è dovuto anche alle scoperte che l'uomo compie nei vari campi del sapere, perché, ricordiamolo, l'arte non è un mondo a sé, ma condiziona ed è condizionata da tutto ciò che la circonda.
    E' verso la fine dell'Ottocento che, ad esempio, Freud utilizza per la prima volta il termine "psicoanalitico" - e in questi stessi anni prende il via la fascia fauve-espressionista, che attraverso tratti violenti e colori febbrili, che ben poco hanno di mimetico, tenta di esprimere i tormenti dell'inconscio.

    L'arte contemporanea è quindi, secondo me, fautrice di una sfida. Chiede allo spettatore di non fermarsi all'apparenza, alle belle forme che hanno caratterizzato l'arte del periodo precendente, ma di andare oltre, di indagare, di porsi degli interrogativi, di non accontentarsi soltanto della vista esteriore, ma di sviluppare anche quella interiore.
    Se per godere di un'opera d'arte rinascimentale mi è sufficiente la vista (anche se ovviamente, come per tutte le cose, un suo studio più approfondito mi permette di coglierne e apprezzarne ulteriori aspetti), di fronte ad un'opera contemporanea la vista da sola non basta, perché spesso mi trovo di fronte a qualcosa che non riproduce la realtà visibile, ma i suoi aspetti nascosti e reconditi.
    Si tratta quindi di un'arte che richiede uno sforzo allo spettatore, che non gli permette semplicemente di rilassarsi davanti alla bellezza della forma.

    L'arte contemporanea quindi sì, per me è arte. E' un'arte che incita alla domanda, alla riflessione.

    una donna ti scrive per quasi due anni che ti pensa sempre

    Ciao Rilke, io credo che l'errore più grande di tutta la vicenda sia stato proprio quello di attendere così a lungo per incontrarvi: ben 2 anni!
    Sono davvero troppi, in un lasso di tempo simile si finisce per costruirsi, inevitabilmente, un'immagine totalmente falsata dell'altra persona, rispondente più ai nostri bisogni interiori che alla realtà.

    Io credo che internet non sia necessariamente un mezzo deleterio per conoscere persone nuove, anzi, però bisogna sapere come utilizzarlo.
    Personalmente penso che una conversazione puramente virtuale non dovrebbe andare avanti più di un paio di mesi, poi è bene cominciare ad organizzare un incontro "vis à vis" - altrimenti si alimentano soltanto un sacco di castelli per aria.

    Alle superiori: Italiano, Storia dell'arte e le Lingue straniere (Inglese e Francese).
    All'università: Storia dell'arte contemporanea, Estetica e Semiologia del cinema.

    Per le materie scientifiche invece non ho mai avuto una grande passione, anche se come voti non ero messa male, anzi...

    Forse è possibile trascenderlo solo dopo averlo vissuto pienamente.
    Non so, riprendendo il tuo esempio dei bambini e dei giocattoli, penso che superiamo quella fase infantile solo se la abbiamo vissuta a pieno, ma se ciò non è accaduto (per i motivi più svariati), in qualche modo, finiamo col trascinarci dietro dei comportamenti infantili - non è detto che continuiamo a desiderare giocattoli, ma magari adottiamo degli atteggiamenti, dei modi "immaturi".
    E lo stesso potrebbe essere per il sesso.
    Forse per trascenderlo è necessario prima viverlo in modo totale.
    Forse arriva naturalmente un momento in cui lo trascendiamo, nel corso delle vite (per me che credo nella reincarnazione). Ma non penso possa trattarsi di qualcosa di forzato, perché altrimenti si finirebbe, come dicevano altri utenti, per reprimerlo o sublimarlo.

    Sarò ridicolissimo ma il mio è Il Favoloso mondo di Ameliè.
    Trovo che la scena di sesso tra i due protagonisti sia la più dolce del mondo!

    Oh sì, anche a me piace molto, è una parte molto bella, soprattutto quando si scambiano quei bacini l'uno con l'altra... molto dolce e delicata. :)

    Un altro film che secondo me è pervaso da un sottile erotismo è Quel che resta del giorno, soprattutto nel rapporto tra il maggiordomo Stevens (Anthony Hopkins) e la governante miss Kenton (Emma Thompson)...e quella lieve tensione di sguardi, gesti e parole non dette... :love: