Nonna che non sembra felice di esserlo

  • Figurati.
    Anche io ho avuto un rapporto travagliato con mia madre, anche perché lei una vera mamma non l'ha avuta, e dopo tutto quello che abbiamo passato ho semplicemente capito che ha fatto del suo meglio con quello che aveva.
    Per anni l'ho odiata e le ho gridato dietro di tutto..perché non capivo.
    Poi ho fatto le mie esperienze, mi sono fatta aiutare a gestire la mia rabbia ed ho cominciato a parlarle, invece di giudicarla o gridare contro.
    Ad entrambe si è aperto un mondo. Abbiamo cominciato a confrontarci invece che scannarci..ed ora siamo ad un livello che non avrei mai sperato.
    È stato un cammino lento e difficile..ma è cominciato tutto quando ho smesso di volere che lei fosse come credevo che dovesse essere una madre.
    Il dialogo è importante, per quello ti dico di farle presente quando ferisce te o tua figlia. Ma non con astio o rabbia, semplicemente dalle notare che certe parole fanno male.
    E cerca tu stessa di non avere per lei parole di rimprovero.
    Siamo persone, ognuno di noi ama e odia a modo suo.
    Magari dentro di se lei è molto orgogliosa di te, o ti invidia il fatto che riesci sia ad essere una buona madre, sia una donna in carriera. Magari avrebbe voluto esserlo anche lei ma non le è riuscito.
    Chi lo sa.
    Di certo ti vuole bene e ne vuole alla tua bimba. Altrimenti ti avrebbe detto di arrangiarsi e non ti avrebbe aiutata (mia nonna l'ha fatto), oppure tratterebbe male la piccola (secondo te perché non sono più voluta andare da mia nonna?)
    In ultimo: la famiglia è importante, ma a mio vedere non ci si può annullare o cambiare quello che si è in nome dei legami familiari.
    Ognuno, come dici tu, deve mettere il suo contributo..ma i martiri onestamente non mi sono mai piaciuti, e credo che una famiglia debba anche e forse soprattutto capire i limiti e le peculiarità dei suoi membri, e rispettarli.
    Per questo non ringrazierò mai abbastanza mia madre per non aver seguito il dogma (come avrebbero fatto molte mamme..), del "devi andare dalla nonna e volerle bene perché è tua nonna", ma, avendo ben presente la situazione, abbia lasciato decidere a me (che ero solo una bambina), cosa volessi fare.
    E meno male.

    L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge.

  • ovviamente è legittimo provare sentimenti come amarezza, tristezza, rabbia però come dice anche lupotta, non cambia di una virgola la questione. emanciparsi dai genitori non vuol dire non riconoscerne i limiti e gli errori, giustificarli. vuol dire mettere in campo risorse per proteggersi, per tutelare il proprio nucleo.
    fermarsi lì, nelle aspettative, nei rimproveri o rimpianti, condizionerà le nostre decisioni, generalmente in modo molto subdolo ed inconscio.

    purtroppo o per fortuna, come molti, parlo per esperienza diretta; ultimo episodio di difesa è di cinque minuti fa. vorrei tanto che mia madre fosse capace di starmi vicino, di accogliere la mia sofferenza, e invece no. una volta in più dimostra i suoi limiti, non mi rispetta e mi fa male. devo per forza lasciarla fuori dalla mia (porzione di) vita, per quanto importante possa essere per me.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Per me dietro questi atteggiamenti c'è una sola parola: invidia.
    Magari mi sbaglio, ma anche le mie nonne erano così ed erano fondamentalmente persone molto invidiose (narcisiste) che pensavano solo a se stesse.
    Per me faresti meglio a non fargliela proprio incontrare tua madre.

  • Guarda mi ci provo a metter nei suoi panni ma proprio non la capisco. Oltre tutto tu dici che non le va di "rifarlo". Ecco lei non è che abbia mai avuto cura materna per noi figlie; come ho scritto altrove, di noi si è sempre occupata nostra nonna. Lei lavorava e basta. E anche io lavoro, forse più di lei, eppure quando ci sono me ne occupo personalmente di mia figlia. Lei delegava tutto. Questa poteva essere l'occasione di farlo per la prima volta. È qui so che qualcuno dirà: se non l'ha fatto prima figuriamoci ora.

