Messaggi di Lupotta

    Guarda, alla fine si sbaglia, è normale.
    Avete dato fiducia ad una persona che se n'è aprofittata.
    La cosa importante è che entrambi abbiate capito l'accaduto e che siate concordi sul fatto che questa fiducia sia stata tradita.
    Poi ognuno gestisce la cosa come meglio crede: tuo marito ha deciso di non dargli troppa importanza, e comunque ti ha spalleggiato perché, a conti fatti, con questa persona non avete un rapporto, lo hai detto chiaramente.
    Se per non ferire i sentimenti o le aspettative degli altri membri della famiglia vuole invitarlo..chissene!
    Parliamoci chiaro: il passato non si cambia.
    Che abbia fatto il furbo rimane.
    Ma devi farti venire il sangue amaro per un personaggio del genere?
    Che abbia la sua piccola vittoria di Pirro..Tanto penso che tu abbia già abbastanza cose a cui pensare.
    Basta etichettati come ospite non gradito e non dargli retta.
    Che sarà mai..

    Beh allora voi una piccola parte attiva nella questione l'avete.
    Gli avete dato questa proprietà in gestione, da vendere..
    Poi lui s'è tenuto i soldi, ovviamente aprofittandosene.
    Sei sicura che magari non sia stato tuo marito, a dirgli che poteva farlo?
    Appurato questo, la questione cambia poco.
    Ormai la frittata è vecchia di anni.
    Puoi risolverla litigando od usando una faccia tosta senza pari.
    Di questa cosa se ne può parlare od è pure diventato un segreto di stato?
    Vedi tu..certi particolari io non posso saperli.
    Da quel che dici sul tuo lavoro, sei capace di gestire persone che vogliono farti le scarpe.
    Usa la tua determinazione anche qui, nei modi e nei tempi che ritieni opportuni..ma tieni sempre presente che è la festa di tua figlia

    Mamme perfette non esistono..perchè comunque non c'è una ricetta univoca.
    Primo punto.
    Secondo punto, io sono assolutamente concorde con ipposam: una donna rimane donna e persona (con il diritto di avere una vita piena ed appagante), anche quando è madre.
    Dipende da come riesce a gestire le due cose, e mi sembra che lei dedichi le sue attenzioni ed il suo amore pieno quando è a casa con sua figlia, e la sua concentrazione e la sua competitività quando è a lavoro.
    Negli anni, con il confronto, si capiscono un po di più le dinamiche familiari proprie ed altrui.
    Per esempio anche io sono felicissima che mia madre abbia lavorato, che mi abbia insegnato ad essere indipendente ed a non sottostare ai capricci ed ai bisogni di un uomo che, mantenendomi, magari poteva anche avere la pretesa di dirmi come vivere..
    Avrei preferito che, una volta a casa..fosse anche più presente ed amorevole..ma nessuno è perfetto..

    Premetto che io per prima non ho ancora ben capito quali siano i comportamenti più opportuni da tenere con le famiglie altrui, soprattutto del proprio marito.
    Vado a tentoni, cercando di rispettare i loro equilibri ed i loro bisogni e provando però a difendere sempre anche i miei diritti e le mie opinioni.
    E' molto difficile.
    Soprattutto perchè ho un carattere un pò difficile.
    Detto questo, per prima cosa devi tener presente che la sua famiglia, fatta di x persone con x teste diverse ed esperienze differenti, a quanto pare è un fronte unico su questa faccenda.
    Il che deve farti capire che per loro è un dato di fatto che questa persona aveva bisogno di soldi, voi DOVEVATE darglieli, e bom. Niente scuse, anche se li ha presi in modo improprio (che onestamente, dato che ormai hai detto tutto..sono curiosa di sapere come ha fatto a prendervi dei soldi senza il vostro permesso).

