Morì che era mattina. Chiuse gli occhi e non li riaprì più. Semplice.
Io non so. C’è gente che muore e, con tutto il rispetto, non ci si perde niente. Ma lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti. Come se il mondo intero diventasse, da un giorno all’altro, un po’ più pesante. Capace che questo pianeta, e tutto quanto, resta a galla nell’aria solo perché ci sono tanti Bartleboom, in giro, che ci pensano loro a tenerlo su. Con quella loro leggerezza. Senza aver la faccia da eroi, ma intanto tengono su la baracca. Sono fatti così. Bartleboom, lui, era fatto così. Per dire: era uno capace di prenderti sottobraccio, un giorno qualsiasi, per strada, e dirti in gran segreto
- Io una volta ho visto gli angeli. Stavano sulla riva del mare.
Con tutto che lui non ci credeva, in Dio, era uno scienziato, e per le cose di chiesa non aveva una grande predisposizione, se capite cosa voglio dire. Ma aveva visto gli angeli. E te lo diceva. Ti prendeva sottobraccio, un giorno qualsiasi, per strada e con la meraviglia negli occhi, te lo diceva.
- Io una volta ho visto gli angeli.
Si può non voler bene a uno così?
Alessandro Baricco - Oceano mare
Messaggi di lady_urano
-
-
Dunque, il mio primo computer devo averlo visto a casa di un amichetto, quando avevo circa 6-7 anni, quindi parliamo del 1991-1992... mi ricordo che ne ero molto incuriosita!
Il mio primo pc invece l'ho avuto nel 2001...
Degli anni precedenti, ricordo che trascorrevo più tempo libero ad ascoltare musica, mentre ora in effetti ne ascolto un po' meno...
E poi che al posto delle mail, scrivevo le lettere! -
Ciao Arturo,
credo di poter comprendere come ti senti, perché anch'io ho vissuto delle situazioni simili, specialmente durante l'adolescenza: venivo presa in giro, insultata, minacciata, ma io non riuscivo mai a reagire, tenevo tutto dentro...
Temo che, a lungo andare, questo tuo "atteggiamento pacifico" possa portarti un gran malessere interiore... pensa solo al fatto che io a volte ancora soffro per episodi accaduti ormai dieci anni fa, proprio per il fatto di non essere stata in grado di difendermi.
Non credo Arturo che tu debba necessariamente abbassarti al livello dei tuoi interlocutori, però, quando qualcuno ti attacca senza motivo, invece di sorridere e sdrammatizzare, potresti cercare di mostrarti fermo e sicuro, facendo capire le tue ragioni. -
Ciao EmmeKappa,
quello che mi sento di dirti è: non è mai troppo tardi.
Anch'io, ad esempio, ho abbandonato la scuola agli inizi della V superiore, a causa di un brutto crollo psicologico...
Il diploma l'ho preso alcuni anni dopo, a 22 anni. E poi mi sono anche laureata.
Se tu hai deciso che ora è arrivato il momento di terminare gli studi, fallo! Non tirarti indietro per paura, o pensando all'età o altro... se senti che è arrivato il momento giusto, non esitare.
Naturalmente devi poi valutare tu con quale modalità... quindi se frequentare la scuola, se fare da privatista, se frequentare dei corsi privati...
Io, ad esempio, per prepararmi alla maturità avevo seguito delle lezioni privatamente, e poi ho dato l'esame nella scuola statale come privatista.
Pensaci un po' su, cerca di capire ed informarti su quale possa essere per te la strada migliore da intraprendere.
Ma non avere paura, coraggio! -
Secondo me chi fa da zerbino è una persona fondamentalmente insicura, che (probabilmente a livello inconscio) pensa che, per essere amati, sia necessario dimostrare chissà che cosa.
Sarebbe importante comprendere come è nata tale convinzione...
Per un certo periodo, senza rendermene conto pienamente, mi sono comportata anch'io un po' da zerbino con una mia "amica": la scarrozzavo da tutte le parti, sopportavo sempre con pazienza i suoi infiniti ritardi e via dicendo...
Forse perché rivedevo in lei una parte di me stessa, volevo aiutarla visto che stava male, perché io, quando ero stata male, non avevo avuto nessun amico vicino... mi sembrava di dover essere per lei quell'amica che io non avevo mai avuto...
Tutto ciò ha fatto sì che lei si sentisse in diritto di mettermi i piedi in testa... e ha portato alla mia conseguente rottura dal rapporto.
Ora credo che non sopporterei più una situazione del genere... e, ripensando al passato, mi chiedo come ho fatto a sostenere un rapporto del genere per tanto tempo... -
le ragazze italiane spesso sono semplicemente cafone.
Se posso permettermi, non si comporteranno così forse anche come meccanismo di difesa? Certi ragazzi-uomini basta che si trovino davanti ad una ragazza un attimo gentile e cordiale, e subito si fanno dei film allucinanti nella testa, in cui già pensano che tu li ami alla follia e li desideri perdutamente...
A volte essere gentile si rivela quasi pericoloso...
-
Con uno sguardo mi hai resa più bella,
e io questa bellezza l'ho fatta mia
Felice, ho inghiottito una stella.