    Scusa se te lo dico, ma in te rivedo molto tua madre , da quello che racconti sia di te che di tua madre.
    Entrambi per un figlio non siete state (tu fino a questo momento) in grado a rinunciare a parte del lavoro per dedicare piu tempo hai figli. Tua madre ha affidato l'incarico di madre a tua nonna e tu vorresti fare lo stesso con tua figlia. Io se fossi in te, più di preoccuparmi di tua madre, mi soffermerei su quali rinunce fare per accudire mia figlia al meglio.

  • Scusa se te lo dico, ma in te rivedo molto tua madre , da quello che racconti sia di te che di tua madre.
    Entrambi per un figlio non siete state (tu fino a questo momento) in grado a rinunciare a parte del lavoro per dedicare piu tempo hai figli. Tua madre ha affidato l'incarico di madre a tua nonna e tu vorresti fare lo stesso con tua figlia. Io se fossi in te, più di preoccuparmi di tua madre, mi soffermerei su quali rinunce fare per accudire mia figlia al meglio.

    Su alcune cose, è vero che la penso come lei, cioè non è mia intenzione lasciare il lavoro o distruggere anni di impegno e sacrifici, ma lo faccio coscientemente, io ammiro questo lato di mia madre, la determinazione e l'autorealizzazione sono dei valori per me. Ma nell'approccio alla maternità siamo completamente diverse. Io faccio anche la mamma. Non è il tempo la misura di quanto si è buone madre, ma la qualità di quel tempo. Io scelgo coscientemente di continuare ad investire nella mia professione perché so che nel lungo periodo mia figlia avrà:

    - un esempio di donna migliore

    - una madre più realizzata e serena

    - un tenore di vita migliore

    - più possibilità economiche e sociali

    Io scelgo questo per mia figlia, scelgo di essere un buon modello prima di tutto, un modello di donna autonoma e senza la frustrazione di aver rinunciato alla carriera a causa sua. E anche se ho poco tempo quel tempo lo passiamo splendidamente. Inoltre me ne prendo cura direttamente, mi occupo io di ogni suo pasto (lo lascio pronto), e quando ci sono la cambio, la lavoro, me ne occupo direttamente. Viceversa mia madre non lo faceva, anche quando c'era delegava sempre la cura di noi e oggi che sono adulta è completamente disinteressata alla mia vita. E' questa la differenza, direi sostanziale.

  • Mi dispiace ma da figlio ti dico che non funziona proprio così, soprattutto quando tua figlia crescera avra bisogno di molto tempo, inoltre i figli non se ne importano molto della realizzazione della madre o del padre dal punto di vista lavorativo, ma se ne importano di più dell'affetto e delle attenzioni ricevute. Lo sai quanto spesso accadra che tua figlia vorrà dirti una cosa e alla fine non può perché a casa non ci sei? Alla fine lei dirà queste cose a qualcun'altro e non sarai più tu il suo punto di riferimento.
    Io dico questo, cambia la scaletta dei valori, la carriera il lavoro sono illusioni, alla fine qual'è lo scopo del lavoro? Quando poi uno invecchia si rebde conto di quanto tempo ha perso dietro a lavoro non facendo le cose più importanti. La vita non é lavoro. Questo poi é un altro discorso.

  • Mi dispiace ma da figlio ti dico che non funziona proprio così, soprattutto quando tua figlia crescera avra bisogno di molto tempo, inoltre i figli non se ne importano molto della realizzazione della madre o del padre dal punto di vista lavorativo, ma se ne importano di più dell'affetto e delle attenzioni ricevute. Lo sai quanto spesso accadra che tua figlia vorrà dirti una cosa e alla fine non può perché a casa non ci sei? Alla fine lei dirà queste cose a qualcun'altro e non sarai più tu il suo punto di riferimento.
    Io dico questo, cambia la scaletta dei valori, la carriera il lavoro sono illusioni, alla fine qual'è lo scopo del lavoro? Quando poi uno invecchia si rebde conto di quanto tempo ha perso dietro a lavoro non facendo le cose più importanti. La vita non é lavoro. Questo poi é un altro discorso.

