Messaggi di Simysimy

    Purtroppo nelle nostre vite dobbiamo accettare inevitabili cambiamenti. Può accadere che nessuno più si possa prendere cura di noi e tocchi a noi prenderci cura degli altri. Io stessa vedo ormai mia madre, che fino a poco tempo fa era un sostegno, fragile, e ne devo prendere atto. Tuo padre non tornerà più come prima, è inutile rimpiangere il passato. Non dico che bisogna rassegnarsi passivamente, ma che senza negare la realtà bisogna trovare un modo per affrontarla ristabilendo un nuovo equilibrio per tutti, che necessariamente sarà diverso. Potrebbe essere meglio che tuo padre stia in una struttura ma questo comporta un maggior senso di solitudine, oppure sarai in compagnia se dovrà ritornare a casa ma tu dovrai seguirlo. Ogni scelta porta con sé la rinuncia a qualcosa.

    Hai ragione su tutto, ma ho bisogno di far uscire il mio dolore.

    Andre73 Ti stimo per la grinta che emerge. Fai benissimo a voler riprenderti la vita. Io sono caduta milioni di volte e altrettante rialzata. E lotto per farlo pure questa volta, solo che... a sto giro è più complicato. Sono un full optional di cose negative o limitanti. Ci provo ad alleggerirmi, ma poi restiamo così.


    Vorrei fare tante esperienze che non ho mai fatto, poi però mi dico che non so più fare una camminata, pensa un viaggio o simile.


    Mi chiedo: vorresti un partner? Forse sì, o non lo so, a volte no. Vorrei essere amata, ma ne ho paura.


    Un lavoro? Sì, ma tranquillo e online. Come ci arrivo, sennò! Vorrei non pensare che dobbiamo morire ogni istante, ma non ci riesco sempre. Posso dire ciò di cui sono contenta: ironia e tenacia. Pure di rompere le scatole col mio bisogno di raccontarmi. E dell'empatia, con la quale ti abbraccio virtualmente e ti auguro una splendida ripresa.

    Intanto chiedi l'invalidità, anche se è poco almeno integri un po'. Visto che l'iter è lungo, ti conviene iniziarlo subito. Poi ora capisco che tuo padre è un problema, ma visto che vivete della sua pensione, se lui non ci fosse più il problema sarebbe ancora più grosso... Dovresti pensarci ora, individuare un sistema che ti permetta di vivere anche senza di lui. Dici che hai lavorato in passato: che lavoro facevi? C'è la possibilità di riprendere quell'attività? Adesso ci sono varie possibilità anche di smart working se hai difficoltà negli spostamenti, ci sono attività che si possono fare da casa. Con pazienza, senza aspettarsi grandi stipendi subito, guadagnare qualcosa ti sarebbe di aiuto, ti terrebbe occupata e allevierebbe la solitudine.

    Io cerco lavori online, ma tranne che call center dove devi vendere, non trovo nulla.


    Io non voglio che lui muoia, è mio padre. Solo che non so come poter tornare a badare a lui. Oggi ho scritto al medico della struttura per far capire il suo quadro. Dopo due volte che mi ha urlato, non ho più ripreso il discorso. Ma lui continua a dire: quando torno faccio questo o quello. Lo lascio dire, ma non ha fatto nulla prima, figurati ora che non può.


    Oggi, dopo sei mesi che dovevo, ho fatto la gastro transanasale, totalmente sveglia. Dicevano fosse meno invasiva della classica, ma non mi è sembrato. Ecco, dopo certe situazioni, avrei voluto trovare un affetto. Una coccola. Avrei voluto che lui fosse autonomo e capace di farmi qualche carineria.


    La vita era dura, brutta, pesante. Ma sette anni fa, due mesi prima che mamma andasse via, era la vigilia… O il dicembre dopo, non ricordo. Avevamo detto di fare cena di pesce, come da consuetudine, per tenere viva un'usanza e per non sentirci depressi. Dovevamo andare in piazza, al mercato, tentare di girare il giorno della vigilia come se tutto fosse bello. Io quella mattina ebbi un attacco di panico, non stavo bene, non riuscivo a fare nulla. E andò lui, fece lui il giro. Io cercai di riprendermi per poter cenare poi la sera insieme.


    Poi però lui ha cominciato a star peggio, e solo io mi sbattevo. Ed oggi vorrei che, una volta, tornasse come quel tempo. Io libera di sentirmi stanca sapendo di essere coccolata. Che qualcuno di famiglia pensasse a me. Mi hanno portato via tutto: un fratello, una mamma, lui che per carattere e circostanze non può più fare. Non ho nessuno e non lo accetto. Stasera mi piange il cuore.