Wislawa Szymborska -
Oggi è difficilissimo essere accettati dalle donne, perche seguono tutte un modello "televisivo e alla moda": se sei calvo o troppo magro, ti fanno fuori, non ti vedono. E devo leggere "come mai?" Che razza di intelligenza psicologica è mai questa? Come mai? e poi: forzata da chi? Dalle donne stesse che non ti considerano un essere normale perche non corrispondente ai canoni di presentabilità
Se posso permettermi Mercurio, io penso che "fissarsi" su questo tipo di pensieri sia molto deleterio.
Dire "le donne sono tutte così" o "gli uomini sono tutti così" non fa che alimentare un circolo vizioso, in cui veramente ci troveremo ad attirare tutte persone di quel genere.
Sinceramente non mi sembra che le donne siano tutte attratte da un modello stereotipato di uomo... certo, se uno tenta approcci solo con ragazze di un certo tipo, tutte "fighettine", attente alla moda, ai soldi e via dicendo, beh, in quel caso, mi viene da dire che se le va anche a cercare.
Ma se ci si mette ad ampliare un pochino di più i propri orizzonti, si scoprirà che l'universo femminile (come quello maschile) è molto vasto, ed ogni persona ha gusti differenti.
Bisogna però avere il coraggio di lasciar andare il passato, e tanti modelli deleteri che abbiamo, probabilmente involontariamente, introiettato. -
Sai, spesso è capitato anche a me...ho ascoltato per ore, giorni, mesi...gente che parlava della loro sofferenza e devo dire che la stragrande maggioranza parla, parla..ma poco ascolta...Tutto finisce per diventare soltanto uno sfogo, chi ascolta è solo uno "scoglio" su cui aggrapparsi durante quei momenti...non esiste in fondo, un legame vero...e quando ci si rende conto si va via...ci si allontana, anch'io l'ho fatto...
Non è cattiveria. E' un modo per proteggere se stessi, penso.Sono d'accordo con Lya.
Per quello che riguarda la mia esperienza, mi è capitato qualche volta di dover allontanare delle persone a me vicine che stavano male, ma perché questa loro sofferenza si stava protraendo ormai da diverso tempo, e iniziava ad influenzare negativamente anche me.
Inizialmente si cerca di aiutare l'altro, di confortarlo, anche di "scuoterlo"... e questo può andare avanti per diverso tempo, anche per mesi, come diceva Lya... ma quando ci rendiamo conto che tutto ciò non serve a niente, che siamo diventati per l'altro soltanto una "stampella", una sorta di contenitore su cui riversare tutti i propri tormenti... oppure iniziamo a capire di non essere abbastanza "forti" da non farci influenzare dalla sofferenza dell'altra persona, e sentiamo che inizia a "trascinare giù" anche noi... in questo caso penso sia giusto allontanarsi.
Come ha scritto Lya, anch'io credo che non sia cattiveria, ma è proprio un modo per proteggere se stessi... -
Ciao Edward,
provo ad aiutarti raccontandoti la mia esperienza.
Dunque, io ho sostenuto la maturità da privatista, non per problemi scolastici, ma anch'io per questioni personali. Ho sempre avuto un buon rendimento.
Per prepararmi ho seguito delle lezioni privatamente, e mi sono trovata bene.
Ha fatto però bene Dora a metterti in guardia, perché non tutte le scuole private offrono realmente un buon servizio. Alcune sì, ma non tutte. Perciò, se scegli di intraprendere questa strada devi cercare di informarti bene, perché puoi trovare di tutto: c'è la scuola seria, che ti prepara come si deve, ma puoi trovare anche situazioni molto ambigue... perciò attenzione!
E considera che gli insegnanti, almeno inizialmente, quando dirai loro che vuoi sostenere gli esami da privatista, non ti tratteranno propriamente bene, anzi, cercheranno in tutti i modi di dissuaderti dalla tua idea. E a questo devi essere pronto.
Però poi sta a te Edward... nel senso, ti riporto il mio caso, i prof della scuola statale in cui ho sostenuto la maturità, inizialmente, non credevano per niente in me, anzi, cercavano di convincermi che, se avessi sostenuto gli esami da privatista, sicuramente sarei stata bocciata.
Quando poi però mi sono presentata agli esami e ho fatto le mie 3 prove scritte, ottenendo un bel punteggio, tra l'altro anche maggiore degli studenti che avevano frequentato regolarmente... eh eh, si sono dovuti ricredere!Poi anche la prova orale è andata molto bene, e infatti sono uscita con un punteggio molto alto.
L'anno in cui io mi sono preparata per la maturità, ho conosciuto dei ragazzi che volevano fare due anni in uno... e, devo essere sincera, pochi ce l'hanno fatta alla fine.
Se tu sei bravo, è anche possibile riuscirci, però non è una passeggiata. Questo tienilo presente.
Non ho però mai conosciuto persone che abbiano dato la maturità, o gli esami di idoneità, studiando completamente a casa da soli, come vorresti fare tu... quindi su questa possibilità non saprei bene come esprimermi.
Dovresti provare a cercare delle persone che abbiano fatto questa scelta, e magari farti consigliare da loro, anche riguardo a come studiare, come prepararti, ecc.