    Io invece da figlia ti ripeto che ho apprezzato l'impegno di mia madre nel lavoro. La maternità e la genitorialità sono faccende molto personali, il lavoro non è la vita ma ne è una parte importante. Le scale di valori poi non si cambiano a comando, non credo che qualcuno possa farlo. Quando mia figlia sarà più grande il suo bisogno di accudimento si ridurrà, come è giusto, e avrà altri riferimenti, come è altrettanto giusto. Da buona madre saprò mediare, come faccio ora. Molte donne rinunciano alle proprie aspirazioni e poi la fanno pagare ai propri figli in persona. Mia suocera, che ha vissuto per il figlio, facendo la casalinga, oggi da anziana gli rinfaccia tutto, gli butta in faccia tutta l'amarezza di una vita senza altri interessi, è invidiosa di tutte le donne più autonome e istruite e realizzate di lei, e quando il figlio molti anni fa andò a vivere per conto suo è come se la sua vita fosse finita in quel momento.

    Nella vita ci vuole "misura", io la vedo così. Non sono e non sarò mai "solo mamma", oggi ho quasi 38 anni, ne ho spesi 20 a studiare per diventare quello che sono e quasi 13 a competere per occupare il posto che occupo, il lavoro che faccio non solo mi piace, mi realizza, mi fa sentire utile, apprezzata, stimata, e mi permette di essere economicamente autonoma e di dare a mia figlia serenità economica e materiale. Non è tutto, ma non è poco. E' finita l'era della donna a carico di un uomo, per fortuna, e per fortuna di tutti: degli uomini che sono più liberi e sgravati dal dovere di mantenere un essere umano adulto, e delle donne, che sono libere di fare le proprie scelte senza dover rendere conto a nessuno.

    Non serve una dedizione full time per essere un buon genitore, bastano un buon cervello e un buon cuore per esserlo.

  • Io invece da figlia ti ripeto che ho apprezzato l'impegno di mia madre nel lavoro. La maternità e la genitorialità sono faccende molto personali, il lavoro non è la vita ma ne è una parte importante. Le scale di valori poi non si cambiano a comando, non credo che qualcuno possa farlo. Quando mia figlia sarà più grande il suo bisogno di accudimento si ridurrà, come è giusto, e avrà altri riferimenti, come è altrettanto giusto. Da buona madre saprò mediare, come faccio ora. Molte donne rinunciano alle proprie aspirazioni e poi la fanno pagare ai propri figli in persona. Mia suocera, che ha vissuto per il figlio, facendo la casalinga, oggi da anziana gli rinfaccia tutto, gli butta in faccia tutta l'amarezza di una vita senza altri interessi, è invidiosa di tutte le donne più autonome e istruite e realizzate di lei, e quando il figlio molti anni fa andò a vivere per conto suo è come se la sua vita fosse finita in quel momento.

    Nella vita ci vuole "misura", io la vedo così. Non sono e non sarò mai "solo mamma", oggi ho quasi 38 anni, ne ho spesi 20 a studiare per diventare quello che sono e quasi 13 a competere per occupare il posto che occupo, il lavoro che faccio non solo mi piace, mi realizza, mi fa sentire utile, apprezzata, stimata, e mi permette di essere economicamente autonoma e di dare a mia figlia serenità economica e materiale. Non è tutto, ma non è poco. E' finita l'era della donna a carico di un uomo, per fortuna, e per fortuna di tutti: degli uomini che sono più liberi e sgravati dal dovere di mantenere un essere umano adulto, e delle donne, che sono libere di fare le proprie scelte senza dover rendere conto a nessuno.