    I modi per affrontare la questione sono una manciata, secondo me:
    - ACCOMODANTE. Te ne fai una ragione, ti dedichi a tua figlia e non ci pensi. Lui verrà insieme alla frotta che immagini e tu gli darai quella poca attenzione che ti riuscirà di dargli.
    - AGGRESSIVA. Ti impunti e litighi col mondo per fare in modo che le cose vadano come tu vuoi che vadano. Discuti con tuo marito allo sfinimento e rovini la festa (nei fatti..), per una questione di principio (che può essere lecita, ma alla fine..riduce il tutto ad una lotta senza quartiere).
    - SUBDOLA. Lo fai venire, ed una volta soli, gli fai un gran sorriso e gli dici "Ma alla fine, dopo tutti questi anni non ho mai saputo se i soldi che ti abbiamo dato ti sono serviti. Spero tanto di sì!"
    Per mettere in atto questa serve sapere bene la dinamica dell' " incidente" (cosa che io non conosco) ed avere parecchia faccia tosta.
    Alla fine tutti dicono che è stato lecito il suo ladrocinio, no? Quindi teoricamente dovrebbe essere altrettanto lecito chiedere se i soldi sono serviti o meno.
    E vedere come reagisce lui.
    Se ringrazia puoi rispondere con un laconico "Bhe, figurati..la famiglia serve ad aiutarsi, no?" e la questione può dirsi risolta, secondo me.
    Se fa storie bhe..a quel punto te lo puoi mangiare in pubblica piazza senza esitazioni..anche se farlo durante una festa non è il massimo.

    Vedi tu qual'è la tua priorità..la serenità della festa per tua figlia, od il tuo orgoglio ferito.

    I rapporti lunghi, in cui abbiamo investito tanto tempo,risorse, speranze e sentimenti, quando giungono alla fine diventano un'arma a doppio taglio.
    Questo perché l'abitudine ci fa sentire protetti ed al sicuro, poiché ci fa vivere nell'illusione di avere tutto sotto controllo.
    Anche quando ci si abitua a stare male, a non amare e non essere amati.
    Aggiungiamo poi il senso di fallimento che si prova dopo tutto gli anni passati insieme, la paura del giudizio esterno, ed il terrore di una vita nuova e piena di sicure avversità.
    Però non è giusto per nessuno forzare una cosa che porta solo tanto malessere ad entrambi, dato che vi impedite a vicenda di poter avere una nuova vita, più felice..o perlomeno meno triste di quella che avete ora.
    Quindi per quella che è la mia esperienza, arrivati a questo punto sarebbe meglio lavorare su due fronti:
    - personale: cercando di staccarti sempre più, coltivando hobbies, cercando di ritrovare amore e rispetto per te stessa, oltre che ampliare il settore lavorativo se riesci, ed aumentare le tue entrate
    - di coppia. Non tanto per restare insieme, ma perché comunque lui è l'uomo con cui hai condiviso una buona fetta della tua vita, e secondo me merita rispetto. Quindi vale la pena tirar fuori i tuoi dubbi, perplessità, i tuoi bisogni e le tue paure. Con calma, giusto perche comunque ha il diritto di sapere come stanno le cose e come vive il rapporto la propria compagna.

    Il fatto che la casa è di tua proprietà è un enorme aiuto, credimi.
    Comunque se hai bisogno, chiedi a chi sai può darti una mano:amici o parenti che siano.
    Ma il limbo no...per favore. È un incubo inutile.

