Per continuare questa conversazione mi servirebbe un'area privata.
Messaggi di Lixxy
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Scusa Hope77, una curiosità, ma voi del sud avete dei prosciutti vostri? Io una volta avevo assaggiato del prosciutto toscano, e poi ho sentito parlare del prosciutto di Norcia... Ce ne sono altri? Li preferite ai nostri? Quali sono le differenze?
Come saprai la parola "norcino" significa appunto colui che lavora la carne di maiale.
Credo che il sud sia troppo caldo per il prosciutto. So che in montagna si produce, ma solo a livello locale se non addirittura familiare. Ricoperto di pepe o peperoncino per meglio conservarlo assomiglia più allo speck.
Al contrario si produce salame che differisce da quello del nord per la grana grossa, detta appunto: "a punta di coltello". In Calabria c'è l 'nduia che è un salame con pasta di peperoncino. Ormai introvabile il salame di polmone e interiora.
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OT: il tuo nickname. Mi deconcentra... ma quindi se non ci sei dove sei? E dove non sei se non ci sei? E se non sei dove non sei dove sei?
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La tua paura si risolve facilmente usando una safeword. La safeword può dirla lei o voi in qualsiasi momento per fermare tutto se qualcuno ritira il proprio consenso. Parlatene.
Cito da wikipedia:
La parola di sicurezza (in inglese safeword) è una parola convenzionale, che pronunciata nel corso di un rituale o di una scena BDSM ha come conseguenza l'immediata cessazione dell'azione.[1] In questo modo il sub ha la garanzia che in ogni caso saranno rispettati i suoi limiti fisici e morali.
La parola scelta è preferibilmente corta e facile da ricordare. Alcuni usano i colori "rosso" (parola di sicurezza), "giallo" (richiesta di rallentare), "verde" (richiesta di proseguire), mentre altri usano i numeri con lo stesso significato.
La safeword si usa nel BDSM dove il succube può sempre dire "basta".
Ne caso di Noncisono consiglierei invece o un buon sito di incontri dedicati allo scambismo o un buon club scambista, ma lì è più facile trovare uomini single che donne perché i gestori sono terrorizzati dall'accusa di favoreggiamento alla prostituzione. Al contrario nei siti si può trovare una donna che abbia piacere di stare con una coppia. Attenzione alle mercenarie: andare solo su siti che garantiscono un attento controllo degli utenti.
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P.S. fossi campano non sarei stato nemmeno tanto contento dell'immagine che della vostra terra ha dato Saviano (nella sua opera Gomorra) per inciso...
Gomorra è uno spaccato della vita all'interno della criminalità organizzata, non della vita dei normali cittadini. È vero che la criminalità organizzata ha maggior terreno fertile dove è maggiore la disoccupazione, ma sulla storia di questa se ne sono scritte ampie pagine e non starò qui a rivangare le responsabilità del nord.
Per quanto riguarda il trasferimento io ti direi di stare alla larga dai grandi centri dei capoluoghi, c'è sempre casino di notte e spesso si aggirano per le strade spacciatori e gente ubriaca. Io ho scelto di vivere in una città appena fuori il grande capoluogo, in modo da essere tranquillo di sera ma avere il vantaggio di poter raggiungere la città quando ne ho voglia.
Lo stesso discorso ha fatto mia figlia traslocando nella provincia lombarda: se voglio il casino ce l'ho a mezz'ora di macchina. A me invece, forse perché vivo sola, la città mi manca. Bisogna dire che però sia Napoli che Caserta sono vive tutta la notte e la presenza di "gente strana" non differisce secondo gli orari, forse più secondo i quartieri. Ma neanche. Una pizza a piazza Sanazzaro alle due di notte è cosa praticamente normale. "Cornetti di notte" è un must, tantissimi bar e chiostri sono aperti tutta la notte e sfornano cornetti in continuazione.
Parlando con mia figlia, se ne uscì dicendo: "qui hanno paura del buio, alle otto di sera spariscono tutti" ed io le ho risposto: "come giù hanno paura dell'acqua, appena piove non sanno più guidare"
Mio nipote di Roma è stato un anno a Napoli ed ha detto di essersi trovato benissimo, mentre da Milano è scappato perché trovava angoscioso e insopportabile sentire i suoi passi in galleria alle nove di sera.
Che dire: siamo gente "di una vita che non dormi mai"
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Ciao.
Ovviamente non ho esperienze del genere sulla mia pelle, ma avendo due figli NT ho dovuto fronteggiare le loro disperazioni amorose.
Devo dire che mio figlio maschio ha, a modo suo, sofferto di più, ma mi spiegò l'analista che appunto per i maschi è più difficile superare il fallimento di un amore e che non si registrano tra le femmine i suicidi per amore.