    Non serve una dedizione full time per essere un buon genitore, bastano un buon cervello e un buon cuore per esserlo.

    Il mio discorso non era rivolto solo alle donne ma in generale. Comunque il mio discorso non era tanto smettere di lavorare ma di ridurre le ore di lavoro.
    Io spero che non ti accada ma se un giorno tua figlia ce l'avrà con te per il poco tempo che gli hai dedicato e per il non essere stata presente nei momenti più importanti tu che gli risponderai?
    E si sai figlia io sono stata una donna moderna, e ho pensato a realizzare la mia carriera, non sei contenta per tua madre

  • Il mio discorso non era rivolto solo alle donne ma in generale. Comunque il mio discorso non era tanto smettere di lavorare ma di ridurre le ore di lavoro.
    Io spero che non ti accada ma se un giorno tua figlia ce l'avrà con te per il poco tempo che gli hai dedicato e per il non essere stata presente nei momenti più importanti tu che gli risponderai?
    E si sai figlia io sono stata una donna moderna, e ho pensato a realizzare la mia carriera, non sei contenta per tua madre

    Non so quanti anni hai, ma l'orario di lavoro non si può decidere in autonomia. Io faccio un mestiere in cui c'è grande competizione: non esserci significa cedere il posto a qualcun altro. O pensi che posso andare dall'amministratore delegato dell'azienda e dirgli "sai, siccome sono mamma, vorrei un orario ridotto, ma mantenere la mia qualifica di responsabile e magari anche lo stipendio".

    Non vedo perché mia figlia dovrebbe avercela con me per il tempo che non le ho dedicato, io ad esempio non ce l'ho con mia madre perché non c'era, anzi, ripeto ne sono contenta. Se lavorando di più mi avesse dato ancora più opportunità vorrei l'avesse fatto, vedila così.

    E cosa pensi, che le donne chirurgo, o avvocato, hanno figli infelici perché le mamme non stanno a casa? Maddai.

    Il benessere di un figlio non si misura in tempo, ma in qualità di questo tempo. Una donna in carriera felice è una madre migliore di una casalinga frustrata. Ci sono persino ricerche statistiche che lo provano.

  • Mamme perfette non esistono..perchè comunque non c'è una ricetta univoca.
    Primo punto.
    Secondo punto, io sono assolutamente concorde con ipposam: una donna rimane donna e persona (con il diritto di avere una vita piena ed appagante), anche quando è madre.
    Dipende da come riesce a gestire le due cose, e mi sembra che lei dedichi le sue attenzioni ed il suo amore pieno quando è a casa con sua figlia, e la sua concentrazione e la sua competitività quando è a lavoro.
    Negli anni, con il confronto, si capiscono un po di più le dinamiche familiari proprie ed altrui.
    Per esempio anche io sono felicissima che mia madre abbia lavorato, che mi abbia insegnato ad essere indipendente ed a non sottostare ai capricci ed ai bisogni di un uomo che, mantenendomi, magari poteva anche avere la pretesa di dirmi come vivere..
    Avrei preferito che, una volta a casa..fosse anche più presente ed amorevole..ma nessuno è perfetto..

    L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. I suoi genitori e il sostegno che non c'è 5

      • Polimori
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      199
      5
    3. La Marina

    1. Da quando è nato mio figlio non ho più una vita 52

      • andrerdna
    2. Risposte
      52
      Visualizzazioni
      2.3k
      52
    3. Andre73

    1. Sto vivendo un incubo, come posso sopravvivere? 5

      • maria27
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      397
      5
    3. Andre73

    1. Un esperimento, una lettera e la solita reazione che fa male 53

      • nonloso1989
    2. Risposte
      53
      Visualizzazioni
      2.5k
      53
    3. gloriasinegloria

    1. Marito emotivamente assente e suocera tossica, sono in crisi 96

      • talpa18
    2. Risposte
      96
      Visualizzazioni
      4.4k
      96
    3. leila19

    1. Quando si scende al sud a trovare la famiglia... 8

      • Polimori
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      368
      8
    3. Crisantema