Intanto chiedi l'invalidità, anche se è poco almeno integri un po'. Visto che l'iter è lungo, ti conviene iniziarlo subito. Poi ora capisco che tuo padre è un problema, ma visto che vivete della sua pensione, se lui non ci fosse più il problema sarebbe ancora più grosso... Dovresti pensarci ora, individuare un sistema che ti permetta di vivere anche senza di lui. Dici che hai lavorato in passato: che lavoro facevi? C'è la possibilità di riprendere quell'attività? Adesso ci sono varie possibilità anche di smart working se hai difficoltà negli spostamenti, ci sono attività che si possono fare da casa. Con pazienza, senza aspettarsi grandi stipendi subito, guadagnare qualcosa ti sarebbe di aiuto, ti terrebbe occupata e allevierebbe la solitudine.
Io cerco lavori online, ma tranne che call center dove devi vendere, non trovo nulla.
Io non voglio che lui muoia, è mio padre. Solo che non so come poter tornare a badare a lui. Oggi ho scritto al medico della struttura per far capire il suo quadro. Dopo due volte che mi ha urlato, non ho più ripreso il discorso. Ma lui continua a dire: quando torno faccio questo o quello. Lo lascio dire, ma non ha fatto nulla prima, figurati ora che non può.
Oggi, dopo sei mesi che dovevo, ho fatto la gastro transanasale, totalmente sveglia. Dicevano fosse meno invasiva della classica, ma non mi è sembrato. Ecco, dopo certe situazioni, avrei voluto trovare un affetto. Una coccola. Avrei voluto che lui fosse autonomo e capace di farmi qualche carineria.
La vita era dura, brutta, pesante. Ma sette anni fa, due mesi prima che mamma andasse via, era la vigilia… O il dicembre dopo, non ricordo. Avevamo detto di fare cena di pesce, come da consuetudine, per tenere viva un'usanza e per non sentirci depressi. Dovevamo andare in piazza, al mercato, tentare di girare il giorno della vigilia come se tutto fosse bello. Io quella mattina ebbi un attacco di panico, non stavo bene, non riuscivo a fare nulla. E andò lui, fece lui il giro. Io cercai di riprendermi per poter cenare poi la sera insieme.
Poi però lui ha cominciato a star peggio, e solo io mi sbattevo. Ed oggi vorrei che, una volta, tornasse come quel tempo. Io libera di sentirmi stanca sapendo di essere coccolata. Che qualcuno di famiglia pensasse a me. Mi hanno portato via tutto: un fratello, una mamma, lui che per carattere e circostanze non può più fare. Non ho nessuno e non lo accetto. Stasera mi piange il cuore.
Vi dico anche un'altra paura. Non c'è nessuno che mi piaccia, nessuno sa conoscermi. In chat non ci voglio più stare. Se mi immagino in una festa, mi vedo stanca. Pensate sia una visione negativa perché sto giù di morale, o anche tutta la mia verve e capacità di stare ovunque e divertirmi pure con poco sia svanita per sempre? Non ho più nulla delle cose di cui andavo fiera.
Boh, stasera mi sento persa nel bosco della vita.