La ragazza invece, dopo travagliate vicende amorose ha trovato il suo equilibrio e si è sposata.
Durante questi inevitabili processi, ed insisto su inevitabili, ho cercato di sorreggerli con la logica. Ho cercato sempre di farli distaccare dal pensiero emotivo e indurli a razionalizzare.
Ed è questo il mio consiglio: parlatene. In maniera logica e razionale. Falle capire che è una fase, che esistono gli s∙∙∙∙∙i e ci si incappa, ma esistono anche i ragazzi apposto e che prima o poi ne troverà uno. Non sarà il primo e nemmeno il secondo. Quando una storia finisce è sempre troppo tardi: meglio prima che dopo.
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Mi spiace che il profondo razzismo di cui ti hanno nutrito ti abbia negato l'occasione di un posto di lavoro in una città pulita, ordinata e ricchissima di cultura quale Caserta.
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Che bel thread che ho trovato!
Io le so tutte!
Di mamma polentona, residente in Campania e viaggiato tanto in casa mia si è sempre mangiato di tutto e molti cibi li ho introdotti io imparati a casa dei miei compagni di scuola.
Partiamo proprio dalla polenta: si mangia, se pur raramente, anche al sud in una versione "pasticciata" con sugo di salsiccia e parmigiano. A me, abituata alle versioni bianche del nord, non piace. Mi piaceva però fritta col pollo alla cacciatora.
Una differenza enorme con le paste e legumi: a me non piacevano finché non ho conosciuto la versione meridionale
I meridionali, e in particolare i campani, non amano le paste in brodo: le loro paste con i legumi sono asciuttissime e in particolare la pasta e fagioli, fatta con le cotiche di maiale, la si preferisce il giorno dopo, praticamente un mattone! Anche la pasta e lenticchie, rigorosamente con lo spaghetto spezzato viene mangiata tiepida in modo che si "solidifichi". Fa eccezione una tristissima pasta e piselli brodosa con i tubettini piccoli.
Poca carne al sud, più che altro tagli poveri. Il ragù napoletano è qualcosa al limite della pratica religiosa: si comincia a farlo di sabato per mangiarlo la domenica, tradizione vuole con lo zito spezzato. Consiste in uno spezzatino al sugo che comprende carne di manzo, costine di maiale, involtini di carne e/o di cotica di maiale. C'è chi ci mette anche uno stinco di agnello. Altro piatto di carne tipico è la "genovese": spezzatino di manzo, preferibilmente pancetta, con tantissima cipolla.
Grande differenza tra nord e sud è la pasta: al nord cresce il grano tenero, quindi è patria delle paste fresche ripiene o pasticciate, mente al sud cresce il grano duro adatto per la pasta secca condita in maniera semplice.
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Tu sei di Napoli o comunque campana?
Non so se con bassa pressione demografica tu intenda una minore densità abitativa, in tal caso la tua sarebbe una considerazione errata.
Di seguito le prime regioni italiane per densità abitativa, come si può osservare vi è solo una regione del sud tra le prime 5 d'Italia (abitanti/superficie/densità abitativa):
1. Lombardia 10.020.528 23.862,87 420 2. Campania 5.590.076 13.667,85 409 3. Lazio 5.720.272 17.236,49 332 4. Liguria 1.508.847 5.417,71 279 5. Veneto 4.851.972 18.351,49 264 Sulla questione "rispetto per gli altri" chiudo un occhio, perché scritto così lo riterrei molto offensivo, però magari intendevi dire altro.
Detto questo è curioso che sceglieresti un posto in cui vivere con una densità demografica inferiore, ma poi abbia citato un Bundesland con una densità di oltre 525 abitanti per km² (superiore a qualsiasi regione italiana).
A me Dūsseldorf non ha entusiasmato, a quel punto andrei a Colonia, però diciamo che sono gusti. Tschüss
Sono di "razza mista" sempre vissuta all'estero. Mia madre lombarda.
Come vedi tu stesso la Lombardia e la Campania hanno un rapporto abitanti/superficie molto simile, ma in in realtà, come tutte le statistiche è falsata. La distribuzione della popolazione in Lombardia è abbastanza omogenea: c'è un grosso agglomerato (Milano) e poche altre grandi città, il resto della popolazione è distribuita abbastanza omogeneamente sul resto del territorio. Al contrario in Campania la popolazione è quasi tutta concentrata sulla linea costiera. Portici è la città più densamente popolata al mondo: più di Calcutta.
Colonia carina, ma niente di più. Dusseldorf la si deve vivere d'inverno: ha il "banco mescita" più lungo d'Europa.