    Figurati.
    Anche io ho avuto un rapporto travagliato con mia madre, anche perché lei una vera mamma non l'ha avuta, e dopo tutto quello che abbiamo passato ho semplicemente capito che ha fatto del suo meglio con quello che aveva.
    Per anni l'ho odiata e le ho gridato dietro di tutto..perché non capivo.
    Poi ho fatto le mie esperienze, mi sono fatta aiutare a gestire la mia rabbia ed ho cominciato a parlarle, invece di giudicarla o gridare contro.
    Ad entrambe si è aperto un mondo. Abbiamo cominciato a confrontarci invece che scannarci..ed ora siamo ad un livello che non avrei mai sperato.
    È stato un cammino lento e difficile..ma è cominciato tutto quando ho smesso di volere che lei fosse come credevo che dovesse essere una madre.
    Il dialogo è importante, per quello ti dico di farle presente quando ferisce te o tua figlia. Ma non con astio o rabbia, semplicemente dalle notare che certe parole fanno male.
    E cerca tu stessa di non avere per lei parole di rimprovero.
    Siamo persone, ognuno di noi ama e odia a modo suo.
    Magari dentro di se lei è molto orgogliosa di te, o ti invidia il fatto che riesci sia ad essere una buona madre, sia una donna in carriera. Magari avrebbe voluto esserlo anche lei ma non le è riuscito.
    Chi lo sa.
    Di certo ti vuole bene e ne vuole alla tua bimba. Altrimenti ti avrebbe detto di arrangiarsi e non ti avrebbe aiutata (mia nonna l'ha fatto), oppure tratterebbe male la piccola (secondo te perché non sono più voluta andare da mia nonna?)
    In ultimo: la famiglia è importante, ma a mio vedere non ci si può annullare o cambiare quello che si è in nome dei legami familiari.
    Ognuno, come dici tu, deve mettere il suo contributo..ma i martiri onestamente non mi sono mai piaciuti, e credo che una famiglia debba anche e forse soprattutto capire i limiti e le peculiarità dei suoi membri, e rispettarli.
    Per questo non ringrazierò mai abbastanza mia madre per non aver seguito il dogma (come avrebbero fatto molte mamme..), del "devi andare dalla nonna e volerle bene perché è tua nonna", ma, avendo ben presente la situazione, abbia lasciato decidere a me (che ero solo una bambina), cosa volessi fare.
    E meno male.

    Le tue paure sono giustificate, ma sai anche tu che così non puoi andare avanti.
    Ne tu, ne la tua famiglia.
    Avere vergogna e non voler essere giudicati od etichettati è normale e comprensibile, ma ti posso assicurare che i gruppi di auto aiuto, il Sert, o gli alcolisti anonimi esistono per dare una mano a chi ne ha bisogno.
    Ti chiederanno un nome giusto per conoscerti, non certo per sapere chi tu sia, da dove vieni o chi sia la tua famiglia.
    Devi vedere tu in quale realtà vuoi muoverti: prova. Io mi sono trovata bene con i gruppi di auto aiuto, gli alcolisti anonimi mi hanno un po spaventata, lo ammetto..ma mi hanno anche fatto capire alcune cose che dopo mi sono state molto utili.
    Il Sert non mi è piaciuto. Però sono associazioni fatte da persone, il lato umano è fondamentale: devi trovare tu il posto in cui ti senti meglio, riesci a dialogare, avere un confronto e degli spunti per migliorare la tua/vostra situazione.
    Quando si tratta di dipendenze, spesso il quadro è :
    -persona dipendente che riesce a manipolare il prossimo e nega l'evidenza
    - persona (spesso i genitori), che non riescono ad avere la forza di affrontare il problema e preferiscono non smuovere le acque, rendendo solo più forte e "attore" il dipendente
    - persona che vede chiaramente quello che sta succedendo ma si vergogna o si sente in colpa, non sapendo cosa fare.. anche perché la situazione dopo un po si cronicizza e viene vista come "normale", quindi denunciarla o cercare di cambiarla diventa un atto sovversivo, quasi come se non si amasse il dipendente o chi cerca (male) di prendersi "cura" di lui.

    Devi amare e proteggere te stessa sopra ogni cosa. Vai ad uno o più di questi gruppi..dopo un po il tuo approccio ed i tuoi sentimenti verso questa situazione cambieranno..e chissà. .magari riuscirai a convincere anche tuo padre a farlo..

