zizifo
Il punto è... Mio padre dicono sia capace di intendere e di volere. Viviamo della sua pensione, io da molto non lavoro. Chiederò, se posso, una pensione di invalidità, ma non cambia la vita: quella somma non basta e non è imminente.
Nelle lungodegenze ci puoi stare due mesi, poi torni a casa o vai in una RSA, dove minimo, se rientri con un ISEE, paghi mille o duemila euro. Pure mille, fosse, vuol dire che io dovrei campare d’aria, perché abbiamo una casa ma ci sono spese condominiali pari a Beverly Hills. Aggiungi bollette, spese varie, e i soldi non ci sono. Più volte ho tentato di dire di vendere casa, ma lui urla, non vuole, e se da un lato lo capisco, perché oggi si vende male e poi dopo che faccio? Due case non ci escono. Dall'altro, con lui non si può ragionare.
Oggi ho accennato che dal 5 ottobre ricominceremo da capo a dodici: esce da lì e che facciamo?
Io sto soffrendo a star sola, ma con lui è impossibile vivere. Non ascolta mai, non deambula liberamente, ha la carrozzina. Ma non ci vede tanto, quindi ha bisogno di chi gli faccia da ombra, nemmeno la badante basta.
E una badante h24, ci fosse pure posto in casa, costa più di 2000 euro.
Capite che sono sette mesi che io mi sento un criceto sulla ruota, perché non ho soluzioni.
Capisco che lui non voglia fare avanti e indietro da una struttura all'altra, ma io devo morire e impazzire? Non trovo soluzioni...
Mi ha prosciugata per sette anni. Esiste lui coi suoi bisogni e tu no.
Io dovrei guadagnare 2000 euro minimo per vivere, cercando una casa in affitto per me. Ma lui, nella nostra casa, con una badante h24 e tutte le spese, non ci arriva proprio.
Quindi, all'atto pratico, non c'è soluzione, se non inventarsi che sta male, stare in ospedale per un po' e poi rientrare nelle lungodegenze. Mettetevi nei miei panni... Non vi sentireste col cappio al collo?