    Vi dico anche un'altra paura. Non c'è nessuno che mi piaccia, nessuno sa conoscermi. In chat non ci voglio più stare. Se mi immagino in una festa, mi vedo stanca. Pensate sia una visione negativa perché sto giù di morale, o anche tutta la mia verve e capacità di stare ovunque e divertirmi pure con poco sia svanita per sempre? Non ho più nulla delle cose di cui andavo fiera.


    Boh, stasera mi sento persa nel bosco della vita.

    zizifo


    Il punto è... Mio padre dicono sia capace di intendere e di volere. Viviamo della sua pensione, io da molto non lavoro. Chiederò, se posso, una pensione di invalidità, ma non cambia la vita: quella somma non basta e non è imminente.


    Nelle lungodegenze ci puoi stare due mesi, poi torni a casa o vai in una RSA, dove minimo, se rientri con un ISEE, paghi mille o duemila euro. Pure mille, fosse, vuol dire che io dovrei campare d’aria, perché abbiamo una casa ma ci sono spese condominiali pari a Beverly Hills. Aggiungi bollette, spese varie, e i soldi non ci sono. Più volte ho tentato di dire di vendere casa, ma lui urla, non vuole, e se da un lato lo capisco, perché oggi si vende male e poi dopo che faccio? Due case non ci escono. Dall'altro, con lui non si può ragionare.


    Oggi ho accennato che dal 5 ottobre ricominceremo da capo a dodici: esce da lì e che facciamo?


    Io sto soffrendo a star sola, ma con lui è impossibile vivere. Non ascolta mai, non deambula liberamente, ha la carrozzina. Ma non ci vede tanto, quindi ha bisogno di chi gli faccia da ombra, nemmeno la badante basta.


    E una badante h24, ci fosse pure posto in casa, costa più di 2000 euro.


    Capite che sono sette mesi che io mi sento un criceto sulla ruota, perché non ho soluzioni.


    Capisco che lui non voglia fare avanti e indietro da una struttura all'altra, ma io devo morire e impazzire? Non trovo soluzioni...


    Mi ha prosciugata per sette anni. Esiste lui coi suoi bisogni e tu no.


    Io dovrei guadagnare 2000 euro minimo per vivere, cercando una casa in affitto per me. Ma lui, nella nostra casa, con una badante h24 e tutte le spese, non ci arriva proprio.


    Quindi, all'atto pratico, non c'è soluzione, se non inventarsi che sta male, stare in ospedale per un po' e poi rientrare nelle lungodegenze. Mettetevi nei miei panni... Non vi sentireste col cappio al collo?

    Con me sfondi una porta aperta... io ho sviluppato una vera e propria fobia nel dormire sola.

    Purtroppo non ho ancora risolto del tutto.


    I dolori fisici che senti potrebbero essere un'influenza...

    Perdona, ma non ricordo: tu vivi sola?


    Dormire sola non mi spiace, cioè non sono abituata a dormire con qualcuno, ma sapere che sto proprio sola a casa… Sempre tu con te, coi tuoi pensieri, paure. Mi prenderai per matta, ma mi manca il contatto fisico: un abbraccio, un gesto di vicinanza. Tutto il giorno così è da impazzire. Oggi sono andata dall'agopuntura; diceva che gira un virus gastrointestinale e forse l'ho preso. Ho stomaco e pancia sottosopra.


    Accompagnata alle 12.20, tornata alle 14.30 e poi di nuovo sola. Non riesco proprio a vivere così.


    Un tempo uscivo pure con soggetti di chat, ora non più. Sono peggiorati loro e la mia insofferenza a certi modi di fare. Non riesco a vedermi più in situazioni ludiche.


    Poi altro sgomento: mio padre dovrebbe uscire il 6 ottobre dalla struttura e non vuole andare in altre. Ma a casa non è gestibile; non ci sono soldi per una badante, che lui pensa non sia necessario. Ecco che mi risento nelle sabbie mobili.


    Perché non arriva un aiuto, un'opportunità, per me? Che mi permetta di sentirmi viva. Mi sento una prigioniera che scappa ma viene sempre ripresa.


    P.S. Ma supporti, chat notturne, non esistono?

    Laonci' L'ho chiamato, io ho sempre cercato un filo di comunicazione, ma poi, dopo 90 volte che ti cerco e tu mai, mollo.


    Sono le 4.43 e non mi sento bene e non so che fare. Ho dolore alla scapola, rigidità muscolare, non ho preso tachipirina perché ho una strana nausea e mi sento come se avessi qualcosa in pancia. Nervoso? Cervicale? Reflusso? Vorrei poter chiamare qualcuno, sono spaventata. Non ho mangiato cose strane. Forse è il nervosismo, ma che mi sta succedendo non lo so.


    Ecco, ma per chi vive solo, la notte non c'è nessun supporto amico che funzioni? Chat di supporto, insomma. Prima ho rigettato saliva... Avete presente forze di stomaco? E uno può morire e nessuno lo aiuta. Oh mio Dio.