Oblomovista: ma daiiiiii! Non sarà tutta rose e fiori, ma neanche il terzo mondo! Può succedere che in caso di emergenza sanitaria si debba aspettare un posto letto in barella tutta la notte finché la mattina dopo non si liberano i letti, ma sono appunto situazioni rare. Ho avuto un incidente e, portata al pronto soccorso, nel giro di due ore ho fatto tutti gli accertamenti, comprese radiografie e TAC alla testa e sono stata portata subito in reparto di neurologia in osservazione. L'unica cosa che ho dovuto aspettare è stata la visita del chirurgo maxillo facciale che era già andato via. Lo stesso per mio figlio che si è tagliato due tendini della mano: non ho fatto in tempo ad essere avvisata ed arrivare in ospedale che era già in sala operatoria.
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Vero, ma aspettarsi il calderone di Gargamella significa non avere fiducia.
Cioè, per me è inconcepibile dare fiducia fin dall'inizio. Un patto? Come si fa a crederci? Per me la "fiducia" è: ho visto tante volte che ti sei comportato in maniera X, ok! Posso rilassarmi sul fatto che sulla tale cosa, molto probabilmente posso aspettarmi X, ma non è che lo pretendo. Perché questa non è davvero fiducia: è statistica, ovvero si basa su una base oggettiva, non sul credere, e include l'errore percentuale come naturale.
Fidarsi, avere fede, è credere; ed è un atto "psico-magico", perché il concetto di credere si basa su una base non oggettiva, in quanto esclude concettualmente il fallimento, ma nella realtà invece capita; è ingenuità pensare il contrario.
Come quando ti rilassi sull'autobus, perché non stai a pensare tutto il tempo che possa "fallire" e andare fuori strada, ma sai che può capitare, quindi se succede non ti arrabbi mica. Lo sapevi fin dall'inizio che poteva capitare, ed è stata una tua scelta "salire sull'autobus", non ti ha obbligato nessuno, "ora non lagnarti delle conseguenze delle tue scelte".
Quindi posso "fidarmi" se ti conosco, ma nel senso statistico del termine, dunque non lo pretendo né lo dò per diritto acquisito, per via dell'errore percentuale; il bus può finire fuori strada: si sa.
In alternativa c'è il "ti voglio bene", per cui se "mi uccidi", pazienza.
Ma anche questo non è fidarsi, perché se ti fidassi nel tuo atto "psico-magico" non ti aspetteresti potenzialmente il "peggio"; se sei realistico, invece te lo aspetti e, se capita, lo accetti, non "batti i pugni".
Per me fiducia e morte potenzialmente si sovrappongono concettualmente, per via dell'errore percentuale.
Infatti io partirei da una base di non fiducia: "puoi fare quello che vuoi", in quanto sono realistica, dunque il mio sentimento non si basa su un atto "psico-magico", è indipendente dalla fiducia, ed è legato solo all'apprezzamento di chi sei, ma con ampio margine realistico di tolleranza su chi sei, in quanto il mondo è su scale di grigio; e se "tradisci", era incluso nelle scale di grigio, non mi meraviglio e non ci muoio: accetto che sei così, e questi sono i miei "presupposti diversi".
Pretendere è egoistico, perché hai scelto tu di "salire sull'autobus": tua la scelta e tue le conseguenze, a meno di non credere nel patto... "l'antico codice di Dragonheart", e credere davvero che non sarà tradito? Una cosa del genere con la volubilità dell'animo umano? "Really?"
Ti stai scommettendo l'anima: pure il drago non si fidava.
Vivere così per me sarebbe inaccettabile. Io devo potermi fidare.
Come dici tu è come fare una società e aspettarsi che il socio fugga con la cassa. È statisticamente possibile, ma non lo puoi prendere in considerazione. Certo, se fai una società con un rinomato delinquente e speri che ti vada bene, lo sciocco sei tu, ma se le premesse sono tali da considerare questa persona degna di fiducia al punto di farci una società, nel momento che questo si va a giocare i soldi della cassa e poi pretende che lo perdoni...
Ecco, io sono più quella che: "io non gioco, ma tu puoi anche prendere i soldi dalla cassa, basta che poi ce li rimetti" il problema è che poi l'altro non solo non ce li rimette, me ti dice: "colpa tua, se davvero ci tenevi alla società non mi avresti dovuto permettere di prendere i soldi" .
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Hai provato semplicemente a dirti che tu sei la persona più importante per te, quella con cui dovrai vivere per tutta la vita? Che se non stai bene tu non puoi far star bene gli altri? Che se non sei felice tu non puoi fare felici gli altri.
Una volta una persona mi disse che anche l'altruismo estremo è una forma di egoismo, ma io ribalterei il concetto: essere un po' egoisti può essere una forma di altruismo.
Bisogna avere per poter dare.