    Il fatto che tu sia amareggiata, delusa ed anche un po arrabbiata è del tutto lecito e comprensibile.
    È normale desiderare certe cose, cose che ci viene naturale desiderare e che pensiamo siano quasi "dovute".
    In questo ed in altri forum faccio spesso l'esempio di mia nonna. Religiosa convinta, si è sposata probabilmente più per obbligo sociale che per scelta, con un uomo scappato da un campo di prigionia e che, tornato a casa, in quel paesello aveva trovato solo lei ancora senza un marito.
    Ha avuto due figlie, mandare in collegio dai 3 ai 13 anni. Al ritorno a casa le ha spedite a lavorare in una ditta vicino a casa, non permettendo loro nemmeno di tenersi lo stipendio. Mia madre a 16 anni se n'è andata, con un piccolo aiuto da mio nonno. Per tutta la vita s'è arrangiata da sola, cercando in più occasioni di avere un minimo apprezzamento da parte della madre. Ci ha portato da lei quando eravamo piccoli..ma per esempio io, dopo un po, mi sono rifiutata di andarci.
    Per fortuna non mi ha mai costretta.
    Anche ora si prende cura di lei, mentre tutti noi aspettiamo solo che liberi il mondo dalla sua presenza..perché lei non era solo anaffettiva, ma anche la donna più cattiva che io abbia mai conosciuto. E di gente s∙∙∙∙∙a ne ho incontrata..
    comunque..Mia madre ancora spera che lei abbia un gesto affettuoso, o che le dica che le vuole bene.
    Non succederà mai.
    È una cosa che fa male, ma è così. Punto.
    Quello che secondo me puoi fare è cercare di evitare, per quello che puoi, di chiedere il suo aiuto, e quando ha delle esternazioni poco piacevoli farglielo notare immediatamente.
    Altro.. Non saprei..

    Il consiglio più urgente che mi viene da darti è quello di parlare serenamente con tuo padre ed andare insieme dagli alcolisti anonimi o in un gruppo di auto aiuto per i parenti degli alcolisti.
    Questo perché mi sembra chiaro che tua madre abbia questo problema, i sintomi ci sono tutti. L'abbandono totale della cura di se e degli altri, il menefreghismo, la negazione, i gesti plateali, i rimorsi di coscienza fittizi..o veri magari..ma che poi comunque non portano a nessun reale cambiamento.
    In questi gruppi potrete avere un confronto con persone che vivono lo stesso problema, potrete parlare con medici o esperti che vi consiglieranno l'approccio migliore da usare, e magari tuo padre, non sentendosi più solo e sperso (sicuramente una parte di lui si sentirà così ), ed avendo un appoggio, riuscirà finalmente a reagire e proteggere se stesso e la sua famiglia.
    Gli assistenti sociali di solito sono odiati perché arrivano quando la situazione è disastrosa..e per risolverla a volte usano metodi drastici.
    Le persone non amano i cambiamenti, ed ancor meno che qualcuno modifichi gli equilibri o le regole familiari: gli assistenti sociali lo fanno.
    Quindi, se vuoi un approccio più soft, direi che iniziare ad informarsi e dare un aiuto a tuo padre ed a tutti voi, dovrebbe essere un passo positivo.
    Continua a scrivere ed a sfogarti qui, e facci sapere come evolve la situazione.
    Un grosso abbraccio.

    Sei stata molto chiara.
    Purtroppo, se hai provato a farla ragionare e lei continua a negare, non hai molta scelta.
    Sei già fortunata ad aver potuto staccarti per la camera ed il cucinino..ora devi avere la pazienza di aspettare di uscire di casa.
    Non riesci a piazzare una lavatrice in cucina? Così useresti il bagno ancora di meno. Quello cerca di tenerlo pulito, più che altro per il tuo benessere e la tua salute.
    Per tua madre, forse sarò paranoica ma mi sembra che abbia un problema serio.
    Secondo me dovresti cercare di parlare con tuo padre, perché se lei non è responsabile e non si prende cura della casa e della famiglia, forse lui dovrebbe alzare il sedere e prendere le redini della situazione.
    Portarla ad un consultorio o dal medico di base sarebbe il primo passo. Tu, se proprio niente si muove, potresti chiamare i servizi sociali.