    C'è qualcuno che, per vari motivi come depressione, panico, estate micidiale o disoccupazione, non ha socialità, parenti, partner? Io ho già detto la mia situazione, ma oggi mi sento in particolare di non stare bene con la schiena, terrorizzata.


    E se non mi sentissi più bene per riuscire a tornare come una volta?


    E se non sapessi più trovarmi in mezzo alla gente?


    Stasera mi sento in un fazzoletto di casa che, per quanto non mi piaccia, è abbastanza grande.

    Ho paurissima, mi risale la paura di poter morire ogni istante. Di non vivere.

    Come si fa a star soli in casa per più giorni, senza aver fatto una chiacchierata almeno? Perché non ho nessuno: parenti da chiamare, amici che vogliano chiacchierare, ognuno per i suoi motivi caratteriali.


    Come fa chi vive solo, magari pure isolato, solo coi suoi pensieri? Ho un cugino di mamma che vive in un paesino da anni, solo. No TV, no PC, solo radio. Lui dice che si è abituato. Forse perché sta bene in salute e io no?


    Help help.

    Non morirai.

    La fitta all'ovaie potrebbe essere collegata al colon, nel senso che ti senti le fitte lì ma potrebbe essere una colica o qualcosa di simile...

    Sai che l'intestino è come un secondo cervello. Somatizza tantissimo.

    Lo so, io li ho stressati entrambi. Ore 15.12 e nessuna chiamata. Quale genitore, che ci sta con la testa ma non con il cuore, non chiamerebbe sua figlia?

    Mi sento così sola.

    Laonci' mi sta un po' cedendo la testa... cioè, ho una neuropatia che è un po' peggiorata in questi giorni. Oggi soprattutto. E la tendinite al polso destro con versamento, fatto di tutto ma c'è. Colon e intestino infiammati credo siano molto colpevoli della sciatica. Ho fitte ovunque... senso di bruciore, non so se è fibromialgia o boh.


    Da stanotte, fitte tipo ovaie destre, ma non so se invece è intestino. Poi la cosa di papà, cioè neppure una chiamata, mi fa male. Non devo pensarci, ma peggiora lo stress e la tensione. Cosa può succedermi... posso morire per questa neuropatia? Considerando tutte le altre patologie!


    Poi leggi su Google e ti piglia malissimo.

    Laonci' non è mio padre, quel padre.


    Ha sempre detto bugie, per cose futili e non, vi ho sempre sofferto. Mi ha fatto passare per matta, quando doveva fare cose che importavano a lui. Mi ha denigrata troppo spesso. Sì, ha anche detto qualche complimento quando glielo facevo notare, ma se devo chiedere non ne voglio. Non usa mai il grazie e per favore con nessuno. Ma io non dovrei essere nessuno. Gli piace comandare senza averne titoli. Ho permesso mi trattasse come una garzona, dammi/fammi... ultimo ieri sera. Gli compri le cose, regali, gli fai sorprese... dà tutto per scontato. Sta male? Ha 86 anni e ha solo le conseguenze di un diabete causato da stravizi.


    Io con più di 30 anni di meno, se elenco i problemi di salute, finisco a Natale. Mi ha fatto mangiare letteralmente il fegato. Perché è senza recupero. Egoista.


    Da quando sono nata sento ripetere... morto io sono morti tutti. Un padre non deve dire ciò. Chi non ha figli sì, ma chi ne ha no.


    Nella struttura gli fanno la barba. Gli chiesi, visto che è un mese che sta lì, se dovesse pagare. Mi disse di no. Sapevo che aveva dei soldi. Considerando che gli faccio avere tutto e di più: viveri, gli faccio portare da JustEat caffè o cappuccino. Ieri sera, sentirmi dire... dammi i soldi spicci, imperativo, senza grazie o gentilmente, mentre io sto a pezzi con la sciatica e tutto il resto, mi ha preso male. Mi sono congelata male. Tu, il giorno dopo, padre, neppure mi chiami se sono viva o morta? Oggi ho mandato un ragazzo a portargli cose che gli servivano, gli ho fatto dare sugli 8 euro. Si è lamentato con lui perché erano pochi, bofonchiando che deve pagare per la barba. Non so se è vero; se lo fosse, avrebbe dovuto dirlo e invece mente sempre.


    E se non bastasse tutto ciò, era il 4 maggio 2024. Mi avevano operato d'urgenza due giorni prima per un'ernia ombelicale. Avevo detto a un amico, prima di andare in PS, di comprargli delle cose; aveva pure cucinato uova sode. Mio padre, due giorni dopo, lo sento e invece di preoccuparsi per me... cavolo, l'unica figlia rimasta, che poteva morire, voleva chiamassi Glovo per ordinargli cinese o altro, perché lui mica poteva rimangiare uova sode. No, mio padre non è salvabile in nessun modo. Non c'è mai stato, non mi ha mai davvero amata. Ama solo sé stesso.